XVIII. MARIA (III) (1)Questo estratto (a) che riguarda la perfezione cristiana, vale almeno quattro o cinque volumi, e quindi se anche si è trovata un po' di difficoltà a comprendere non meravigliarsi, ma meditare poi il libro, <ri> linea per linea.
E se vi è nell'anima vostra una certa profondità di spirito, un raccoglimento ≪vero> che porta veramente all'unione con Dio, allora vi sentirete su una strada facile e [su] una strada <inve> veramente in salita, sì. C'è anche la fatica a salire, ma si arriva alle vette.
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Quanto vorrei che arrivando nell'eternità, quando vi incontrerete con Gesù buon Pastore, che già foste preparate all'ingresso immediato in paradiso, perché già sulla terra si è fatto quel che poi si deve fare in paradiso: la gloria a Dio. La glorificazione a Dio per tutto quello che Dio è e per tutto quel che Dio ha fatto: la creazione, la redenzione, la santificazione.
Tenetelo come un corso di esercizi fra i principali della vita, se non è il principale.
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Che possiate camminare sveltamente e non /perdervi/ (a) in piccole cose che alla fine fan perdere tempo. Poi non sbandarvi: voi avete contatti con tante persone, vi dovete servire di confessori che sono varii, sentite anche consigli per i vari libri che vengono... E quante cose! Quanto tempo si perde dalle anime e che pure lavorano, <si> faticano, han buona volontà. Qui potete arrivare alla sommità, all'ultimo pianerottolo <della> della scala presto e con minore fatica.
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Però qui bisogna che veniamo alla quarta parte: la Vergine Maria e la nostra santificazione, questo punto.
Maria, in quanto ella opera per la nostra santificazione. Quello che ha inizio lì, [a] pag. 57 (a), chiaro, cioè: si irrobustiscono nella pietà e nella virtù e nella vocazione e nella perseveranza della vita religiosa se vi è consolidata la pietà, l'amore, la divozione in sostanza a Maria.
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Perché il Signore ha voluto questo: <che> il Signore per <la salvare l'umanità>, salvare l'umanità ha voluto il Signore, il Padre celeste <a> mandare il suo figlio a salvare l'umanità, ma attraverso a Maria. Verbum caro factum est [Gv 1,14]: il bambino nacque in presepio e visse bambinello, fanciullo, giovinetto, uomo, poi predicatore e poi la parte della sofferenza: passione e morte <di>. Il Signore ha predetto questo là <nel Gets nell'ort> nel giardino terrestre e cioè: una madre, una donna che schiaccerà la testa a satana, ma come? Per ipsum, cioè per mezzo del figlio!
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Quindi questo disegno di misericordia di Dio: Maria schiaccierà la testa al demonio, ma per mezzo della grazia del figlio perché anche Maria si è salvata per mezzo della grazia del figlio: ante praevisa merita, per i meriti previsti della futura passione del figlio di Dio.
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Maria ha contribuito quindi <a> a procurare all'umanità la grazia. Maria è stata associata al figlio di Dio incarnato, associata alla redenzione, alla redenzione. Ed ecco che era stato detto: tuam ipsius animam pertransibit gladius [Lc 2,35]. E cioè: questo figliolo, questo bambino avrà contraddizioni, molte contraddizioni, ma anche la tua anima, Maria, <sarà> sarà trapassata dalla spada. Quindi associata alla passione di Gesù Cristo, associata alla passione, Maria. Tuam ipsius animam pertransibit gladius [Lc 2,35]. Gesù, il suo altare: la croce. <E> E l'altare di sofferenza e di contributo <alla pass> alla salvezza: Maria. Tuam ipsius animam [Lc 2,35]: il suo cuore un altare!
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La ragione per la quale poche anime arrivano alla pienezza dell'età di Gesù Cristo, cioè arrivano perfettamente /a/ (a) seguire quella strada e quel livello e quella abbondanza di meriti che è <consolidaz> consolidamento in particolare e che è crescita quotidiana... Perché molte anime non arrivano e quindi non seguono pienamente i disegni di Dio anche se portano l'abito, anche se fanno i voti? Eh! Perché c'è tanta diversità fra anima ed anima.
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Perché non si sono consolidati? Non hanno abbastanza formato nei loro cuori la divozione a Maria. Nei loro cuori non c'è stata <la cons> la solidità. E alle volte si vede che non c'è <la cons> la solidità ancora, e dopo un anno o due dai voti <si> si vede che non c'è la fermezza, la solidità della virtù. Non c'è <quel> quella solidità per cui ogni giorno, ogni mese fa un passetto, sale un piccolo gradino.
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La divozione a Maria, quindi. Sentiamo i due aggettivi che dicono tutto. Quando si parla di divozione a Maria, non si tratta di una divozione in più. Una divozione in più: che uno ha ancor una divozione a un santo, a una santa. Non si tratta di una divozione in più, ma i due aggettivi! Si tratta di cosa essenziale e fondamentale. Essenziale vuol dire che come a un corpo mancasse l'anima manca una cosa essenziale. E' fondamentale una casa che [non] sia senza fondazioni buone. <nella vita spirit> Nella vita cristiana quindi la necessità della divozione a Maria. Poi vi sono i ragionamenti: <per quali> per quali motivi si spiega questo.
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Come Maria ha collaborato a produrre, a acquistare la grazia presso Dio (la grazia cioè la vita eterna, quella che si chiama anche acqua: fons /salientis aquae/ ecc.) (a) [Gv 4,14], come Maria ha contribuito, così contribuisce a distribuire la grazia dopo che è stata guadagnata, procurata nella passione di Gesù Cristo, e lei <che ha> che è stata corredentrice. Gesù redentore, essa corredentrice. Quindi credere che Maria ha <dis> parte nella distribuzione della grazia.
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Il ragionamento è questo per capire subito:
1° E' volontà di Dio che ci santifichiamo. C'è questa volontà?
2° Per santificarsi, che cosa occorre? La pratica delle virtù. E
3° Per praticare la virtù, di cosa abbiam bisogno? Della grazia di Dio. E
[4°] Per trovar la grazia di Dio, dove? Presso Maria. Questa grazia si trova in Maria.
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Quando l'arcangelo Gabriele salutò Maria le disse: Invenisti gratiam apud Deum [Lc 1,30], tu o Maria hai trovato grazia presso Dio. Cosa significa? Prima di Maria nell'antico testamento ci son stati dei santi, dei profeti, ci son stati dei patriarchi, ecc.; hanno avuto la grazia, ma per sé: ciascheduno per sé. Maria ha trovato la grazia <presso l'um> per l'umanità, non solo per sé che già era concepita senza macchia originale. Quindi la grazia: invenisti gratiam apud Deum [Lc 1,30]. E' molto diverso! Come Gesù Cristo è venuto per l'acquisto della grazia di tutta l'umanità, e Maria, ecco, ha trovato grazia, ma <per la> per l'umanità. <Ge>.
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Maria è la madre di Gesù Cristo, Gesù Cristo il quale ha portato la grazia (è lui [che ci] ha portato la grazia), perciò è chiamata Mater divinae gratiae. Per la prova di questo c'è una decina di ragioni: ragionamenti emotivi che potrete leggere da sole, ma qui impegnerebbe troppo tempo.
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Quello che invece è utile che sia spiegato è: dopo a b c viene il d, quello che ci interessa subito praticamente. Dio ha scelto Maria come tesoriera. Tesoriera: è come ci fosse una cassaforte, dentro <si> si conservan le cose preziose: e qui è preziosa la grazia: Maria tesoriera. E <di questa> di questi tesori amministratrice è, e ancora dispensatrice e dispensatrice di tutte le grazie che sono in questi tesori.
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E conforme al potere che ha ricevuto, distribuisce la grazia:
1° a chi vuole, e
2° come vuole, e
3° quando vuole,
4° in che misura vuole.
Quattro punti.
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A chi vuole. Maria vorrebbe darle a tutte le grazie, ma non sempre le anime sono disposte. E che cosa ci vuole perché ci sia la disposizione, ci sian le disposizioni per avere le grazie di Maria? <Quindi> Maria da' a chi vuole: a chi è umile e ha fede, chi ha le due disposizioni di umiltà e fede.
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Pensando, ad esempio, <che> la grande grazia, il miracolo che sarebbe successo in lei, e cioè la più alta verginità con la più alta maternità, quindi un prodigio, un miracolo unico al mondo, Maria aveva le disposizioni: l'umiltà! Rispose: "Ecco son la serva di Dio" [cf. Lc 1,38]. L'umiltà! Quanto poco si capisce essere servi di Dio. E secondo: fiat, allora: "[Sia] fatto come tu hai detto" [cf. Lc 1,38], come tu hai detto, e cioè: se Dio ti ha mandato <a> a dirmi che ci fosse assieme la verginità e la maternità, allora: <ecco ser> Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum [Lc 1,38]. <Si co> Si compia pure questo miracolo. Quindi, l'umiltà e la fede.
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L'orgoglio è sempre il nemico e la fede [allora] non ci mette la disposizione, perché noi abbiamo, specialmente in certi punti della vita, occasione di grazie, speciali grazie! Ci sono delle tentazioni, ci son degli scoraggiamenti. Ci son delle anime che stanno degli anni che non fanno nessun progresso, quando viene <una> una scossa finalmente! Quindi a chi vuole, cioè a chi e in chi riconosce che c'è l'umiltà e la fede.
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Maria, inoltre dà come vuole. Come vuole. Qualche volta dà la grazia direttamente a noi: un'illuminazione - ad esempio - interiore, un momento di fervore che ci invita ad una maggior santificazione. Può essere invece che la grazia la faccia passare attraverso al confessore che dà un avviso.
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Può passare attraverso a chi vi dirige: un altro avviso, un consiglio, <una> un richiamo. Come vuole: altre volte passa attraverso a un libro, altre volte passa attraverso a un predicatore, alle volte attraverso a un avvenimento, supponiamo una disgrazia, quando è morta una persona cara che fa pensare bene, e anche noi dobbiam pensare all'eternità, ecc. Come vuole, ma fa venir la grazia. Pregare e lasciar che faccia come vuole: è madre!
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E quando vuole.Quando vuole: quando ce n'è bisogno in modo particolare. Quando vuole. E <e> da piccole avevate le grazie proporzionate secondo i bisogni di quel tempo, [di] quell'età. E poi ci /sarà stato/ (a) il tempo in cui han cominciato le difficoltà spirituali, i pericoli.
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Quando vuole Maria. Il tempo e quando avete sentito la vocazione, e quando in un certo corso di esercizi in sostanza Maria vi aspettava: voleva che finalmente ci fosse una scossa.
Non che gli anni passino e sempre così allo stesso modo. E adesso son passati trecentosessanta giorni poi ci son gli esercizi, poi di nuovo... e avanti la vita così. E va avanti così, ma va proprio avanti santamente?
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Allora quando vuole Maria, quando nei hai bisogno: un assalto contro la vocazione o contro la perseveranza. Quando vuole, e proprio è in quel caso, è in quella difficoltà, è in quel pericolo; è in quel momento di scuotersi, anche se avviene una sgridata. E' sempre Maria quando vuole.
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E poi Maria dà nella misura che vuole.
Il Signore <des> creando ogni anima dà un fine, una vocazione e un punto di arrivo per la santità secondo <le grazie> che il Signore ha predisposto le grazie per quell'anima e ha predisposto la santificazione, il grado di santificazione, e quindi di lode eterna in Dio. Anime che non capiscono affatto quello che voglia dire cercar la gloria di Dio. Non hanno ancor la misura piena.
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Nella misura che vuole. E che cosa dà?
Tre ordini di doni:
1° le grazie del Padre celeste e
2° dà le virtù di Gesù Cristo e
3° dà i doni dello Spirito Santo, i quali doni dello Spirito Santo rendono più facile <la> la pratica delle virtù teologali e cardinali e la virtù della religione. Perché se osservate le costituzioni, le costituzioni sono la pratica della virtù della religione, perché siete religiose.
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Ora, il libro: Per andare a Dio c'è la via, Gesù Cristo. "Io sono la via" [Gv 14,6]. Maria però è la via /per andare/ (a) a Gesù Cristo e Gesù Cristo al Padre, cioè: al premio, al gaudio celeste. Via a Maria. Maria ci porta a Gesù: per Mariam ad Jesum, e poi attraverso Gesù si va [al Padre].
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Per il mese di esercizi spirituali fatti ad Ariccia per i nostri, quattro prediche sono state fatte su questo punto: Maria via a Gesù. E l'autore san Luigi Grignon di Montfort dice che per vivere l'unione con nostro Signore e quindi vivere il mistero di Cristo, il sacramento nascosto che è Gesù Cristo (quel che abbiamo meditato):
Maria è via facile,
è via perfetta
è via sicura.
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Però dobbiamo fare un po' di esame sopra la nostra divozione a Maria. E lì bisogna leggere allora il libro Il segreto di Maria e l'altro libro: Trattato della vera divozione alla santissima Vergine. Quindi, il Trattato della vera divozione a Maria, perché c'è una divozione vera e c'è una divozione falsa.
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Quali sono le divozioni false o illusorie a Maria? Chi sarebbero questi? I devoti critici che non hanno una vera divozione, ma una falsa divozione I devoti scrupolosi, i devoti esteriori: pratiche esteriori senza intimità, i devoti presuntuosi, i devoti incostanti, i devoti ipocriti, i devoti interessati, cioè quelli che cercano solo grazie materiali e non chiedono la santità. Ecco: sono divozioni illusorie, <cioè non false> false <voglio dire> divozioni.
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Quali sono invece le divozioni vere che piacciono a Maria? *** (a).
Divozioni interiori che /procedono/ (b) dall'amore e dall'alta stima che si ha della Vergine. Divozione tenera del bambino verso la mamma. La divozione è santa quando si cerca più la virtù, la santità che non tanto altre grazie. Divozione costante, perché uno si sceglie poche pratiche, ma è costante, ed è la costanza che è gradita a Maria. E che verrà il frutto: Poi la divozione disinteressata quando noi chiediamo che Maria sia glorificata, che tutti <si si> siano divoti di Maria, ecc.; cioè si cerca di più quel che è la gloria e la gioia di Maria e la gloria di Dio che non quel che riguarda l'interesse nostro.
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Quanto alle divozioni sono tante: le conoscete bene e fra le principali il santo rosario. Poi le pratiche varie: Ave Maria, l'Angelus, litanie, la coroncina "Fateci santi", il Magnificat, anche l'ufficio della Madonna. Ma in particolare santificare il sabato e santificare il maggio e l'ottobre mese del rosario.
533
Vi è però una divozione che è più perfetta ed è quella chiamata "della schiavitù di Maria". Oh, che parola dura: schiavitù! che è una schiavitù di amore. Vi sono anime così devote di Maria, così tanto amano Maria che son disposte a far qualunque ossequio a Maria, anche se costa fatica. E sono disposte a fare molti sacrifici come un ossequio a Maria. Sono - diciamo - schiavi di amore di Maria. Non schiavitù della schiavitù che ancora vive in qualche nazione, specialmente in Africa.
534
Questa divozione in sé si compie o si esercita in due punti: un atto di consecrazione a Maria, e secondo: vivere la consecrazione a Maria.
535
Questa consecrazione a Maria prepara alla consecrazione a Gesù, e quindi le aspiranti fanno bene a fare questa consecrazione, ma dopo che avran capito molto e che cosa richiede questa divozione e come si esercita questa divozione e ci vuol sempre il parere del confessore anche. Ecco l'atto di consecrazione a Maria. A Maria! Ma questa consecrazione prepara ai voti, consecrazione a Gesù, a Dio. Preparazione!
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E lì c'è l'istruzione (a) ed è necessario leggerla bene perché si potrebbe sbagliare, e si crede di fare questa consecrazione e invece non è nel senso di cui ha dato spiegazione san Luigi Grignon de Montfort, e pure questa pratica di divozione a Maria per adesso è la più eccelsa perché comprende il nostro essere.
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Quando poi si è fatta la consecrazione, far tutto per mezzo di Maria, presentandosi sempre al Signore accompagnate dalla grazia. Operare con Maria cioè secondo i suoi esempi, e in Maria secondo le sue intenzioni, e per Maria facendo tutto a gloria di Maria come fine prossimo e per mezzo di lei ad onore e gloria di Dio, come fine ultimo assoluto.
538
Ma comunque sia la divozione a Maria [i] frutti quali [sono]? Ne ricorda sei. La santissima Vergine per i divoti:
1° Li amerà con particolare predilezione.
2° Li provvederà con magnificenza e splendore di quanto avranno bisogno riguardo all'anima ed al corpo. E
3° Li guiderà con mano ferma per le vie della santità. E
4° Li difenderà e proteggerà, contro i pericoli e le insidie dei loro nemici. E
5° Intercederà continuamente per loro davanti al suo divin figlio. E
6° Assicurerà ad essi la perseveranza, pegno e garanzia di eterna felicità, cioè perseveranza finale e quindi <morire> morire nell'unione con Dio e perciò l'ingresso all'eternità felice.
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Ecco per Mariam ad Jesum: sempre questa strada! Sempre! E' il disegno di Dio, il quale, come ha voluto che Maria contribuisse alla redenzione, quindi <alla vita sp> alla vita eterna, alla vita delle anime, alla grazia, così Maria ha parte della distribuzione della grazia. Distribuzione della grazia: tesoriera, amministratrice e distributrice con Gesù Cristo. E Gesù Cristo è sempre l'unica fonte della grazia in sé; ma c'è la collaborazione. E allora Maria con Gesù e per Gesù distribuisce la sua grazia e tutte le grazie, che sono di tre ordini: grazie del Padre, virtù del Figlio, e doni dello Spirito Santo.
540
Il Signore vi benedica. Conchiudete bene gli esercizi spirituali. E vi sia un continuo aumento di grazia. Continuo aumento di grazia! Anime che sono stabilmente tese verso la santità. Tese verso la santità! E il loro tormento è quello: arrivare alla santità. E giorno per giorno qualche passo.
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Fare piccoli passi, ma continui. Avanti con Maria. Con Maria, così la giornata sarà santificata e poi si sentirà <che> la vera protezione di Maria e come Maria accompagna le nostre anime a salire. A salire verso le vette:
Gloria in excelsis Deo [Lc 2,14a] e collegato al
Gloria in excelsis Deo c'è:
Pax hominibus [Lc 2,14b] cioè l'apostolato.
Albano Laziale (Roma)
27 agosto 1964
542
(1) Albano Laziale (Roma), 27 agosto 1964
502 (a) Cf. Estratto riportato in appendice.
504 (a) R: perdersi.
505 (a) Cf. Estratto riportato in Appendice.
509 (a) R: al.
512 (a) V: aquae salientis.
523 (a) R: saran state.
528 (a) R: da dare.
532 (a) R: primo.
(b)
537 (a) Cf. Estratto riportato in appendice.