SAN PAOLO
Casa Generalizia; Roma
Febbraio 1962 - I
AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.).
LE NUOVE MESSE VOTIVE PER LE VOCAZIONI RELIGIOSE
Nel 1950 si è tenuto a Roma il Congresso Internazionale degli Stati di Perfezione, e tra i voti del Congresso c'è stato questo: ottenere dalla S. Sede una speciale Messa votiva «in die professionis Religiosorum»; e poi un'altra «in die professionis Religiosarum», cioè per le Suore; e quindi una terza «ad vocationes religiosas petendas et fovendas», cioè per chiedere al Signore maggior numero di vocazioni religiose, e la perseveranza di coloro che sono chiamati e che si sono consacrati a Dio.
La Santa Sede, concedendo ora queste Messe votive, dimostra quale importanza attribuisca alla vita religiosa, non solo perché i Religiosi e le Religiose aumentino di numero e perseverino, ma anche perché corrispondano alla loro vocazione, progredendo secondo lo spirito di S. Paolo: «Protendersi sempre in avanti», come si legge nella prima Messa votiva.
Allora è utile spiegare il contenuto di queste tre Messe votive sia ai Novizi e sia ai Professi; e anche incominciarne a dare qualche nozione agli aspiranti. Poi, nel giorno della Professione Religiosa, permettendolo il rito, è ancora utile che si celebri la Messa votiva corrispondente, cioè la n. 13 o n. 14 secondo che si tratti di Religiosi e di Religiose, e si legga il commento qui sotto riportato.
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MESSA VOTIVA NEL GIORNO DELLA PROFESSIONE DEI RELIGIOSI
(n. 13)
Preghiamo per i neo-professi: chiedendo al Divin Maestro, per mezzo dell'Immacolata Regina degli Apostoli e di S. Paolo Apostolo, le grazie della professione religiosa: il dono di tutto l'essere a Dio attraverso la Congregazione; il progresso giornaliero sulla via della perfezione; lo zelo aDostolico e la perseveranza finale. Così essi meriteranno infine la promessa del divin Salvatore: «Riceverete il centuplo e possederete la vita eterna».
A tutti coloro che oggi entrano nella vita religiosa, la Chiesa mette innanzi il modello e la via da seguire: Cristo Maestro, il Religioso perfetto, nell'atteggiamento più fondamentale della sua vita, che fu quello di compiere in ogni istante e con amore la volontà del Padre (Introito). Per i neo-religiosi, chiamati a seguire le orme di tanto Maestro, si chiede che conseguiscano realmente quella perfezione alla quale si sono impegnati di tendere ogni giorno (Orazione).
S. Paolo, nell'Epistola, ci mostra in se stesso l'esempio del Religioso che ha rinunziato a tutto per possedere Cristo; proteso sempre in avanti sulla via del progresso con gli occhi fissi alla méta, nella speranza del premio. Il Graduale e il Tratto esprimono i sentimenti di gratitudine dell'anima religiosa per la grazia della vocazione, e il desiderio di una sempre maggiore purificazione, per una più perfetta imitazione di Cristo crocifisso: e così giungere all'unione con Dio, alla quale l'anima sitibonda aspira con tutto il suo essere.
Dal Vangelo odierno, che è come la «Magna Charta» dei Religiosi, possiamo rilevare quattro insegnamenti del Maestro Divino: 1) Prima condizione per aspirare alla vita religiosa è l'aver già praticato i comandamenti; 2) Gesù risponde esplicitamente che cosa richiede tale vita: povertà (lasciare i beni terreni); castità (lasciar la famiglia); obbedienza (lasciare la volontà propria); 3) Sono di impedimento gli affetti sregolati: alla ricchezza, ai piaceri, alla libertà o superbia; 4) In cambio di quanto si lascia, Gesù promette il centuplo e la vita eterna.
L'Offertorio e le altre parti della Messa sono invocazioni perché il Signore dia al Religioso fermezza di propositi e perseveranza nell'amore a Dio.
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Sequens Missa, unica prò singulis occasionibus, est votiva II classis, et celebratur aut de mandato aut de consensu respectivi Ordinarii; in ea adhibetur color albus.
Antiphona ad Introitum
Ps. 39, 8-9 - In càpite libri scriptum est de me, ut fàcerem voluntàtem tuam: Deus meus, vólui, et legem tuam in mèdio cordìs mei. (T.P. Allelùia, allelùia).
Ps. ibid., 2 - Exspéctans exspectàvi Dóminum, et inténdit mihi.
Glòria Patri.
Et dicitur Gloria in excélsis.
Oratio
Omnipotens sempitèrne Deus, qui fàmulos tuos, a mundi periculis eréptos, ad plénius sectànda Filii tui vestigia vocàre dignàtus es: praesta, qusesumus; ut propósitam sibi evangélicam perfectiónem consequàntur. Per eùndem Dóminum.
Léctio Epistolse beati Pauli Apóstoli ad Philippénses. - Phil. 3, 7-14.
Fratres: Quae mihi fuérunt lucra, hsec arbitràtus sum propter Christum detriménta. Verùmtamen existimo omnia detriméntum esse, propter eminéntem sciéntiam Iesu Christi Dòmini mei; propter quem omnia detriméntum feci, et àrbitror ut stércora, ut Christum lucrifàciam,- et invéniar in ilio, non habens meam iustitiam, quae ex lege est, sed illam, quae ex fide est Christi Iesu, quae ex Deo est iustitia in fide, ad cognoscéndum illuni, et virtùtem resurrectiónis eius, et societàtem passiónum illius, configuràtus morti eius; si quo modo occùrram ad resurrectiónem, quae est ex mórtuis. Non quod iam acceperim, aut iam perféctus sim; sequor autem, si quo modo comprehéndam, in quo et comprehénsus sum a Christo Iesu. Fratres, ego me non àrbitror comprehendisse. Unum autem, quae quidem retro sunt obliviscens, ad ea vero quae sunt prióra exténdens meipsum, ad destinàtum pérsequor, ad bravium supérnae vocatiónis Dei in Christo Iesu Dòmino nostro.
Graduale
Ps. 65, 13-14 - Introibo in domum tuam in holocaustis, reddam tibi vota mea, quae distinxérunt labia mea.
Ibid., 16 - Venite, audite, et narrabo, omnes qui timetis Deum, quanta fecit animae meae. Alleluia, alleluiaGal. 6, 14 - Mihi absit gloriàri, nisi in cruce Dòmini nostri Iesu Christi, per quem mihi mundus crucifixus est, et ego mundo. Allelùia.
Post Septuagesimam, omissis Alleluia et versu sequenti, dicitur:
Tractus
Ps. 62, 2 - Deus, Deus meus, ad te de luce vigilo.
Sìtivit in te ànima mea, quam multipliciter tibi caro mea.
Ps. 50, 12 - Cor mundum crea in me, Deus; et spiritum rectum innova in viscéribus meis.
Tempore autem paschali omittitur graduale, et eius loco dicitur: -
Allelùia, allelùia.
Gal. 6, 14 - Mihi absit gloriàri, nisi in cruce Dòmini nostri Iesu Christi, per quem mihi mundus crucifixus est, et ego mundo.
Allelùia.
Ps. 132, 1 - Ecce quam bonum et quam iucùndum, habitàre fratres in unum! Allelùia.
-+- Sequéntia sancti Evangélii secùndum Marcum - Marc. 10, 17-21.
In ilio tèmpore: Cum egréssus esset Iesus in viam, procùrrens quidam, genu flexo ante eum, rogàbat eum: Magister bone, quid fàciam, ut vitam aetérnam percipiam? Iesus autem dixit ei: Quid me dicis bonum? Nemo bonus, nisi unus Deus. Praecépta nosti: Ne adùlteres, ne occidas, ne furéris, ne falsum testimónium dixeris, ne fraudem féceris, honóra patrem tuum et matrem. At ille respóndens, ait illi: Magister, haec omnia observàvi a iuventute mea. Iesus autem intùitus eum, diléxit eum, et dixit ei: Unum tibi deest: vade, quaecùmque habes vende, et da paupéribus, et habébis thesàurum in caelo, et veni, séquere me.
Antiphona ad Offertorium
I Par. 29, 17-18 - Dòmine Deus, in simplicitàte cordis mei laetus óbtuli univèrsa: Deus Israel, custòdi hanc voluntàtem. (T.P. Allelùia).
Secreta
Famulórum tuórum, Dòmine, sacrificium benignus accipias; et tibi paupertàtem, castitàtem et obediéntiam vovéntes, tua caritate confirmes. Per Dóminum nostrum.
Antiphona ad Communionem
Ps. 33, 9 - Gustate et vidéte, quóniam suàvis est Dóminus; beàtus vir, qui sperat in eo. (T.P. Allelùia).
Postcommunio
Pretióso córpore et sanguine Filii tui refèrti, te, Dòmine, deprecàmur; ut, qui sacra vota te inspirante emisérunt, éadem te adiuvànte custódiant. Per eùndem Dóminum.
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* La seguente Messa, unica per le singole occasionile votiva di II classe, e viene celebrata per ordine o col consenso del rispettivo Ordinario; in essa viene usato il colore bianco.
Introito
Per me è scritto nel rotolo del Libro di fare ciò che a te piace; o mio Dio, mia delizia è la tua legge che mi sta fitta in cuore. (T.P. Alleluia, alleluia).
Sal. - Sperai fidente in Dio, e a me si volse.
Gloria al Padre.
E si dice il Gloria in excélsis.
Orazione
O Dio onnipotente ed eterno, che ti sei degnato trarre i tuoi servi dai pericoli del mondo e chiamarli a seguire più perfettamente le orme del Figlio tuo; concedi loro di conseguire la perfezione evangelica alla quale si sono impegnati.
Lettura dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo ai Filippesi.
Fratelli: Tutte queste cose che per me erano guadagni, io le ho stimate invece una perdita per amore di Cristo. Anzi considero tutto una perdita difronte alla superna cognizione di Cristo Gesù mìo Signore, per il quale mi sono privato di tutto, e tutto ho stimato come immondizie, allo scopo di guadagnare Cristo, e ritrovarmi in Lui non con la mia giustizia, che deriva dalla legge, ma con quella che si ottiene con la fede in Cristo, giustizia che vien da Dio e riposa sulla fede. Così conoscerò Cristo, e la potenza della sua resurrezione, così parteciperò ai suoi patimenti, riproducendo in me la morte sua, nella speranza di giungere, a Dio piacendo, alla resurrezione dei morti. Non che abbia già conseguito il premio, o raggiunta ormai la perfezione, ma continuo a correre per conquistarlo, perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo. Fratelli, non credo d'averlo ancora raggiunto; ma una sola cosa faccio: dimentico quello che è indietro e, proteso a ciò che è davanti, corro verso la mèta, per conseguire il premio di quella superna vocazione di Dio in Cristo Gesù.
Graduale
Verrò nella tua casa coi sacrifici, scioglierò a te i miei voti che proferirono le mie labbra.
Venite, udite, o voi tementi Iddio! Vi narrerò quanto ei fece per me.
Alleluia, Alleluia.
Quanto a me non sia mai che mi glorii d'altro se non della croce del Signore nostro Gesù Cristo, sulla quale il mondo per me fu crocifisso, ed io per il mondo. Alleluia.
Dopo Settuagesima, omessi l'Alleluia e il Verso, si dice:
Tratto
O Iddio, Dio mio, dall'alba a te mi volgo.
Sitibonda è di te l'anima mia, a te la mia carne va anelando.
Un puro cuore in me ricrea, o Dio; un fermo e santo spirito in me rinnova.
Nel tempo Pasquale, invece, omesso il Graduale, si dice:
Alleluia, alleluia.
Quanto a me, non sia mai che mi glori d'altro se non della croce del Signor nostro Gesù Cristo, sulla quale per me il mondo fu crocifisso, ed io per il mondo. Alleluia.
Oh! Com'è bello, com'è giocondo, che assiem congiunti stiano i fratelli! Alleluia.
-+- Lettura del santo Vangelo secondo Marco.
In quel tempo, nell'uscire per mettersi in viaggio, un tale accorse, si gettò in ginocchio davanti a lui e gli domandò: «O buon Maestro, che devo fare io per ottenere la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: non ammazzare; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare; onora il padre e la madre». Egli rispose: «Maestro, tutto questo io l'ho osservato fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissando il suo sguardo sopra di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quanto possiedi e dallo ai poveri, così tu avrai un tesoro nel cielo. Poi vieni e seguimi».
Offertorio
O mio Dio, nella sincerità del mio cuore, ti ho donato tutte queste cose con grande letizia: Signore, Dio d'Israele, conserva in eterno questi sentimenti e questi propositi.
Segreta
Signore, accetta benigno il sacrificio dei tuoi servi; e conferma nel tuo amore chi a te fa voto di povertà, castità e obbedienza. Per il Signore nòstro.
Comunione
Gustate, a prova, che buono è il Signore: felice l'uomo che a lui fa ricorso. (T. P. Alleluia).
Dopocomunione
Ristorati dal prezioso corpo e sangue del Figlio tuo, ti scongiuriamo, o Signore, affinché coloro che hanno emesso per tua ispirazione i sacri voti, li custodiscano col tuo aiuto. Per il medesimo Signore.
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MESSA VOTIVA
NEL GIORNO DELLA PROFESSIONE DELLE RELIGIOSE
(n. 14)
La Chiesa ama considerare la professione religiosa come un matrimonio spirituale col Re del Cielo. La neo-professa esulta per tanta predilezione celeste (Introito) mentre il Sacerdote chiede per lei l'aiuto divino, onde mantenersi fedele alle promesse di oggi (Orazione).
S. Paolo, nell'Epistola, esorta alla pratica della verginità, presentata non come un comando ma come un consiglio del Signore: è bene distaccarsi dagli apparenti beni di questo mondo perché del tutto transitori; e la stessa vita è molto breve.
L'anima religiosa ha già voltato decisamente le spalle a ogni bene creato per darsi unicamente al Maestro divino: in Lui solo ha creduto: lo ha visto, lo ha amato, se n'è innamorata (Graduale).
Ma l'amore dev'essere vigilante. Questo pensiero suggerisce il brano evangelico sulle vergini prudenti e le vergini stolte. In attesa che lo Sposo divino venga a.introdurci al banchetto eterno del cielo, la fiamma del nostro amore non deve estinguersi, ma deve essere alimentata con opere buone.
Oggi, l'anima che si è unita a Cristo per sempre, rivolge a Lui un inno di lode per la grazia della conversione (Offertorio); nella ferma fiducia dell'aiuto divino (Comunione) onde praticare i tre voti religiosi (Segreta) che le meriteranno di giungere un giorno alle nozze celesti dell'Agnello immacolato, Cristo Gesù (Dopocomunione).
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Sequens Missa, unica prò singulis occasionibus, est votiva II classis, et celebratur aut de mandato aut de consensu respectivi Ordinarli; in ea adhibetur color albus.
Antiphona ad Introitum
Ps. 44, 11-12 - Audi, filia, et vide, et inclina aurem tuam, et obliviscere pópulum tuum et domum patris tui; et concupiscet Rex decórem tuum. (T.P. Allelùia, allelùia).
Ps. ibid., 2 - Eructàvit cor meum verbum bonum: dico ego opera mea Regi.
Glòria Patri.
Et dicitur Gloria in excélsis.
Oratio
Deus, qui has fàmulas tuas, a saéculi vanitàte convérsas, ad supérnae vocatiónis bravium accèndisi gràtiam tuam eis infónde; ut professiónis suae mémores, quae te inspirante promittunt, te auxiliànte perficiant.
Per Dóminum.
Léctio Epistolae beati Paulì Apóstoli ad Corinthios - 1 Cor. 7, 6-8, 25, 29-32, 34,
Fratres: Hoc dico secùndum indulgéntiam, non secùndum impérium. Volo enim omnes vos esse sicut meipsum; sed unusquisque próprium donum habet ex Deo, àlius quidem sic, àlius vero sic. Dico autem non nuptis, et viduis: Bonum est illis si sic permàneant, sicut et ego. De virginibus autem praecéptum Dòmini non hàbeo; consilium autem do, tanquam misericórdiam rconsecùtus a Dòmino, ut sim fidélis. Hoc itaque dico, fratres: Tempus breve est; réliquum est, ut et qui habent uxóres, tanquam non habéntes sint; et qui flent, tanquam non flentes; et qui gaudent, tanquam non gaudéntes; et qui emunt, tanquam non possidéntes; et qui utùntur hoc mundo, tanquam non utàntur: praéterit enim figura huius mundi. Volo autem vos sine sollicitùdine esse. Et mùlier innùpta, et virgo cógitat quae Dòmini sunt, ut sit sancta córpore, et spiritu: in Christo Iesu Dòmino nostro.
Graduale
Regnum mundi et omnem ornàtum saéculi contémpsi, propter amórem Dòmini mei Iesu Christi: quem vidi, quem amavi, in quem crédidi, quem diléxi.
Ps. 44, 2 - Eructàvit cor meum verbum bonum, dico ego òpera mea Regi.
Allelùia, allelùia.
Cant. 2, 16 - Diléctus meus mihi, et ego illi, qui pàscitur inter lilia. Allelùia.
Post Septuagesimam, omissis Alleluia et versu sequenti, dicitur:
Tractus
Ps. 26, 7-8, 10 - Exàudi, Dòmine, vocem meam, qua clamavi ad te; miserére mei et exàudi me.
Tibi dixit cor meum, exquisivit te fàcies mea; fàciem tuam, Dòmine, requiram.
Adiùtor meus esto, ne derelinquas me, neque despicias me, Deus salutàris meus.
Tempore autem paschali omittitur graduale, et eius loco dicitur:
Allelùia, allelùia.
Cant. 2, 16 - Diléctus meus mihi, et ego illi, qui pàscitur inter lilia.
Allelùia.
Ps. 83, 5 - Beati qui hàbitant in domo tua, Dòmine; in saécula saeculórum laudàbunt te. Allelùia.
+ Sequéntia sancti Evangélii secùndum Matthaéum -Matth. 25, 1-13.
In ilio tèmpore: Dixit Iesus discipulis suis parabolani hanc: Simile erit regnum caelórum decem virginibus: quae accipiéntes làmpades suas, exiérunt óbviam sponso et sponsae. Quinque autem ex eis erant' fàtuae, et quinque prudéntes: sed quinque fàtuae, accéptis lampàdibus, non sumpsérunt oleum secum: prudéntes vero accepérunt oleum in rasis suis cum lampàdibus. Moram autem iaciénte sponso, dormitavérunt omnes, et iormiérunt. Mèdia autem nocte clamor fatus est: Ecce sponsus venit, exite obviam ei. Tunc surrexérunt omnes virgines illae, et ornavérunt lampades suas. Fàtuae autem sapiéntibus dixérunt: Date nobis de óleo vetro: quia lampades nostrae exstinguùntur. Respondérunt prudéntes, dicéntes: Ne forte non sufficiat nobis et vobis, ite pótius ad vendéntes, et émite vobis. Dum autem irent émere, venit sponsus: et quae paràtae erant, ìntravérunt cum eo ad nùptias, et clausa est iànua. Novissime vero véniunt et réliquae virgines, dicéntes: Dòmine, Dòmine, àperi nobis. At ille respóndens ait: Amen dico vobis, néscio vos. Vigilate itaque, quia nescitis diem, neque horam.
Antiphona ad Offertorium
Ps. 115, 7-8 - Dirupisti, Dòmine, vincula mea; tibi sacrificàbo hóstiam laudis, et nomen Dòmini invocàbo. (T.P. Allelùia).
Secreta
Sùscipe, quaésumus, Dòmine, oblatiónem nostram: et has fàmulas tuas, quae se maiestàti tuae in paupertàte, castitàte, obediéntia dévovent, benignus àspice, et ad praémia futura dispóne. Per Dóminum.
Antiphona ad Communionem
Ps. 72, 28 - Mihi autem adhaerére Deo bonum est, pónere in Dòmino Deo spem meam. (T.P. Allelùia).
Postcommunio
Deus, qui omnia prò te in hoc saéculo relinquéntibus aetérnum in caelis praéparas habitàculum: confirma corda famulàrum tuàrum, et concède; ut ad caeléstes Agni nùptias pervenire mereàntur. Per Dóminum.
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* La seguente Messa, unica per le singole occasioni, è votiva di II classe, e viene celebrata per ordine o col consenso del rispettivo Ordinario; in essa viene usato il colore bianco.
Introito
Odimi, o figlia, e mira, e porgi ascolto. Oblia la tua gente, la casa di tuo padre. Invaghito s'è il re della tua bellezza. (T.P. Alleluia, Alleluia).
Sal. - Effonde il mio cuore una fausta parola: in cospetto del re io levo il mio canto.
Gloria al Padre.
E si dice il Gloria in excélsis.
Orazione
O Dio, che sproni verso il premio della superna vocazione queste tue serve distolte dalle vanità del mondo; infondi in loro la tua grazia perché si ricordino della loro professione e col tuo aiuto compiano quanto hanno pròmesso per tua ispirazione. Per il Signor nostro.
Lettura dell'Epistola del beato Paolo Apostolo ai Corinti.
Fratelli: vi dico questo per condiscendenza, non per farvene un comando. Perché vorrei che tutti voi foste come me; ma ognuno ha da Dio il suo dono particolare, chi in un modo e chi in un altro. Tuttavia ai celibi e alle vedove io dico: E' bene per loro se rimangono come son io. Riguardo poi a chi è vergine non ho nessun ordine da parte de] Signore, ma dò un consiglio, come uomo che. per grazia del Signore, è degno di fede. Ecco dunque ciò che mi preme dirvi, o fratelli: il tempo della vita è breve, sicché d'ora in poi quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che sono contenti, come se non lo fossero, e quelli che comprano, come non possedessero; e quelli che usano di questo mondo, come se non ne godessero, perché gli apparenti beni di questo mondo passano. Or io vorrei che voi foste senza preoccupazioni. Così la donna non maritata e la vergine si danno pensiero delle cose del Signore, per essere sante di corpo e di spirito: in Cristo Gesù, nostro Signore.
Graduale
Ho disprezzato il dominio del mondo e le attrattive del secolo, per amore del Signor mio Gesù Cristo: l'ho visto e l'ho amato, ho creduto in Lui e mi sono innamorata.
Effonde il mio cuore una fausta parola: in cospetto del re io levo il mio canto.
Alleluia, alleluia.
Il mio diletto è mìo e io son sua. Egli pasce il suo gregge tra i gigli. Alleluia.
Dopo Settuagesima, omessi l'Alleluia e il Verso, si dice:
Tratto
Odi, o Signore, il supplice mio grido: mostra di me pietà e ascoltami.
II mio volto ricerca il tuo volto, te io cerco, o Signore.
Sii il mio aiuto, non rigettarmi, non abbandonarmi, o Dio mio Salvatore.
Nel tempo Pasquale, invece, omesso il Graduale, si dice:
Alleluia, alleluia.
II mio diletto è mio e io son sua. Egli pasce il suo gregge tra i gigli.
Alleluia.
Beati quei che stan nella tua casa e ognor ti dan lode. Alleluia.
-+- Lettura del santo Vangelo secondo Matteo.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini, le quali prese le loro lampade, andarono incontro allo sposo. Cinque di loro erano stolte e cinque prudenti. Le stolte, nel prender le loro lampade non presero con sé dell'olio. Ma le prudenti, insieme alle lampade, presero anche dell'olio nei vasetti. Ora, siccome lo sposo ritardava, incominciarono a sonnecchiare e poi s'addormentarono. Nel mezzo della notte si levò un grido: Ecco lo sposo! andategli incontro. Allora tutte quelle vergini s'alzarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle prudenti: Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade sì spengono. Ma le prudenti risposero: No, altrimenti manca a noi e a voi: andate piuttosto dai venditori e compratevelo. Or mentre quelle andavano a comprarne, giunse lo sposo, e le vergini che erano pronte, entrarono con lui nella sala delle nozze, e fu chiusa la porta. Più tardi arrivarono anche le altre vergini, e cominciarono a dire: Signore, Signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: Non vi cono sco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.
Offertorio
Tu sciogliesti, o Signore, i miei ceppi. T'immolerò vittime di grazie, invocando, Signore, il tuo nome. (T.P. Alleluia).
Segreta
Accetta, te ne preghiamo o Signore, la nostra offerta: e rivolgi benigno lo sguardo sopra queste tue serve che si consacrano alla tua maestà nella povertà, castità e obbedienza; e disponile al premio futuro. Per il S. N.
Comunione
Per me il mio bene è stare appresso a Dio, e riporre il mio scampo in Dio Signore.
(T.P. Alleluia).
Dopocomunione
O Dio, che prepari in cielo una dimora eterna a coloro che in questo mondo lasciano tutto per te; conferma i sentimenti delle tue serve e fa che meritino di giungere alle nozze celesti dell'Agnello. Per il Signor nostro.
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MESSA VOTIVA
PER OTTENERE E INFERVORARE LE VOCAZIONI RELIGIOSE
(n. 17)
Le vocazioni, raccolte in tutti i seminari apostolici, rassomigliano a tenere pianticelle trapiantate da Dio nell'«orto chiuso» della sua predilezione. Il Signore faccia sentire in queste comunità la sua protezione (Introito) e le accresca sempre di nuove vocazioni, che crescano fino alla maturità perfetta e siano un giorno apostoli (Orazione).
Il mezzo migliore per incrementare le vocazioni religiose è sempre quello del buon esempio degli stessi Religiosi. Perciò S. Paolo, nell'Epistola, ci esorta a vivere la nostra vocazione nella pratica di tutte le virtù religiose - riassunte nello spirito di unità e di pace - le quali richiedono nell'anima consacrata lo spogliamento completo dell'uomo vecchio, cioè delle cattive abitudini di vita, per rivestirsi delle virtù stesse di Cristo.
Non tutti possono seguire il Maestro Divino nella vita religiosa. Il Vangelo di oggi ci insegna che la vocazione è un dono gratuito, e che Gesù chiama alla sua sequela soltanto le anime generose, pronte ad ogni sacrificio.
A queste anime Egli dà la grazia di rispondere lietamente alla divina chiamata (Graduale) e, con perenne giovinezza di spirito (Offertorio), dà loro lo slancio dell'offerta della vita in olocausto (Segreta), vissuta assieme ad altri fratelli in gioiosa armonia (Comunione).
Invochiamo per essi la grazia della perseveranza, e che possano accrescere vieppiù i loro meriti e il loro numero (Dopocomunione).
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ln hac Missa adhibetur color albus.
Antiphona ad Introitum
Ps. 79, 15-16 - Réspice de caelo et vide, et visita vineam istam: et pérfice eam, quam plantàvit déxtera tua. (T.P. Allelùia, allelùia).
Ps. ibid., 2 - Qui regis Israel, intènde, qui dedùcis velut ovem Ioseph.
Glòria Patri.
Oratio
Familiam tuam, quaésumus, Dòmine, propitius réspice et nova prole semper amplifica: ut et filios suos ad propósitam sanctitàtem perdùcere, et aliórum salùtem effìcàciter vàleat procurare. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: Qui tecum vivit et regnat.
Léctio Epistolae beati Pauli Apóstoli ad Ephésios - Eph. 4, 1-6; 23-24.
Fratres: Obsecro vos ego vinctus in Dòmino, ut digne ambulétis vocatióne, qua .vocàti estis, cum omni humilitàte, et mansuetùdine, cum patiéntia, supportàntes invicem in caritàte, solliciti servare unitàtem spiritus in vinculo pacis. Unum corpus, et unus spiritus, sicut vocàti estis in una spe vocatiónis vestrae. Unus Dóminus, una fides, unum baptisma. Unus Deus, et Pater omnium, qui est super omnes, et per omnia, et in òmnibus nobis. Renovàmini autem spiritu mentis vestrae, et indùite novum hominem, qui secùndum Deum creàtus est in iustitia et sanctitàte veritàtis.
Graduale
Ps. 99, 2-3 - Servite Dòmino in laetitìa, introite in conspéctum eius in exsultatióne.
Scitóte quóniam Dóminus ipse est Deus, ipse fecit nos et non ipsi nos.
Allelùia, allelùia.
Ps. 113, 15 - Benedicti vos a Dòmino, qui fecit caelum et terram. Allelùia.
Post Septuagesimam, omissis Alleluia et versu sequenti, dicitur:
Tractus
Ps. 121, 6, 8-9 - Rogate quae ad pacem sunt Ierùsalem, et abundàntia diligéntibus te.
Propter fratres meos et próximos meos loquébar pacem de te.
Propter domum Dòmini Dei nostri quaesivi bona tibi.
Tempore autem paschali omittitur graduale, it eius loco dicitur:
Allelùia, allelùia.
Ps. 113, 15 - Benedicti vos a Dòmino, qui fecit caelum et terram.
Allelùia.
Ps. 32, 12 - Beata gens, cuius est Dóninus Deus, pópulus quem elégit in heredicàtem sibi. Allelùia.
+ Sequéntia sancti Evangélii secùndum Lucam - Lue. 9, 57-62.
In ilio tèmpore: Ambulàntibus discipulis in via, dixit quidam ad lesum: Sequar te l quocùmque ieris. Dixit illi Iesus: Vulpes fóveas habent, et vólucres caeli nidos; Filius autem hóminis non habet ubi caput reclinet. Ait autem ad àlterum: Séquere me. Ille autem dixit: Dòmine, permitte mihi primum ire, et sepelire patrem meum. Dixitque ei Iesus: Sine ut mórtui sepélìant mórtuos suos; tu autem vade, et annùntia regnum Dei. Et ait alter: Sequar te, Dòmine, sed permitte mihi primum renuntiàre bis quae domi sunt. Ait ad illum Iesus: Nemo mittens manum suam ad aràtrum, et respiciens retro, aptus est regno Dei.
Antiphona ad Offertorium
Ps. 42, 4 - Introibo ad altare Dei: ad Deum qui laetificat iuventùtem meam. (T.P. Allelùia) .
Secreta
Sacrificium nostrae devotiónis, quod tibi, Dòmine, offérimus, benignus assùme; ut familia tua fidéliter tibi servire mereàtur, et nova semper accipiat incrementa. Per Dóminum.
Antiphona ad Communionem
Ps. 132, 1 et 3 - Ecce quam bonum et quam iucùndum habitàre fratres in unum; quóniam illic mandàvit Dóminus benedictiónem. (T.P: Allelùia).
Postcommunio
Huius, Dòmine, virtùte sacraménti, da nobis, quaésumus, perseveràntem in tua voluntàte famulàtum; ut in diébus nostris, et mèrito et nùmero, familia tibi sérviens augeàtur. Per Dóminum.
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* In questa Messa viene usato il colore bianco.
Introito
Mira dal cielo e contempla, e visita questa tua vigna: e l'orto che piantò la tua destra. (T.P. Alleluia, alleluia).
Sal. - Dà ascolto, o Pastore d'Israele, che guidi qual greggia, Giuseppe.
Gloria al Padre.
Orazione
O Signore, guarda propizio la tua famiglia e accrescila sempre di nuova prole perché possa efficacemente condurre i suoi figli alla proposta santità e procurare la salvezza degli altri. Per il Signor nostro Gesù Cristo, Figlio tuo: il Quale con te vive e regna.
Lettura dell'Epistola del beato Paolo Apostolo agli Efesini.
Fratelli: io che sono prigioniero per il Signore, vi scongiuro a tenere una condotta degna della vocazione a cui siete stati chiamati, con ogni umiltà, dolcezza e pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, studiandovi di conservare l'unità di spirito nel vincolo della pace. Non c'è che un solo corpo e un solo Spirito, come per mezzo della vostra vocazione, siete stati chiamati a una sola speranza. Non c'è che un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Non esiste che un solo Dio e Padre di tutti, il quale è al di sopra di tutti, opera in tutti ed è in tutti. Rinnovatevi perciò nello spirito dei vostri pensieri e rivestitevi dell'uomo nuovo, che è stato creato ad immagine di Dio, nella vera giustizia e santità.
Graduale
Servite al Signore, in esultanza; entrate innanzi a lui con lieti canti.
Riconoscete che il Signore è Iddio: Egli ci creò e di lui siamo. Alleluia, alleluia.
Benedetti voi dal Signore che creò i cieli e la terra. Alleluia.
Dopo Settuagesima, omessi l'Alleluia e il Verso, si dice:
Tratto
Augurate a Gerusalemme pace! Sian prosperi tutti i tuoi devoti.
Per i miei fratelli e i miei sodali, per te fo auguri di pace!
Per la casa del Signore Dio nostro invoco per te ogni bene.
Nel tempo Pasquale, invece, omesso il Graduale, si dice:
Alleluia, Alleluia.
Benedetti voi dal Signore che creò i cieli e la terra.
Alleluia.
Beata la gente a cui Dio è il Signore, il popolo ch'egli scelse in suo retaggio. Alleluia.
+ Lettura del santo Vangelo secondo Luca.
In quel tempo: mentre i discepoli si trovavano in cammino, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». Ma Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». Disse poi ad un altro: «Seguimi!». Ed egli rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli disse: «lascia che i morti seppelliscano i loro morti: tu va' a predicare il regno di Dio». Un altro disse: «Signore, io ti seguirò, ma permettimi di andar prima ad accomiatarmi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Chiunque mette mano all'aratro e si volta indietro, non è adatto per il regno di Dio».
Offertorio
Mi accosterò all'altare di Dio, al Dio che fa lieta la mia giovinezza. (T.P. Alleluia).
Segreta
Accogli benigno il sacrificio della nostra devozione, che offriamo a te, o Signore; perché la tua famiglia meriti di servirti fedelmente, e riceva sempre nuovi incrementi. Per il Signore nostro.
Comunione
Oh! com'è bello, com'è giocondo, che assieme congiunti stiano i fratelli! Che qui pose Iddio la benedizione. (T. P. Alleluia).
Dopocomunione
O Signore, in virtù di questo sacramento dacci, te ne preghiamo, un perseverante servizio nella tua volontà perché la famiglia che ti serve possa accrescersi ai nostri giorni e in merito e in numero. Per il Signor nostro.
Nota: se si vuole imitare lo stile del Messalino che in fondo ad ogni messa mette alcune verità catechistiche riferentisi al soggetto trattato, si potrebbe aggiungere alla fine delle tre Messe votive questi pensieri del Primo Maestro:
Lo stato religioso è un modo stabile di vita, nel quale, oltre all'osservanza dei comandamenti, si tende alla perfezione. I mezzi sono: la pratica dei voti di povertà, castità, obbedienza nella vita comune, in un Istituto approvato dalla Chiesa; praticando i doveri speciali dell'Istituto.
Per aspirare alla vita religiosa occorre che già siasi data prova di vita cristiana, mediante l'osservanza dei comandamenti, l'amore alla preghiera, la fuga del mondo, una fede viva e operosa. Se poi si farà udire una interiore inclinazione, un desiderio costante, un invito divino a una maggiore santità, allora vi è la vocazione religiosa. E' una chiamata divina: Si vis perfectus esse..., se vuoi essere perfetto, lascia tutto, vieni e seguimi, e avrai un gran tesoro in cielo.
Vi sono Istituti di vita contemplativa in cui il religioso attende direttamente solo alla propria santificazione; vi sono Istituti di vita attiva in cui il religioso oltre che alla propria salvezza, lavora anche per la salvezza del prossimo. Questo stato viene da G. Cristo. Egli conferi alla Chiesa il potere di reggere il popolo cristiano e di guidare le anime al cielo e alla perfezione. La Chiesa in tutti i tempi indirizzò nella via della santità religiosa molte anime di buona volontà.
Ognuno è libero di aspirare alla vita religiosa, purché abbia l'idoneità, la retta intenzione e sia libero da impedimenti. Il religioso incontra meno pericoli, ha minor numero di tentazioni, cade più di rado, si alza più presto, ha maggior intimità con Dio, raccoglie più meriti, è più libero nel servizio di Dio, muore più tranquillo, ha una più grande gloria in Paradiso.
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