Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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107. SCELTA DELLE VOCAZIONI107
1. Oggi è la giornata dedicata alle vocazioni. Pensiamo in primo luogo come Gesù buon Pastore ha cercato le vocazioni.
Le famiglie che sono numerose hanno un avvenire, mentre le famiglie in cui non ci sono figli sono destinate a spegnersi. Questo vale anche per gli istituti.
L'istituto che ha molte aspiranti, novizie e professe giovani è un istituto che ha un avvenire. Quindi cura delle vocazioni!
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2. Quando si semina del buon grano si può avere il cento per uno, se il grano è cattivo si va al 12 per cento. Se le vocazioni sono ben scelte, ciascuna ne darà cento per l'avvenire. Il numero e il far numero non porta grande contributo.
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3. Le vocazioni sono tanto più buone quanto più rinunciano a qualche cosa che costa davvero. Alle vocazioni non promettere di star bene in questa terra, ma nell'altra vita. Gesù, quando chiamava gli apostoli, mai promise di star bene o di divenire capi di un regno terreno, ma promise la croce. Volete seguire meglio Gesù, amarlo, imitarlo? Non siate come certe persone che non finiscono mai il distacco.
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4. Agli apostoli che cosa promise Gesù? Non promettere beni terreni alle vocazioni che entrano ma dire con Gesù: «avrete il centuplo e la vita eterna» (cf. Mt 19,29). Gesù promette distacco, rinuncia, ma promette anche l'apostolato e il premio che l'istituto sia il luogo ove si fa la vita comoda in cielo. Vi sono persone che si adagiano, credono e vivono così. Questo è un errore. Occorre lavorare! Il lavoro spirituale in primo luogo, poi il lavoro di apostolato.
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5. Tutto ciò che deve avere un uomo saggio, a maggior ragione lo deve avere un religioso. Sono sempre più grandi le miserie di quanto noi possiamo credere. Vigiliamo bene nel nostro istituto, altrimenti si corre il rischio di riempire la casa di gente che non cerca Dio ma la vita comoda.
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6. Pensiamo al grande dono della vocazione. Il Signore vuole dei buoni padri e delle buone madri di famiglia, ma vuole anche un esercito di anime fedeli a Lui nella vita religiosa. La vocazione è una vita di privilegio, mentre l'azione cattolica è ancora una vita comune ordinaria.
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7. Quali sono i segni rivelatori delle vocazioni? Sono di tre ordini: di ordine intellettuale, di ordine fisico e di formazione cristiana. Le giovani abbiano almeno una intelligenza mediocre, nella misura necessaria per la vocazione; abbiano molta pietà, un cuore buono, ben fatto, generoso; poi abbiano una buona condotta, ci sia l'osservanza dei comandamenti e la volontà di scegliere il meglio.
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8. Ci sia la purezza, la verginità; che l'istituto sia un giardino di gigli, di rose, di viole, allora si avrà anche un giardino di apostole. Ogni casa bisognerebbe che desse almeno due vocazioni all'anno, allora crescerebbe l'istituto!

Albano Laziale (Roma)
3 agosto 1955

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107 Albano Laziale (Roma), 3 agosto 1955