Per tali frutti occorre che la nostra Comunione sia sempre più
totale: unione di mente, di cuore, di volontà.
La preparazione orienta la mente verso Gesù
Verità, il sentimento verso Gesù
Vita, la volontà verso Gesù
Via: che sta nel tabernacolo e sta per venire.
Il ringraziamento stabilisce e sigilla l'unione della mente, del cuore e della volontà con il pensiero, i sentimenti, i voleri di Gesù.
È il compimento del primo e massimo precetto: «Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo, et ex tota anima tua, et ex omnibus viribus tuis, et ex omni mente tua».
Il quale amore a Dio porta il suo frutto, l'amore al prossimo; che si esplica nell'apostolato e nella carità descritta da S. Paolo: «Diliges proximum tuum sicut teipsum».
Ogni giorno, secondo lo spirito della Chiesa, possiamo celebrare un nuovo Natale.
Vi è la nascita
eterna del Figlio di Dio dal Padre; vi è la nascita
temporale del Figlio di Dio dalla Vergine Maria; vi è la nascita
reale e
mistica di Gesù Cristo nella Comunione. La S. Messa specialmente se completata nella Comunione costituisce il centro, la gioia, la luce, la forza della giornata.
Nobiltà di vita
Giorno per giorno la partecipazione alla vita di Dio e di Gesù Cristo si fa sempre più abbondante:
Dio vive in noi e noi in Lui. In noi, realmente, nell'unità della sua natura e nella Trinità delle Persone. E questo Dio è al massimo operoso, producendo in noi un organismo soprannaturale, che perfeziona l'organismo naturale; fa vivere una vita, non uguale, ma simile alla sua, una vita deiforme. Opera in tutto il nostro essere e tutte le facoltà; ci fa suoi cooperatori, con l'impulso divino, così che le giornate si riempiono di meriti: «noi in Lui, Egli in noi».
Vive in noi Gesù Cristo; non solo come Dio, ma anche come Dio-Uomo. Egli è il capo del Corpo Mistico, noi siamo le membra; e da Lui riceviamo movimento e vita.
Con le sue preghiere e con i suoi meriti ottiene che lo Spirito Santo operi in noi come aveva operato nella sua anima.
E noi viviamo in Lui, perché a Lui incorporati: Egli imprime e fruttifica in noi la vita nuova, quella che produce l'innesto di un olivo buono sopra un olivastro selvatico. E Maria partecipa alla generazione nostra in Cristo, perché fatta nostra Madre; e noi per l'unione nel corpo mistico partecipiamo a tutti i beni dei santi del cielo e della terra. Ciò nel dogma della comunione dei santi. E questa è la vita eterna.
«... Concedici, o Dio, di aver parte alla divinità di Colui che si è degnato essere partecipe della nostra umanità, Gesù Cristo tuo Figlio e Signore nostro».
Sac. G. Alberione