Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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apprezzare il bene, sarà quasi sempre ben accolta una giusta correzione.
E conviene disilluderci: è necessario operare il bene cogli strumenti che il Signore ci manda; l'ottimo è nemico del bene; chi attende alla perfezione dei metodi e degli operai, non giungerà mai ad alcun risultato buono.
Conviene disilluderci: vi sono opere che richiedono spirito di pietà robusta, altre che esigono pazienza e sacrificio, altre che vogliono disinteresse: non vi sono d'ordinario che le suore, capaci di compierle.
Conviene disilluderci: il Signore si serve di strumenti debolissimi24 come siamo noi, permette a noi di lavorare, per sua grande degnazione. Saremo noi più esigenti di quanto lo sia Dio stesso? L'umiltà è necessaria anche in questo campo.

CONSIGLIO FINALE

L'apostolato della stampa e l'apostolato della parola hanno lo stesso scopo: far del bene. Innanzi a Dio mi sembra di aver avuto, in sostanza, quest'intendimento. Innanzi a quanti degneranno di uno sguardo queste pagine oso esprimere un timore e fare una preghiera.
Il timore si è che, finita la lettura, il libro venga gettato in un canto, come si fa dell'acqua con cui ci siam lavati, senza che abbia
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24 Per questo tema della “debolezza” come strumento o condizione per compiere le opere di Dio, cf., per esempio, Gdc 6,15ss; Sal 72,13; Gdt 9,11; 16,11; 1Cor 1,18-31; 4,10; 15,43; 12,5.9-19; 13,3-4.9; Eb 11,34. Ma sembra questo anche il messaggio di cantici come il Magnificat (cf. Lc 1,46-56; 1Sam 2,1-10). La debolezza dell'uomo e della donna potrebbe indicare un abituale modo di Dio che sceglie il vecchio Abramo e il piccolo Israele come suo popolo. Gesù scelse persone semplici e di pochi mezzi come lui, per renderli suoi apostoli.