Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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112. TRASFORMARSI112
1. Nella vita religiosa bisogna spogliarsi di ciò che è mondano e rivestirsi di virtù. Con la professione non apparteniamo più a noi, ma siamo possesso di Dio. Si rinuncia ai nostri pensieri abituali e si pensa secondo quello che ci ha insegnato Gesù: «lascia tutto, vieni e seguimi». L'importante non è quello che lasciamo, una cosa più o meno grande, ma dobbiamo lasciare l'attaccamento ad ogni bene della terra.
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2. Distaccare il cuore dalle creature e dagli affetti terreni, amare il padre e la madre in modo diverso da quando si era a casa. Si è di Dio, in Dio si amano tutte le creature, come in paradiso. Cambiare il cuore con il cuore di Dio!
Se la suora non fa questo cambiamento del cuore, non è suora, è solo formalismo. Esaminare gli affetti: dove riposa il nostro cuore?
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3. Spogliarsi dei propri pensieri... La suora non pensa che all'istituto; lo spirito di povertà è diverso da quello di una buona cristiana; guai se ci si accontenta di essere buone cristiane, allora povero spirito religioso! Stimare la povertà! Gesù nacque, visse e morì povero.
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4. La suora non ragiona sull'obbedienza: è di Dio e sa che egli si può servire di lei come vuole. Non ha più gusti né per il cibo, né per la stima, né per il posto, né per qualsiasi altra cosa. Desidera solo che Dio sia glorificato. La sua mente pensa come Gesù, il suo cuore ama ciò che ama Gesù, la sua volontà vuole solo quello che vuole Gesù.
Con questa trasformazione la suora diventa possesso di Gesù.

Albano Laziale (Roma)
ottobre 1955

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112 Albano Laziale (Roma), ottobre 1955