23. NON SIATE MEDIOCRI
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Alba, Casa Madre, 6 settembre 19601
...il Signore ci ha mandati sulla terra a compiere una missione perché egli creandoci ha dato a ognuna una missione da seguire, ha dato un lavoro da fare, sì, il Padre celeste. E beato chi fa la volontà di Dio sicut in coelo et in terra2: così, come la fanno gli angeli in cielo, così si faccia sulla terra. Non vi preparate, forse, ad essere angeli per il cielo? a stare con loro e godere con loro e cantare con loro e a compiere le cose che il Padre celeste, nella sua casa... in domo Patris mei3 - come dice Gesù - nella casa del mio Padre, compiere quello che egli dirà a ognuno? Allora bisogna renderci degni di stare in quella casa. E però quindi...
Non si entra con delle macchie in quella casa4, bisogna che ci sia la veste bianca, la veste nuziale per lo sposalizio con lo Sposo celeste. Sì, anime sempre più belle per avere in paradiso le occupazioni più belle, per stare in paradiso nei posti più alti, per essere più vicini a Gesù ed a Maria, per penetrare meglio, con la contemplazione, il mistero della Trinità e dell'Eucarestia, per una maggiore partecipazione della beatitudine che gode Dio stesso: Intra in gaudium Domini tui5.
La terra è preparazione a quella vita che è la vera vita, perché questo è un preambolo di vita. Sì, questo è come andare a tavola, ma per vivere bisogna che a tavola si mangi, si nutra il corpo. Così è la terra, preambolo di vita eterna. Beate voi che l'avete capito. Non omnes capiunt verbum istud6, ha detto Gesù, non tutti comprendono questo, ma quibus datum est a Patre meo: ma a coloro ai quali il Padre mio dà la grazia di capirlo. Avete capito, avete risposto "sì". «Ecco l'ancella del Signore, sia fatto di me secondo hai detto»7.
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Adesso bisogna riflettere su un punto, quest'oggi. E cioè, ormai avete fatto gli Esercizi Spirituali, in gran parte, e poi vi è chi è in corso degli Esercizi Spirituali.
Vi è l'anno che si chiama spirituale o l'anno di spiritualità. Vi è l'anno solare, vi è l'anno liturgico, vi è l'anno bancario, vi è l'anno sportivo, vi è l'anno scolastico e vi è l'anno di ministero, eh, perché nell'estate anche nelle parrocchie si rallenta il lavoro e poi con l'autunno si riprende. Ma per la religiosa, quel che importa di più, è l'anno di spiritualità.
Che cosa significa l'anno di spiritualità? Significa questo: primo, farci un esame preventivo per l'anno, quindi come lo si vuol passare. Negli Esercizi si ripulisce l'anima perché sia più preparata alle grazie di Dio, alla luce del Signore. Ma poi soprattutto si fanno i propositi, i propositi individuali e i propositi sociali, oppure i propositi che riguardano il programma. Il programma e i propositi individuali, supponiamo: l'aumento di fede, l'aumento di pietà, di docilità, ecc. E poi il programma per l'ufficio che si ha da compiere, lo studio che si ha da fare e l'apostolato che è assegnato, e le relazioni con le Madri, con le eguali, con le inferiori. Poi tutti i doveri verso la Congregazione: di collaborazione, di docilità, di attività per il progresso, il cammino, sì. Si fanno i propositi per l'anno nuovo, l'anno spirituale. Poiché, è chiaro, gli Esercizi non terminano con la confessione, no; gli Esercizi, si può dire, che hanno a metà del corso la confessione, all'incirca la metà. E la confessione, come tutto il corso degli Esercizi, è per uno sguardo al passato: scancellare quel che non è piaciuto al Signore e, intanto, offrire al Signore quello che gli è piaciuto, quello che si è fatto di bene, con la sua misericordia. Ma la confessione guarda il futuro anche, ha due scopi, come vi è assolutamente il bisogno del dolore e del proposito. Dolore e proposito formano, in fondo, una cosa sola, cioè, l'odio al male e il desiderio del bene. E, in quanto si guarda il passato, si ha il dolore e, in quanto si guarda l'avvenire, si ha il proposito. È lì tutta la confessione. Così sono gli Esercizi: umiliazione e desiderio di santità, propositi di santità. Se prima si era superbi, diventare umili; se prima si era iracondi, diventare miti; se prima si era attaccati a qualche cosa, attaccare il cuore solamente a Dio; se dominava una delle tre passioni più basse che sono: la sensualità, la golosità, la pigrizia, correggere queste per diventare totalmente fervorose e per sapere tenere a freno i nostri sensi e per dominare (...) della pigrizia, sì. La emendazione consiste nel fare al contrario di quel che si è fatto prima, cioè, se prima si aveva un sentimento d'invidia, e dopo si conquista, si tende a conquistare, almeno, l'amore a tutti, il desiderio che tutte siano sante e che siano perfette, che piacciano a Dio, che siano amate e che siano preferite a noi e che il Signore sia glorificato in esse, ecc.
Oh! Quindi, che cosa? Propositi. E allora c'è l'esame quotidiano preventivo, al mattino: Quest'oggi, cosa devo fare? da che cosa devo guardarmi e che cosa il Signore si aspetta da me: nello studio, nello spirito, nella preghiera, nell'apostolato, nella formazione religiosa sempre più intensa? Esame preventivo. Prevenire i pericoli e metterci in guardia dalle cadute che ci sono state il giorno prima o più di prima. E supplicare il Signore perché possiamo unirci a lui nella mattinata e cominciar la giornata con lui, nel camminare con lui sotto lo sguardo suo. L'esame preventivo della giornata è sempre, ripete sempre i propositi dell'anno di spiritualità, cioè i propositi fatti al termine degli Esercizi.
Poi vi è l'esame preventivo del mese. Quando si fa il ritiro mensile si esamina il mese passato e si fanno i propositi per il mese prossimo. Si prevedono i pericoli, le difficoltà, si propone di evitare quelle cadute che ci son state, si propone di crescere in quello che è stato il programma degli Esercizi e camminar più bene, sì; quello che c'è stato come ufficio, come membri della Congregazione, per la parte del contributo, del buon esempio, della preghiera e dell'apostolato per la Congregazione...
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...costui ha studiato bene. Ma il medico, per esser medico, bisogna che si curi dei malati, che eserciti la sua professione. E se la suora ha l'abito e ha la Professione e non facesse questo compito di perfezionarsi, trasgredisce il dovere fondamentale. E vi è l'errore: Ma non obbliga con gravi colpe (...) "non obbliga sotto pena di peccato". Che cos'è che non obbliga sotto pena di peccato nelle Costituzioni? L'86% degli articoli sono di diritto canonico, gli altri 14 articoli riguardano l'apostolato specifico vostro. Perché, l'86% è stabilito dalla Chiesa che regola lo stato religioso. E il resto riguarda il secondo articolo, cioè, quell'ufficio particolare che è diverso, per la salesiana e per la Pia Discepola e per la benedettina. È diverso. E non obbliga il corrispondere e seguire la propria vocazione specifica? Non obbliga? Sì, che obbliga. E come obbliga! E sotto pena di peccato? Si dice che non sono sotto pena di reato di colpa cose disciplinari o ascetiche1. Certo, vi è qualche cosa. Ma è cosi ristretto che io non so che cosa dirne, perché mi son fatto tante volte spiegare che cosa c'era di veramente disciplinare o ascetico. Non han saputo dirmelo. Allora, che cosa è che non obbliga? Quell'errore: "le Costituzioni non obbligano sotto pena di peccato" è grave, è deleterio. Deleterio per chi dirigesse le suore come predicatore, come confessore, ecc., oppure come superiora dell'Istituto. È deleterio per chi pensasse così, perché poi, in fine, non si è mai senza conseguenze anche quello che è solamente disciplinare o... disciplinare se si considera l'orario. Ma se qui siete 200 e 200 ognuna va tardi, va [in] un'ora, va in un'altra, che cosa è la comunità? E sarà l'orario. E quelle corde perché? da tagliarle? Tagliar le corde.
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E cosi dicono ascetico il far l'adorazione divisa così e così, la Visita, sì. E può essere che ci siano dei casi in cui uno cambia l'ordine perché è più portato a mettere il terzo punto al posto del primo e viceversa; o perché, in quel giorno lì è così penetrato dallo Spirito Santo che sente il bisogno di seguire la sua voce, la sua azione interiore. Ma qui bisogna subito che ci sia un consiglio: se può, il confessore; se non può, può essere anche un'anima più illuminata, può essere la Madre che conosce l'anima e che conosce l'azione dello Spirito Santo in quell'anima. Sì, vi sono delle cose così in cui bisogna lasciare che lo Spirito Santo operi di più. Ma noi sappiamo che è lui che opera e non il nostro capriccio, quando ci porta a essere di vita comune, a essere osservanti, perché Dio non va contro Dio. E cioè, essendo di volontà di Dio l'osservanza, non porta alla non osservanza, al capriccio, al distinguersi.
E perché hanno approvato le estasi [di san] Giuseppe da Copertino? Perché quando gli dicevano basta, e lui diventava regolare. Perché Dio non va contro Dio. La visione, cioè l'estasi è di Dio, ma il comando supera l'estasi, il fare la volontà di Dio vale tutte le estasi e tutte le apparizioni, ecc. e non può esserci niente di santità che sia contro la volontà del Signore stesso. Dunque, adesso, a parte questo che è una digressione, non ne avete bisogno, in gran parte.
Dunque, ma che cosa è che non tocca l'osservanza? E quindi che non... La non osservanza in alcune porta alla tiepidezza, alla rilassatezza della vita religiosa. E questo è grave per le sue conseguenze, quindi sentiamo se non... se non obbliga l'osservanza in quelle determinate cose.
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Oh, dunque, il Signore vi benedica. Fare bene l'esame preventivo quotidiano: mattino, settimanale, se volete, nella confessione; e infine nel ritiro mensile, e annuale negli Esercizi che si fanno. E siccome i propositi son già fatti, e non c'è che da venire qui, al mattino, rinnovarli; settimanalmente, rinnovarli; mensilmente rinnovarli; annualmente rivederli alla luce del nuovo corso di Esercizi.
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Dunque il Signore allarghi sempre più le mani della sua misericordia, della sua bontà, sopra di noi. Mettete tutto nelle mani di Maria Bambina. Avvicinatevi a quella culla con fede e con amore. Pensate al 12, festa del Nome di Maria, nome potente, nome misericordioso, nome altissimo. La prima creatura si chiama Maria. Nomen autem Virginis, Maria1, il nome della Vergine era questo: Maria. E poi, "Addolorata", perché non pensate che la vita passi senza difficoltà, senza sacrifici.
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La vita nostra spirituale si compone di due parti: «Chi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso» 1. Oppure: lasciate tutto: «Voi che avete lasciato tutto...»2. Lasciar voi stesse, perché è facile lasciare quel che non si ha: e palazzi o altre cose. È quello che abbiamo, quel che siamo che è difficile lasciare, questo ''io'', sto ''io'' che è difficile lasciare.
E poi, seconda parte: «...e mi segua». E «Voi che mi avete seguito riceverete il centuplo», sì. Quindi, proposito fermo, la vita religiosa veramente ben vissuta.
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Ma il sunto di quel che volevo dire: non siate mediocri. Gente che si strascina, che è, quindi, poco soddisfatta, che dappertutto trova una difficoltà e un'obiezione; gente insoddisfatta e scontenta perché religiosus tepidus et negligens undequaque patitur angustias1. Tutto. E gli dispiace la minestra e gli dispiace l'orario; e gli dispiace di stare in questa casa e gli dispiace di stare in quell'altra; e le dispiace di vivere con quella sorella e le dispiace di vivere con quell'altra. E poi dispiace a se stessa, infine, (...) non contenta se stessa. E chi è che si contenta? Chi (...) il paradiso al di là e chi contenta Dio al di qua, se viviamo con lui, cioè se facciamo la sua volontà, (...) se lo amiamo con tutto il cuore, se ci vogliam veramente bene, se siamo figli buoni, in sostanza, sì. E quindi, le tiepidezze. E come allungano al confessionale, eh? Sù, sù, scava nel tuo cuore senza farmi durare dieci minuti, un quarto d'ora a esortarti, che poi non vale niente, eh? Perché, mi dice spesso la Prima Maestra: quanto più son lunghe al confessionale, tanto meno progrediscono, in generale.
Oh, allora, è con Dio che dobbiam parlare, con Dio dobbiamo intendercela, a Dio dobbiamo fare il proposito, a Dio dobbiam domandar perdono dei peccati, a Dio dobbiamo domandare cosa vuole. Ma lui ce l'ha già detto, l'ha già ben detto alla religiosa che sia osservante perché ogni religioso (...) sa cosa è essere osservante, non c'è altra santità. E allora: non mediocri, non mediocri: tutto il cuore, tutta la mente, tutta la volontà, tutte le forze. Non mediocri. Mirare.... E prego sempre che siate fervorose, eh? Ma mi ricambiate? Mettiamoci ben d'accordo. I contratti devono essere dalle due parti, no? Avanti, allora, pre[gate]. E state lie[te] (...). Eh, il paradiso, poi.
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Dunque, la Congregazione va bene. Tutto procede secondo il volere di Dio. E c'è un piccolo inconveniente... un piccolo sbaglio, ma non credo che non sia vostro, eh! non siete voi. È di mettere l'apostolato liturgico prima del servizio sacerdotale, perché deve essere a rovescio. La Madonna! Quel che ha fatto la Madonna eh?
Allora, ogni benedizione, sì, sopra ciascheduna.
Ricordate sempre le defunte che son già in cielo. Raccomandatevi perché la Congregazione proceda sempre meglio e che poi ci raduniamo tutti in paradiso, eh? Ne avete voglia?. E poi supplicare il Signore, la sua misericordia su qualche sorella che eventualmente si trovasse ancora in attesa, in preparazione a entrare in paradiso, si trovasse ancora in purgatorio. E poi per tutte le sorelle sulla terra nelle varie nazioni, sì.
E ho quasi voglia di dirvi che vi affido una grazia che devo ottenere e che serve per tutta la Congregazione. E voi volete farlo. Però che abbiate fatto la vostra parte. Oh!
Certamente, quando vengo qui, mi trovo sempre bene, perché fra anime che vogliono raggiungere le altezze, eh! Nessuna resti ai piedi del monte, eh! guardando sù. No, fate i fatti; non guardare, fate i fatti, tutti i giorni. Sol guardare gli altri che camminano! E se partono tutti i treni dalla stazione, sia la stazione di Roma, partono tanti treni, Milano. E se noi stiam fermi? Camminare. Mirare alle altezze.
Sia lodato Gesù Cristo
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1 Nastro 99/c (= cassetta 78/b). - Per la datazione cf PM: «...ormai avete fatto gli Esercizi» in gran parte e poi vi è chi è in corso degli Esercizi. «mettete tutto nelle mani di Maria Bambina. (...) Pensate: al 12 festa del Nome di Maria (...) poi l'Addolorata...». (In dAS in data 3 settembre 1960 si legge: «[il PM] partito per Torino alle ore 22; è rimasto 4 giorni intieri. Arrivato a Roma l'8 settembre alle ore 7,30»). La registrazione di questa meditazione risulta molto difettosa per cui non si è riuscite a decifrare tutti i passaggi.
2 Mt 6,10.
3 Gv 14,2.
4 Cf Ap 21,27.
5 Mt 25,21.23.
6 Mt 19,11.
7 Lc 1,38.
1 Cf Costituzioni delle PD (1960), art. 502,4.
1 Lc 1,27.
1 Mt 16,24 e par.
2 Mt 19,29 e par.
1 Imitazione di Cristo, libro I, XXV, 7.