Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IX. COOPERATRICI *(1)
E' compiuto il grande desiderio del vostro cuore: il desiderio, l'aspirazione sentita profondamente di uscire dal mondo ed entrare definitivamente in quella chiamata, in quella vocazione a cui vi siete preparate, quale avete sentita da molto tempo: entrare fra le anime che intendono di darsi intieramente a Gesù, separarsi con un abito che lo dimostra anche all'esterno. E cioè noi abbiam scelto Dio. Dio, il gran bene, il sommo bene, l'eterna felicità. E nello stesso tempo abbiamo voluto la preparazione per entrare in /quell'/ (a) ufficio grande: cooperatrici dello zelo dei pastori.
263
E con voi godono gli angeli del cielo. E con voi godono i parroci, i sacerdoti che vi hanno guidate. Con voi gode tutta la congregazione. Con voi godono i vostri parenti, perché, ecco, sentono che un fiore del loro sangue, della loro famiglia il Signore ha accettato: la figliuola, la quale sarà la /vostra/ (a) consolazione specialmente in punto di morte, quando si penserà che anche dopo la morte vi è chi ricorda, chi prega, chi cerca di abbreviare l'attesa in cielo, anzi di sollecitarla brevissima, l'attesa.
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Cooperatrici dello zelo dei pastori. Questa è la missione, quanto al secondo articolo delle costituzioni. Quanto al primo invece, la santificazione. E la santificazione è tutta compresa nello spirito di Gesù buon Pastore. E quanto alla missione: è tutto secondo lo spirito <del buon> di Gesù buon Pastore e secondo l'indirizzo che viene dal sommo pastore: il Papa; dai pastori: i vescovi; dai pastori: i parroci.
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Oh, a quale dignità vi ha elevate, entrando in questa missione: collaboratrici dello zelo pastorale! Collaboratrici.
E' come l'ufficio della Madonna rispetto a Gesù buon Pastore. E tutto quel che c'è nella vostra formazione, è per formare questo spirito. Vi chiamate Suore di Gesù buon Pastore: lo dice il nome. Siete sotto la protezione di Maria, madre del divin Pastore; avete comprotettori i due sommi pastori dopo Gesù, cioè Pietro e Paolo.
266
Le costituzioni sono tutte per formarvi /cooperatrici/ (a) dello zelo pastorale, e gli studi e la professione e tutta la formazione che ricevete in questo nido di pace, di grazia e di verità, di serenità che vi ha preparato il Signore da /quanti/ (b) anni! Da quanti anni?!
267
Vi ha preparato dei buoni genitori, vi ha preparato dei buoni pastori nelle vostre parrocchie dove avete ricevuto il battesimo e siete cresciute, dove avete avuto un insegnamento nella scuola buono delle vostre maestre, dei vostri maestri e dove siete cresciute in un ambiente sociale buono.
Siete il /risultato/ (a) di innumerevoli grazie. Il risultato di innumerevoli grazie. Non vi resta che cantare un gran Magnificat con la Madonna.
268
Cooperatrici. Ecco: il sommo Pastore, il Papa. Oggi lo festeggiamo il pastore della Chiesa, al quale Gesù Cristo ha dato la missione: "Sopra te, fonderò la mia Chiesa" [Mt 16,18], il quale ha dato definitivamente: "Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle" [Gv 21,15-16] . Sì! I pastori della Chiesa: il Papa, i vescovi, i parroci e tutti i sacerdoti.
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Cooperatrici umili! Però fedeli! Cooperatrici nell'intimo dell'animo, perché date la vostra forza, date la cultura, quel che avete, date la stessa vita per la castità, la purezza, per l'obbedienza. Ecco: accompagnare Gesù buon Pastore come Maria lo ha accompagnato, fino... Sì, accompagnerete i vostri sacerdoti come Maria ha accompagnato Gesù: eccola che ascende al calvario e assiste alla crocifissione del Figlio, alla sua agonia, e poi ne riceve l'ultimo respiro dopo che ha sentito, la Vergine: "Donna, ecco il tuo Figlio" [Gv 19,26] e indicando Giovanni. Cooperatrici!
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Cooperatrici prima nel lavoro perché non si commettano peccati nelle parrocchie e si riparino i peccati che sono stati commessi. E vivano nell'innocenza quindi i bambini. Vivano nella delicatezza della vita le giovani. Vivano nella fedeltà dei loro doveri i genitori, i padri e le madri. Vivano tutti la vita cristiana. E poi? E poi c'è il paradiso!
271
A quante anime voi porterete la vostra parola, l'esempio di vita buona, l'attività vostra. Quando vi troverete al giorno del giudizio, molte anime verranno attorno a voi a ringraziarvi: saranno la corona vostra, la vostra gioia. La vostra gioia, anche [se] soltanto avete dato una buona parola, anche [se] soltanto avete educato un buon ragazzo, anche se avete assistito quel morente e lo avete preparato, anche se avete cooperato nell'azione e a tutte le opere che il parroco indica.
272
Cooperatrici: grande onore, grande impegno! E che dobbiate essere utili per la Chiesa è il fatto: in un anno circa 155 sono state le domande dei vescovi e dei parroci per avervi nelle parrocchie. E mi pare che sono state accontentate solamente sette, per mancanza di personale. L'istituto si impegna e riceve con amore le aspiranti e le forma; ma a tutti chiediamo! Chiediamo aiuto, perché siano figliuole scelte! E siano molte! E l'istituto le forma, le ama queste persone. Va crescendole nello spirito, nello studio, nella virtù fino alla consecrazione. Oh!
273
Ora: collaboratrici. Nella parrocchia siete le prime collaboratrici. Poi vi sono i genitori che devono collaborare col parroco; vi è il numero degli insegnanti, vi è l'azione cattolica, vi è l'apostolato laico; ma voi sostenete tutti con la preghiera e vivendo santamente. Sì. In ogni borgata, in ogni paese vi sia un gruppo di anime che supplica davanti all'altare il buon Pastore per le pecorelle, per gli agnelli della parrocchia. E riparano per i peccati che nella parrocchia disgraziatamente forse si commettono, o per i doveri trascurati da persone che dovrebbero dare il buon esempio e contribuire all'educazione della gioventù, alla formazione. Sì.
274
E vi sono persone che pregano per la salute di tutti e consolano il buon Pastore: sono là come tre candele, quattro candele accese innanzi al santissimo Sacramento, cioè innanzi a colui che ha detto: "Io sono il buon Pastore" [Gv 10,11]. Sta là Gesù, in quella parrocchia, in quel paese, presente! E ogni mattina egli rinnova il sacrificio della croce e vuole esser ricevuto. E voi consolatelo, ma portate molta gioventù alla balaustra.
275
Soprattutto l'istruzione. Istruzione perché di lì parte il resto: se son ben istruiti, poi seguirà la buona vita, seguirà la pratica della virtù, seguirà particolarmente la frequenza alla chiesa, i doveri domenicali, la frequenza alla comunione, la continuità nell'istruzione religiosa, che non è mai abbastanza ed è più necessaria perché si spandono tanti errori.
276
Benedetto il Signore. Benedetto Gesù buon Pastore. Benedetta la Madre del divin Pastore. Benedetti i santi apostoli Pietro e Paolo che vi han chiamati e che vi formano e che vi hanno preparato una giornata così bella.
277
Tuttavia non dimentichiamo mai che la santità sta in questo punto, ecco - eh, ho fatto un breve corso di esercizi; la definizione della santità che ho letto e che ho meditato di più sta qui -: la santità consiste nella piena conformità al volere di Dio. Piena conformità al volere di Dio: al volere di Dio nella vita, nell'obbedienza che è la base della vita religiosa. Conformità al volere di Dio dimostrato col continuo e generoso adempimento dei doveri dello stato. Ecco la santità! La potete raggiungere! Avanti con coraggio!
278
Oggi avete fatto l'impegno nuovo, lo /confermerete/ (a) ancora con più calore nel giorno della professione, sì; ma dovrà essere confermato ogni giorno più. Confortare et esto robustus (b), fortezza e perseveranza.
279
E così, in questo impegno di uniformità profonda, conformità profonda al volere di Dio, finché arriverà l'ultimo volere di Dio che ci chiamerà: "Vieni, ecco, vieni": è l'ultima obbedienza. Sarà in gioia! E voi che avete tanto amato e sospirato Gesù e che siete venute tante volte a adorarlo, a pregarlo e a parlare con lui in chiesa delle vostre cose e dei bisogni delle parrocchie e dei bisogni dell'istituto e dei bisogni delle famiglie, ecc., ecco siete venute tante volte a lui, e lui vi riceverà nel gaudio eterno, in cielo. Santità e cooperazione allo zelo sacerdotale.
280
Adesso la benedizione discenda su questi vostri propositi, sui vostri parroci, su quelli che vi hanno preparato <questo gioia> questa gioia del giorno presente, sulle vostre famiglie e sopra quelle fanciulle che il Signore ha già pensato e ha creato per l'istituto e che voi non conoscete ancora, ma Gesù buon Pastore le conosce, le aspetta. E poi per le sorelle che son lontane, specialmente per quelle che si trovano in Australia, quelle che si trovano in Brasile, ma poi [per] tutte le sorelle che son già sul campo del lavoro.
281
Sì, illumini sempre il Signore coloro che vi guidano. Consolatele con la vostra corrispondenza e pregate sempre per loro, e se <qual> qualche volta non capiamo il perché, noi abbiam sempre un perché: "Questo non lo capisco, mi pare contrario, ma voi sapete". E' chi rappresenta il Signore.
282
E poi /la/ (a) fine del capitolo del libro che stavo leggendo era questo: l'obbedienza diviene più meritoria quando non si capisce il perché, anzi si pensa che sia il contrario di quel che si dovrebbe fare. E allora il merito è più grande perché non c'è ragionamento, c'è solo: piace a Dio. Allora il merito è più grande.
283
La benedizione sopra tutti! Preghiere per il Papa, oggi; preghiere per i vescovi specialmente delle diocesi dove sono le vostre case, per tutti i parroci, e poi, particolarmente, per chi si adopera nella vostra formazione.

Albano Laziale (Roma)
29 giugno 1962

284

* Omelia tenuta durante la celebrazione della vestizione religiosa di 29 postulanti.
263 (a) R: quel.
(1) Albano Laziale (Roma), 29 giugno 1962

264 (a) R: nostra.

267 (a) R: cooperatrice.
(b) R: quanto.

268 (a) R: risultate.

279 (a) R: conformerete.
(b) «Sii forte e fatti animo» (Dt 31,7).

283 (a) R: nella.