1 Questa versione ebbe anche l'onore di brevi recensioni su International Survey (1965), The Priest (agosto 1965), Ephemerides Theologicae Lovanienses, Social Justice e Today's Family - per interessamento della allora Maestra Provinciale Concetta Belleggia.
2 Si notino al riguardo le molteplici testimonianze che don Alberione stesso lascia. Tutte le congregazioni femminili conservano nella loro documentazione espliciti riferimenti al nostro testo, collegati alla loro specifica missione. Alle Pie Discepole: «Partendo da quel 1908, anno in cui ho cominciato a pregare e far pregare perché nascesse una famiglia religiosa di vita ritirata, dedita alla Adorazione e all'apostolato sacerdotale e liturgico. Scrissi allora il libro La donna associata allo zelo sacerdotale, in cui mi espressi nel modo allora possibile...» (cf. Alle Pie Discepole [APD] 1946-1947, n. 22). In un corso di Esercizi tenuto nel giugno 1947, ancora alle Pie Discepole, don Alberione disse letteralmente: «Nel 1911 ho cominciato a scrivere il libro La donna associata allo zelo sacerdotale e ho terminato nel 1913 per preparare alla Pia Discepola luce sulla sua vocazione e sulle vocazioni» (APD 1946-1947 n. 504). Suor Joseph Oberto, PD, ha estratto numerosi passi, almeno sei, in cui don Alberione parla esplicitamente di DA come diretto alle Pie Discepole (cf. APD 1957 n. 105; APD 1958 n. 214; APD 1963 nn. 320, 443; APD 1964 nn. 22-28). Uno tra i diversi riferimenti alle Suore Pastorelle: «Tenetevi alle costituzioni. La vostra missione è come la missione di Maria, associata a Gesù nel salvare le anime. Per voi ho scritto il libro: La donna associata allo zelo sacerdotale» (Prediche alle Suore Pastorelle 1950, vol. V, p. 88). Ugualmente, parlando alle Apostoline (7 agosto 1961): «E, quindi, la missione: andate, predicate, insegnate... Il che vuol dire: La donna associata allo zelo sacerdotale, libro di indirizzo a tutte le suore della Famiglia Paolina, c'è il fondamento lì. E fu scritto proprio prima ancora di aprire la prima casa...».
3 Si veda più avanti, nota 6.
4 Quando don Alberione indica come data di composizione di DA un anno precedente il 1915 si riferisce probabilmente al lavoro di raccolta del materiale e di preparazione del volume.
5 T. ALBERIONE, Maggiorino Vigolungo. Aspirante all'Apostolato Buona Stampa. Alba, Scuola Tipografica editrice, 1919. Il libro ha avuto diverse edizioni o ristampe, almeno 11, e traduzioni in diverse lingue.
6 Al n. 109. Parlando dei preparativi alla fondazione della Famiglia Paolina, afferma: «Per le Suore, già dal 1911 egli aveva incominciato la redazione di un libro, La donna associata allo zelo sacerdotale».
7 Il 5 giugno 1961 don Alberione, parlando alle Figlie di San Paolo raccolte in Esercizi spirituali ad Ariccia, disse: «Prima di istituire la Congregazione, avevo preparato La donna associata allo zelo sacerdotale proprio per voi». E ripeté il concetto (registrato, come il precedente, su nastro magnetico) durante una meditazione dettata a Roma il 13 febbraio 1964: «Prima che voi nasceste - disse - è stato scritto il libro La donna associata allo zelo sacerdotale». Altra volta confidò di averlo pensato nel 1909 e redatto poi nel 1912.
8 Questa annotazione figura anche in Carissimi in San Paolo, alla p. 1284, dove è seguita dalla spiegazione: «I principi sono sempre dalla Scrittura e dalla Tradizione; invece le applicazioni ai tempi attuali devono venir fatte con saggezza, di tempo, luogo, condizioni sociali» (MM).
9 A conferma di ciò, si legga l'Avvertenza che l'Autore pose alla fine del libro nella 2ª edizione: «Questo libro è stato scritto quando l'azione cattolica femminile non aveva ancora fatto i mirabili progressi che sono noti a tutti in Italia. Non ha potuto quindi l'autore tenerne conto; i Lettori sono pregati a riportarsi all'ambiente italiano del 1914». - Si attendeva dunque un'integrazione, che venne effettuata nel 1928, con la 5ª edizione, come risulta da quest'altra nota, che precedeva l'Appendice:
«A questa quinta edizione, si crede utile unire un'appendice: “Le organizzazioni femminili dell'Azione Cattolica Italiana”.
Stante lo sviluppo consolantissimo che vanno prendendo, dietro gli inviti e le dolci, ma forti insistenze del S. Padre Pio XI, queste organizzazioni, un cenno parve necessario. Molte lettrici infatti sono pure dirigenti o gregarie dell'Azione Cattolica Femminile.
L'appendice, per gentile concessione dell'Autore, è tolta dal libro: “Prontuario dell'Azione Cattolica Italiana” dello zelantissimo e tanto competente P. Marotta O.D.I. A Lui la più sincera gratitudine mia e delle lettrici.
Festa della conversione di S. Paolo, 1928. L'AUTORE» (MM).
10 Oltre la 1ª edizione del 1915: la 2ª nel 1925; la 3ª e la 4ª sono solo ristampe; la 5ª nel 1928; la 6ª nel 1932; la 7ª nel 1937; l'8ª, ancora sempre ad Alba, nel 1940; la 9ª, invece, ad Albano, nel 1954. - La 5ª edizione ha l'identica copertina della 2ª, con lo stesso cartoncino, réclames, caratteri e prezzo di L. 5. Tenendo conto che le ristampe non sono edizioni, la 5ª edizione passerebbe per 3ª e non per 5ª. Quindi DA avrebbe avuto 7 edizioni e non 9! Due ristampe (o anche più) tra la 2ª e la 5ª edizione. - Dalle indagini risulta inoltre che complessivamente le copie siano dalle 25.000 alle 30.000, compresa la prima tiratura più forte (MM).
11 Scrive suor Cecilia Calabresi: «Precisamente nel 1953-1954, don Alberione affidò alla sottoscritta il compito di rivedere il libro. Il 10 marzo 1953 don Alberione mi scriveva: “Rivedi, togli, aggiungi come credi: purché faccia il massimo bene!”. Il successivo 17 ottobre insisteva: “Il Santo Padre Pio XII nei suoi ultimi discorsi tende a valorizzare sempre più l'opera della donna nei vari campi. È utile tenerli presenti per altra edizione del libro La donna...”. Il 15.4.54, ricevuto il libro revisionato, don Alberione si affrettava a ringraziare, prima ancora di farne oggetto di attenta osservazione: “Ringrazio molto del lavoro per il libro! è lavoro delicato e pratico!”. Due mesi dopo, confermava: “Molto riconoscente per tutto il buon lavoro... Ottima la revisione del libro” (7.6.54). In seguito ad un controllo ancora più attento, realizzato nel corso di un mese circa, scriveva: “Sono molto contento della intelligente revisione. Deo gratias! Vi sarebbero solo qua e là piccole aggiunte (Pio XII) riguardanti il clero (nella prima od ultima parte) che potrai introdurre. Appena fatte queste aggiunte, il libro verrebbe stampato dai novizi di Albano” (12.7.54).
Ricevuto il volume e le aggiunte, don Alberione lo passò alla tipografia che licenziò il testo il 22.XI.1954, festa di santa Cecilia».