Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXXI
SAN PAOLO

Aprile 1956
Casa Generalizia, Roma

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.).

Rendere permanente il frutto della propaganda

La visita delle Suore alle famiglie ed alle parrocchie si può paragonare alla visita di un angelo di pace, di luce, di grazia. Si può paragonare, anzi, alla visita di Maria SS. a Santa Elisabetta: portò là i suoi servizi, la grazia, la luce celeste. Queste visite però dovrebbero lasciare un frutto duraturo. Perciò a conclusione di una festa del Vangelo, parlando ad un gruppo di propagandiste il Ven.mo Primo Maestro dava questo compito da svolgere: come rendere permanente il frutto della propaganda.
Fu impegno di tutte, anche delle più piccole, svolgere ciò che era desiderio vivo del Primo Maestro.
Varie furono le proposte che ciascuna cercò di suggerire e che cerchiamo di riassumere perché in ogni casa, prendendo il suggerimento e l'iniziativa che può andar bene, si possa realizzare quanto prima la volontà del Primo Maestro che si manifestò decisa dopo la lettura dei compiti: formare ovunque un gruppo di Cooperatori che lavorino col nostro apostolato: che continuino a far crescere il seme gettato dalle Propagandiste: che siano come dei raggi di sole che sempre illuminano.
Ecco le varie proposte:
1) È importantissimo che ogni Propagandista si prepari all'apostolato con molta preghiera, animata da spirito soprannaturale, pienamente convinta e compresa della grandezza e sublimità di esso, contando soprattutto sulla grazia di Dio.
2) Trovare in ogni paese un gruppo di Cooperatori affidando loro un piccolo centro-stampa e film, con diffusione di libri, periodici, pellicole.
3) Incaricare brave persone che s'impegnino a cercare abbonamenti presso altre famiglie, rinnovandoli ogni anno.
4) Affidare ai Parroci, a giovinette, a portinai, la raccolta e la distribuzione di periodici in abbonamento cumulativo. Sarà così possibile penetrare negli Istituti, nei collegi, nelle scuole, negli ospedali, nelle caserme, nelle carceri, nelle fabbriche ed in altre collettività.
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5) Aprire biblioteche parrocchiali, scolastiche e familiari fornendole sempre di novità librarie.
6) Ottenere presso i librai che si sottoscrivano con l'impegno di ricevere almeno due copie dei libri che usciranno come Edizioni Paoline.
7) Cercare cooperatori non solo nel campo di diffusione stampa, ma cooperatori intellettuali, come scrittori, professori, pittori: cooperatori in preghiera, in vocazioni, in offerte.
8) Suggerire che nelle sale parrocchiali cinematografiche si tengano esposte le nostre riviste e le offrano assieme al biglietto di entrata.
Far conoscenza con questi cooperatori, sia passando con la propaganda nel paese sia facendo feste del Vangelo, mostre stampa, giornate mariane, vocazionaria, liturgiche, catechistiche.

(Continua)

Perfice munus


Per il periodo che segue la formazione religio-sa e sacerdotale P. Agostino Sépinski in un suo discorso commemorativo dell'Opus pontificium vocationum religiosarum ha detto alcune cose degne di considerazione.
«Mi pare importante fissare un'idea generale in rapporto al tempo che segue immediatamente al tirocinio propriamente formativo, ed è questa: Malgrado la sete d'indipendenza, propria degli uomini dei nostri tempi, anzi, proprio in ragione di questa tendenza più accentuata alla vita incontrollata, si deve aver riguardo di non lasciare troppo liberi di sé coloro che escono dal rango di alunni in fase di formazione, per entrare, come operai effettivi, nelle attività proprie dell'Istituto. Il passaggio non è scevro di pericoli, e talvolta può determinare dei gravi squilibri spirituali. Un gran numero d'individui hanno ancora bisogno d'essere discretamente controllati e paternamente seguiti con saggezza di consiglio: non di rado si rende pur necessaria la correzione e il richiamo all'ordine. Penso che sia un grave errore da parte dei Superiori responsabili quello di esonerarsi troppo presto dalla propria responsabilità di guida dei soggetti appena usciti dalla fase di formazione. Molti prendono cattive pieghe proprio all'età adulta; si formano praticamente la persuasione che le Regole e oli usi imparati erano fatti per i piccoli; che gli adulti divenuti ormai membri effettivi dell'Istituto possano permettersi tutto, che non vi sia nulla di male nell'agire di conseguenza!
«Ammettendo pure che, in linea di principio, si deve accordare fiducia ai propri sudditi, resta sempre vero che non deve mancare la dovuta vigilanza. Occorre particolarmente controllare le visite fatte o ricevute, il maneggio del denaro, !a corrispondenza epistolare secondo le norme del rispettivo Istituto, le uscite di casa e i viaggi in generale. lutto questo, naturalmente, va ratto con tatto e carità religiosa, ma anche con calma e serena fermezza, L'attuale generazione, come de! resto le passate, ha bisogno di Superiori, e di Padri spirituali molto comprensivi e insieme molto fermi!
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