Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VII. SPIRITO DI RIPARAZIONE (I) * (1)
Il buon Pastore, che oggi ha dato la vita per le sue pecorelle, ha dato la vita per tutte le anime: morto sulla croce. E allora la giornata di oggi, che pensieri deve portarvi? Le pastorelle hanno da partecipare al sacrificio di Gesù buon Pastore. Ecco, quando si arriva in una parrocchia occorre unire i nostri, i vostri sacrifici a Gesù Redentore, a Gesù buon Pastore!
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La vita della suora pastorella è una vita destinata a condividere la vita di Gesù buon Pastore, a seguirlo il buon Pastore: è imitarlo e fare lo stesso ministero di salvezza delle anime. Gesù buon Pastore è andato in traccia e alla ricerca della pecorella smarrita.
Ed è l'umanità la pecorella smarrita. L'umanità! E Gesù la ritrovò la pecorella smarrita, la quale era stanca, ferita. E Gesù se la portò sulle spalle all'ovile, per risparmiarle anche la fatica e perché era anche ferita.
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Gesù si è preso sulle spalle i nostri peccati: Iniquitates nostras <ipsa> ipse tulit [cf. 1Pt 2,24] che vuol dire: portò sulle sue spalle tutti i delitti dell'umanità. Gesù ha pagato per tutti col suo sacrificio della croce, e così ci ha redenti. Se questa è la missione che avete, <o> scelta o che state per scegliere, vuol dire: compiere la riparazione che Gesù ha dato per l'umanità intiera e compier la riparazione per quel paese, quella parrocchia dove si va.
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Che cosa vuol dire riparazione? Se un muro sta per cadere perché è rotto, lo si ripara fortificandolo. Se un abito è stracciato, si ripara con una pezza ricucendolo. E se vi sono stati peccati per cui le anime sarebbero perdute: riparare! Riparare.
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Riparare a Dio, perché il peccato disonora Dio, e bisogna che glorifichiam Dio. Restituiamo cioè a Dio quella gloria che il mondo gli ha tolto col peccato. E riparare per le anime che sono state deboli, hanno peccato e <per> andrebbero perdute. E con la nostra preghiera ottenere la grazia della loro conversione e della loro salvezza.
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/Legata/ (a) con Gesù buon Pastore la vostra vita, il buon Pastore che è rappresentato dal parroco, il buon Pastore che è vivo, vero. Cosa fa Gesù buon Pastore nel tabernacolo notte e giorno? Continua ad offrire le sofferenze che egli buon Pastore ha subito sul calvario: crocifissione, /agonia/ (b), morte.
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E Gesù ha fatto sentire che stava proprio sulla croce per i peccatori, per riparare. Appena inchiodato sulla croce, ecco la croce venne alzata alla vista di tutti e piantata in un buco nel terreno. Gesù /salvò/ (a) allora perché: "Padre, perdona loro perché non sanno /quel che si fanno/"(b) [Lc 23,24]. Cioè: Signore perdona, non san quel che si fanno, ascolta la mia preghiera: salvali! Ecco.
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E subito sulla croce Gesù ebbe una grande consolazione: uno dei due ladroni fu illuminato dalla grazia di Dio. Illuminato dalla grazia di Dio, si rivolge al Signore: "Ricordati di me, quando /sarai arrivato al/ (a) tuo regno" [Lc 23,42]. E Gesù: "Oggi sarai /con me in paradiso/" (b) [Lc 23,43]. Ecco.
Aveva offerto la riparazione per i peccati, e qui ha una consolazione prima di morire: che un peccatore si converte, al quale può dare nel giorno stesso il paradiso. E cioè: egli era venuto a cercare i peccatori, ne ha trovato uno insigne, crocifisso daccanto a lui: lo illumina, lo salva e senza neppure condannarlo al purgatorio: oggi sarai con me in paradiso. Ecco.
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Ci sarebbe da spiegare bene in cosa consiste questa vita di riparazione, ma almeno indico tre mezzi:
Primo: la riparazione nella preghiera.
Secondo: la riparazione nella vita.
Terzo: la riparazione nell'apostolato.
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[Primo]: riparazione di preghiere. Sempre nell'istituto, nella Famiglia Paolina la via crucis ogni venerdì dell'anno, non solo in quaresima. Riparazione. Si sono fatte quelle preghiere: "Mi offro come vittima". Riparazione, e si offre tutta la giornata, tutte le azioni. Tutte le operazioni e azioni hanno un colore riparativo nell'istituto: quella preghiera che è fatta in comune (a). Poi, la riparazione.
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La prima cappella che ho dedicato <nel> nella chiesa di <san> san Paolo in Alba, questo: l'Addolorata <col bambino cioè> col corpo di Gesù sulle braccia e dietro la croce, per indicare che Maria in quel momento riparava e offriva il figlio suo per la salvezza del mondo; [per] indicare che la riparazione è cosa fondamentale nell'istituto, particolarmente per i Discepoli di Gesù Maestro e per le Pie Discepole e per le Pastorelle.
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Se pensate solo a andar nelle parrocchie a fare i catechismi o a tener degli asili o a insegnare il canto: questo è un ministero e un ufficio che si ha da fare. Prima però si ha da riparare!
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Veniamo in questa parrocchia: contiamo le anime. Pensiamo come la gioventù viene educata, come si forma, come cresce. Pensiamo come son le famiglie: quanti sono quelli che fanno la Pasqua; quanti sono quelli che non la fanno, quanti muoiono col sacerdote; quanti no! Poi: si bestemmia qui? Alla domenica gli uomini vengono in chiesa? E l'istruzione religiosa si asseconda?
In sostanza, farsi una nozione, o meglio, uno schema che indichi chi vive in grazia di Dio, che è con Dio, e chi non vive in grazia di Dio; e se la gioventù è formata bene, o se invece è abbandonata spiritualmente, ecc.
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Allora: riparare i peccati della parrocchia. Offrire anche sofferenze per i morti della parrocchia che fossero ancora in purgatorio. Riparare /per/ (a) la trascuranza dei genitori nell'educazione dei figli, /per/ (b) quanti non fanno il loro dovere pasquale. Preghiera! Quindi le adorazioni che fate, fatele bene, e cioè in tempi tranquilli in cui non avete altre preoccupazioni.
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Sentire quel che sente Gesù nel tabernacolo: ha sete di quelle anime. E allora vogliamo offrire un po' di acqua a Gesù che diceva dalla croce: "Ho sete" [Gv 19,28]. Gli hanno offerto dell'aceto. Eh, uomini che offrono peccati a peccati. Allora la preghiera ordinata a questo! Il valore soddisfatorio delle nostre preghiere in modo particolare per la conversione dei peccatori: peccatori in generale del mondo, specialmente gli atei, ma peccatori in particolare e per gli uomini che non vivono in grazia di Dio in quella parrocchia. Preghiera.
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Secondo: [riparazione nel]la vita. Mi rivolgo già a chi è professo, o a chi aspira alla professione. Le serie di peccati che si fan nel mondo son tre: concupiscentia carnis, concupiscentia oculorum, superbia vitae [cf. 1Gv 2,16]. Sono tre passioni, le quali spiegano i tre ordini di peccati, le tre classi di peccati che sono: la lussuria, l'avarizia, la superbia.
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Ora, con il voto di verginità, di castità, si ripara ai peccati di lussuria. Quella figliuola, quella vergine, ripara ai peccati di lussuria: con la sua modestia, con la sua mortificazione, col governo dei suoi sensi, con la vita ritirata e raccolta. Sì.
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Altro ordine di peccati: quelli di avarizia. Eh, quanti delitti! Non c'è solo il rubare, ma c'è specialmente la tendenza di persone e di uomini i quali pensano soltanto alla terra, a fare del denaro, e niente altro; e non pensano a accumulare i beni per l'eternità.
La povertà, la pratica della povertà ripara i peccati di avarizia: non solamente quelli contro il settimo comandamento, ma <con> /quei/ (a) peccati che son collegati un po' al settimo comandamento.
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I tre ordini di peccati sono dunque: la lussuria e l'avarizia, terzo: la superbia: la disobbedienza, il trattar male, l'invidiare, il far del danno agli altri, morale specialmente, e tutto quello che è la mancanza di riguardo agli altri: e a chi sta sopra e chi sta accanto. Allora, ogni peccato è disobbedienza. Ogni peccato contro i comandamenti è una disobbedienza a Dio.
Oh, ecco: osservando il voto di obbedienza, tu ripari i peccati di superbia. Quindi la suora che vive i suoi voti ripara i peccati, che sono conseguenze della lussuria o dell'avarizia o dell'orgoglio.
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/Terzo/ (a): la riparazione con l'apostolato. E cioè: portare i bambini a Gesù, toglierli e salvarli dal male; istruire la gioventù; aiutare i morenti che ricevano bene i sacramenti; favorire le associazioni cattoliche, l'istruzione religiosa: l'apostolato, ecco! Quindi tre specie di riparazione: preghiera, vita religiosa e apostolato. Unire questo alla riparazione che Gesù ha offerto al Padre celeste: per noi tutti ha riparato. Egli è Redentore, il grande riparatore.
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Però un pensiero finale. In primo luogo: ripariamo per i nostri peccati. Se ci son state disobbedienze, adesso cominciare a obbedire. Così la riparazione in primo luogo sta nel non fare peccati, per noi. Non far più peccati! E poi l'apostolato se non altro di buon esempio, se non possiamo fare altro, e quello lo possono fare anche le bambine. Preghiera, buon esempio, pazienza, applicazione ai propri doveri: evitare il peccato.
234
Questi pensieri a Gesù oggi, al buon Pastore. Tutte insieme, e poi singolarmente, sì. Gesù è il grande riparatore! Il Pastore buono! Così: confermarvi nella vocazione! Confermarvi nella vocazione, oggi! E chi ha già i voti, rinnovare la professione religiosa davanti a Gesù. E chi non li ha? Tuttavia offrire le giornate e specialmente la giornata di oggi in riparazione.
235
Forse nella parrocchia da cui venite, forse nella famiglia da cui venite, forse altre cose di cui dobbiamo noi piangere e per cui riparare: venerdì santo, giorno di raccoglimento, giorno di riparazione!
236
Il Signore a chi ripara, farà pressappoco come ha fatto con la Veronica: ha infuso in quell'anima tanta grazia; ha effigiato <nel su> in quel lino il suo volto. Vi comunicherà tanta grazia di più e vi formerà un cuore conforme al suo cuore.

Albano Laziale (Roma)
20 aprile 1962

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* Meditazione tenuta il venerdì santo.
(1) Albano Laziale (Roma), 20 aprile 1962

219 (a) R: legati.
(b) R: agonie.

220 (a) R: segnò.
(b) V: quello che fanno.

221 (a) V: ritornerai nella maestà del.
(b) V: in paradiso con me.

223 (a) Cf. Preghiere, pag. 29 ss.

227 (a) R: perché.
(b) R: perché.

231 (a) R: quelli.

233 (a) R: poi in terzo luogo.