Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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12. MIRARE ALLA VERA SANTITÀ

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Alba, Casa Madre, 21 maggio 19601

Ogni mattina, quando celebro la santa Messa, vi tengo presenti tutte attorno all'altare affinché tutti insieme offriamo l'Ostia divina, l'Ostia di propiziazione, sì. E quindi non è che siamo lontani, siamo molto vicini; e non è che è da molto tempo che siamo separati, che occorrono tanti saluti, perché siamo invece presenti anche solo da ieri, sol da stamattina, per la Messa.
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In questi giorni domandare dei santi: Regina sanctorum omnium1. Domandare dei santi e cioè, che nella Famiglia Paolina ci sia tale delicatezza di coscienza e tale fervore di spirito da ottenere una abbondanza di grazia sempre maggiore, un'infusione di Spirito Santo.
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Novena della Regina degli Apostoli; sabato, giorno dedicato a Maria; mese di maggio. Questi pensieri ci richiamano la preghiera, la fiducia in Maria, sì.
Voi sapete che inculcavo sempre, inculco sempre la consacrazione a Maria sullo spirito di san Luigi Grignion di Montfort, nella quale consacrazione noi abbiam da aggiungere qualche cosa di proprio che egli non poteva considerare, tener presente. Questa consacrazione a Maria, e poi il vivere questa consacrazione, è una preparazione alla consacrazione a Gesù, cioè alla professione da farsi, oppure che è già fatta, viverla. Perché noi andiamo a Maria per trovare Gesù. E Gesù si trova nelle braccia di Maria come l'han trovato i pastori. Han trovato Gesù, ma sulle braccia di Maria. Fare dei santi, sì. Ecco la Casa Madre.
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Quando ho capito che bisognava pensare a procurare i terreni qui, allora è stato una grazia. Si era acquistato un piccolo terreno dalla parte che adesso è chiamata: Via San Paolo. Ma, mi si è fatto capire: bisogna acquistare i terreni fino alla Cherasca. Erano sei proprietari, ciascheduno un pezzetto; anzi, sette. E, ecco che, uno per volta, questi terreni sono stati acquistati perché fossero riservati alla Famiglia Paolina. Ma mica per piantare dei fagiuoli o mettere delle piante di pesche o soltanto fiori, ma per piantar dei santi, una coltivazione di santi. E voi sapete piantare l'insalata, sapete seminarla, anzi, sapete far crescere i fiori e sapete, ancora di più, pensare ai frutti, alle ciliege, alle pesche, ecc. Ma quello è perché ci vuole l'alimento, ci vuole l'aria buona, ci vuole lo spazio anche perché è necessario un certo moto e ci vuole anche la libertà, la libertà di movimenti senza esser sorvegliati da tutti. Ma quello non è il fine. Il fine è che crescano dei santi. E voi crescete?
Si dice: che belle rose! - quando son fiorite - . Che bei gigli! - quando son fioriti - . Che belle viole che s'incontran talvolta nelle siepi o in altri luoghi. E ci sono veramente delle viole e dei gigli e delle rose? Cioè, anime umili, anime belle, candide, anime amanti di Dio? ci sono? Crescono questi fiori? cioè, crescono questi santi? Noi avremmo fatto un lavoro inutile se non servissero, questi terreni, a coltivare dei santi, delle sante e non servissero insieme a coltivare delle anime di spirito apostolico. Anime che sanno esercitar l'apostolato eucaristico insieme all'apostolato del servizio sacerdotale e insieme all'apostolato della liturgia.
Occorre che cresciate ogni giorno, ogni giorno come viole e come rose e come gigli profumati, che siano il buon profumo, quello che gradisce Gesù nel tabernacolo; più che non i fiori materiali, [Gesù] vuole dei fiori spirituali, soprattutto. I fiori materiali sono un simbolo di quello che devono essere i fiori spirituali, delle anime.
Ecco allora, in questi giorni: novena della Regina Apostolorum, ultimi giorni di maggio, poi novena allo Spirito Santo: chiedere santi, chiedere che siate sante. La giaculatoria "fateci santi" non solo recitarla quando è prescritta, la sera; ma recitarla frequentemente nella giornata passando davanti alla cappella, sentendo che magari le sorelle sono, in parte, sono in adorazione, cantano; oppure si salgono le scale o si va da un locale all'altro, ecc.; quando si passa nel giardino e si vede che un pezzo di casa si protende avanti, perché la cappella si protende verso il giardino e lì ci sta Gesù: "fateci santi"; quando vedete l'immagine della Madonna, sì: fateci, fate dei santi, date alla Famiglia Paolina molti santi, eh! Non chiederlo solo [per] gli altri che sian santi, eh? ma ciascheduna che sia santa.
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Che lo Spirito Santo prenda sempre più possesso dell'anima, sì, che purifichi la nostra mente e i nostri cuori, le nostre attività, i nostri sensi da ogni cosa non buona, affinché ci sia sempre maggior delicatezza, si tema il peccato veniale, si tema la imperfezione quando è volontaria. Sì, perché tutto sia purificato. Non il purgatorio di là, il purgatorio di qua. Dirlo agli Angeli Custodi: "Purificateci con la vostra preghiera, intercedete presso Maria perché siam purificati entro e fuori, spirito e corpo, salutem animae et corporis1. Purificati. Perché come si fa ad entrare in paradiso quando la veste, pur essendo bianca, ha ancora delle macchie? Ha ancora degli strappi? Le vesti degli angeli sono bianche e tutte belle, linde, pulite e ornate, sì. Allora, che l'anima sia così, la veste nuziale, ma bella e ornata. "Fateci santi".
Lo Spirito Santo abita nel cuore, nell'anima che è in grazia di Dio, e nell'anima, nel cuore, non sta ozioso, ha tante belle iniziative, tante ispirazioni, tanta luce da dare, tanta forza da comunicare, un amor nuovo da infondere nel cuore. Lo Spirito Santo non è ozioso, vuole santificare tutto l'essere perché la mente pensi sempre in bene e sia occupata di quello che è bene e sia piena di quello che piace a Dio e di quello che sono gli insegnamenti di Gesù Maestro; e che il cuore non abbia più né invidia né orgoglio, né compiacenze vane, né superbia, né sensualità, né pigrizia, ma sia un cuore, tutto conformato a san Paolo, conformato al cuore di Gesù, poiché il cuore di san Paolo era il cuore di Gesù, sì2. E perché lo Spirito Santo viva proprio in noi e noi che siamo docili alle sue ispirazioni, ai suoi voleri, che accettiamo il volere di Dio, che siamo delicati, sì.
Finché una persona sta più buona quando è veduta che non da sola, è segno che non c'è ancor l'amor di Dio. Quando c'è l'amor di Dio, quando si ascolta la voce dello Spirito Santo, la persona fa bene tanto quando è alla presenza di tutte, come quando è sola o anche se si è nella notte; anche se si vuole star buone esteriormente, ancor più buone interiormente; più santi dentro al cuore e preoccuparci della santità interiore, preoccuparci della santità dei pensieri e dei sentimenti interni, del cuore, santità del cuore onde sia tutto di Dio, ami solo Iddio e non entrino cose umane. Elevarsi, elevarsi, sì. Elevarsi, sia quando si è ancora aspiranti, ma tanto più, poi, quando si è già fatta la consacrazione a Dio per mezzo della Professione.
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Ottener lo Spirito Santo. Gli Apostoli si son raccolti nel cenacolo a pregare e intercedere perché discendesse lo Spirito Santo, ma erano con Maria, ed erano cum mulieribus1, con le pie donne; ed erano cum fratribus1, con i fratelli, cioè con altri cristiani, cioè seguaci di Gesù Cristo, sì.
Allora tutta la Famiglia Paolina invochi lo Spirito Santo per mezzo di Maria. Ecco, l'abbiamo scritto sopra il cornicione della chiesa Regina Apostolorum, scritto là, affinché si capisse che dobbiamo essere tutti insieme2. Pregare Maria che ci ottenga lo Spirito Santo. Maria fu ripiena di Spirito Santo, cioè piena di grazia, grazia che deve comunicare a noi. E diciamoglielo: "Tu sei la tesoriera dei doni di Dio, delle ricchezze di Dio, tesoriera di tutti i beni celesti, sei destinata a distribuirli. Mentre che hai questo potere, che hai questo ufficio o ministero di grazia, approfittane a mio vantaggio, apri i magazzini celesti e dona a noi, tue anime, che siam consacrate a te e che vogliamo, in una purificazione sempre più intensa, in una docilità allo Spirito Santo sempre migliore, vogliamo farci santi". Regina sanctorum omnium. Oppure la giaculatoria: "Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci santi». Ma che sian dei santi autentici, non quei santi che son vestiti da persone religiose, ma persone che sian veramente religiose, cioè pieni di spirito religioso.
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Guardarci dalla santità esteriore, guardarci dalla santità esteriore soltanto e, invece mirare alla santità interiore, in primo luogo, poi di conseguenza la santità esteriore; e una aiuta l'altra poi, ma la radice è dentro. Se veramente si hanno i pensieri di Dio, cioè la mente nostra pensa alle cose che piacciono al Signore e mai a quelle che dispiacciono al Signore, perché il primo amor di Dio è della mente e il secondo è del cuore, che il cuore ami davvero il Signore, sì, ecco allora è facile arrivare alla santità quando c'è l'interno. Quando non c'è l'interno non si può essere santi e, d'altra parte, quando c'è l'interno senza guardare quel che può preoccuparci, alcune volte, dell'esteriorità, verrà da sé il buono, il bello, il santo; verrà da sé la vera santità anche esteriore del corpo e l'andamento quotidiano e l'orario quotidiano e il comportamento dignitoso, da suore, da figli di Dio, da anime consacrate, verrà da sé.
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Legarvi in questo impegno: "Vergine Maria, Madre di Gesù, dateci dei santi, fateci santi". Ma non comprender solo voi, allora non fareste l'apostolato né della preghiera, né della sofferenza. No, bisogna comprender tutti. Le Visite non avrebbero abbastanza spirito se una pensasse solo a sé o solo alla famiglia religiosa vostra. Dev'essere un apostolato eucaristico, cioè preghiera eucaristica per tutto il mondo, in modo particolare per la Famiglia Paolina. Questo è fondamentale, è la prima ragione della vostra Famiglia, sì. Ottenere la linfa salutare alle anime, cioè ottenere quel nutrimento spirituale che viene da Gesù Cristo e che egli, come vite, trasfonde nei tralci: «lo son la vite, voi i tralci»1. Che questo Gesù infonda i santi pensieri [in] tutti, infonda l'amore al Signore in tutti, infonda le buone volontà, i desideri santi, sì.
Allora, con coraggio e con umiltà: "fateci santi", e, "dateci dei santi". Santi autentici, però, eh? Santi autentici vuol dire che, quelli che sono veramente tali, che vivano la loro consacrazione a Dio; e poi che ci siano santi in tutto il mondo perché la perfezione è mica solo nei conventi. Gesù chiama alla perfezione tutti, anche i padri e le madri di famiglia. Quando diceva: «Siate perfetti come il Padre celeste è perfetto»2, non parlava solo agli Apostoli, ma parlava a tutti, al mondo intero, a tutti gli uomini.
Quanto bisogno di preghiere per le vocazioni affinché non ci sia solo il giardino che produce gli ortaggi e i fiori, ma ci sia il giardino dei santi, anime sante. Quanto bisogno che il Signore assista le vocazioni! Penso che, su cinque persone, in una famiglia, in media, fra cinque giovani, (intendo sia le giovani come i giovani), fra cinque ci sia una vocazione, perché se ne vede il bisogno nella Chiesa. Ma quante vocazioni van perdute per innumerevoli motivi che dipendono dal diavolo, dipendono dagli ambienti, dipendono dalle passioni, dipendono dallo spirito del mondo e dipendono, tanto più, da quello che è la mancanza di cultura, di preparazione; di cultura spirituale, di preparazione all'amor di Dio, perché l'amore di Dio deve crescere nelle anime e queste anime, allora, sentendo un amore a Dio intenso, vogliono vivere questo amore più intenso ancora, è allora che aspirano a consacrarsi a Dio. Hanno allora nel cuore lo spirito della vocazione e, se son forti, corrisponderanno.
Dunque, fatevi sante, in questi giorni, in serenità, in letizia, nel dovere quotidiano, nel raccoglimento abituale, sì.
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Oh, quando il canonico Chiesa, che era un santo, e mi aiutava a fare gli acquisti di queste varie parti del terreno non si pensava mica soltanto a dei fiori, ripeto, si pensava a anime sante.
Non deludiamo la grazia di Dio. È tutta una grazia, questa, è tutto un prodigio della sua misericordia, della sua bontà. E allora, serenità, non pensiamo ad altro che a questo: farci santi. Che il Maestro Divino si trovi bene in mezzo a tanti fiori, cioè, viole e gigli e rose, si trovi bene.
Ecco, allora, quello che mi stava a cuore di dirvi: la vera santità, quell'infusione sempre maggiore dello Spirito Santo, specialmente in questi giorni della novena della Regina e poi della novena dello Spirito Santo, per la Pentecoste. Che lo Spirito Santo prenda possesso, invada tutta la mente vostra e tutto il vostro cuore, tutta la vostra volontà: conceptus [est] de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine1. Per mezzo di Maria.
Che lo Spirito Santo, non solo discenda, ma invada tutto l'essere nostro, il corpo compreso, i sensi compresi.
- Vergine Maria, Madre di Gesù.
- Regina sanctorum omnium.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 99/a (= cassetta 73/a). - Per la datazione, Cf PM: «Novena della Regina degli Apostoli, sabato (...) mese di maggio (...). Ecco, allora in questi giorni, ultimi giorni di maggio: chiedere santi». - (Il dAS, in data 17 maggio 1960, scrive: «Alle ore 12 [il PM] parte per Torino (un giorno); dopo va ad Alba ove si ferma sino al 25 per deporre come teste principale sul processo del can. Chiesa. Ritorna a Roma il 26 (Ascensione di Gesù) alle ore 2 di notte »).

1 Litanie della Beata Vergine.

1 Messale Romano Quotidiano (latino-italiano) Messa Apparizione della B.V.M. Immacolata, orazione.

2 In Effigies Divi Pauli n. 100, di Cornelio A LAPIDE. Questo libro fu tradotto in italiano da G. Barbero con il titolo Figura di s. Paolo ossia Ideale della Vita apostolica, Roma, Istituto Missionario Pia Società San Paolo, 1942. - Cf anche S. GIOVANNI CRISOSTOMO: «Cor itaque Pauli erat cor Christi». Omelia 32 sulla Lettera ai Romani. MG 60.

1 At 1,14.

2 Sul cornicione, iniziando dalla parete dell'altare maggiore, da sinistra seguendo verso destra, sono riportati 3 versetti degli Atti degli Apostoli: (At 1,13-14 e At 2,4). Ecco il testo: "Petrus et Iohannes, Iacobus et Andreas, Philippus et Thomas, Bartholomaeus et Mattheus, Iacobus Alphaei et Simon Zelotes, et Iudas Iacobi. Hi omnes erant perseverantes unanimiter in oratione cum mulieribus et Maria matre Iesu et fratribus eius..."(At 1,13-14). "Et repleti sunt omnes Spiritu Sancto et coeperunt loqui variis linguis, prout Spiritus Sanctus dabat eloqui illis"(At 2,4).

1 Gv 15,5.

2 Mt 5,48.

1 Simbolo apostolico.