Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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9. LE GIORNATE DEL VANGELO*

Chiediamo al Signore la grazia di entrare sempre più nello spirito del Vangelo e che le Giornate del Vangelo1 si celebrino ovunque, specie dalle Famiglie Paoline. Queste Giornate del Vangelo non sono esclusività nostra, ma nostro compito è di promuoverle, di celebrarle là dove è possibile; questo è gran merito, altri poi estenderanno l'iniziativa.
Quali sono i fini per cui si celebra la Giornata del Vangelo?
La Giornata del Vangelo si propone quattro fini:

1. Che il Vangelo venga tradotto, stampato, introdotto con quello spirito con cui fu scritto, come uscì dalla ispirazione dello Spirito Santo. Che sia stampato bene, con commenti sempre più perfetti: può avere un commento larghissimo per i più dotti o semplicissimo per gli altri, ma il commento ci dev'essere e dev'essere ben fatto per una esatta comprensione.
La Giornata del Vangelo dev'essere anzitutto una giornata di preghiera perché il Vangelo sia sempre più conosciuto da noi, sempre più praticato e diffuso.

2. Che il Vangelo di Gesù Cristo sia predicato in tutte le nazioni e raggiunga tutte le anime, perché il Vangelo è la salvezza, la buona novella, cioè l'annuncio che mette termine al regno dell'errore, di satana e incomincia il regno di Dio. Che il Vangelo arrivi a ogni anima, e ogni anima lo consideri il libro
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più bello, lo mediti, lo legga sotto la luce dello Spirito Santo, nello spirito in cui fu scritto, e con umiltà perché il Signore rivela ai piccoli le cose più sapienti. Beata piccolezza! Quando c'è la piccolezza in un'anima, Gesù la riceve come riceveva i piccoli nelle contrade della Giudea, stringe a sé l'anima piccola, la accarezza, la istruisce, la santifica.

3. […]2 Che il culto al divin Maestro sia sempre più conosciuto e praticato. Oh, potessimo noi entrare nella mente di Gesù, nel cuore di Gesù, nello spirito di Gesù! Allora saremmo davvero «docibiles Dei»3 e comprenderemmo che il Crocifisso, l'Ostia, il Vangelo, sono veramente le nostre consolazioni: il Crocifisso che ci ricorda la redenzione, poiché dal Crocifisso siamo stati redenti; l'Ostia in cui Gesù ci dà tutto se stesso; il Vangelo che contiene la dottrina di Gesù Cristo che noi dobbiamo dare al mondo. Ecco le consolazioni della Paolina!

4. Che si diffondano molto queste Giornate del Vangelo e che in esse si venga a una conclusione pratica. Questa conclusione non deve consistere soltanto nel cercare che in ogni famiglia entri il Vangelo, ma ottenere questi due effetti: 1) che si detesti ogni dottrina contraria al Vangelo, in qualunque modo venga data; si rinunci ad ogni errore, sapendo bene che nel mondo il diavolo semina tanti errori, anche in pubblico, sfacciatamente: «I figli dell'errore sono spesso più prudenti dei figli della luce»4. Si deve ottenere questo: che si condanni l'errore, l'eresia, la lotta contro la Chiesa. 2) Che si aderisca alla verità e quindi si legga ciò che è buono, non ciò che è cattivo, i giornali buoni, non quelli cattivi, che si ascolti il Papa, i vescovi, i parroci, in modo che si sia veri discepoli di Gesù Cristo.

Il modo pratico di celebrare la Giornata del Vangelo varia: vi dev'essere però sempre la parte dell'istruzione, quella dei propositi e quella della preghiera.
Preghiamo per ottenere la grazia di imparare lo spirito del Vangelo come lo imparò Maria; che lo possiamo penetrare,
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meditare, portare nel nostro cuore come Maria penetrava, meditava, portava nel suo cuore le parole di Gesù; che possiamo diffonderle, comunicarle agli altri. Ad imitazione di Maria che diede Gesù al mondo, noi dobbiamo dare al mondo la dottrina di lui contenuta nel Vangelo.
Chiediamo questa grande grazia per intercessione della Madonna. E chiediamo soprattutto di conoscere sempre il Maestro divino e di progredire nella sua intimità.
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* Meditazione, tenuta dal Primo Maestro a [Roma] il 20. 4.1951, stampata in sedicesimo (pp.1-3) insieme ad altre meditazioni del 1951 dal titolo: “Meditazione”, “La nostra consacrazione a Maria”, “Tempo di Pentecoste”, “Pietà e apostolato”.

1 Secondo l'insegnamento del Primo Maestro, l'apostolato delle Figlie di San Paolo è predicazione della divina Parola. Consapevoli di questo, contemporaneamente alla stampa del Vangelo, per la diffusione del testo sacro esse hanno dato inizio fin dal 1925 alle Feste del Vangelo o del Divin Maestro. Queste realizzate a livello di parrocchia o di diocesi, a volte intercalate da conferenze, si concludevanoi n forma quasi liturgica con la consegna del Libro sacro da parte del parroco o del vescovo. Cf Costituzioni del 1944, art. 189 e Costituzioni del 1953, art. 274. Cf UCAS, 2 (1929) 1-4.

2 Originale: Fine da raggiungere nella Giornata del Vangelo.

3 Cf Gv 6, 45: «Ammaestrati da Dio».

4 Cf Lc 16, 8.