Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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13. MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI*

Ossequio a Maria, nostra Madre, Maestra e Regina è: 1) credere alle verità che si riferiscono a lei; 2) imitarne le virtù; 3) chiedere le grazie per mezzo di lei. Questo in generale, in particolare noi dobbiamo credere le verità che si riferiscono alla Regina degli Apostoli, imitarne le virtù apostoliche e chiedere le grazie necessarie alle anime che si dedicano all'apostolato.

1. Le verità che si riferiscono alla Regina degli Apostoli sono:
Prima verità: Tutte le grazie, tutto il bene che riceviamo da Dio ci arriva per mezzo di Maria1. Dopo che Adamo ed Eva commisero il peccato originale, Dio li cacciò dal paradiso terrestre, ma fece subito la grande promessa: «Porrò inimicizia tra te e la donna, ecc.»2. Dio non parlò del Redentore come di prima verità, ma parlò di Maria, come di colei che doveva darlo al mondo, formarlo, educarlo all'apostolato e offrirlo al Padre.
Seconda verità: non è più soltanto la promessa, ma la realtà. Realmente il Redentore ci venne da Maria «factus ex muliere»3. Se noi abbiamo il Vangelo, il sacerdozio, i sacramenti, la Messa, la presenza reale, dobbiamo riconoscere che tutti questi beni ci vengono da Gesù, ma Gesù ci venne da Maria. Inoltre tutte le grazie che ci vengono dopo la redenzione nella Chiesa, ci vengono da Maria che è la madre della Chiesa, e che fu costituita distributrice della grazia.
La prima grande grazia ricevuta dalla Chiesa fu la discesa dello Spirito Santo, la ottenne Maria là nel cenacolo. E come ottenne questa prima grazia, cioè lo Spirito Santo agli Apostoli,
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così ha acquistato come un diritto alla effusione dello Spirito Santo nelle anime, quindi Maria è la santificatrice delle anime nostre. Se qualcuna di noi si farà santa, sarà per la grazia venuta a lei per mezzo della Madonna.
Terza verità: Maria è in modo particolare la madre di quelle anime che si dedicano all'apostolato. Ella ha per noi doppia benevolenza, doppia grazia, perché ci dedichiamo all'apostolato.
Quarta verità: nell'apostolato o in un modo o nell'altro, qualunque sia l'apostolato che si esercita, si deve dare Gesù, altrimenti non si compie l'apostolato. Il vero apostolato non consiste nel fare divertire i giovani per tenerli lontani dal male, ma nel condurli alla confessione e alla Comunione. Noi possiamo dare ai lettori delle belle edizioni, ma queste devono portare le anime al Vangelo, alla Comunione, dobbiamo dir loro che c'è il paradiso, portarli al Crocifisso, dir loro: Fratello, salvati4.

2. Come si fa l'apostolato sull'esempio di Maria?
a) Essere purissimi, più si è innocenti, più si è lontani dal peccato e più si è efficaci nell'apostolato, perché si attirano le grazie di Dio sugli uomini e si contribuisce alla loro salvezza. Essere delicate, innocentissime. Si vuole che il libro sia pulito, ma molto più devono essere monde le mani e il cuore di chi lavora attorno ad esso.
Talvolta esternamente si ottengono risultati meravigliosi, ma può darsi che questi frutti dipendano non da quella persona, bensì da un'altra; lo vedremo al giorno del giudizio. Quel predicatore predicava molto bene, otteneva tanti frutti, perché c'era quella vecchietta che pregava per lui.
Le anime pure esercitano un grande apostolato nella Chiesa e nell'Istituto. Ora noi distribuiamo i meriti a seconda del risultato, ma andiamo adagio a distribuire i meriti, questi li distribuisce il Signore che conosce tutte le anime fino in fondo.
Sull'apostolato di Maria sono impresse queste parole: purezza, innocenza. Queste parole devono pure stare sul nostro apostolato se vogliamo che sia efficace.
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b) L'apostolato è completo quando si riferisce a Dio e agli uomini, procura gloria a Dio e la salvezza delle anime. In primo luogo la gloria di Dio, come fece Gesù; in secondo luogo l'apostolato deve mirare alla salvezza delle anime. Lavorare, lavorare, ciascuna nel proprio ufficio, nel proprio campo, ad imitazione della Madonna che lavorò sempre durante la sua vita.

3. Pregare la Regina degli Apostoli, sapendo che Maria dà le sue grazie più abbondanti e più belle alle anime che si dedicano all'apostolato.
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* Meditazione, tenuta dal Primo Maestro a [Roma] il 2.5.1951, stampata in sedicesimo, pp. 3-5, con il titolo “Meditazione”, insieme ad altre meditazioni del1951: “Le giornate del Vangelo”, “La nostra consacrazione a Maria”, “Tempo di Pentecoste”, “Pietà e apostolato”.

1 Cf S. Bernardo, Nella natività di Maria, n. 7, in SBO, V.

2 Cf Gen 3, 15.

3 Cf Gal 4, 4: «Nato da donna».

4 Questo invito richiama il titolo di un libretto del Primo Maestro di cui si ebbero molte edizioni. Cf Alberione G., Fratello salvati!, PSSP, Roma 1941.