Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

98. LA CONFESSIONE98
1. L'esame di coscienza è intimamente legato alla confessione. La confessione è generale quando comprende tutta la vita e tutti i punti della vita.
La confessione è straordinaria quando si riferisce ad un pericolo della vita.
Il primo concetto fondamentale della confessione è quello di confessare a noi stessi gli sbagli, il secondo è di confessarli al sacerdote, il terzo è di confessarli a Dio sempre col capo chino.
~
2. Non riusciamo mai a pagare tutti i debiti, continuamente dobbiamo dire: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori». «Confiteor Deo omnipotenti, beatae Mariae semper Virgini, beato Michaeli Archangelo, beato Joanni Baptistae, sanctis apostolis Petro et Paulo, omnibus sanctis, et tibi Pater...» (lit.), perché la Madonna e i santi intercedano per noi; occorre allora fare un atto di accusa e di speranza.
~
3. Siamo inclinati, nel nostro orgoglio, a non riconoscerci peccatori e chi ci ricorda i nostri peccati è preso come un nemico. In primo luogo dobbiamo confessare a noi stessi e davanti agli altri i nostri sbagli, in secondo luogo dobbiamo pensare al motivo della confessione frequente.
La confessione frequente ha due effetti: riguardo al passato per avere il perdono, riguardo al futuro per non cadere.
~
4. Considerare il frutto della confessione settimanale per progredire e per diminuire i difetti. Esaminarsi a fondo perché altro è una cosa che ha appena sfiorato la mente, altro è una cosa che lascia rancore e malizia.
Ci sono diverse qualità di peccato veniale: può essere più frequente o meno, più grave o meno grave.
~
5. Dobbiamo considerare se abbiamo progredito e dare subito un giudizio generale su di noi. Se ogni anno riuscissimo ad estirpare un difetto diverremmo presto santi e se mettessimo nel cuore una virtù se ne acquisterebbero altre. Chiedete al confessore: «Ho progredito o non ho progredito? C'è stata buona volontà o no?». Le confessioni delle anime che fanno professione di pietà dovrebbero essere precedute da queste domande perché alle volte si dice che c'è buona volontà ma non viene usata.
~
6. Dai frutti si vede se le confessioni sono buone; se non c'è profitto, le confessioni potrebbero anche non avere nessun effetto: cercarne allora le cause. Quando c'è l'orgoglio che ci domina e siamo freddi, allora i difetti non solo non diminuiranno ma si porteranno avanti e dormiranno nella nostra polvere con noi, nel sepolcro.
Ogni sforzo e ogni buona volontà contiene amor di Dio.
«Questa è la volontà di Dio: che siamo sante» (cf. 1Ts 4,3).
~
7. Guardare alla sostanza: quante volte si scorgono delle cosette esterne e si copre tutto perché le amiamo e non vogliamo distaccarcene. La confessione non è una recitazione di cose a memoria; la confessione ogni settimana ha una particolarità: l'anima che lavora, come chi studia, incontra sempre qualche difficoltà, ma se progrediamo un tantino ogni giorno saremo presto santi. Occorre allora andare alla sostanza, alla causa dei difetti; occorre vedere se c'è la carità verso Dio. Molte volte ci sono anche aspirazioni alte, ma le tre concupiscenze sono vive.
~
8. Dobbiamo accusare la passione che ci agita: può essere la nostra curiosità, la nostra testardaggine, per cui se non progrediamo qualche cosa c'è. Ciò che importa è che il confessore sia confessore delle anime e non delle discipline, né delle cose della casa. Finita la confessione, non avere relazioni con il confessore se non è strettamente necessario. Tra di voi l'una non sparli dell'altra; confidatevi in comunità, ci sia tra voi una certa confidenza e una certa diffidenza con il confessore. Noi ci confessiamo a Dio, non cerchiamo relazioni superflue.
~
9. Avere molta confidenza nella misericordia e nell'aiuto di Dio, avere molta fede pensando che diciamo le cose a Gesù, avere molta fiducia di farci sante; i molti difetti non ci impediscono di farci santi, solo la mancanza di volontà e di preghiera impediscono la santità.
Avere una fiducia grande e serena: nel dubbio non c'è bisogno di tornarci sopra. Allenarsi molto alla fiducia, così ci sarà anche perdonato il peccato.
Preghiamo tutti insieme per fare delle sante confessioni tutto l'anno e in particolare durante gli esercizi.

Albano Laziale (Roma)
29 luglio 1955

~

98 Albano Laziale (Roma), 29 luglio 1955