Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XX. STUDIO E FORMAZIONE (1)
/Avete incominciato bene l'anno scolastico? Penso che l'avete cominciato con la preghiera. E' bene mettere l'anno/ (a) sotto la protezione di Maria madre del divin Pastore, che è anche sede della sapienza e madre del buon consiglio e regina degli apostoli.
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Quante <do> grazie attendere, perché non basta anche l'impegno, da solo non basta l'impegno a studiare, ma insieme ci vuole la luce di Dio. Perché se studiaste per una carriera civile, supponiamo per diventare professoresse così come impiegate al governo, allora c'è anche bisogno della grazia di Dio. Ma i vostri studi sono ordinati all'apostolato, non a una carriera, ma all'apostolato. Lo studio ha <un tu> tutto un timbro e uno spirito particolare. Siete venute, e quante cose avete da imparare nell'istituto?! Ci vuole una formazione completa, piena, che dovete prendere.
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La prima formazione è la formazione spirituale, e cioè <la f> la fede, la speranza e la carità: formazione che si fonda su queste tre virtù. E poi la pietà. La pietà secondo le pratiche che avete nell'istituto. Formazione spirituale! Questa è la principale. Non si può pensare alla vita religiosa senza questa parte spirituale.
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La seconda formazione è intellettuale, e cioè lo studio, il quale è complesso. Prima ci sono le materie scolastiche ordinarie appunto perché si dovranno superare gli esami. Ma lo studio non si restringe agli esami che vengono dati al termine dell'anno: lo studio riguarda tutto. E riguarda quindi l'imparare a pregare, ad esempio, l'imparare a fare la meditazione. Lo studio: come comportarsi e che cosa è la vita religiosa. Sì!
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Terza formazione è la formazione apostolica. Occorre che in questo tempo si ecciti il cuore all'amore, all'amore alle anime. La vocazione alla vita vostra e cioè all'apostolato di cooperazione ai parroci, esige grande amore alle anime. Che le anime del purgatorio siano suffragate. Che i peccatori si convertano. Che nelle parrocchie i fedeli siano docili al parroco. Che si convertano gli eretici, gli scismatici. Che la fede arrivi a tutto il mondo. La sete di anime!
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E' quella sete di anime che è la carità, la quale deve sempre essere unita alla carità, cioè all'amore a Gesù, e deve nascer dall'amore a Gesù. Gesù che ha sete di anime e voi che volete estinguere questa sete. "/Donna/ (a), dammi da bere" [Gv 4,7], disse Gesù alla samaritana. Ecco, voi volete dare da bere a Gesù. Qual è la sete di Gesù? Qual è la sete di Gesù? Allora avreste detto così.
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La formazione apostolica trasforma il cuore: invece che il cuore ordinato alla famiglia, diviene ordinato alle anime, quindi alle parrocchie, al ministero spirituale, pastorale. Formazione intima del cuore! I due amori: a Gesù e alle anime.
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Poi in terzo luogo la formazione è, cioè in quarto luogo la formazione è quella umana. Umana vuol dire buona educazione, vuol dire galateo. Vuol dire amore alla verità, alla veracità, sincerità. Vuol dire delicatezza di coscienza. Vuol dire rispetto alle compagne vostre, alle sorelle. Vuol dire sottomissione a chi vi guida. Vuol dire <deli> purezza. Vuol dire rettitudine interiore, cioè desideri, pensieri santi, buoni. Vuol dire riconoscenza a chi vi fa del bene. Vuol dire rispetto ai luoghi sacri, ma anche alla preghiera, perché tutti gli uomini devono pregare comunque siano: siano cristiani o non siano cristiani. L'obbligo della preghiera. Quindi la formazione umana e insieme la formazione religiosa. Prendere tutto.
Vedete quanto voi - supponiamo - foste in scuole pubbliche - supponiamo - superate le scuole medie, oppure foste nel mondo, aveste da superare l'esame da maestre, maestre civili, chi dà il voto guarda solo come si sa, come son fatti i compiti per l'esame, ecco, e qual è il risultato dell'orale. Allora è promossa o non è promossa, secondo i casi.
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Ma noi nella promozione alla vestizione, all'entrata nel noviziato, alla professione prima e alla professione perpetua: quattro punti, quattro esami ci sono.
[Primo]: com'è lo spirito e la virtù, specialmente l'obbedienza?
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Secondo: quale è la parte intellettuale, cioè come supera gli esami? Come ha studiato; esempio anche il catechismo, se non si fanno altri studi superiori.
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Terzo: se c'è l'amore alle anime, l'amore intenso a Gesù buon Pastore, il suo spirito. E cioè Gesù che cerca le anime, voi che cercate le anime, cioè aiutare i bambini, aiutare la fanciullezza, la gioventù femminile. Fare tutte le opere che sono richieste in una parrocchia, ecc. Se c'è l'amore (a) alle anime, cioè se si è arrivati a sviluppare questo amore non soltanto nel senso comune, amore cristiano, ma amore apostolico.
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Quarto: se c'è stata la formazione umana e si è assecondato e corrisposto alla formazione umana e soprannaturale, cioè religiosa.
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Quindi che cosa si fa negli istituti religiosi grandi? Si fa così come abbiamo per la parte nostra e per le suore, man mano che si sviluppano! Vi è un grande foglio in cui si scrive a capo: Relazione, e sotto: dell'aspirante tale, ecc. E poi si incomincia, dalla relazione: i genitori, l'età. Poi come è la parte spirituale? Può essere che una meriti otto, sei, dieci. Com'è la parte intellettuale? Sei, otto, dieci. E noi teniamo la regola così: ottimo, buono, mediocre, sufficiente, e insufficiente, in cui non si tiene più.
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Per la parte apostolica: l'amore. E si dimostra anche con la carità vicendevole, ma quell'aspirazione alle anime, lo spirito in sostanza della pastorella.
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E poi noi aggiungiamo la formazione umana, quindi la psicologia, il carattere: se si è di carattere normale o anormale, carattere socievole o non socievole. Quattro /voti/ (a) e si fa la media. La media può risultare sei, otto, dieci. Qualche volta però basta un difetto grave eh perché annulli tutti e quattro i voti. Eh, difetto grave potrebbe essere un carattere non normale o un difetto <psi> psicologico molto accentuato che impedisce poi di vivere in comunità e operare nell'apostolato.
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Così riguardo alle virtù fondamentali, ad esempio: la obbedienza, castità, povertà, amore alla vita comune. Allora si dà il voto e si fa la media, eccetto che basti <uno> un difetto così grave, per cui si elimina l'aspirante.
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E qualche volta l'aspirante ha tali qualità in un punto per cui sono illuminati gli altri punti. Supponiamo che sia veramente molto buona, molto buona l'aspirante, e docile, delicata, ecc. Quello può supplire ad altri, <non> ad altre qualità, non a tutte, ma supplire in parte ad altre qualità, sì. Perciò negli esami - ho detto - di ammissione, vestizione, noviziato, prima professione <e prima> e professione perpetua, si guardano queste quattro parti. Quindi non si è studenti comuni dove chi dà gli esami guarda solo ciò che ha fatto come compito e come ha risposto all'orale. Perché a quella studentessa, a quella maestra civile non si va a guardare se ha pietà, se ha buon carattere, se è socievole, se ha cuore apostolico, se ha amore ai bambini, no. Questo no!
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Ma per noi la formazione è molto più complicata <e> ed è completa. E' veramente formazione! Formazione <della cris> /della vita cristiana/ (a) e formazione della vita religiosa, religiosa specialmente in questo senso vostro proprio: pastorale!
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Oh, allora è più difficile? E' più completo! Sì, più difficile, ma siccome avete vocazione speciale, così avete grazie più speciali. E la buona volontà da una parte e le grazie speciali dall'altra, vi assicurano il risultato. Vi assicuran il risultato. Poi questi documenti si tengono in archivio e servono per il futuro, in certi casi straordinari, in cui di nuovo si possono e si devono confrontare.
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Perciò domandare con molti rosari le grazie per corrispondere alla chiamata di Dio. E fra le grazie la prima è la buona volontà. Secondo poi, ci si applica nello studio, si prende tutta l'istruzione che vien data, ecc.
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La istruzione che vien data però, la formazione non vuol dire che <tu> si dia in un giorno con una buona predica. L'istruzione, la formazione viene data a piccoli sorsi.
La bambina che ha un anno, cresce poco per volta, e a cinque anni, a dieci anni vedete che è cresciuta. Ma che giorno è cresciuta? Prima era cinquanta centimetri, dopo diviene alta un metro... E' cresciuta tutti i giorni un pochettino, insensibilmente.
Così la formazione viene data a sorsi. Sta in uno sguardo alle volte, in una parola! Starà alle volte in una meditazione, un'altra volta in una visita. Sta nella scuola, sta nella conferenza domenicale, sta nella meditazione e sta nelle altre pratiche. Sta nel modo di comportarsi anche a tavola, il silenzio pronto, l'obbedienza pratica, adatta secondo le circostanze e il posto [e] il tempo.
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Piccole cose, piccole cose. Nutrirsi giorno per giorno. Non tutto assieme, ma prender giorno per giorno quello che vien dato. Come la mamma dà al suo bambino giorno per giorno quanto è necessario del latte e del cibo.
Non si vuol mica dire che perché uno deve crescere che voglia mangiar tutto in un giorno. No! Crescere giorno per giorno quello che è necessario. Allora giorno per giorno crescerete nelle quattro parti: formazione spirituale, formazione intellettuale, formazione del cuore - cuore apostolico - e formazione umana e religiosa.
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Oh, è complicato, è grave questo lavoro? Sì, però si costruisce un pochettino per giorno. Si costruisce così, che alla fine vi è la suora veramente pastorella: nella sua vita intima, nella sua vita di comunità e nella sua vita pastorale. Allora si ha la pastorella completa, che poi <perf> si perfeziona giorno per giorno, fino a quel momento in cui ormai si sarà purificata da molti *** (a).

Albano Laziale (Roma)
26 ottobre 1962

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635 (a) R: Avete fatta la vostra consacrazione totale al Signore e con gaudio spirituale hanno assistito quanti sono qui presenti, sotto...
E' evidente una sovrapposizione sul nastro: queste righe si riferiscono alla celebrazione della professione del 3 settembre.
Le parole iniziali riportate in sostituzione sono state prese da taccuino di sr. M. Liliana Fava sgbp.
(1) Albano Laziale (Roma), 26 ottobre 1962

640 (a) V: omette.

645 (a) In tono scandito.

649 (a) Così T. Omette R. Nastro deteriorato.

652 (a) R: della cristiana vita.

657 (a) Nastro interrotto.