Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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20. CAMMINARE NELLA LINEA DEGLI ESERCIZI *

Sono persuaso che Gesù sia contento di voi, che lo sia la Madonna e che S. Paolo vi guardi con compiacenza come guardava S. Tecla1, sua figlia spirituale.
Ed ora alcune cose. La confessione è libera e obbligatoria? Sì, la confessione, lo dice lo Stato religioso, è obbligatoria per noi almeno ogni otto giorni, quindi nell'anno ci devono essere almeno cinquantadue confessioni. E si può andare da chi si vuole? Il medico in una casa è solo uno, certo ci saranno naturalmente dei mali che richiedono degli specialisti, ma generalmente si va dall'ordinario. Il confessore sia uno, come generalmente è uno il medico.
La confessione è libera, ma non capricciosa, attenersi dunque al confessore abituale. Ci sono dei bisogni? Allora si è liberi di andare da un altro, ma in genere attenersi al confessore comune col quale progredirete molto di più e con più benedizioni di Dio. Quando non si hanno colpe gravi e decisioni da prendere, come negli Esercizi, stare anche in questo all'obbedienza. [Stare ai] confessori comuni è il primo punto della vita comune. Beate voi se per anni e anni non saprete chi è il vostro confessore e non avrete con lui relazioni speciali. Credete che la libertà sia per fare quello che si vuole? No, si può cambiare piuttosto che commettere colpe gravi. […]2.
Io sono però molto contento delle Figlie di San Paolo, di ciò che fate, ma dovete fare di più, dovete essere sante. Siate
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sempre più di Gesù, cambiate poco i confessori, amate i parenti, ma non la vita di famiglia. Pregare per i parenti, ma non seguire i loro principi che sono difformi dai nostri, perché la nostra vita non è più familiare ma religiosa.
Avete fatto certamente i vostri propositi ed io vi suggerisco ora qualche mezzo: dobbiamo migliorare tutti insieme, tutti dobbiamo progredire e voi fate bene a dire con umiltà ciò che vedete e sentite e credete di dover migliorare, sempre disposte però a fare bene ciò che si può e che verrà disposto. Stare alle direttive della vostra Prima Maestra e delle Maestre del Centro3. Nessuna si creda già perfetta, teniamoci nell'umiltà, compatiamoci, vogliamoci bene, preghiamo sempre gli uni per gli altri.
Le nostre penitenze sono: carità, vita comune e apostolato. Nessuna creda di fare bene tutto, perché c'è sempre da migliorare nella santificazione individuale e nell'apostolato. In queste cose si abbia sempre l'umiltà di farsi correggere, si dia importanza a tutto ciò che viene dalla Casa generalizia. Leggere e rileggere le circolari e gli avvisi che ci vengono dati con senso materno e fraterno. Vi è poi qualche suora che dovrebbe farsi istruire di più su certi punti delicati per non stare inutilmente in agitazione, [perché] prima di essere religiose siamo umane, dobbiamo riconoscerlo senza stupirci delle esigenze naturali. Vi sono dei punti delicati che non si devono dire al confessore, ma dirli alla Prima Maestra, alle consigliere, alla Maestra di noviziato. Nessuna si turbi per queste cose e nemmeno si vergogni, così come nessuna si vergogna di andare a tavola. Non vivete mai con la coscienza turbata. Nessuna vergogna nel dire cose che non sono affatto vergognose. È l'offesa di Dio, il non fare la sua volontà che è male e che ci deve turbare. Avere idee molto chiare su questi punti e, come ripeto, fatevi istruire.
Benedico i vostri propositi e per osservarli vi suggerisco tre devozioni.

1) La devozione a Gesù Maestro. Considerarlo come il nostro intimo amico, il nostro tutto. Con lui potete dire tutto e da lui potete aspettarvi ogni avviso, ogni grazia. Avete voglia di
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brontolare? Andate da Gesù, egli capisce sempre. Intimità con Gesù eucaristico. Leggere il Vangelo e diffonderlo per aver diritto a una maggiore intimità col Signore.

2) La devozione alla Madonna. Pregare questa nostra madre santissima. Dire tanti bei rosari. Nell'anno ci sono sempre trecentosessantacinque rosari interi o ce ne sono di più? Maria sia il nostro rifugio, la nostra speranza, il nostro tutto. Amare la Madonna e fare come ha fatto lei: l'umanità era perduta ed ella la salvò dando al mondo Gesù. Avete anche voi una bella missione, abbiate l'anima bella, ovunque portate il profumo della virtù! Fatevi coraggio nell'apostolato e nelle difficoltà che incontrerete certamente. La Madonna benedica i vostri propositi, vi consoli e vi tenga nello spirito della vocazione.

3) Devozione a S. Paolo, particolarmente per esercitare meglio l'apostolato. Amare questo nostro padre, leggere qualche cosa di lui, la vita e le lettere: avremo grazie abbondanti.
Pregate sempre le une per le altre perché non solo il mondo è travagliato dal demonio, ma anche l'Istituto. Rifugiatevi in Gesù-Ostia, nelle mani di Maria, presso S. Paolo. Portate la benedizione alle sorelle, a ogni vostra Casa, alle vostre iniziative e a tutto ciò che avete nel cuore.
Avanti sempre! Passa presto la vita e il paradiso è eterno. Vogliatevi bene nelle Case, non prendete nessun atteggiamento ostile verso la Maestra e le sorelle, siate buone.
Siete ben guidate, andate avanti liete e serene.
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* Meditazione, in dattiloscritto, carta vergata, copia, fogli 2 (22x28). Il dattiloscritto porta come titolo: G.D.P.H., Meditazione (Primo Maestro) [Roma], 20/6/1951. Sembra trattarsi della conclusione degli Esercizi spirituali, iniziati il 13 giugno. Le curatrici dei dattiloscritti successivi hanno inserito il titolo “Avvisi (confessione - stare alle direttive)”.

1 Tecla (secolo I) è presentata come convertita da S. Paolo e protomartire cristiana delle donne. Cf Acta Pauli et Theclae, apocrifo degli ultimi trent'anni del II secolo.

2 Originale omesso: Ma voi siete tutte buone... volete forse negare le grazie di Dio? Certo avete anche voi le vostre aggiunte... Nella carne c'è anche l'osso, così anche la vostra testa è dura... non durissima.

3 Cf Med. varie 1950, n. 36, nota 3.