Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXV. IN PREPARAZIONE ALL'IMMACOLATA (1)
Ci stiamo avvicinando alla novena dell'Immacolata Concezione di Maria santissima. E nella novena dell'Immacolata Concezione ogni anno si ricevono grazie speciali. Ogni anima ha delle necessità particolari. Fiducia in Maria Immacolata e pregarla con viva fede e con perseveranza.
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Che cosa significa immacolata concezione? Dopo il peccato di Adamo tutti i figliuoli, tutti i discendenti e noi tutti compresi nasciamo col peccato originale. Non un peccato fatto da noi, ma un peccato che noi portiamo, di questo peccato portiamo le conseguenze e quindi si nasce senza la grazia di Dio. E perciò tutti coloro che nascono, per avere la grazia di Dio: il battesimo; è necessario il battesimo.
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Ricordare come ad esempio quello che è stato il diluvio universale e tutti sono stati sepolti, sono annegati <nel un> nel [diluvio] universale <di e>. Ma che cosa c'è stato? Una eccezione! Solo una famiglia, quella famiglia <che> che si è salvata dal diluvio universale. Così tutti gli uomini discendenti da Adamo, tutti come siamo, tutti nasciamo con quello che sono le conseguenze del peccato originale, e tra le conseguenze specialmente la privazione della grazia, e quindi la necessità del battesimo che ci mette in grazia di Dio e ci fa cristiani.
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Ecco. Maria no, non ebbe bisogno di questo. E' nata senza le conseguenze del peccato originale: quindi come nel diluvio universale del male. Maria *** (a) non è stata sommersa dal diluvio del male conseguenza del peccato di Adamo. Ora, perché il Signore ha voluto /preservarla/ (b) dalle conseguenze di Adamo, cioè dal peccato originale <di Adamo> che [a] noi viene da Adamo?
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Il Signore l'ha voluta esentare dalle conseguenze del peccato di Adamo: ella nacque in grazia di Dio. Quando la sua anima benedetta fu creata dalle mani di Dio era già santissima. E da quel momento, proprio da quel momento cominciò a meritare per il paradiso, a meritare per il paradiso. Perché noi incominciamo a conquistare i meriti, i meriti e l'aumento di grazia più avanti, ma il figlio di Dio, Gesù incarnato subito incominciò ad acquistare meriti, prima ancora della nascita. Così Maria cominciò a meritare dal momento in cui <ella fu> la sua anima benedetta fu creata dal Padre celeste. Perché questo? Ripeto. Perché un giorno doveva essere il tabernacolo del figlio di Dio, <che sar> il figlio di Dio che si è incarnato in lei: Verbum caro factum est, et habitavit in nobis [Gv 1,14]. Si aggiunse così miracolo a miracolo. Ecco.
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Il Padre celeste <no> voleva che il suo figliuolo incarnandosi, facendosi uomo, nascesse <da una> da un cuore purissimo, <sa> santissimo, da un cuore che non fosse mai stato [as] soggettato al peccato e alle conseguenze del peccato di Adamo, no! Che fosse sempre stato un tabernacolo santissimo, il cuore di Maria! Così il Padre celeste: Ut dignum filii tui habitaculum <feci> effici mereretur, che Maria fosse tabernacolo del figlio di Dio, che si incarnava in lei. Allora abbiamo da fare un'applicazione. L'applicazione è questa: se domani avete da ricevere Gesù nel cuore, il cuore deve esser santo. Ecco la conseguenza: come Maria portò in sé il figlio di Dio incarnato (era Maria il tabernacolo degno del figlio di Dio incarnato) così essere sempre più degni della santa comunione. Perché domani riceverete lo stesso Gesù, il benedetto frutto del ventre di Maria, frutto benedetto <il frutto tuo> il suo frutto Gesù. Ecco allora domani siete tutti tabernacoli, quelli che si comunicano, si capisce. Tabernacoli di Dio quindi! <Ques> "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha vita eterna" [Gv 6,53], e quindi tutti [i] vostri cuori tabernacoli di Gesù. Allora, la preparazione alla comunione.
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La preparazione: fin dalla sera prima già pensare che all'indomani mattina si potrà ricevere l'ostia santa, la santa comunione. E al mattino quando vi svegliate, ricordare che il vostro cuore è un tabernacolo dove Gesù vuol riposare, sì. E vuol portare nei cuori vostri tutte le sue benedizioni e le sue grazie.
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Ora, son tutti uguali i frutti delle comunioni? Non son tutti i frutti uguali. E vi è chi è preparato meglio alla comunione e chi è preparato meno bene alla comunione. Prepararsi specialmente con i tre atti: <di fede>, atto di fede speranza e carità. I tre atti che sono le virtù teologali: fede speranza e carità. D'altra parte se oggi avete passato una giornata buona, santa, avete preparato meglio il tabernacolo per domani mattina. E se domani la giornata <è de> è di nuovo molto buona, il tabernacolo che si prepara per il giorno seguente è sempre più santo e più bello. Ogni giorno che noi cresciamo in grazia e santità, prepariamo a Gesù un tabernacolo sempre più degno: Ut dignum filii tui habitaculum effici mereretur. Sì. Dare perciò la massima importanza alla comunione. Sì.
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La confessione è preparazione per la comunione, perché la confessione è purificazione e santificazione dell'anima. Ma ogni volta che si fa la comunione con impegno si cresce in grazia, in santità. E quindi ogni giorno successivo, ecco: l'anima arricchisce sempre di più! L'anima è sempre più preparata a ricevere meglio Gesù. E ricevendolo sempre meglio: un aumento di grazia e di meriti per la vita eterna.
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Comunioni quindi delicatissime, santissime. Evitare anche le piccole mancanze particolarmente se sono volontarie. Cerchiamo di non cadere in certi difetti, ma delle debolezze e dei difetti ne abbiam sempre. Tuttavia, se c'è l'impegno di correggere e se c'è la buona volontà di seguire quel che il Signore vuole <e s> e fare e seguire i propositi che abbiamo fatto nella confessione e nel ritiro mensile e negli esercizi spirituali !... Sì, preparare un cuore sempre più degno di Gesù. Sempre più degno. Togliere via quello che può dispiacere al Signore.
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Maria quando nacque il bambino Gesù lo avvolse in poveri panni, ma bianchi, puliti. E così avvolse il bambino che pose <fra> nella greppia e <nella> sulla paglia, ecco. Quale divozione Maria per Gesù! Con quale rispetto e amore sempre a Gesù. La preparazione alla comunione! Ma se c'è anche la buona <s> preghiera che si fa dopo, se si fa un buon ringraziamento, la comunione lascierà frutti sempre più santi.
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Come allora entra nell'anima la docilità a Dio, cioè l'obbedienza, quello che vuole il Signore, quello che è disposto per ciascheduna di noi! Poi, Maria che purifica il cuore: il cuore sempre più vergine, sempre più caldo di amore verso il Signore quindi. Poi, segue lo spirito di povertà. Così, giorno per giorno un qualche miglioramento si ha.
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E se la prima comunione che avete fatto è stata fervorosa, ogni giorno un pochettino più fervorosa la comunione che fate e quando la fate, fino a tanto che la comunione più fervorosa sia quella del viatico. Quella del viatico. Sì, <nella> seguendo il Vangelo noi possiamo ricordare la prima comunione che abbiam fatto e le comunioni che si fanno nel corso della vita e <che> la principale e la più santa e più fruttuosa [è] la comunione viatico, quando come speriamo di ricever Gesù prima di passare all'eternità. Sì, comunioni sempre più belle.
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Bisogna misurare l'impegno. Quanto c'è in noi di buona volontà di progredire si ricava da questo: se c'è sempre più volontà, più desiderio, più... non solo di volontà, [ma] anche pronti a qualche sacrificio, e allora noi ci accorgiamo che c'è il fervore, che comunione si aggiunge a comunione e cioè ogni comunione porta un progresso. Quando <le> c è un progresso nelle preparazioni e nel ringraziamento alla comunione, è segno che c'è una buona volontà: Gesù con noi. Sentire.
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Sentire: Vivit vero in me Christus [Gal 2,20], Gesù Cristo vive in me. E cioè: e vive nella nostra mente: i suoi pensieri, cioè la fede; e vive nel nostro cuore: l'amore a Gesù, l'amore alle anime. Gesù in noi! E poi Gesù nella nostra volontà: fare quello che piace a Gesù, in maniera che [a] poco a poco, Gesù prende possesso dell'intiera nostra anima, cioè dell'intiera nostra mente, intiero nostro cuore, intiera nostra volontà. Vivit vero in me Christus [Gal 2,20], Gesù Cristo vive in me.
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Chiedere nella novena dell'Immacolata di fare delle belle preparazioni alla comunione e dei buoni ringraziamenti. E che ogni comunione nuova sia un po' più fervorosa, con migliore preparazione, con migliore ringraziamento.
Con quanto rispetto e amore Maria portava il suo figlio ! Con quanto rispetto e amore quando Maria - dopo la risurrezione di Gesù Cristo - quando ella riceveva da san Giovanni l'ostia, la comunione! Con quale fervore!
Che le vostre, che le nostre comunioni rassomiglino sempre di più alle comunioni di Maria Immacolata.

Albano laziale (Roma)
22 novembre 1964

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(1) Albano Laziale (Roma), 22 novembre 1964

727 (a) R: invece.
(b) R: preservare.