MARIA MADRE MAESTRA E REGINA
Esercizi Spirituali
[...] sacrifici1 e specialmente ai sacrifici più numerosi coloro che vi danno principio. Ma il Signore dà anche i meriti e le grazie. Bisogna contare sopra le grazie divine, perché possiamo sempre dire così: Da me nulla posso, ma con Dio posso tutto. E allora, con fede, contare sull'aiuto di Dio.
Diceva quel santo alla Vergine, a Maria: Madre mia, sono mandato in un luogo difficile, dove avrò da subire molte mortificazioni e fare molti sacrifici, missioni. Se tu vieni con me, io parto più volentieri e con fiducia che compirò tutta la mia missione. Se non vieni con me non mi sento di partire.
Oh, sì! La nostra Madre è sempre con noi, è sempre con noi. Perciò, ecco, abbiamo stamattina da considerare questo grande mezzo, questo complesso di aiuti: la grande consolazione di stare sempre con la nostra Madre.
Poi, altri mezzi: star sempre con Gesù. Oh! Aver fede pensando a chi è Gesù e come egli abita in mezzo a voi. Si può proprio dire anche materialmente: Io sono con voi2. È con voi sacramentalmente: corpo, sangue, anima e divinità.
Si capisce che Dio è dappertutto: con la sua divinità, col suo spirito, con la sua potenza. Ma qui è anche come uomo, quale si
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mostrava ai suoi discepoli, quale è comparso là, nel presepio, quando nacque da Maria Vergine, quale Gesù lavorava a Nazareth e quale ha sofferto sulla croce.
Ma una grande consolazione, dunque, è essere sotto la protezione di Maria, Regina Apostolorum, per tre ragioni: perché questa nostra Vergine Santissima è, da una parte, Regina, dall'altra Madre e poi maestra. Le sue tre qualità.
Vedete, si sta sempre bene con Maria! Gesù ha voluto star sempre con Maria: ecco, il figliolo di Dio prende carne nel seno purissimo di Maria. E poi vive, Gesù, con Maria sempre, dal presepio alla croce. E Maria, ancora, lo ha accompagnato al sepolcro. E, poi, Maria lo ha accompagnato con gli Apostoli quella mattina in cui salì il monte e, poi, lasciando con la sua benedizione gli Apostoli, si distaccò dalla terra e si elevò e la nube lo avvolse e scomparve dai loro occhi.
Tutta la vita: dall'incarnazione alla morte, all'ascensione; tutta la vita con Maria.
Ecco cosa dobbiamo far noi: tutta la vita con la Madre, come Gesù! Ci ha dato l'esempio! Gesù apparteneva a Maria; noi apparteniamo a Maria. Gesù era figlio naturale di Maria, apparteneva a lei. Anche noi apparteniamo a lei, perché il Signore, e, ce la diede per madre. Quindi anche noi siam figli di Maria, siamo suoi. Ed è possibile che Maria ci dimentichi? Come non mi ricorderò di voi?. Se una madre è buona può forse dimenticarsi del figlio? Ora, se vi fosse anche una madre la quale dimenticasse il figlio, fosse come snaturata, non pensasse ai suoi figli, questo non avverrà mai di Maria, perché è santissima, perché è in cielo e quindi perfettissima, gloriosa.
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In questa Madre non ci possono essere difetti e sarebbe difetto dimenticare i figli! Perciò pensiamo alle cure che ha. Vedete, la vostra madre pensa a voi continuamente: già al mattino ha provveduto tante cose e, poi, nella giornata, si dà pensiero di voi in tante maniere, finché non vi vede a riposare. E anche mentre che, riposando, essa si sveglia, pensa ai figli. Maria molto di più! Molto di più! Perché non pensa solamente alle cose a cui ella può arrivare (la nostra madre terrena), ma Maria pensa ad altre cose alle quali la madre terrena non può arrivare. Per esempio: che abbiamo una tentazione, che abbiamo una fantasia cattiva, come può pensar la mamma? Maria a tutto pensa: vede i nostri cuori, i nostri pensieri, i nostri sentimenti.
Dunque, potete dire anche voi così: Se vieni con me, o Madre, io parto per questa vita, la incomincio. Se non venissi con me, mi sentirei come desolata. Dammi la mamma, la mano, la mano e accompagnami fino a che, al momento in cui mi chiuderai gli occhi e, poi, volerò fra le tue braccia in cielo. E non ti lascerò - e non devi lasciarmi - finché non mi vedrai prostrata ai tuoi piedi per baciarli in paradiso e per esser felice eternamente con te, o Madre, in cielo. Possa chiamarti e poi morire.
Sempre il nome di Maria sulla bocca. Maria è nostra madre, non naturale, ma per adozione, per grazia. Noi abbiamo una vita soprannaturale, che è la vita della grazia. Ora, la grazia, è Gesù e ci venne attraverso Maria. Perciò nell'inno si dice: Vitam gra..., vitam datam nobis per Mariam1, la vita data a noi
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per mezzo di Maria.
Quindi è una madre spirituale, è una madre della vita soprannaturale che è in noi. Oh! Madre più elevata, madre più degna, madre più santa, madre più potente, madre che ama noi di un affetto.
E se il Signore ha voluto che i cristiani si rivolgessero, confidassero, pregassero il cuore di Gesù, negli ultimi tempi vuole anche che ci rivolgiamo, che preghiamo il cuore di Maria. E vedete come il Papa ha consecrato a Maria, al cuore di Maria, il mondo. E cosa ha consecrato dicendo che consecrava il mondo a Maria? E ha mica consecrato le piante, o ha consecrato la terra materiale, i monti! Ha consecrato noi uomini, i nostri cuori ha consecrato a Maria, al cuore di Maria. Perciò siamo suoi, siamo suoi. Quindi con fiducia: Tu sei mia mamma; dirlo spesso.
Se c'è un fa..., un fastidio, una difficoltà, se c'è un bisogno: sempre andar dalla mamma, come bambini semplici. Vedete che cosa avviene? Il bambino se ha fame chiama la mamma, se ha sete chiama la mamma, se ha freddo chiama la mamma, se c'è un pericolo chiama la mamma, se vuol un divertimento, vuol un giocattolo chiama la mamma. Per, per lui la mamma è tutto.
E non è per noi tutto, Maria? Sempre rivolgerci a Maria, specialmente quando decidiamo di farci santi. Noi abbiam bisogno di molta grazia: più fede, più speranza, più carità, più obbedienza, più umiltà, più fervore. Ecco: abbiam bisogno e, allora, chiamare Maria. Possa chiamarti anche, poi, in ultimo. E se la prima parola che abbiam detto è stata mamma, l'ultima parola sia anche questa mamma, Maria in punto di morte e, poi, volare fra le sue braccia. Avrete sempre Maria con voi.
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Però bisogna sentirlo. Dire: Io voglio fare come ha fatto Gesù. Gesù si è messo tutto nelle mani di Maria, perciò consecrarsi a lei! E vedete che a Nazareth chiamava continuamente mamma per tutto, come un altro bambino, quando aveva delle necessità. E, poi, con lei pregava, sotto il suo sguardo lavorava.
E vedete il quadro in cui si dipinge Giuseppe al banco del lavoro e Gesù lì che impara il mestiere di falegname e Maria al fondo del banco, che ha nelle mani gli strumenti del suo lavoro. Generalmente la si dipinge con un fuso in mano, mentre che fila la lana, come facevan le donne di quel tempo. La lana era il vestito più ordinario, perché in quelle regioni un numero grande di pecore.
Oh, dunque, Madre! Ma sentirla nel cuore, sentirla come una mamma. Quale sarebbe la figlia snaturata che non ama sua mamma? È impossibile! O se anche una figlia arrivasse a questo estremo, tanto tanto, poi, nelle necessità si ricorderebbe che vi è stato un cuore che le ha voluto bene, che l'ha amata: è stata la mamma.
Di più. Maria è nostra maestra. E di che cosa è maestra? È una maestra ineffabile di virtù, di santità. Quello che ha fatto lei dobbiamo farlo noi.
Per esempio, stamattina ho detto che gli Apostoli appena invitati da Gesù: Venite con me, vi farò pescatori di uomini1, subito risposero sì, senza comprendere che cosa significasse realmente quel modo di parlare.
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A Maria apparve l'arcangelo Gabriele, la salutò con infinito rispetto, come la regina degli angeli (era giovane Maria!): Ave gratia plena1. Non osò dire il suo nome, la chiamò con una circonlocuzione: Tu che sei la piena di grazia, tu, il Signore è teco, tu sei benedetta fra le donne2. Oh! E Maria restò confusa, diciamo così, per il saluto insolito, come aveva mai sentito delle lodi, delle lodi così grandi! La piena di grazia, la benedetta fra le donne voleva dire: la più eletta, la più grande fra le donne!
Ecco, allora. Ebbene Maria restò un po' confusa e l'angelo disse: Non temere, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco che diverrai madre di un figlio, il quale sarà il redentore, il salvatore del mondo3.
Ecco. Allora Maria restò sorpresa: aveva il voto di verginità e come sarebbe diventata la madre di un figlio e un figlio così grande? Non temere. Discenderà lo Spirito Santo in te, la virtù dell'Altissimo ti adombrerà e colui che nascerà da te sarà il Santo4. Il Santo: cioè è Dio, ché il Santo è Dio, il Santo per eccellenza!
Maria si sentì, si sentì in quel momento, come aprire davanti un orizzonte: divenir la madre di Dio, il salvatore, doverlo accompagnare! Sapeva che il figlio di Dio incarnato avrebbe patito molto, sarebbe morto sulla croce e la madre sua avrebbe
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avuto da soffrire tanto! E non poteva capir, sicuro, tutto quel che avrebbe operato questo figlio: che sarebbe stato il maestro dell'umanità, l'Ostia divina! Lo capiva in confuso ma, ecco, senza capire tutto: Ecco, io sono la serva di Dio, sia fatto di me secondo hai detto1, cioè come vuole Iddio.
E ho detto, stamattina, che anche quegli Apostoli non avevano capito, e, come non potete capire del tutto voi, pienamente, quello che il Signore vuole da voi e le grazie, lo sviluppo che avrete, l'apostolato che eserciterete! Ma se vi sentite di dire: ecco la serva di Dio, sia fatto di me secondo vuole, secondo la tua parola, allora una grazia straordinaria: la stabilità nella vocazione!
Maria disse quelle parole: in quel momento il figlio di Dio discese dal cielo, si incarnò nel suo seno e la Vergine è madre. Sarete vergini e apostole.
Oh, che esempio! Del resto tutta la vita di Maria è un esempio, quindi è una scuola. È una scuola: scuola di, di carità, scuola di umiltà, scuola di pazienza, scuola di zelo, scuola di preghiera, scuola come sentiva la parola di Dio che predicava Gesù, scuola come, e, prendeva tutte le parole di Gesù e ne faceva frutto.
Scuola, perché? Perché anche nella passione Maria è un esempio splendido di virtù. E, poi, è un esempio di zelo. I primi anni della Chiesa, gli Apostoli ricevono lo Spirito Santo, ma perché? Perché Maria è là che invita gli Apostoli a pregare e li
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guida nella preghiera, in quella novena dello Spirito Santo che fu la prima della novena della Chiesa e al decimo giorno discese lo Spirito Santo. Maria che pregava con essi e li faceva pregare, come maestra.
E siccome essi cominciarono a pregare e predicare, ecco, cominciarono ad avere contraddizioni ed era poi Maria che li consolava, li incoraggiava.
E, poi, disse tante cose agli Apostoli che non conoscevano, gli Apostoli, specialmente a s. Luca, il quale è autore del terzo Vangelo. Chi ha narrato l'annunciazione a s. Luca perché la scrivesse? Maria. Era solo lei testimone, nessuno aveva sentito quando l'angelo entrò nella sua stanza e le si presentò con tanta riverenza. E chi narrò il presepio? Maria. E chi narrò la presentazione al tempio, fra le braccia del santo vecchio Simeone? Maria. E chi narrò la venuta dei magi? Come? Maria. Come narrò pure, prima ancora, la comparsa degli angioli che cantarono in cielo, quando Gesù nacque nel presepio. E chi narrò la perdita e il ritrovamento di Gesù fra i dottori nel tempio? Lo sapeva Maria.
Ho visto a Vicenza, nel santuario di, della Madonna, un bel quadro: Maria fra i quattro evangelisti. E Maria parla agli evangelisti ed è rivolta specialmente dalla parte di s. Luca, al quale fece più confidenze, forse. Ecco.
Allora è maestra. E incoraggiò gli Apostoli e li confermò in tutto quel che Gesù aveva detto; ricordò loro molte parole che Gesù aveva predicato e che, forse, avevan dimenticato. E non solamente, quindi, essi ripeterono le sue parole, parole di Gesù, ma le ripeterono con grande calore e fervore.
È maestra, insegnerà tutto: come si deve fare in questa
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occasione, in quell'altra; come si deve far l'apostolato; come si deve convivere, le azioni alle volte più semplici. Come la delicatezza di coscienza si estende dal mattino alla notte e anche nelle azioni da sole, da sole: come avrebbe fatto Maria nel mio caso? Cosa avrebbe detto Maria nel mio caso? Essere di Maria: sentirete che scuola e che belle parole ripeterà questa madre!
E terzo: Maria è regina. Regina vuol dire che Gesù Cristo è re e allora la Madonna è regina, che è madre del re. Regina del mondo, cioè dei, degli angioli e degli uomini tutti, del cielo e della terra. Regina della Chiesa trionfante, della Chiesa purgante e della Chiesa militante.
Ma è una regina tutta spirituale. Oh! Perché il Signore l'ha fatta regina? Perché sia potente. Era già madre quindi di Gesù, quindi aveva già un grande potere presso Gesù, non è vero? La madre ha sempre un gran potere di comandare al figlio, o di pregarlo, secondo i casi. Qui si tratta, specialmente, si trattava spe... di pregarlo. Ma, oltre che è madre, è ancor diventata regina. Quindi è, esercita un potere in cielo che è eccezionale! Eccezionale! Ma ricordiamoci: non è, non è regina in quanto ella possa condannarci, regina di giustizia. Non ha il ministero della giustizia, è regina di misericordia: Salve ma..., regina, mater misericordiae1. Quindi non castiga, ma riceve in bontà. È una regina potente per esercitare e praticare continuamente la misericordia.
E più uno è af..., afflitto, tentato, titubante, in difficoltà spirituali o
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materiali, e più lei si cura di questo. Si cura dei più bisognosi. Supponete che una mamma abbia cinque figli e ne abbia uno ammalato: chi è che gli, le dà più pena, quale dei cinque? Di chi si occupa di più? Eh! Di più? Per qua..., per quale dei figli spende di più, prega di più? Oh! Sempre così: per il figlio più bisognoso, per l'infermo. Vedete che gli passa anche le notti vicino, se la malattia è grave, e quasi quasi, guardandolo, vorrebbe prendersi lei il male, invece del figlio.
Che regina è questa nostra madre celeste! Quale regina! Regina per essere più potente e intercedere con forza presso il trono di Dio. Allora noi possiamo sempre dire a Maria: Sùscipe nos mater nostra1. E poi: Magistra et regina nostra: roga Filium tuum ut mittat operarios in messem suam2, prega il tuo Figlio per le vocazioni.
Ella, che è la prima chiamata, ella che è la prima suora, perfetta suora, protegge tutte le vocazioni.
Se potete meditare queste cose bene, vi riempiranno l'anima di gioia e allora direte: Ecco, da sola non andrei avanti, ma con Maria sì. Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 4a/57 - Nastro archivio AP 5b. Meditazione fatta alle Apostoline - Castelgandolfo l'8 agosto 1957 in occasione degli Esercizi Spirituali.
2 Mt 28,20; AD 152.
1 Cfr Hymnus Ad Laudes Commune Festorum B. Mariae Virg.
1 Cfr Mt 4,19; cfr Mc 1,17.
1 Lc 1,28.
2 Cfr Lc 1,28.
3 Cfr Lc 1,30-33.
4 Cfr Lc 1,35.
1 Cfr Lc 1,38.
1 Preghiera “Salve Regina”.
1 Antifona alla Regina degli Apostoli.
2 Antifona alla Regina degli Apostoli.