Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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RICORRENZE MARIANE
Domenica XI dopo Pentecoste

[...] quattro1 feste del nome di Maria e, cioè: la natività di Maria; secondo: il nome di Maria; terzo: la festa dell'Addolorata; e quarto: la Madonna della Mercede, è al 24 di settembre.
La prima è, quindi, l'8 settembre: nascita di Maria. Fare la novena a Maria bambina, cominciando nove giorni prima e farla per ottenere la semplicità, la docilità, l'umiltà. Pensiamo: Maria è comparsa nel mondo e gli angioli han circondato la sua culla, son venuti dal cielo, gli angioli, a salutare la loro regina, la Regina Angelorum.
E quante anime sono sollecite di presentarsi alla culla di Maria per ottenere le prime grazie che lei incomincia a distribuire. E le prime grazie, specialmente l'amore a Gesù, e poi lo spirito di obbedienza, di umiltà. Le virtù di Maria bambina.
E ricordiamo anche che il figliuolo di Dio, incarnandosi, ha voluto farsi bambino. Perciò, sia a Maria bambina, sia a Gesù bambino noi dobbiamo sempre chiedere quello che è proprio del bambino, il santo del bambino: l'innocenza del cuore, della vita. Chiedere la docilità del bambino, chiedere la sincerità del bambino, chiedere la fiducia del bambino. Il bambino confida sempre nei suoi genitori e tutto quello che gli occorre, ecco, egli lo domanda al papà, lo domanda alla mamma.
Fissarsi sopra queste virtù del bambino; fissarsi sopra le virtù di Maria bambina, in questa novena. Maria ci insegna dalla culla e
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Gesù ci ha insegnato dalla culla.
Quando, poi, Gesù predicò mostrò una speciale predilezione pei bambini e siccome un giorno gli Apostoli gli volevano allontanare i bambini, pensando che disturbassero, che dessero noia a Gesù, li cacciavano e Gesù li rimproverò: Lasciate che i piccoli vengano a me, non allontanateli1. E li benediceva, e li accarezzava, egli mostrava di, verso di loro un grande affetto.
Un giorno, gli Apostoli, mentre che andavano con Gesù da una borgata ad un'altra, si erano un po' distaccati dal Maestro, avevano lasciato che il Maestro li precedesse ed essi avevano fatto gruppo camminando più adagio e il loro discorso cadde sopra questo punto: chi di loro fosse il maggiore, chi di loro aveva le maggiori confidenze del Maestro e chi di loro sarebbe stato il primo a guidare gli altri, il superiore2. E la discussione sembra che si sia accalorata alquanto!
Gesù andava avanti e quando entrò nella casa dove doveva arrivare, aspettò che giungessero gli Apostoli, poi li chiamò e fece loro questo discorso: Di che cosa parlavate per istrada?3. E non aveva bisogno di domandarlo Gesù, sentiva ben tutto! Ma essi arrossirono: avevano, perché avevano discusso di quella, quella superiorità e ciascheduno aveva le sue ragioni da esporre. Oh! Ma Gesù, sì, chiamò un bambino che c'era nella casa, lo fece venire in mezzo a loro e, poi, diede una grande lezione: Se non vi farete come questo bambino, non vi sarà posto per voi nel regno
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dei cieli1.
Questa lezione ci sembra molto dura e ci sembra, fino ad un certo punto, anche difficile a comprendersi. Certo ci devono sempre essere le virtù dell'adulto: man mano che si cresce una fede più profonda, una carità più ardente, la fortezza nel compiere i nostri doveri, la virtù dell'ubbidienza, la castità, lo spirito di povertà, ecc. Ma le virtù del bambino non devono mai dimenticarsi e sempre si deve conservare, che cosa? Quello che ha di meglio, di buono il bambino.
Il bambino, eh!, non ha fortezza, il bambino non ha ancora molta intelligenza, non è ancora molto sviluppata la sua, la sua mente, non ha ancor molto studiato; il bambino è debole nella sua salute; il bambino ha bisogno di tutto e sempre, in tutto, deve ricorrere alla mamma e al papà. Ma ha delle virtù, delle qualità per cui Gesù ebbe delle preferenze, della preferenza e della predilezione per il bambino: Lasciate che vengano a me. Il regno dei cieli è infatti per costoro2, disse Gesù. E se non vi farete voi come questo bambino, non entrerete nel regno dei cieli3.
Cosa voleva dire? Sempre conservare la virtù dell'innocenza e se mai questa virtù fosse stata macchiata, lavarla nel sangue dell'Agnello: la nostra stola battesimale!
Secondo: essere docili e obbedienti, come i bambini, come obbediva Gesù alla mamma e come Maria bambina obbediva a
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sua mamma. La docilità del bambino.
Poi conservar la schiettezza, la sincerità: mai inganni, mai ipocrisie, mai bugie. Semplicità e anche, con la semplicità, la sveltezza nelle cose, perché la semplicità unita alla sveltezza giova tanto per la vita e ci toglie tante tentazioni e permette di far molte più cose per g..., per il paradiso. Quindi sempre la sincerità del bambino, la semplicità del bambino.
Il bambino non pensa all'inganno, il bambino non conserva nessun astio, nessun rancore per chi lo ha offeso; anche se per un momento è disgustato e piange e, dopo, dimentica subito tutto e perdona e, anzi, non ricorda, non pensa al ricevuto.
Oh! Conservare queste virtù del bambino, aggiungendo le altre che deve aver l'adulto, perché anche Gesù cresceva in sapienza, età e grazia1. Pur sempre conservando l'amore ai bambini e osservando quelle virtù, tuttavia cresceva in sapienza, età e grazia: aggiungeva!
Qualche volta si dice: ma sei sempre bambino! Ecco, bisogna sempre essere bambini nell'innocenza, nella sincerità, nella docilità, nella schiettezza, nel dimenticare i disgusti, i dispiaceri: sempre essere bambini, sì!
Quindi doman..., dire: sei sempre bambino, eh! può essere un elogio. Ma qualche volta, e, può essere anche un rimprovero e vuole dire: sei ancora come un bambino, cioè non hai aggiunto niente di virtù, le virtù. Non hai aggiunto, alle virtù del bambino, non hai aggiunto le virtù dei grandi, degli adulti, non sei ancora diventato prudente, non, se non hai acquistato ancora la virtù dello
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zelo, dell'ubbidienza, non hai, non hai ancora acquistato la fortezza nel tu... compiere i tuoi doveri, la generosità. E dimentichi tutto e non fai attenzione alle cose che devi fare: questo era passabile nel bambino, ma non più alla tua età!
Oh! Nella novena di, a Maria bambina chiedere le virtù del bambino e chiedere di conservarle sempre, tutta la vita, specialmente l'innocenza e l'obbedienza ed aggiungere, nello stesso tempo, le virtù dell'adulto, che sono le virtù teologali, le virtù cardinali, le virtù religiose e poi le virtù morali, particolarmente la umiltà e la pazienza [...].
Dunque crescere, [...] crescere e, nello stesso tempo, essere semplici, svelti, docili, ubbidienti, innocenti, soprattutto, come un bambino.
Ricordiamoci anche che il bambino ha tanta confidenza nella mamma. Avere con la Madonna, nostra mamma, una fiducia serena, domandarle tutto e pensare che ella è proprio mamma e che, e che vuol dare tutto, aspetta solo le nostre disposizioni. Pensiamo, come il bambino, che abbiam bisogno tanto di questa mamma e pensiamo che questa mamma ci ama e che è disposta a dare.
Dunque far bene la novena di Maria bambina. Nove giorni prima della festa cominciarla e seguirla, questa novena, particolarmente pensando di salutare Maria nella sua culla e di voler, con gli angioli, che son venuti a attorniare quella culla ed esser le prime a chiedere le grazie: che porga la sua manina e ci dia quella benedizione, ci faccia quella carezza, ci comunichi quei doni che Gesù vuol dare a noi, specialmente lo spirito religioso e l'amore alle anime, l'amore all'apostolato. Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 8d/57 - Nastro archivio AP 12b. Meditazione fatta alle Apostoline - Castelgandolfo il 25 agosto 1957. Data confermata dal Diario di d. Speciale.

1 Cfr Lc 18,16.

2 Cfr Mc 9,34; cfr Lc 9,46.

3 Cfr Mc 9,33.

1 Cfr Mt 18,3.

2 Cfr Lc 18,18.

3 Cfr Mt 18,3.

1 Cfr Lc 2,52.