14. MIGLIORARE GLI APOSTOLATI DELLA PIA DISCEPOLA
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Alessandro Severo 56, 10 giugno 19601
In questi giorni si chiede allo Spirito Santo i suoi doni e si chiedono per mezzo di Maria, insieme a lei e con tutti gli Apostoli che nella Pentecoste ebbero quella abbondanza di grazie: il dono della scienza, della sapienza, del consiglio, dell'intelletto, il dono della pietà, della fortezza, del timore di Dio. Chiederli, questi doni, anche per intercessione di san Paolo apostolo.
È incominciato il mese di giugno che dedichiamo al nostro padre e maestro e guida, apostolo. Tutte le grazie sono da domandarsi, sì; ma particolarmente ricordiamo ora quella grazia che riguarda l'apostolato, le grazie, anzi, che riguardano l'apostolato.
L'apostolato è, in primo luogo, quello della preghiera; poi quello del servizio sacerdotale, e poi quello della sacra liturgia.
Quando san Paolo scriveva le sue lettere, generalmente, in principio, nel presentarsi a lettori con cui non aveva di pregare per tutti quelli a cui scrive e, nello stesso tempo, ringrazia il Signore per i doni e le grazie che il Signore ha fatto, aveva dato ai suoi lettori. Quindi, per lui, prima dell'apostolato dell'insegnamento c'era l'apostolato della preghiera, poi dopo scriveva quelle cose che voleva dire, cioè spiegava alcuni articoli di fede e poi dava i suoi consigli, secondo i casi.
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Cambiare la preghiera in apostolato è una delle vostre cose, la prima.
Primo, l'apostolato eucaristico, cioè della preghiera. Si cambia la preghiera in apostolato quando noi presentiamo a Dio le domande, i bisogni di tutti; i bisogni, in generale, della Chiesa, del Papa, dell'episcopato, dei sacerdoti, dei religiosi, delle religiose, dei bambini e delle vocazioni, ecc. Presentiamo a Dio i bisogni di tutti e, qualche volta, andiamo enumerandoli, questi bisogni, per quel che conosciamo; qualche altra volta, invece, si contengono, si riassumono tutti in quell'offerta «Cuore divino di Gesù, vi offro... tutto secondo le intenzioni per cui voi, Gesù, continuamente vi immolate sugli altari»1. E facciamo nostre le Messe che si celebrano ogni momento nel mondo, e facciamo nostre le intenzioni con cui Gesù continuamente si offre sugli altari per mano dei suoi sacerdoti, sì. Giova sempre ricordare qualcheduna delle intenzioni che particolarmente ci stanno a cuore; tutte son comprese in quella preghiera, ma quelle che ci stanno più a cuore, alle volte, ricordandole è più facile che noi ci eccitiamo alla divozione, al raccoglimento.
È tanto bello questo: cominciare l'adorazione con l'Atto di dolore, ma subito soggiungere il Cuore divino di Gesù. Poi, se un'anima si accorge che è più aiutata con l'offerta di intenzioni, con presentare delle domande speciali, faccia. Può essere che un giorno noi ci sentiamo più illuminati sopra quello che sono i bisogni della Chiesa; per esempio, il Concilio Ecumenico, adesso; un'altra volta può essere che siam più illuminati per quel che riguarda i bisogni del Papa, dell'episcopato, delle vocazioni, dei religiosi, delle religiose e di tutti i fedeli. Sarebbe bello che una preparasse un elenco di queste intenzioni, un elenco delle intenzioni che si possono mettere da tutte in generale e poi lasciando una riga bianca per chi ha una intenzione particolare. Poi, dopo che abbiate preparato, ecco, lo fate vedere a Madre Maestra perché le corregga, aggiunga, tolga quello che può essere conveniente che venga fatto. E questo elenco poi va bene che ci sia nel libro che portate all'adorazione per sentire di più, perché vedo che c'è una certa difficoltà a cambiare la preghiera in apostolato, vuol dire che questo può essere un mezzo.
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D'altra parte, per ricordare una cosa che spiega: il canonico Chiesa, di cui è in corso il processo diocesano per la beatificazione, aveva sempre un elenco di preghiere; segnava egli le intenzioni che voleva mettere nella sua preghiera, specialmente nel Breviario. Le segnava in principio del mese e poi ogni giorno che passava leggeva le intenzioni adatte al giorno e ci metteva una crocetta come segno che era stata messa quell'intenzione particolare. Ricordo che, quando ha fatto l'ingresso come Parroco a San Damiano di Alba, aveva detto che: «Quando mi vedete andare, tre volte al giorno, in cattedrale per recitare l'Ufficio con gli altri canonici, potete pensare che vado a pregare per voi parrocchiani».
E nel primo Notturno del Mattutino l' intenzione è per i peccatori che peccano per fragilità; e nel secondo, per quelli che, invece, peccano per malizia; e terzo, per quelli che sono ostinati. E poi, le varie intenzioni delle Ore: a Prima, l'intenzione per i bambini; a Sesta, per le gioventù maschile e femminile; a Nona, per i padri, le madri; e così, il Vespro, per gli anziani, i vecchi; e Compieta, per le buone morti. Così, ecco allora, con un'intenzione determinata è più facile che l'adorazione venga cambiata in apostolato.
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Secondo, migliorare gli altri apostolati, sia l'apostolato del servizio sacerdotale e sia l'apostolato liturgico.
In primo luogo, quello del servizio sacerdotale.
E già molte cose si fanno e si fanno anche bene, si fanno anche con applicazione, con sacrificio, sì. Migliorare le intenzioni anche lì e inventare sempre nuovi modi perché riesca meglio, sì.
Quando c'è da fare una predica, il prete si prepara, si prepara con la preghiera, poi, se non ha mai fatto quella predica, studia e scrive, dopo avere pensato all'argomento, averlo pensato e anche avere dedotto poi dall'argomento le applicazioni pratiche, ecc. Così la sua predicazione migliorerà. E così voi. Recitando il Cuore divino di Gesù, si possono avere più grazie e anche più luce, onde la cosa, le cose riescano sempre meglio, poiché si posson trovare tanti mezzi.
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Pensate a Maria. Quante cose doveva fare nella giornata, perché allora molte fatiche erano assegnate alla donna, cominciando dal mattino, la preghiera; ma poi doveva macinare il grano e preparare la farina e preparare la pasta per cuocere il pane; e così poi andava alla campagna, così faceva le faccende domestiche e metteva in ordine la casa, la pulizia.
Oh, Maria, certamente dava il primo posto alla preghiera, ma poi il secondo posto, in modo particolare quando era diventata Madre di Gesù, il secondo posto, all'apostolato.
Questo apostolato era redentivo, cioè serviva per tutte le anime del mondo, le sue intenzioni erano quelle di Gesù; i fini per cui faceva il suo apostolato era il fine stesso per cui il Figlio di Dio si era incarnato.
Così per voi, le intenzioni che ha la Chiesa, che ha il sacerdozio, onde la redenzione venga applicata e cioè gli uomini si allontanino dal peccato, conoscano Gesù, frequentino i sacramenti, ecc.; che la fede si propaghi nel mondo intiero, arrivi agli estremi confini della terra e penetri ogni anima.
E sì, mentre che si fa quel lavoro che sembra umile, ordinario, si può avere influenza su tutto il mondo e su tutti i bisogni degli uomini cominciando dalla nascita e fino al momento in cui entreranno nell'eternità e sarà loro assegnato il posto che hanno meritato e, andando più avanti ancora, le preghiere possono servire di suffragio alle anime del purgatorio. Certo questo è grande cosa: ricordare insieme la Chiesa trionfante per portare gioia, gloria; e la Chiesa purgante per portare consolazione, sollievo e liberazione; e la Chiesa militante che comprende tante persone le quali possono santificarsi. E comprendere anche i disegni di Dio sulla Chiesa: che in essa entrino tutti gli uomini e tutti ricevano il Vangelo che viene predicato.
Quest'anno, poi, cominciando dal 30 giugno, ecco, l'anno biblico per la diffusione della Parola di Dio.
Ora, bisogna sempre pensare che vi son dei modi di far le cose sempre meglio. E ognuna può pensare: "Io faccio bene". Ma ci son tante invenzioni da fare, non basta metterci la mano, no, la fatica, ma anche metterci la testa e cioè, sempre migliorare il nostro apostolato, qualsiasi, l'apostolato che ci venga, ci sia stato assegnato.
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[Terzo,] poi, l'apostolato liturgico.
1. Apostolato liturgico, per chi è nei vocazionari, è osservare la liturgia come si può osservare. Sì, osservar la liturgia e cioè, penetrare quello che viene insegnato in ogni Messa mediante il messalino e fare le cerimonie e cioè, quando si deve stare inginocchiati, quando si deve stare in piedi, migliorare i segni di croci, le genuflessioni. E poi la liturgia privata, al mattino, alla sera particolarmente.
E poi la chiesa qui, e proprio il tabernacolo, è nel centro della Famiglia Paolina e cioè: la Società San Paolo, le Pie Discepole, le Figlie. Il centro di questo terreno e di queste costruzioni è proprio il tabernacolo della cripta. Allora di lì che si spandano le grazie per tutte le persone, per le vocazioni che il Signore ha destinato e per la loro formazione e per la santificazione di chi già ha abbracciato la sua via ed è entrato nella sua propria vocazione, sì. Allora si sente di fare qualche cosa per le anime, di fare qualche cosa per le vocazioni, poiché, non è il primo vostro compito di fare il servizio, ma il primo è di ottener le grazie per le vocazioni, la loro formazione, e poi, perché le vocazioni formate abbiano da lavorare santamente, fruttuosamente nella Chiesa di Dio, sì. Quindi, primo, la liturgia
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2. Pregare per la diffusione e la cognizione della liturgia della Chiesa. Vi sono certamente degli studi che si fanno, ma non è, primo luogo, quel che importa, lo studio, sebbene sia necessario; in primo luogo, c'è sempre da ottenere i lumi dello Spirito Santo, la grazia dello Spirito Santo. Non sono tanto i dotti, quanto i buoni, quanto i santi che fanno procedere e che aiutano la Chiesa nel suo cammino e aiutano a salvare le anime.
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Dunque a san Paolo domandare la grazia, in questo mese, di migliorare gli apostolati della Pia Discepola, ecco. Migliorare gli apostolati della Pia Discepola. Ognuna può domandarsi: in che cosa io posso migliorare? Poiché abbiam da progredire fino all'ultimo della nostra vita. Sempre passi avanti. Quando una persona non pretende di fare dei grossi passi, ma di fare i piccoli passi e quotidianamente, ecco finisce col camminare, col santificarsi. Le cose grosse spesso sono inganni. Fare bene le cose minute e dei piccoli passi. Allora l'orgoglio non prende tanto e, d'altra parte, con la grazia di Dio, è più facile fare un piccolo passo che fare un grosso passo. Del resto il Signore ci dà il tempo momento per momento, dunque vuole che progrediamo nel fare le cose momento per momento. Non illudersi con delle fantasie, ma camminare nell'umiltà e nell'amore di Dio, secondo lo spirito della fede.
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Oh, se fra di voi vi è sempre quella carità buona, semplice, premurosa, carità interna di pensieri, di sentimenti e anche nel tratto e nelle parole, allora la vita religiosa è una vita lieta, è un preambolo al cielo. Se poi si ricevono in abbondanza i doni dello Spirito Santo, l'anima si prepara proprio direttamente all'ingresso in paradiso. Perché, cosa volete fare se non prepararvi al paradiso? Vi siete consacrate a Dio per prepararvi e prepararvi bene e prepararvi a entrare in un posto distinto, elevato. A te, che cosa ha preparato Gesù in paradiso? quale posto? Adesso, Vado parare vobis locum1: vado a prepararvi il posto. Lui l'ha preparato; adesso lo ricordate già, lo pensate, lo desiderate. E, è un posto bello? Ma sicuro che è un posto bello, certamente. E se non lo preparasse alle anime che proprio vivono di lui e per lui, a chi lo preparerebbe? E se non lo preparasse bello il posto per chi fa ancor l'apostolato e l'apostolato così bello, a chi lo preparerebbe? Si tratta solo di vivere la propria vocazione.
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Non spiritualità... non ingannarsi, la spiritualità è unica: vivere Gesù Cristo intieramente. Che Gesù Cristo viva nella mente, nel cuore, nei voleri, nelle nostre disposizioni, intenzioni, in maniera che noi siamo solamente più, persone che si lasciano da lui guidare e fanno ciò che vuole lui che è il Capo mentre noi siam le membra1. Il capo comanda: "adesso vai in chiesa". E si muovono i piedi, la schiena. Così Gesù dispone per ogni anima il cammino. Esser gelose di questo vostro cuore. Che sia proprio tutto di Gesù, non darne neppure un pezzetto ai merli. Ci sono sempre persone che lo danno ai merli un po', cioè sono sciocche. Ma voi volete darlo tutto a Gesù, e l'avete dato, e volete lasciarglielo nelle sue mani per sempre: in vita, in morte, in paradiso. Dunque: migliorare l'apostolato e vivere questa vita alta, bella.
In che cosa potete migliorarlo? Apostolato eucaristico, apostolato del servizio sacerdotale, apostolato della liturgia? Ognuna risponde e fa il proposito, risponde al Signore, perché è il Signore che interroga per mezzo, sia pure del suo ministro, ma è lui. Non vi dico mai delle parole che non vengano da Dio e che [non] siano per il vostro bene. Allora considerate come parole che vengono da Dio e che la interrogazione sia fatta da Gesù a ognuno di noi. E miglioriamo tutti insieme con grande impegno. Sù, a gara. Avanti! E poi tutti in paradiso.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 110/a (= cassetta 74/a). - Per la datazione, cf PM: «È incominciato il mese di giugno...». Quest'anno, poi, cominciando dal 30 giugno, ecco, l'anno biblico...» (cf anche c85, c117, c180 in PM). «Apostolato liturgico, in primo luogo, per chi è nei vocazionari, è osservare la liturgia (...). E poi la chiesa qui, e proprio il tabernacolo è nel centro della Famiglia Paolina, e cioè: la SSP le PD, le FSP» (cf dAS in questa stessa nota). - dAS, 10/6/1960 (venerdì). «Verso le ore 6 va [il PM] a tenere meditazione alle PD del vocazionario e dopo va in via Portuense». - dAC, 10/6/1960 (venerdì): «Meditazione del PM». (La meditazione fatta in via Portuense non è pervenuta a noi; probabilmente non sarà stata registrata).
1 Cf Le preghiere della Famiglia Paolina (1960), «Cuore Divino di Gesù», p. 13.
1 Gv 14,2.
1 Cf Ef 4,15 et passim.