1 Cf. Pr 31,10.
2 Cf. i libri di Ester e di Giuditta. Per Debora, leggi Gn 35,8; Gdc 4-5; Tb 1,8.
3 Cf. Gdc 4,18-23.
4 Cf. Gdt 15,9.
5 Cf. Lc 2,25-38.
6 Cf. Gv 4,7ss.
7 Per le donne al seguito di Gesù, cf. Mt 27,55; 28,5; Mc 15,40-41; Lc 8,2; 23,27.49.55; 24,10.22.24; At 1,14.
8 Cf. Mc 16,7.
9 Cf. Rm 16,1.
10 Cf. Rm 16,3ss ed anche 1Cor 16,19 e 2Tm 4,19.
11 DA ha agli.
12 Per il titolo di profetessa cf. Es 15,20; Gdc 4,4; 2Re 22,14; 2Cr 34,22; Ne 6,14; Is 8,3 e nel Nuovo Testamento Lc 2,6 e Ap 2,20. Per il titolo diaconessa cf. Rm 16,1, in riferimento alla “sorella” Febe.
13 Quinto Settimio Fiorenzo Tertulliano (160-250 ca.), di Cartagine, in Africa, fu un apologeta che difese la fede cristiana contro l'eresia gnostica (MM).
14 Clemente Alessandrino (150-212) fu uno dei Padri della Chiesa greca che cercò di conciliare platonismo e cristianesimo (MM).
15 Elena Flavia Giulia (250-330), prima moglie di Costanzo I Cloro, madre di Costantino. Fu benemerita per l'appoggio dato alla religione cristiana dopo l'editto del 313 e per la costruzione di basiliche a Roma e in Terrasanta. - Fausta Flavia Massima (298-326), figlia di Massimiano imperatore e sorella di Massenzio, fu maritata a Costantino in Gallia ancora bambina, nel 307. In vita e in morte fu coinvolta in tragedie familiari.
16 Cf. BOLO, La donna e il clero, o. c., pp. 16-17.
17 Questa santa, congiunta del re del Kent, ebbe cinque figlie che educò alla fede. Rimasta vedova divenne abbadessa di un convento da lei stessa fondato. Morì nel 725 (MM). Cf. quanto dice di Berta: VENTURA G., La donna cattolica, II, Milano-Genova 1855, p. 304: «La monarchia e nazionalità inglese sono opera di una principessa francese, santa Berta, figlia di Cariberto, re di Parigi. Essa è colei che convertì il re Etelberto, suo sposo, e la nazione inglese al cristianesimo».
18 Così in DA. Alberione qui forse dipende da BOLO, La donna e il clero, o. c., p. 16s. Lioba (o Leoba, Leobgytha, Truthgeba) è una santa benedettina, badessa verso il 745 nel convento forse da lei stessa fondato di Tauberbischofsheim nel Baden. Imparentata con san Bonifacio dal lato materno, con lui partecipò alla cristianizzazione della Germania. Morì il 28 settembre del 782 (o 779/780) a Schörnsheim, presso Magonza (MM). - Di Iarislaw (Jarislaw o Jaroslaw) si contano diversi principi, di Kiev e di altri territori slavi, ma non è facile accostarli alle sante donne di cui qui si parla.
19 DA ha eroi.
20 Forse illetterata.
21 DA ha Iaricot. Cf. BOLO, La donna e il clero, o. c., p. 17. Pauline-Marie Jaricot è la fondatrice dell'Opera della Propagazione della fede - cf. DA 40; 47; 79; 108; 115; 174-175; 327. Nata a Lione il 22 luglio 1799, lì anche morì il 9 gennaio 1862. Apparteneva ad una ricca famiglia di industriali ed ebbe una giovinezza spensierata. Mutò vita dopo una grave malattia. Illuminata dal fratello Philéas, che poi divenne missionario, Pauline-Marie iniziò fra giovani operaie e alcuni influenti membri del laicato cattolico, quel movimento di preghiera e di raccolta di offerte che il 3 maggio 1822 divenne la grande opera di soccorso per le missioni cattoliche. Animata dal desiderio di riparazione e da quello di diffondere la buona stampa, la Jaricot fondò nel 1826 anche il rosario vivente - cf. DA 115; 306. Percependo come la miseria favorisse la scristianizzazione degli operai, volle tentare un rimedio con un'impresa audace: la creazione di una officina cristiana. Allo scopo ella acquistò le officine Rustrel, nelle Basse Alpi, per gestirle in forma cooperativa. Ma fu ingannata, e l'impresa fallì. Il suo processo di beatificazione fu poi iniziato nel 1930.
22 Alcune di queste organizzazioni erano, per esempio, l'Opera della Santa Infanzia, delle Scuole d'Oriente, di san Pietro Claver, le Œuvres apostoliques, il Bonifaciusverein, la Ludwigsverein, l'Œuvre des partants e simili, tutte iniziate con lo scopo di sovvenire con denaro l'una o l'altra delle regioni o delle istituzioni apostoliche nel mondo. L'opera “missionaria” più citata dall'Alberione era probabilmente proprio la Propagazione della fede (esistente fin dal 3 maggio 1822) ideata dalla signorina Pauline Jaricot.
23 Birgitta Persson (nata nel 1303) era svedese e di nobile famiglia. Venne maritata contro la sua volontà e per un anno si mantenne vergine. Poi ebbe otto figli, tra cui santa Caterina di Svezia. Fondò le Brigidine (Ordine del Santissimo Salvatore). Diede anche consigli a più di un papa, come Urbano V e Gregorio XI. Morì a Roma nel 1373. Alberione era legato affettivamente a questa santa fin da bambino, per via di una chiesetta a lei dedicata vicino alla Cascina Agricola, dove la famiglia si era trasferita, nelle campagne di Cherasco. Davanti a quella chiesetta la mamma aspettava il piccolo Giacomo all'imbrunire, di ritorno dalla scuola elementare.
24 È una santa monaca carmelitana (1566-1607) di nobile famiglia fiorentina e del monastero di San Frediano.
25 Teresa de Cepeda y Ahumada nacque ad Avila, in Spagna, il 29 marzo 1515 e morì ad Alba di Tormes il 4 ottobre 1582. Ebbe una infanzia fervorosa e una prima adolescenza dissipata. L'anno della sua professione si ammalò e decise di dedicarsi alla preghiera. Riavutasi dalla malattia per intercessione di san Giuseppe, si rilassò di nuovo frequentando piacevolmente persone del mondo. La morte del padre (1543) spinse Teresa a riprendere l'orazione e a restarvi fedele. Nel 1560, sull'onda del Concilio di Trento (1545-1563), Teresa poté intraprendere, con fervore, la riforma dell'Ordine del Carmelo che finì con la restituzione delle Carmelitane (scalze) all'osservanza della regola primitiva. Da donna pratica qual era, si occupò delle minime cose del monastero senza trascurare mai la parte economica. Alberione si riferisce spesso a questa santa - cf. DA 47; 182; 225; 244; 246; 335.
26 Francesca Frémyot (1572-1641) era nata a Dijon, in Francia, da famiglia ricca. Dopo la morte del marito, il barone di Chantal, ella si dedicò all'apostolato cattolico in un'epoca in cui luteranesimo e calvinismo si diffondevano in Francia. Sotto la guida di Francesco di Sales, nel 1610 fondò l'ordine della Visitazione (MM).
27 È Francesco (1567-1622), vescovo di Ginevra, dottore della Chiesa, protettore dei giornalisti, nato nel castello di Sales (nella Savoia) il 21 agosto 1567 e morto a Lione (Francia) il 28 dicembre 1622. Alberione si riferisce spesso a questo santo - cf. DA 67; 239; 244; 247; 248; 335. La Filotea era un libro utilizzato spesso nelle meditazioni ai seminaristi.
28 DA ha Alessandro. In realtà chi divenne Leone X (1513-1521) fu Giovanni de' Medici (1475-1521), figlio di Lorenzo il Magnifico. Eletto papa (1513), riconobbe la Chiesa gallicana (1516). Di indole pacifica, politicamente oscillò tra Francia e Spagna accordandosi infine con Carlo V di Asburgo (Spagna e Austria) contro Francesco I di Valois, francese (1521). Amante del bello e dello sfarzo impoverì l'erario della Chiesa ma promosse lettere, scienze e arti. La data di inizio della Riforma di Lutero (affissione delle 92 tesi al duomo di Wittenberg nel 1517) coincise con il 4° anno di pontificato di questo papa. Se l'autore intendesse realmente Alessandro e non Giovanni de' Medici, allora il papa a cui si riferisce sarebbe, inverosimilmente, Alessandro XI, che regnò dal 1° aprile al 27 dello stesso mese, del 1605: solo 25 giorni di pontificato (MM).
29 Maria de' Medici (1573-1642) era la figlia di Francesco II di Toscana. Sposò Enrico IV di Francia (1600). Reggente (1610-1615) per il figlio Luigi XIII, suscitò l'odio del popolo e dei nobili per l'influenza consentita a Concino Concini, gentiluomo fiorentino del suo seguito. Maria fu esiliata dal figlio in Inghilterra e poi a Colonia, in Germania.
30 Forse allude a Lodovico, detto il Pio (778-840), figlio cadetto di Carlomagno. Ma potrebbe anche trattarsi di Luigi IX, santo (1214-1270), figlio di Bianca di Castiglia.
31 Nacque vicino Tolosa, terra di lotte tra cattolici ed ugonotti, nel 1579. Bambina inferma e priva dell'uso della mano destra, era esposta anche a malattie della pelle ripugnanti. Fu oggetto di scherno nella sua stessa famiglia. A nove anni fu isolata dietro un gregge di pecore. Al rientro dal pascolo, la sera, era costretta a dormire nella stalla. Non fece nulla di particolare durante la vita. La si trovò morta un mattino dell'estate del 1601, a 22 anni. Ma nel 1644 il suo corpo fu rinvenuto intatto e l'atteggiamento dei suoi parrocchiani cambiò nei suoi riguardi. Ella era stata soltanto una contadinella devota, “bigotta” secondo altri, ma divenne la patrona del Mouvement rural de la jeunesse chrétienne féminine.
32 La scrofola (da “scrofa”) è l'ingrossamento delle linfo-ghiandole del collo, spesso di natura tubercolare.
33 Blosio Palladio (1508-1580) fu segretario prima di Clemente VII e poi di Paolo III che lo nominò vescovo di Foligno nel 1540 (MM).
34 DA qui e più avanti ha Grisostomo.
35 Giuliana di Liegi, o di Cornillon, nacque a Retinnes, presso Liegi nel 1191. Rimasta orfana, prese il velo verso il 1207. Ebbe una prima visione nel 1209, seguita da molte altre. Verso il 1230 divenne priora del Mont-Cornillon e compose un ufficio. Si dimise da superiora il 2 maggio 1248, per ritirarsi a Fosses dove morì il 5 aprile 1258.
36 Sette… in realtà don Alberione ne elenca sei. Il settimo Padre può essere sant'Atanasio d'Alessandria (cf. DA 139, nota 14). Le loro sante madri sono rispettivamente: sant'Emelia, di Basilio; santa Nonna, di Gregorio; sant'Antusa, di Giovanni Crisostomo; santa Monica, di Agostino. Delle altre non ci è pervenuto il nome.
37 Qui Alberione sintetizza un testo di BOLO, La donna e il clero, o. c., p. 153, su “donne scienziate nel passato”.
38 Melania la Giovane (383-439), nobildonna romana, nipote dell'altra Melania, l'Anziana, parente di san Paolino da Nola, lasciò Roma dopo la morte dei figli, passò in Sicilia e quindi a Gerusalemme, dove fondò un monastero sul Monte degli Ulivi. Fu in relazione con Paolino, Girolamo, Agostino, ed ebbe dispute con Pelagio (354-427), il monaco bretone confutato da Agostino.
39 DA ha storici.
40 Si tratta di Maria Marta Emilia Tamisier (Tours 1884-1910). Ispirata da Pier Giuliano Eymard, si propose di diffondere il culto dell'Eucaristia fra il popolo, imitando la pietà mariana espressa nei pellegrinaggi ai santuari. Animò e organizzò in tal modo pellegrinaggi ai santuari legati all'Eucaristia o a miracoli eucaristici. Il primo pellegrinaggio, alla cappella dei Penitenti Grigi di Avignone, risale al 1874. Mons. L. G. de Ségur, arcivescovo di Parigi, fece propria l'iniziativa ottenendo da papa Leone XIII l'approvazione dell'Opera dei Congressi (1881). Cf. La Civiltà Cattolica 4 [1910] 80.
41 Suora della Visitazione, nacque il 22 luglio 1647 nei pressi di Paray-le-Monial, nella diocesi di Autun, in Francia. Rimasta orfana di padre, di famiglia numerosa, presto conobbe il patire. A 24 anni, il 25 maggio 1671, entrò tra le Visitandine di Paray. Mentre si diffondeva ovunque il giansenismo, ad opera di questa donna iniziò il culto al sacro Cuore di Gesù.
42 DA ha Bernardetta Soubiroux. Bernadette o Maria Bernarda Soubirous era nata il 7 gennaio 1844 a Lourdes dove le apparve l'Immacolata Concezione dall'11 febbraio al 16 luglio 1858. Il 30 ottobre 1867 emise la professione religiosa tra le suore di Nevers. «Non è buona a niente» dichiarò allora la superiora generale, ma mons. Forcade le fece una consegna: «Figlia mia, io vi do il compito di pregare».
43 Su Eva, cf. Gn 3,20; 4,1; Tb 8,6; 2Cor 11,3; 1Tm 2,13.
44 Questo inno era delle Lodi del Comune delle feste della Madonna, in Santa Maria in Sabato e nella Dedicazione di una chiesa (MM).
45 Al culto di Maria don Alberione volle dare il proprio contributo sin dall'inizio della sua vita sacerdotale, scrivendo il volumetto La B. Vergine delle Grazie in Cherasco (La Madonnina), Memorie-ossequi, Alba 1912, 136 pagine, 8 ill.
46 Cf. 1Cor 1,25-27; 4,10; 2Cor 12,9-10.