Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIX. IL CINQUANTESIMO! * (1)
Abbiamo accompagnato questa bellissima <divoz> funzione e cioè la consecrazione a Dio di anime le quali hanno cercato solamente il Signore. Solamente il Signore: la sua gloria e la felicità eterna.
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Questa professione che si ripete ogni anno ha però anche nell'anno presente una speciale importanza: si compiono quest'anno i cinquant'anni da che si è iniziata la Famiglia Paolina. La famiglia e cioè la congregazione vostra [è iniziata] dopo, ma l'inizio della Famiglia Paolina è stata nel 1914, il 20 agosto.
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Quel giorno in cui si è iniziata la Famiglia Paolina alla sera, dopo avere fatto un'ora di adorazione - e nell'istituto nostro tutti sono tenuti a far l'ora di adorazione quotidiana, perché dall'adorazione quotidiana si deve ricavare tutto quello che è la formazione spirituale, e <di> quello che riguarda l'apostolato, il ministero - fatta l'adorazione, si è benedetta la prima casetta. Ritornando a casa dalla benedizione - in seminario dov'ero - [è] arrivato il telegramma: nella mattinata era defunto il Papa san Pio X. Avevo allora una grande persuasione, una profonda persuasione che un giorno sarebbe stato elevato agli onori degli altari, tanto aveva sofferto quel grande Pontefice. E quante cose aveva fatto per /omnia instaurare/ (a) in Christo! [Fil. 1,10]. E quindi anche la Famiglia Paolina è stata <so> messa sotto la protezione di lui.
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Il cinquantesimo! Oh questo, quindi, ci impegna a vivere sempre meglio la nostra vita religiosa. La famiglia religiosa consta <di vari> di vari istituti, ma tutti [l']impegno, tutti le promesse quest'anno negli esercizi spirituali per migliorare la nostra vita religiosa e il nostro apostolato secondo i disegni di Dio.
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In secondo luogo, un altro pensiero: il Signore ha voluto che ognuno avesse secondo la natura un padre e una madre per la vita naturale. Per la vita naturale. E perciò ecco i bambini che nascono! Nella vita spirituale vi è l'intervento di Gesù Cristo e di Maria. La vita <re> spirituale, che si inizia con il battesimo!
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Il battesimo è la semente della vita spirituale, della vita della grazia che poi dopo si sviluppa per chi è fedele. Si sviluppa ai sette anni, agli otto anni, ai dieci anni, avanti: per chi corrisponde alla grazia. E avete corrisposto alla grazia fino ad oggi, e oggi con generosità avete promesso, avete preso l'impegno, un impegno sacro, un impegno preso qui alla presenza di Gesù buon Pastore eucaristico.
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Qui, questo grande impegno, ecco. Per la salute delle anime nelle parrocchie: Gesù e Maria; il Pastore e la suora. Questi, secondo i disegni di Dio, questi sono secondo la vita soprannaturale. La vita soprannaturale, come dice il san Luigi Grignon de Montfort: ecco noi dobbiamo avere un padre e una madre per la vita naturale, ma dopo abbiamo a considerare un padre e una madre spirituale, spiritualmente. E allora nelle popolazioni, il parroco è il padre, e la suora che fa le parti della madre.
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Oh, quale missione, quale impegno <da tutte> da entrambi le parti! E del resto i disegni di Dio [sono] questi, e noi dobbiamo assecondare l'economia della santità, della grazia, secondo il Signore ha disposto.
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Ecco, allora ammiriamo l'opera dei parroci, i quali si sacrificano come padri per i loro figli spirituali della parrocchia. Quanti sacrifici! Quanto lavoro! E alle volte - bisogna anche dire - qualche volta non sono sempre assecondati.
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D'altra parte sta bene che in ogni parrocchia vi sia un piccolo gruppo di suore che rappresentino la parte di Maria e [siano] /collaboratrici/ (a) <dell'> dell'opera del parroco stesso.
E allora in quella concordia: queste anime che nascano alla vita soprannaturale, che vivano la vita soprannaturale, che si viva in grazia, ecco! Quanto fa pena quando la popolazione ha un certo numero di abitanti in quella parrocchia, e quanti vivono in grazia di Dio? Questa domanda <ci> ci presenta un poco... E' anche difficile una risposta a questo. Non è possibile per noi perché nessuno sa conoscere i misteri di un'anima; ma per quello che si vede all'esterno o si giudichi dall'esterno, ecco...
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La collaborazione. Questa nell'attività pastorale; ma bisogna anche ricordare il gran dono che fanno i parroci mandando una figliuola della parrocchia <a> ad aumentare il numero delle pastorelle, delle suore. E l'istituto le accetta e cerca di formarle e formarle secondo lo spirito pastorale per l'esercizio del loro futuro apostolato. Ecco, allora questa collaborazione: le vocazioni e la formazione alle vocazioni. Quindi la collaborazione.
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Poi quando si arriva a questo punto /c'è/ (a) - come avete veduto adesso - l'emissione dei voti, l'impegno dei voti, l'impegno per tutta la vita - la professione perpetua - e per un anno per la professione /temporanea/ (b), ma è sempre incluso il desiderio, il volere, il proposito di arrivare alla professione perpetua e quindi alla vita totale: è, tutta la vita di consecrazione al Signore. Allora in questa collaborazione intima, in questa collaborazione duplice <e allo e> noi chiediamo a Gesù buon Pastore e chiediamo da Maria, la madre del divin buon Pastore, che abbiano grande frutto le anime dei parrocchiani e che abbiano una vita sempre più santa non soltanto il parroco, <ma sopra> ma le suore, le quali devono prestare <la 1. il loro> il loro apostolato per servizio del parroco.
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Ora, ecco, noi viviamo in preghiera e in aiuto di preghiera, avendo le stesse intenzioni, avendo i medesimi propositi, cioè lavorare con tanto cuore e per tutta la vita perché le anime abbiano la vita spirituale: ut vitam habeant, et abundantius habeant [Gv 10,10], perché abbiamo [la] vita spirituale e abbiamo una vita spirituale più abbondante, sempre più abbondante. Anime predilette da Dio, fornite di maggiori grazie: ut abundantius habeant [Gv 10,10]. Ecco.
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<Poi> Poi il premio sarà per tutti: e per chi guida la parrocchia e per chi cerca di servire alla parrocchia secondo la sua condizione di suore. Sì. E poi tutti al premio eterno, ecco. Pensiamo che la vita anche se sia di tanti anni è sempre una cosa breve, un tempo breve rispetto alla eternità, brevissimo. Ma riempiamo questo tempo, riempiamolo di meriti: non passi <u> un'ora, non passi un minuto che non sia ordinato alla gloria di Dio e alla nostra santificazione e alla salvezza delle anime, alle quali noi ci siamo <sentati senti, obbliga> sentiti obbligati, ci sentiamo di essere obbligati. E allora avanti!
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Ora la benedizione sopra di tutti i presenti, in particolar modo delle suore che oggi han fatto la professione e dei parenti che hanno accompagnato <i loro figl> le loro figliuole e i parroci che han accompagnato e han partecipato a questa santissima funzione. E poi a tutte le persone care che avete: quelle che portate nel cuore la benedizione! E la benedizione a tutte le persone che hanno preparato questo giorno felice alle suore: i parroci che hanno catechizzato, i sacerdoti <che han un> che han <confessa> /confessato/ (a) le aspiranti, e poi tutte le suore che hanno dato l'istruzione e tutto il complesso della formazione intellettuale e apostolica e religiosa. La benedizione di Dio cada sopra di tutti <e alla>, e sempre più abbondanti siano le grazie. Sì, sempre più abbondanti le grazie.
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Riflettiamo, perché ogni sera, facendo il nostro esame di coscienza, sempre ci domandiamo: la nostra giornata, la mia giornata è stata gradita a Dio? La mia giornata è stata piena, e cioè la mia giornata è stata tutta impegnata a servizio di Dio e a servizio delle anime? Ecco il pensiero. Pensiero che devon avere i padri di famiglia, le madri di famiglia, e pensiero che abbiamo noi responsabili di tante anime.
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Abbiamo anche da considerare un istante le condizioni in cui si trova oggi l'Italia, e si trovino oggi le popolazioni e che cosa abbiamo da aspettarci secondo l'andamento attuale. Pregare per l'Italia! Pregare specialmente per la gioventù; pregare secondo le intenzioni del Papa, secondo le intenzioni dei vescovi, secondo le intenzioni dei parroci. Pregare, sì, affinché noi abbiamo da contribuire all'Italia, la quale ospita il vicario di Gesù Cristo. Non dovrebbe essere la nazione esemplare del mondo? E come ci troviamo oggi? E quali sono i risultati delle elezioni ultime? E che cosa si può pensare per il futuro?
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Pregare e nelle famiglie non soltanto pregare, ma dare una formazione ai figliuoli perché crescano veramente come buoni cristiani. Non possiamo considerarci singoli noi; siamo in società! La Chiesa è una società, la nazione è una società, la famiglia è una società, la vita religiosa è una società. Quindi <noi ci sent> non possiamo sentirci isolati. Non siamo delle isole, ma siamo tutti in collaborazione: tutti uniti assieme per il bene comune. Per il bene comune, perché <da tutto> da tutti si riceve e a tutti deve dare ognuno. A tutti deve dare ognuno.
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Allora adesso invochiamo la benedizione di Gesù <come se> come ho indicato /nelle/ (a) intenzioni. E vi saluto tutti, e sia lecito farvi questo saluto qui davanti <al sa> a Gesù: certo non gli dispiace che ci salutiamo vicendevolmente perché siamo uniti.
Eh, in questi giorni abbiamo tre corsi di esercizi spirituali per cui <siamo> siamo molto impegnati.
E quindi il saluto a tutti e saluto di cuore e portate per quanto è possibile, come volete, la benedizione nelle parrocchie e la benedizione nelle famiglie.

Albano Laziale (Roma)
3 settembre 1964

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(1) Albano Laziale (Roma), 3 settembre 1964
* Omelia tenuta dal Fondatore in occasione della professione religiosa che ha visto presenti 18 sacerdoti. In questa circostanza 26 novizie hanno emesso i voti e 24 professe hanno emesso la loro professione perpetua. Si sente prima dell'inizio normale dell'omelia quanto segue: Questo è il giorno che per voi ha fatto il Signore. Oggi siete passate dalla morte del mondo alla vita di Gesù Cristo. Siete di Gesù Cristo?
Alla domanda le uditrici rispondono: sì, Primo Maestro.

545 (a) V: instaurare omnia.

552 (a) R: collaboratrice.

554 (a) R: e.
(b) R: per un anno.

557 (a) R: confessate.

561 (a) R: le, le