Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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28. MARIA, LA MADRE CHE AIUTA
A VIVERE LE COSTITUZIONI

Santità e Apostolato


III Istruzione-Meditazione, Castel Gandolfo, 21 agosto 19581




Come è in abitudine negli esercizi spirituali, per la meditazione del mattino e della sera si fa precedere il Veni Creator2; e invece, per l’Istruzione verso le otto e mezza-le nove e l’Istruzione verso le tre e mezza-le quattro, si cantano lodi varie. In principio3, lodi che indicano il pentimento e la confidenza nella misericordia di Dio, poi lodi per invocare la misericordia di Dio, l’intercessione di Maria, onde vivere la vita soprannaturale in futuro: così, come ordine generale. Va anche bene cantar sempre il Veni Creator. Questa sera invochiamo la Madre Celeste, perché quando c’è un raduno di figlioli o un raduno di figliole si invita sempre la Madre in una famiglia: senza la mamma, la festa delle figlie non sarebbe completa, sì. E allora invochiamo la Santissima Vergine per due grazie generali: la santificazione religiosa, che è l’adempimento del primo articolo delle Costituzioni; e per il compimento dell’apostolato, che è per la pratica del secondo articolo delle Costituzioni.
Primo: invocare Maria per la nostra santificazione. Occorre pensare a quello che noi abbiamo ricevuto dal Signore. Il Signore
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ci ha fatto dono di una Madre. Perché noi abbiamo due vite: la vita naturale e la vita soprannaturale. E se Eva è madre di tutti i viventi quanto alla maternità naturale, Maria è Madre di tutti i credenti quanto alla sua maternità… e in quanto è la sua maternità spirituale. Cosicché tutti i figli di Dio sono anche figli di Maria e la grazia è passata per mezzo di Maria: «Vitam datam per Virginem»4. E allora, passando la grazia per mezzo di Maria, noi siam diventati figli di Dio, sì. Questa Madre nostra prima è stata la Madre di Gesù - ragionando così quasi cronologicamente -; è stata scelta, questa creatura, per Madre di Gesù. Gesù, il Figlio di Dio, ecco… Maria accompagnò il Figlio di Dio incarnato dalla concezione, cioè dal giorno dell’Annunciazione: «Angelus Domini nuntiavit Mariae. Et concepit de Spiritu Sancto»5; e l’accompagnò, il Figlio di Dio, sino al Calvario, sino al sepolcro, sino all’Ascensione al cielo. Ecco, Iddio ha voluto mettere nelle mani di Maria il Figlio suo diletto, il Verbo di Dio incarnato nelle mani di Maria… e così [Gesù] mette tutti noi: «Donna, ecco il tuo figlio!»; e a Giovanni: Giovanni, ecco tua madre [cf Gv 19,26-27]. Il Breviario che si recita per domani, festa del Sacratissimo Cuore di Maria, il Breviario dice: Anche tu pròvati a sentire le stesse parole che Gesù ha detto dalla croce… non Giovanni, ma il tuo nome: Ecco tua madre Maria6! Mettere il nostro nome: …ecco tua madre Maria! Dunque fatti figlia di Maria: sarai figlia di Dio, sarai figlia di Dio, cioè sarai santa! E Giovanni ascoltò: ascoltò, piegò la testa, acconsentì alle parole di Gesù morente… e il Vangelo dice: «Et accèpit eam in sua» [Gv 19,27], allora Giovanni prese Maria in casa sua, con sé. Prendere Maria con noi, perché è il caso di dire: O che io mi metto in questa strada di santificazione con Maria, cioè che Maria
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viene con me, o che io non mi azzardo su una strada così ardua, che richiede tutti i giorni progresso, profitto, che richiede rinnegamento di tutte le concupiscenze… concupiscenze del denaro, concupiscenze delle comodità, concupiscenze dell’orgoglio, concupiscenze della carne. Non potrei mettermi nei sacrifici della vita comune: se Maria viene con me, ecco, mi azzarderò… e mi ci metto e m’incammino; ma se la mamma non viene con me, non saprei come fare. Farsi bambini bambini: nonostante che già ci sia una certa età, tuttavia [farsi] bambini - Giovanni aveva già una certa età allora: si dice che si trovasse fra i 30 e i 35 anni. Egli era cugino di Gesù7, e avevano giocato insieme da bambini… magari; abitavano vicino, di casa -. Oh! Prendersi Maria con noi. Che cosa vuol dire? Proprio avere questa divozione a Maria, questo amore a Maria, sì! La divozione, i rosari... San Francesco di Sales8 aveva fatto il voto di dire il rosario intiero ogni giorno, quando ha avuto quelle terribili tentazioni da giovane. Oh! Senza il voto si può, ecco, prendercelo come programma! Nella giornata ci son sempre dei vuoti: momenti in cui si aspetta, momenti che si è sulla strada, che non si hanno occupazioni fisse… e si riempiono i vuoti con dei rosari, qualche mistero, qualche parte del rosario, in maniera che se uno tiene da conto dei ritagli della giornata, dei ritagli di tempo - voglio dire - , alla fine della sera si troverà con il rosario intiero detto. [Una persona] fa più presto la levata, supponiamo, più svelta: ha da dire un mistero, due misteri, intanto che aspetta che gli altri
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abbiano finito. Poi si trova la persona in attesa di qualche cosa: aspetta il treno, aspetta l’auto, aspetta che arrivi quella persona che è attesa, eccetera… e si dice un altro mistero, e sempre si prendono le occasioni dei tempi vuoti per riempirli di mistero… prima che sia la sera sono 15. Si dirà che si rimane distratti… che ci sono alle volte cose che esigono l’attenzione, per esempio fare un lavoro… Ma mentre che si fa il lavoro, non è necessario che ci sia il raccoglimento a dire il rosario… il raccoglimento che c’è in chiesa, dove uno non ha da pensare altro; lì pensa anche al lavoro, come si deve fare perché riesca bene, e la Madonna aiuterà perché riesca bene. Intanto si va avanti nel rosario, qualche pensiero buono c’è, e i Pater e le Ave Maria si dicono, sì: rosari e rosari…
E, poi, consecrarsi a Maria, darsi nelle mani di Maria. E dire: Vorrei imitarti proprio nella tua consecrazione a Dio: verginità di mente, di cuore, di volontà, sì. E mi offro a Dio per mezzo tuo. Sì! Voglio essere tutta di Gesù per mezzo tuo, cioè mi consegno a te perché tu mi dia Gesù e mi conservi sempre nell’innocenza e mi dia la grazia di aborrir sempre il peccato e di praticare sempre più la virtù, corrispondere alla vocazione e compiere la vita quale è richiesta da questa vocazione mia: nelle mani di Maria! Beati i figli di Maria: essi progrediscono di più; essi vivono più lontani dal peccato, essi hanno orrore dell’offesa di Dio ed evitano le occasioni; essi sono più puri nei pensieri, nei sentimenti, nei voleri; essi, se cadono, risorgono più presto e più presto di nuovo si incamminano per la strada della santificazione... Beati i figli di Maria perché han tante consolazioni… perché acquistano una pietà più saporosa, gustosa… amano allora la compagnia di Gesù come Maria si dilettava di stare con il Figlio: quando era piccolo, lo teneva tra le braccia con tanta divozione; e quando era grandicello stava a vedere il lavoro che compiva; e quando Gesù predicava, lo seguiva in quanto poteva; e quando Gesù era vicino alla morte, ecco Maria compare là sulla strada del Calvario, si incontra con Gesù e lo assiste, consolandolo con la sua presenza, consolandolo mentre è crocifisso, consolandolo
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mentre che agonizza sulla croce, mentre spira [cf Gv 19,25-27]… e ancora ne compone la salma. Sì, qualche cosa di simile fa Maria per noi…
E poi Maria accompagnò Gesù nella mattina che salì al cielo. Erano centoventi che camminavano dietro a Gesù. Gesù li aveva invitati, e prima c’era Maria, e poi venivano gli apostoli. Ed ecco che Maria assiste all’Ascensione di Gesù al cielo, lo accompagna con lo sguardo e come Madre lo consegna al Padre Celeste… in quanto Madre [cf At 1,9-15]. E così accompagnerà noi in punto di morte, ci assisterà in articulo mortis91 perché si ricevano bene i sacramenti, perché si riceva bene l’indulgenza plenaria, perché si riceva bene, in modo particolare, il Viatico e l’Estrema Unzione… perché si muoia, si spiri nelle mani di Maria, perché Maria prenda la nostra anima e la consegni a Dio per il premio. Divozione a Maria: voler vivere con Maria, stare con Maria. È la seconda divozione che avete: [la prima] al Divino Maestro, [la seconda] a Maria Regina Apostolorum.

E qui viene il secondo punto: confidenza in Maria Regina Apostolorum. E perché? Maria non è stata un’apostola, no, Maria non ebbe l’incarico di consecrare l’Ostia, di assolvere dai peccati e di dare il Battesimo, e di predicar la divina Parola e di seminare il Vangelo: in sostanza, non ebbe nella Chiesa gli incarichi gerarchici. Ebbe nella Chiesa di Dio questo: il privilegio di essere nel Corpo Mistico il membro più santo, più unito a Gesù. Oh!, non fu apostola nel senso degli altri Dodici, ma fu apostola in un senso più alto, però. Fu apostola in quanto ci diede l’apostolo Gesù, in cui son tutti compresi gli apostolati, ecco… la più grande vocazione!, la vocazione-campione: il Figlio di Dio incarnato che compie la sua missione in Maria e con Maria. In Maria da cui nasce; con Maria con cui convive, e con cui ella condivide le pene e le gioie; e con Maria che l’assiste in morte… per cui Maria ci diede, diede al mondo il Maestro universale e diede al mondo il Sacerdote eterno e diede al mondo l’Ostia, cioè la vittima di propiziazione: più
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grande apostolato! Un apostolato che è unico perché, se tutti gli apostoli sono figli di adozione rispetto a Maria, Gesù era figlio naturale di Maria.
«Ecco tuo figlio» [Gv 19,26], dice Gesù a Maria, indicando Giovanni. Maria è eletta allora Regina degli Apostoli, perché Giovanni rappresentava tutti i cristiani, quei che avrebbero creduto nel Vangelo, ma era un apostolo: quindi rappresentava in modo speciale gli apostoli. Quando Gesù salì al cielo, Maria entrò con gli apostoli nel Cenacolo, in attesa dello Spirito Santo, e li guidava nella preghiera, li animava a sperare quanto Gesù aveva promesso, cioè che sarebbe venuto lo Spirito Santo che bisognava pregare. E stavano tutti, come dice il Libro della Scrittura, congregati [cf At 1,21]… e si fa il nome e poi si dice: E Maria, madre di Gesù, era con loro [cf At 1,12-14]. Ecco, guidò gli apostoli, allora, non con un potere gerarchico ma come madre spirituale di essi. E poi gli apostoli ricevettero lo Spirito Santo e Maria insieme a loro: più abbondante ancora la grazia dello Spirito Santo discese in Maria. E quando gli apostoli cominciarono a predicare, ella pregava; se ne stava umile nella Chiesa di Dio tra i fedeli che avevano ricevuto il Battesimo, che quindi costituivano il piccolo nucleo della Chiesa primitiva: Maria se ne stava come confusa10 nella moltitudine, ma esempio santo di virtù. E poi sempre pregando e offrendo le sue pene e i meriti di Gesù Cristo, perché il Vangelo fosse predicato e fosse accolto.
Se vogliamo poi guardar nei secoli, tutti gli apostoli presero da Maria, tutti gli apostoli furono divoti di Maria e per la divozione a Maria ottennero quella santità e quello zelo che li distinse. Se parlate, per esempio, di san Giovanni Bosco11, se parlate di sant’Alfonso de’ Liguori12, se parlate di san Francesco
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di Sales13, così se parlate di san Bernardo14 che abbiam festeggiato ieri, così di tutti gli altri Dottori e delle anime veramente di spirito apostolico… ecco, han ricevuto da Maria.
Maria che cosa vi darà, se siete devote di Maria?
Primo: illuminerà la mente sul problema e sulla vocazione, [sul] lavoro vocazionario. Prima la luce: persuaderà, darà la scienza della vocazione.
Secondo: Maria darà l’amore alle anime, quindi il desiderio che gli apostoli riempiano il mondo e predichino la divina Parola; e che dappertutto nel mondo sorgano anime generose che ascoltano l’invito di Gesù: «La messe è molta, gli operai pochi» [Mt 9,37; Lc 10,2], e si uniscano ai pochi per ingrossare il numero dei pochi apostoli, affinché sia sufficiente nel mondo. Ci occorrono adesso due milioni e cinquecento[mila] sacerdoti e ci occorrono sei-sette milioni di suore: siam ben lontani. E poi occorrono tanti che si dedichino alle opere di apostolato sociale, di apostolato caritativo, e in sostanza di apostolato cattolico. Allora bisogna che noi pensiamo a invocar Maria Regina Apostolorum, esser divoti di questo titolo, di Maria, cioè, sotto questo titolo: chiamarla Regina degli Apostoli. Fu eletta e compì il suo apostolato… e ora dal cielo lo continua. In tutti i secoli suscitò dei cuori apostolici, in tutti i secoli Maria intercedette dal cielo presso il Signore perché mandasse apostoli e gli apostolati si moltiplicassero secondo i bisogni di ogni secolo. Ora, siccome il bisogno maggiore della Chiesa è l’aumento delle vocazioni… dunque per voi questa divozione intima. La divozione alla Regina degli Apostoli è specialmente indicata dal 1° mistero gaudioso, poi è indicata dal 5° mistero doloroso, e poi dal 3° mistero glorioso, ed ecco dal 4° e 5° [dei] misteri gloriosi; specialmente da questi misteri - ma, o si recitino quelli o si recitino gli altri, conviene andar per ordine -.
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Sempre invocare Maria come Regina Apostolorum per i due benefici: sante e apostole. Quella è la vocazione, duplice: alla santità e all’apostolato. Si dirà: È difficile… ma con Maria si può fare tutto, si può andare avanti, perché Maria ha la missione di rendere facile ciò che è difficile: rende facile con la sua grazia, con la sua intercessione presso Dio… e consola e incoraggia. E i figli di Maria godono sempre una grande pace interiore, una grande serenità di spirito e un grande coraggio. Quindi sperare queste grazie e - secondo - sperare di compiere perfettamente la vocazione.
Adesso le prime vocazioni per voi: bisogna chiedere che fra un anno possiamo vestire almeno sette figliole. Oh, se noi non ci muoviamo!… Invocar Dio, e invocare l’aiuto degli uomini - si capisce - in quanto sono mezzi nelle mani di Dio. Ma occorre che noi ci muoviamo, perché questa è la volontà di Dio e, se è volontà di Dio, c’è la sua grazia, non c’è dubbio! Il Signore non è come un uomo sconsiderato che può mandare il figlio a comperare una cosa senza dargli i soldi. Il Signore, se manda uno a compiere una missione, gli dà gli aiuti, dà gli aiuti necessari, ecco… Facciamoci umili, come gente che è capace di niente: Da me nulla posso, ma con Dio posso tutto15. Venire al concreto, tutte, sì… e mica solamente che devono scrivere quelle che han studiato!, ma tutte son capaci di qualche cosa nella vigna di Dio. Eh mica va a fare un trattato, ma dire una bella parola che può essere di un arricchimento, sì! Tanto non son le molte parole, ma sono le parole che sono tutte accompagnate dalla grazia, che escono dal cuore…
Perciò divozione a Maria per i due primi articoli delle Costituzioni: santificazione e apostolato.

Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 41/58 (Nastro archivio 44a. Cassetta 44, lato 1. File audio AP 044a). Titolo Cassetta: “Maria nella nostra vita”.

2 Il Veni Creator Spiritus è l’antico inno di Pentecoste attribuito a Rabano Mauro († 856) o a Carlo Magno e altri, composto di sei quartine cantate sulla stessa melodia. Si prega in molte circostanze in cui si invoca la presenza dello Spirito Santo.

3 Intende: nei primi giorni degli Esercizi.

4 «[Applaudite, genti redente,] la vita data attraverso la Vergine». Dall’Inno O gloriosa virginum: Breviarium Romanum, Commune Festorum beatae Mariae Virginis, Ad Laudes.

5 «L’angelo del Signore portò l’annuncio a Maria. Ed essa concepì per opera dello Spirito Santo». Strofa iniziale dell’antica preghiera dell’Angelus.

6 Breviarium Romanum, Die 22 Augusti, Immaculati Cordis B. Mariae Virginis, In III Nocturno, Lectiones VII-IX; SAN ROBERTO BELLARMINO, Le sette parole di Cristo in Croce, Scritto nell’Anno del Signore 1617, Capo XII, Torino 1946, pp. 93-97. Cf San Paolo, Novembre-Dicembre 1954, p. 1 (CISP, p. 596).

7 Il PM si riferisce alle conoscenze bibliche del tempo. Cf AP 1958/1, p. 134, nota 6.

8 San Francesco di Sales (1567-1622), ritenuto il padre della spiritualità moderna, da giovane studente a Padova (1588-1591), abbozzò il suo regolamento di vita in cui era previsto anche di pregare ogni giorno il rosario. Nella Vita scritta dal contemporaneo Louis de la Rivière (1624), è riportata la Deposizione di santa Giovanna di Chantal: «Seppi da lui stesso che [...] si era obbligato a recitare ogni giorno il rosario, affin d’ottenere la liberazione da una brutta tentazione che lo molestava. In questa pratica spendeva un’ora, perché meditava sopra i misteri ed era sì attento nel non mancarvi, che quando gli affari glielo impedivano lungo il giorno, portava la sua corona nel braccio per ricordarsi di recitarlo prima d’andar a letto; e quand’era malato a segno di non poter parlare, lo facea dire alla sua presenza da alcuno de’ suoi, per poterlo accompagnar colla mente». Il brano è citato in San Francesco di Sales proposto a modello delle anime pie, specialmente dei sacerdoti, Torino 1895, p. 318.

9 Vedi p. 82, nota 19.

10 Da intendere nel primo significato del termine: in mezzo agli altri.

11 San Giovanni Bosco (1815-1888), consacrato alla Madonna da sua madre, sperimentò sempre l’aiuto e la presenza amorevole di Maria al suo fianco, e le affidò tutti i suoi ragazzi e le sue attività anche attraverso la costruzione del Santuario di Maria Ausiliatrice a Torino. Inoltre, con lo stesso titolo iniziò la fondazione delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice.

12 Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), Vescovo e Dottore della Chiesa. Tra i suoi numerosi scritti, il noto volume Le glorie di Maria e altri testi di carattere mariano.

13 San Francesco di Sales (1567-1622), Vescovo e Dottore della Chiesa, patrono dei giornalisti dal 1923, fondò l’Ordine della Visitazione di Santa Maria ispirandosi alla “visita” di Maria a sua cugina Elisabetta.

14 San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), Abate e Dottore della Chiesa, scrisse pagine bellissime di omelie su Maria. Cf i Sermoni per le Feste della Madonna, In Lode della Vergine Madre.

15 Invocazione cara a Don Alberione attribuita a san Francesco di Sales. Cf Preghiere, ed. 1960, p. 191; ed. 1985, p. 24. Cf anche Fil 4,13.