Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXXI
SAN PAOLO

Agosto-Settembre 1956
Casa Generalizia, Roma

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.).

Esercizi Spirituali

Quello che sono gli Esercizi Spirituali


Gli Esercizi Spirituali sono uno spazio di tempo (tre giorni, cinque giorni, otto giorni, trenta giorni) dedicato ad esercitarsi in atti di fede, di amore, di pietà, onde ordinarci ed unirci a Dio per una vita più santa e la beatitudine celeste.
Esercizi Spirituali: a differenza degli esercizi militari, o di ginnastica, o di canto, o di traduzione, o di aritmetica e simili.
L'unione con Dio si stabilisce nel Maestro divino Gesù Cristo Via, Verità e Vita.
Vi sono Esercizi Spirituali di conversione, altri di perfezionamento, altri per la vocazione, altri per la vita religiosa e vita sacerdotale. Ma la loro funzione generale è sempre di portarci un rinnovamento integrale nella pratica della religione, sia interiore e sia esteriore, in privato ed in pubblico. Si mira infatti a santificare tutto l'uomo: mente, volontà, sentimento; secondo il proprio stato o vocazione o ambiente: perciò si devono meditare dogma, morale e culto.
Gli Esercizi Spirituali si possono dividere perciò in tre parti:
nella prima si risvegliano e approfondiscono i principi fondamentali della fede, che sono contenuti nel Credo, onde pensare come Gesù Cristo (dogma);
nella seconda parte si meditano i principi fondamentali della retta vita umana, cristiana, religiosa, sacerdotale, i comandamenti e i consigli evangelici, onde vivere come Gesù Cristo (morale);
nella terza l'anima si innesta in Cristo con la preghiera nel senso più largo: «tu cum olivaster esses insertus es... in bonam olivam» (S. Paolo), come la buona oliva si innesta sull'olivastro portando vita e fruttificazione nuova che è la carità (culto).
Si otterranno i due frutti della purificazione e l'orientamento pieno della vita in Cristo: «mihi vivere Christus est».

Quello che non sono gli Esercizi Spirituali


Sarebbe grave errore ridurre gli Esercizi Spirituali a letture o ascoltare prediche e fare alcune preghiere; occorre soprattutto riflettere pregando. Meditare, esaminarsi, lavorare e attivarsi interiormente per approfondire, applicare; esercitarsi in atti di speranza, di pentimento, di desiderio, di riparazione, di offerta, di sottomissione a Dio, di domande, di propositi, preghiere, ecc.
Non si tratta né di studio teorico, né di letture per cultura o sollievo; né di un silenzio sdegnoso od ozioso.
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Non si tratta semplicemente di abbandonarsi all'operazione della grazia; ma di attivarsi, onde preparare il terreno al seme divino; di cooperare al suo nascere e crescere; e di portarlo alla piena maturazione, sempre ricordando che siamo cooperatori: «non quod sufficientes simus cogitare aliquid a nobis quasi ex nobis, sed sufficientia nostra ex Deo est». «Deus est enim qui operatur in vobis velle, et perficere pro bona voluntate». Quindi intrecciare santamente preghiera ed azione. Devonsi mettere in attività tutte le nostre potenze, mente, cuore, fantasia, memoria, lingua, udito, occhi, ecc.: l'essere intiero.
Si possono fare Esercizi Spirituali senza prediche ed anche senza letture; ma non si fanno mai senza questo lavorio nostro. Il frutto di essi è proporzionato al raccoglimento e all'ordinamento delle nostre forze spirituali e corporali verso il fine degli Esercizi: che ognuno deve determinarsi sin da principio.
Il grande Protettore degli Esercizi Spirituali, Sant'Ignazio di Loyola dice: «Tanto più si approfitterà quanto più l'esercitante si apparterà dagli amici e conoscenti e da ogni sollecitudine terrena, ritirandosi in luogo ove rimane nascosto quanto più possibile». Parole che corrispondono a quelle del Maestro degli Esercizi Gesù Cristo: «venite in desertum locum et requiescite pusillum».
Soli con Dio! Né visite, né lettere, né divagazione dei sensi, né conversazioni di amici ma solitudine interiore ed esteriore. Il silenzio è come l'anima del raccoglimento: «juge silentium cogit coelestia meditari». Esso dà la possibilità di parlare con Dio, di sentire Dio e ricevere da Dio; nel pio silenzio l'anima si ripiega su di sé e meglio si conoscerà e meglio si eleverà a Dio. Subirà le divine attrattive, entrerà in intime conversazioni con Lui e pregherà con Sant'Agostino: «noverim me, noverim Te».
Tre vantaggi: la mente si concentrerà più facilmente nelle verità; meglio l'anima si preparerà alla infusione della grazia, e la volontà tutto ordinerà più facilmente al fine degli Esercizi Spirituali.
«Oh, avessi le ali come una colomba per volarmene via e riposare! Ecco fuggirei lontano, lontano, e mi fermerei nel deserto. Aspetterei (là) colui che può parlarmi».

Anno di spiritualità


Vi è l'anno scolastico, vi è l'anno commerciale, vi è l'anno liturgico, ecc., e vi è anche l'anno spirituale. Questo si estende tra un corso di Esercizi ed il successivo nell'anno seguente.
Come per ogni anno scolastico il maestro si prepara un programma che svolgerà giorno per giorno e mese per mese sino al completamento: così l'esercitante in un corso di Esercizi si prepara il lavoro spirituale interiore ed esteriore di un anno, sempre incastonato o come parte del programma di vita: la salvezza in Cristo e nella Chiesa: «vivo ego iam non ego vivit vero in me Christus». In questo sta la perfezione cristiana, religiosa, sacerdotale.
Stabilirsi totalmente in Gesù Maestro Via, (volontà), Verità (mente), e Vita (sentimento); anzi arrivare alla suprema altezza della nostra personalità: io che penso in Gesù Cristo, io che amo in Gesù Cristo, io che voglio in Gesù Cristo; o Cristo che pensa in me, che ama in me, che vuole in me.
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Per la pratica


L'ossatura degli Esercizi e del loro frutto è segnata da S. Agostino con queste parole: «L'uomo è un viatore; il punto di partenza è il peccato, il termine è Dio, la via che a Lui conduce è Gesù Cristo». Ora l'uomo è intelligenza, volontà e sentimento. Per pensare in Cristo occorre meditare le verità da Lui predicate; per volere in Cristo contemplare la sua vita dall'Incarnazione alla glorificazione; per amare in Cristo far nostro il suo cuore; togliendo ogni altro amore e stabilendo in noi il duplice amore di Gesù Cristo al Padre ed agli uomini.

Disposizioni ed aiuti


Prima di iniziare gli Esercizi Spirituali:
1) Determinare in generale il frutto da conseguirsi.
2) Scegliere i libri che si vogliono usare, il Confessore o Direttore che si intende consultare. Servirsi pure dei taccuini o quaderni per appunti e riflessioni proprie, propositi, programmi.
3) Per più giorni pregare con umiltà e fede perché da essi si possa ottenere di incominciare una vita nuova.
4) «Ingredere totus, mane solus, egredere alius». Disporre tutto per il raccoglimento interno ed esterno.
5) Il predicatore, se vi è, altrimenti il Direttore, guidi gli Esercitanti, anche in generale, col dare indirizzi ed avvertenze, nell'esordio o nella conclusione delle prediche o meditazioni: raccoglimento, difficoltà, tentazioni, modi degli esami, motivi del dolore, formazione del programma per il futuro, i gradi di orazione, il rafforzamento dei punti deboli per l'esercitante, la delicatezza di coscienza, il discernimento degli spiriti, le penitenze ben ordinate, le occasioni di merito o di peccato, i mezzi di perseveranza, la pietà completa; soprattutto nella terza parte degli Esercizi Spirituali guidare l'anima a ricevere e mettersi sotto l'azione dello Spirito Santo ed a Lui cooperare secondo la parola di San Paolo «caritas Dei diffusa est in cordibus nostris per Spiritum Sanctum habitantem in nobis».

Condizioni


Perché il predicatore o il direttore degli Esercizi Spirituali guidi bene un corso di Esercizi Spirituali è necessario che tenga gran conto delle condizioni psicologiche e spirituali degli Esercitanti. Inoltre:
1) Santità, preghiera, penitenza.
2) Predicare in Cristo Maestro: con stima dell'uditorio e comprensione dei suoi bisogni.
3) Ispirarsi alla bontà di Gesù: e ispirare fiducia.
4) Prestarsi alle richieste degli esercitanti, per le confessioni e direzione spirituale.
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Meditazioni ed istruzioni


Per rinnovare ed elevare l'uomo gli Esercizi si compongono di tre parti: la prima destinata a togliere l'errore o l'ignoranza con la meditazione delle verità rivelate; la seconda destinata a togliere le cattive abitudini con la meditazione degli esempi ed insegnamenti divini; la terza destinata a togliere il peccato e gli attaccamenti umani con l'orazione nel senso più largo e la meditazione sui mezzi di grazia. Avremo così innanzi a noi rappresentato il quadro della religione nelle sue linee fondamentali: dogma, morale e culto, e si farà la strada stabilita da Dio per arrivare a Lui, strada che è il Maestro Divino, Verità, Via e Vita.

a) Dogma (verità)
«Credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del Cielo e della terra». Vivo; ma tutto è di Dio; per arrivare a Dio; ricchezze di mezzi naturali e soprannaturali.
«Ed in Gesù Cristo Suo unico Figliuolo Nostro Signore». Il Padre manda a noi il Figlio Suo come Maestro esemplare, vittima di riparazione.
«Il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto». È Maestro unico, unico Mediatore, unico Sacerdote.
«Discese all'inferno, il terzo giorno risuscitò da morte». La risurrezione di Gesù Cristo, la nostra risurrezione finale, la nostra risurrezione spirituale.
«Salì al Cielo, ove siede alla destra di Dio Padre». La vita è lotta individuale e sociale, per il merito, la corona di giustizia.
«Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti». I vivi sono tralci uniti di mente, di cuore, di opere con Gesù Cristo; i morti sono staccati da Gesù Cristo con la mente, o il cuore, o la volontà. Giudizio: separazione, manifestazione, sentenza.
«Credo nello Spirito Santo». L'azione dello Spirito Santo nell'anima: virtù infuse, i doni, i frutti, le beatitudini.
«La Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi». La Chiesa, Corpo Mistico di Gesù Cristo è via, verità e vita, poiché regge, insegna, santifica gli uomini.
«La remissione dei peccati». Nella Chiesa la redenzione, dall'errore, dal vizio, dal peccato; condizioni e frutti.
«La resurrezione della carne». La morte è separazione, la risurrezione è riunione dell'anima col corpo; il premio o il castigo di tutto l'essere umano; effetti eterni della vita passeggera, che è prova di fede, di amore e di fedeltà.
«La vita eterna. Amen». Paradiso come visione, possesso, gaudio in Dio. Ordinarci e prepararci al Cielo con la fede, la grazia, la santità interiore ed esteriore.

b) Morale (via)
Vivere il Cristo come cristiani, religiosi, apostoli, Sacerdoti.
Atti umani e loro responsabilità.
La coscienza.
I Comandamenti.
I doveri sociali (famiglia, Chiesa, società civile).
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I Consigli.
Il Papa come maestro di fede, di morale, di preghiera.
La volontà di Dio.
Difficoltà: demonio, mondo, carne.
Virtù e vizio.
Il mio passato, presente, futuro (programma).
L'apostolato od i doveri di stato.

c) Culto (vita)
La grazia santificante e la grazia attuale.
Vangelo.
Eucaristia: Visita, Messa, Comunione.
Liturgia.
Divozione a Gesù Maestro.
Divozione a Maria Regina Apostolorum.
Divozione a San Paolo.
Vita progressiva mediante la purificazione e la ascesa nella conoscenza, l'amore, l'unione con Gesù Cristo.
Ascetica e mistica.
Il merito.
Preghiera in generale.
Le pratiche paoline di pietà quotidiane, settimanali, mensili, annuali.

Questi argomenti vengono suggeriti come indirizzo. Vi sarà da togliere, aggiungere, sostituire, notando che vi sono Esercizi Spirituali di tre e fino a trenta giorni. Sono indicati come quelli che nell'insieme, sostanzialmente, rispondono alla piena devozione a Gesù Maestro, ed al maggior profitto degli Esercitanti.
Avvertenza. Per i religiosi professi, normalmente, più sono avanzati nella vita religiosa più si deve mettere l'accento sull'esercizio di unione, per cui la terza parte più che presentata sotto forma di istruzione o meditazione volitiva sugli argomenti proposti, dovrebbe prendere la forma di contemplazione attiva dei misteri che vi si riferiscono, così da parteciparvi colla mente, col cuore, colla volontà, con i cinque sensi esterni e i sensi interni. In tal modo l'anima si dispone a ricevere anche la contemplazione infusa, perché va ricordato quanto scrivono autori di Teologia mistica, che, cioè, tutti i fedeli, ed a maggior ragione le anime consacrate, hanno diritto di chiedere a Dio il dono mistico della contemplazione infusa (non dei fenomeni straordinari, che Dio concede o non concede secondo i suoi disegni) e perciò pochi li ricevono appunto: non sanno di poterli chiedere e non vi si dispongono, come lo svolgimento normale della vita religiosa li dovrebbe viceversa preparare.
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Orario di massima degli esercizi spirituali dei sacerdoti


Ore 5 Levata
5,30 Meditazione - Riflessi
6,30 Sante Messe;
8 Colazione
9 Messa (Ore Minori) - Istruzione - Riflessi
11 Tempo libero;
11,30 Visita
12,30 Pranzo - Tempo libero - Riposo
15,30 Levata
16 Vespro - Compieta - Istruzione - Riflessi
17,30 Mattutino e Lodi
19 Rosario - Meditazione - Miserere - Benedizione
20 Cena - Tempo libero
21 Orazioni
N.B. - Sempre per la meditazione come l'istruzione devesi impiegare almeno un'ora tra predica (o lettura) e riflessi.
Quando è presente il Superiore Generale, o il Superiore Provinciale si potrebbe negli ultimi due-tre giorni, mattino e sera, fare le consuete meditazioni; invece alle ore 9 e 15,30 tenere conferenza-conversazione sopra la pietà, lo studio, l'apostolato, l'amministrazione, la formazione umana e religiosa, e argomenti che interessano la Congregazione e la Provincia.

Orario di massima per chierici e discepoli


Ore 5,30 Levata
6 Meditazione e riflessione
7 S. Messa comunitaria (con Messalino)
7,40 Colazione
8,30 S. Messa (Ufficio B.M.V.)
9 Istruzioni e riflessi
10-12 Apostolato
12,20 «Angelus»
15 Via Crucis
15,30 Istruzione e riflessi
17-18 Visita
18,30 Meditazione e riflessi - Benedizione Eucaristica
19,30 Cena
20,30 Orazioni - Riposo
È necessario che ad ogni meditazione od istruzione faccia seguito un periodo di rilessi - da farsi possibilmente nel luogo stesso - e tale da raggiungere, con la meditazione, un'ora. Di conseguenza sarà utile che ognuno provveda a prendere appunti nel corso della predica.
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