Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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II. LA PARTE SACRIFICALE (1)
[E'] iniziata la santa quaresima. Il centro della liturgia è la Pasqua: la redenzione dell'umanità, la redenzione operata da Gesù buon Pastore mediante la sua vita santissima, mediante la sua dottrina divina e mediante la sua passione e la sua morte. E' completa la sua redenzione, anzi abbondante. Sì.
Cominciando la quaresima, guardare avanti, cioè guardare al venerdì santo e guardare alla domenica di Pasqua, domenica di risurrezione.
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Ora come passare la quaresima? Certamente che non potete fare molte penitenze corporali. Avete bisogno della salute per poter attendere alle occupazioni e agli studi. Ma, tuttavia, la quaresima è un tempo di mortificazione da una parte, e dall'altra parte è un tempo di maggior amore a Gesù buon Pastore.
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Ecco, si leggeva nella messa domenica scorsa (a) Gesù che diceva: «Ecco che andiamo a Gerusalemme e il figlio dell'uomo - cioè era lui stesso - sarà consegnato ai gentili, sputacchiato, flagellato, condannato a morte, e il terzo giorno risorgerà» [cf. Lc 18,31-33].
Allora ecco: da una parte la quaresima è tempo di mortificazione e dall'altra parte è il tempo di esercitarsi nell'amore a Gesù buon Pastore. Fino a che punto ci ha amati il buon Pastore? Fino a dare la sua vita: Dilexit me, et tradidit semetipsum pro me [Gal 2,20], mi amò e morì per me.
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Quanto alla mortificazione, ecco: la lingua, poi la mente, il cuore.
La lingua: che parli sempre in bene e che parli a tempo.
Il cuore: i sentimenti di amore a Dio, il cuore rivolto a lui.
La mente: non fantasie, pensieri strani, distrazioni, ma raccoglimento abituale.
Ecco le mortificazioni: di lingua, di sentimento, di mente. Raccoglimento: studiar bene. Raccoglimento: pregar in bene e conservare l'abituale raccoglimento della vita.
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Ora, le divozioni della quaresima, quali sono più consigliate?
Primo: la divozione a Maria addolorata. Nel vostro distintivo, [il] crocifisso (a), davanti c'è Gesù crocifisso e nel retro Maria addolorata, la madre del divin Pastore. Eh, sì. Aumentare la divozione a Maria addolorata, [a] Maria che accompagnò il figliuol suo al calvario. La spada del dolore trapassò il suo spirito, il suo cuore: offerse il figlio per la redenzione dell'umanità.
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Altra divozione di quaresima è la via crucis. Qui avete una bella via crucis, preparata. E siccome è bella, così fatela santamente. Anche la figura è un invito. E' un invito a farla con divozione la via crucis. La farete secondo le disposizioni che avete ricevuto.
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Altra divozione per la quaresima: i misteri dolorosi. /Recitarli/ (a) più frequentemente: quando siamo liberi di scegliere quale è la serie di misteri da recitare, preferire i misteri dolorosi per cui accompagnamo Gesù dal Getsemani al calvario.
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Divozione molto importante in quaresima [è] /questa/ (a): ricevere meglio il sacramento della penitenza. Noi ci pentiamo dei nostri peccati per <il gust> il disgusto che abbiam dato a Gesù buon Pastore. Le confessioni: ben fatte cioè accompagnate da molto dolore e un dolore che si ispira non solo al timore, ma anche all'amore.
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Nell'atto di dolore diciamo che ci pentiamo dei nostri peccati perché peccando abbiamo meritato i castighi di Dio, quindi per timore. Ma l'altra parte è specialmente: perché ho offeso voi che siete infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Se uno si pente perché ha offeso Iddio infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa, ha un dolore più perfetto, più santo. Ottiene quindi il perdono non solo, ma in gran parte anche la remissione della colpa, non solo, - che questa <viene su> viene data del tutto, la colpa è rimessa del tutto - ma anche la <rimessa> remissione della pena dovuta al peccato.
Quindi nel tempo di quaresima: confessioni ben fatte.
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Più [ancora] però: la divozione della messa. Specialmente la divozione della messa. Nella messa il calvario è portato sull'altare. Lì si rinnova la passione e morte di Gesù Cristo. La stessa ostia, cioè la stessa vittima, lo stesso ministro principale che è Gesù Cristo stesso, gli stessi frutti della messa: i frutti spirituali che la messa è destinata a portare. Solo il modo <di> di offrire il sacrificio sull'altare, il modo è diverso di come è stato offerto il sacrificio sul calvario: là mediante spargimento di sangue.
La divozione alla santa messa.
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Guardando in avanti, il nostro sguardo si porta al calvario. E guardando in avanti noi possiamo dire: il venerdì santo ci rappresenterà, - molto sensibilmente il complesso delle funzioni - molto ci rappresenterà le sofferenze e la morte di Gesù molto bene. Guardare avanti, al venerdì santo.
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La messa. La messa offerta secondo le intenzioni con cui Gesù s'immola sugli altari. Il Cuore divino di Gesù quindi dirlo molto bene: «Con le intenzioni con cui continuamente vi immolate sugli altari».
Poi, le intenzioni varie che avete in mente, per esempio: che lo studio abbia miglior risultato, che possiate imparare a <ritenev> ritenere a memoria. Che il lavoro spirituale abbia maggior risultato per la santità. Che la congregazione vostra progredisca, progredisca di persone <e di mini> e di apostolato, di case, di vocazioni. Che le sorelle che lavorano negli apostolati parrocchiali in varie parti, in tante case possano far bene e durante la quaresima possano attirare <tante ani> tante anime a confessarsi, a far la loro Pasqua.
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Le suore che son nelle parrocchie come si occupano delle comunioni pasquali per i bambini, specialmente delle prime comunioni! Ma ci sono anche gli infermi che han bisogno di far la comunione! Ci sono gli uomini che han bisogno di far la comunione! Allora, che il lavoro delle suore che sono nelle varie parrocchie abbia buon frutto, buon risultato. E poi che anche loro possano santificarsi compiendo quella missione che il buon Pastore ha loro affidata.
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Poi tante intenzioni buone che avete voi, in particolare ciascheduna, nella messa. Son già tutte comprese le intenzioni quando si dice: «Con le intenzioni con cui vi immolate sugli altari», ma alcune intenzioni possiamo anche ricordargliele a Gesù buon Pastore.
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Sentir bene la messa: la parte didattica in principio, la parte sacrificale al centro della messa, e poi la parte unitiva, cioè della comunione. Seguir bene la messa.
Quanto più adoperate il messalino e tanto meglio è, e sia come preghiera e anche come istruzione, perché è una istruzione sulla liturgia. E quando sarete nelle parrocchie avrete bisogno di spiegare la liturgia domenicale, specialmente l'epistola e il Vangelo, e poi anche spiegare tutte le cerimonie della messa e spiegare che cos'è la messa medesima.
Perciò nella quaresima queste divozioni e fra tutte quella della messa ben ascoltata. Allora la quaresima vi sarà di molto vantaggio. Sì. Di molto vantaggio.
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Crescerete nell'amore al buon Pastore, nell'amore alla congregazione, che è tanto importante.
Amarla, come la vostra famiglia! Esser desiderosi di conoscerla sempre meglio, di capire il suo spirito, e poco per volta, man mano che viene il tempo: comprendere le costituzioni. Man mano che viene il tempo, oh, sì!
Quest'amore alla congregazione vuol poi dire amore a Gesù buon Pastore, vuol dire amore alle anime, vuol dire amore a Dio.

Albano Laziale (Roma)
16 febbraio 1961

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(1) Albano Laziale (Roma), 16 febbraio 1961.

20 (a) Domenica di quinquagesima (cf. Messale, pag. 137).

22 (a) Allusione al Crocifisso che si riceveva nel giorno della professione e che faceva parte della nostra divisa. Cf. Rituale pag. 35.

24 (a) R: Recitare.

25 (a) R: questo.