16. SOLENNITÀ DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro. .
Roma, Via A. Severo 56, 29 giugno 19601
Festa dei santi Apostoli Pietro e Paolo.
In quel tempo: Venuto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo, domandò ai discepoli: «Che dice la gente del Figliuolo dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono che sei il Battista, altri Elia, altri Geremia o uno dei Profeti». «E voi, che cosa pensate di me?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivente». Gesù gli replicò: «Te beato, Simone, figlio di Giona, perché questo non l'hai visto con gli occhi del corpo, ma ti è stato rivelato dal Padre mio che è nei cieli. Ora io ti dico: Tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, le potenze dell'inferno non la potranno mai vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto quello che legherai sulla terra sarà legato anche nei cieli, tutto quello che scioglierai sulla terra sarà sciolto anche nei cieli»2.
Perciò, sebbene sia unita la festa dei santi Pietro e Paolo, tuttavia vi è come una distinzione. Oggi specialmente si onora san Pietro e domani specialmente si onora san Paolo.
San Pietro lo si onora per vari motivi.
In primo luogo per la sua santità. Come egli era di carattere vivace e anche un po' impetuoso, diciamo, collerico, poco a poco si dominò, e divenne paziente, mansueto, fino a sottomettersi ai carnefici, lasciarsi crocifiggere.
I santi non nascono santi, ma si fanno, e si fanno col vincere se stessi e sostituire, per esempio, alla superbia, sostituir l'umiltà; all'ira sostituire la mansuetudine; all'iracondia, la pazienza, ecc. Occorre sempre un impegno nel sostituire quello che è cattivo con ciò che è buono, ciò che è santo. È la battaglia di tutti i giorni, la lotta interiore che dobbiamo fare per fermare le nostre tendenze cattive e invece, con la grazia di Dio, cambiarle in tendenze buone. Invece del volere essere apprezzati dagli uomini, essere stimati da Dio, cioè amati da Dio. Che Dio sia contento di noi. Quello che vale. La lode degli uomini è come un vento che passa e non ci porta nessun vantaggio. Ma quando Dio è contento di noi, quello è ciò che [vale] per l'eternità. L'ira, contro il peccato, va rivolta contro il peccato, contro il male, il quale male si corregge anche con la pazienza, ma lo si combatte costantemente.
Ecco la santità di Pietro. Com'era stato generoso nel seguire Gesù, così fu generoso nel lavoro del suo apostolato e portò il cristianesimo a Roma; e così fu generoso nell'accettare la sentenza di morte e nel lasciarsi crocifiggere. E la tradizione dice: "col capo in giù", per umiltà, non credendosi degno di venir crocifisso com'era stato crocifisso il Salvatore, col capo in su.
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Secondo. san Pietro lo si onora perché lo ha onorato Gesù Cristo stesso, lo ha scelto come apostolo e poi lo ha scelto fra i Dodici e lo ha costituito loro capo.
Gesù sapeva bene quale cuore aveva san Pietro, quanto san Pietro lo amava e quanto amava, di riflesso, le anime. San Pietro fu colui che prima di tutti confessò la divinità di Gesù Cristo. Credette: «Tu sei il Cristo, Figlio di Dio vivo», come abbiam letto nel Vangelo. Ed essendo l'uomo di maggior fede e più pronto a professare questa fede, Gesù lo scelse, ecco: «Tu sei Pietro, sopra questa pietra fonderò la mia Chiesa». Che tu mi abbia professato Dio, Figlio di Dio, questo non ti viene per conoscenza umana, ma perché te lo ha rivelato il Padre celeste e come tu hai creduto che io sia Figlio di Dio, così io dichiaro che tu sei l'eletto: sopra di te, Pietro, fonderò la mia Chiesa. Sarai la pietra fondamentale della Chiesa.
Cosa significa? Pietra vuol dire fondamento, vuol dire solidità, sì.
La Chiesa ha solidità perché è fondata su Pietro e cioè Pietro è il capo, egli è il maestro di fede, è il maestro di morale, è il maestro di culto. Chi sta con Pietro sta con Gesù Cristo. Chi si allontana da Pietro si allontana da Gesù Cristo perché si allontana dal suo vicario. Non può essere figlio della Chiesa chi non è anche, nello stesso tempo, fondato sopra la Chiesa e cioè sul fondamento che Gesù Cristo ha posto. Ciò che viene costruito fuori del fondamento vacilla e finisce per cadere. Sempre una casa ha bisogno di buone fondamenta. Perciò le sètte che rinnegano l'obbedienza a Pietro, a poco a poco finiscono col disciogliersi e col cadere nel nulla, anche ignominiosamente, pur dopo avere rovinato molte anime. Ora, ecco, Pietro rappresenta l'unione perché tutto ciò che è costruito sopra Pietro è costruito sopra Gesù Cristo stesso: petra autem erat Christus1. Tutto ciò che non è fondato su Pietro non è costruito neppure su Gesù Cristo.
Allora ecco, abbiamo da onorare Pietro come il simbolo dell'unità della Chiesa, come il fondamento di tutto quello che la Chiesa ha da credere, da seguire, da fare.
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ll Papa. Oggi nella Chiesa si celebra la festa del Papa che vuol dire la festa del Padre della comunità. Portae inferi non praevalebunt adversus eam1. Hanno perseguitato i Papi e cominciando da Pietro e continuano perché si mira sempre al centro; se fosse possibile distruggere il centro, cadrebbero le parti. Ma se hanno, per tre secoli, si può dire, fatto morire i Papi, il loro sangue ha servito a testimoniare la loro fede e, nello stesso tempo, ha servito come di esempio, come bisogna credere, non a parole, ma fino a dare il sangue, la vita. E il loro sangue è stato semente di cristiani; e il loro sangue è preghiera presso il Signore per l'espansione del Regno. Quali sono i nostri (...) verso Pietro, che vuol dire verso il Papa.
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[Primo:] il Papa è maestro di fede. Però noi abbiam da credere a tutto quello che egli insegna. Si possono fare delle discussioni, si possono fare degli studi sopra una verità o sull'altra; ci possono essere delle sentenze che si combattono, l'una pensa una cosa e l'altra pensa l'altra. Ma quando poi il Papa ha parlato, ecco, è finita ogni questione, son finite le obiezioni, è unica la fede, unico l'insegnamento: quello che viene da Pietro. Come si sbagliavano a dire: E pensano che sia Giovanni Battista e che sia Geremia o Elia o un altro profeta, ma quando Pietro ha detto: «Tu sei il Cristo, Figlio di Dio» è stata finita ogni questione. L'atto di fede.
Disputavano se veramente Maria fosse concepita senza peccato originale. E c'erano quelli che dicevano così e c'erano quelli che dicevano diverso, pure fra i buoni. Ma alla fine il Papa ha parlato e ogni questione è finita. Tutti credono all'Immacolata Concezione e chi non crede è fuori della Chiesa. Primo, quindi, prestar fede. Aspettare da lui la parola, non disputare noi, lasciamo che discutano gli altri, noi continuiamo a fare atti di fede: "quello che insegni tu, o Gesù; quello che insegni per mezzo del tuo vicario, o Gesù, quello è ciò che io penserò, che crederò, che seguirò". E se ora venisse la definizione di Maria Mediatrice universale di grazia, noi fin d'ora diciamo: "crederemo e penseremo così e pregheremo che il mondo tutto creda".
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Secondo: il Papa è maestro di morale, cioè conduce le anime per la via della vera santità insegnando quello che è la morale che ha insegnato Gesù Cristo, quella che viene dal Vangelo. Ora ecco, noi abbiamo da aspettare da lui l'insegnamento: questo è conforme al Vangelo; quello non è conforme al Vangelo. È conforme al Vangelo la lettura della Bibbia. Gesù ha detto: «Consultate le Scritture»1. Ed è un errore pensare che il popolo non possa leggere il Vangelo, non possa leggere la Bibbia. Allora ecco un indirizzo che viene dalla Santa Sede, viene dal Papa, sì, viene da Gesù Cristo stesso, quindi. La Santa Sede interpreta per i religiosi in che cosa consista la perfezione; lo stato di perfezione cosa richieda, cosa vuol dire povertà, castità, obbedienza. Secondo l'interpretazione che ne dà il Papa, così dobbiamo vivere. Osservanza, quindi, della povertà, castità e obbedienza nel senso evangelico, come è interpretato e spiegato e proposto dal Papa.
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[Terzo:] oltre a questo, il Papa è il maestro di preghiera, quindi maestro per quel che riguarda il culto.
Dobbiamo seguire le leggi liturgiche, quelle che ci sono date. Certamente che vi son sempre dei miglioramenti perché viene sempre incentrata meglio la pietà; ad esempio, vien sempre incentrata meglio l'essenza della Messa nel sacrificio, nell'elevazione; il resto è preparazione e compimento; il centro è proprio la consacrazione dove si rinnova il sacrificio del calvario. Allora le leggi liturgiche bisogna osservarle; osservarle, per quanto è possibile, con perfezione. Confrontare il calendario, ma più di tutto interpretare il senso che hanno le funzioni, che hanno le parole che si usano nelle funzioni, le cerimonie che si usano nelle funzioni, interpretarle e penetrarle. Preghiera liturgica. Oh, quindi, tutte le funzioni sacre, specialmente le funzioni dei sacramenti, in particolarissimo modo la Messa e la comunione dove non solo c'è la grazia di Gesù Cristo, ma c'è Gesù Cristo stesso.
Oh, poi il Papa, oltre che alla preghiera liturgica insiste per la preghiera individuale. Ad esempio egli dice che bisogna recitare il rosario, quando è l'occasione, e dice che, il Papa, egli stesso recita il rosario intiero; ha insistito sull'Angelus, ha insistito sopra altre divozioni, particolarmente le divozioni a Maria.
Oh, ecco noi seguiamo l'indirizzo che ci dà il Papa nelle varie divozioni, sia nell'osservanza delle leggi liturgiche e sia nella pietà individuale, poiché nel Diritto Canonico c'è: il religioso deve fare la meditazione, sentir la Messa tutti i giorni, far l'esame di coscienza, recitare il rosario, far la Visita al Santissimo Sacramento. Allora seguire il Papa come maestro di preghiera.
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Oh, adesso, un'altra cosa, ed è questa: pregare per il Papa. La giornata di oggi sia tutta offerta per le intenzioni del Papa e per la santificazione del Papa e per l'osservanza di quanto egli dispone. Che tutto il mondo accetti.
Ieri sera è stato promulgato il Codice del Sinodo di Roma. Oh, allora che tutti lo accettino con riverenza, lo seguano con fedeltà, così guadagneranno più meriti e la città di Roma verrà sempre meglio il centro di pietà, il centro di fede, ecco. Vi è tanto bisogno della santificazione di questa città che dovrebbe essere il modello per tutti i cattolici del mondo, modello, modello in ogni parte. E tante volte non siamo proprio modelli. Vogliamo essere sempre meglio e preghiamo che la vita della città sia sempre più conformata all'insegnamento del Papa, all'insegnamento di Gesù Cristo.
Perciò, oggi: atto di fede nell'insegnamento di Pietro, atto di obbedienza a tutto l'insegnamento... e atto di amore accettando tutte le leggi che regolano il culto e la preghiera. E aggiungere la nostra preghiera per il Papa perché egli ci conduca per le vie della santità, sì, secondo l'incarico che ha avuto da Gesù Cristo stesso.
Le lotte contro la Chiesa si fan sempre più maligne, più larghe, ma c'è una cosa... Pietro era stato incarcerato da Erode. E, Erode lo aveva messo in prigione perché voleva che vivesse... e presso a poco come aveva fatto Pilato per riguardo a Gesù Cristo stesso. Ma che cosa avvenne? Avvenne che nella Chiesa: oratio fiebat [ab ecclesia] ad Deum pro eo1. Tutta la Chiesa sine intermissione1: si continuava a pregare. E Pietro fu liberato nella notte. E, per mezzo dell'angelo, sciolse le catene dai suoi piedi, è guidato a passare la guardia, sia prima, sia seconda e avendo toccato l'uscio di ferro che metteva fuori dalle carceri, la porta si aprì e Pietro si trovò libero con i suoi. Fino allora credeva di sognare e si accorge che invece non sognava perché era veramente liberato dall'angelo.
Pregare sine intermissione come faceva allora la Chiesa, cioè tutta la Chiesa vuol dire tutti i cristiani di allora, chiesa è il consesso dei cristiani. Pregare senza cessare affinché i nemici della Chiesa, i nemici del Papa, si ravvedano. Non domandiamo che muoiano, ma che vivano e si rimettano al Papa e si salvino tutti. Il Papa ha una grande, immensa universale missione di salvezza. Che possa compiere la sua missione secondo i disegni di Gesù Cristo stesso.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 109/c (= cassetta 75/a). - Per la datazione, Cf PM: «Festa dei santi Apostoli Pietro e Paolo». «Ieri sera è stato promulgato il Codice del Sinodo di Roma». (Il Codice porta la data di promulgazione: 28 giugno 1960). - dAS, 29/6/1960: «Al mattino presto, dopo la sua Messa, tiene meditazione alle PD del servizio (CG, SSP)». La registrazione di questa meditazione è particolarmente imperfetta; specialmente verso la fine si sentono forti rumori, stacchi per cui non si è riusciti a decifrare tutti i passaggi.
2 Mt 16,13-19.
1 1Cor 10.4.
1 Mt 16,18.
1 Cf Gv 5,39.
1 At 12,5.