leggere. Molti non lo fanno: gli occhi loro riflettono chiaramente gli oggetti esterni, ma lo spirito non vede.
Osserviamo e riflettiamo: sul cuore della donna, che ci si apre così spontaneamente, sull'effetto delle nostre parole nella sua condotta, sui risultati della direzione data al confessionale, nelle conversazioni private, in pubblico.
Osserviamo e riflettiamo: colle domande fatte con discrezione e con bontà ci apriremo l'anima degli umili: vi leggeremo le gioie e le sofferenze, le ferite e le aspirazioni, i bisogni. Osserviamo e riflettiamo: ci parleranno le opere che sono e persino quelle che non sono, quelle che fioriscono o decadono in altri luoghi, quelle che zelanti confratelli istituiscono o dirigono.
CAPO IV
LO ZELO E LA PRUDENZA
«Oramai la prudenza è divenuta la scusa ordinaria degli inerti, mentre collo zelo si tenta giustificare gli imprudenti». Così diceva un tale e non con tutti i torti. Ecco delle frasi dei primi: oramai conosciamo il mondo; non si riesce a farne nulla; eh! quel tale è giovane, sbolliranno gli entusiasmi. Osserviamo invece i secondi entrare in azione prima di maturo esame, senza misurare le forze proprie, senza conoscere l'ambiente, senza paventare i pericoli.
Conviene studiare, pregare, consigliarsi: ecco la prudenza. Conviene alfine risolversi ed agire
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