IN MEMORIA DI D. MICHELINO F. GAGNAFr. Adriano Cappelletto raccontava a Don Tonni, recatosi ad Elisabethville dopo la morte di Don Michelino Gagna: «Il giorno 10 dicembre Don Michelino decise di andare alla casa delle Figlie di San Paolo per prelevare il SS. Sacramento. Gli sono corso dietro per impedirgli di uscire, ma non sono riuscito. Poco dopo che Don Michelino si era avviato, cominciò un fuoco terribile da ambo le parti. Ho atteso ore ed ore col cuore in gola; poi ho pensato che fosse stato fatto prigioniero. La notte, da solo, l'ho trascorsa accovacciato in cucina. Il giorno seguente la nostra casa fu colpita da una granata, che esplose mentre aprivo la porta del corridoio. I vetri infranti, il calcinaccio caduto, furono sufficienti a farmi sanguinare dappertutto. Scaraventato a terra, svenni. Poco dopo un mercenario bianco venne, mi scosse e mi avvertì di mettermi in salvo. Mi rialzai stordito, ma con la presenza di spirito sufficiente per ricordarmi di prendere con me la Pisside con le Ostie consacrate. La via da percorrere sino all'ospedale era pericolosa. Fui poi trasportato alla Procura delle Missioni. Qui vissi giorni d'angoscia, in attesa di qualche notizia di Don Michelino, e anche perché la lotta si era spostata al centro e vicino a noi già cadevano delle bombe. La notte non riuscivo a prender sonno, perché scosso nel sistema nervoso. Il giorno 17, da un Padre belga fu riconosciuta in Via Kasenga la macchina di Don Michelino: era completamente bruciata; portava i segni di raffiche di mitraglia sul fianco sinistro e sul retro, era sbandata e finita nel fosso. Dentro, da pochi resti di ossa carbonizzate, si poté dedurre che l'autista, ferito mortalmente, era stato distrutto dal fuoco. Non poteva trattarsi di altri che di Don Michelino. Assieme ai suoi resti si trovò la Pisside semifusa: segno che già aveva raggiunta la casa delle Figlie di San Paolo e stava ritornando. Ho raccolto quel poco che rimaneva di Don Michelino in una piccola scatola che spero di poter inviare in Italia appena sarò riuscito ad espletare tutte le pratiche del riconoscimento di morte e di perizia medica».
Il giorno 10 gennaio 1962, nella cripta del Santuario Regina Apostolorum, si sono svolti solennemente i funerali di Don Michelino Gagna, i cui resti mortali erano giunti il giorno precedente a Roma, all'aeroporto di Ciampino, a mezzo di un aereo militare, provenienti da Elisabethville. La Messa, devota, è stata bene eseguita dalla «Schola cantorum» del Vocazionario. Hanno preso parte, oltre Superiori, Fratelli, Congiunti, numerose Personalità, fra le quali ricordiamo: S. E. Mons. Nigris, in rappresentanza della Segreteria di Stato; il Sottosegretario di Propaganda Fide, Mons. Pecoraio; Mons. Addivinola per la Congregazione dei Religiosi; Rappresentanti di Istituti Religiosi; Autorità militari e civili.
In antecedenza il Santo Padre faceva pervenire al Primo Maestro il seguente telegramma:
«Nella luttuosa circostanza in cui Pia Società San Paolo compiange dolorosa perdita Don Ferdinando Michele Gagna l'Augusto Pontefice mentre suffraga con fervide preci eletta anima zelante Missionario esprime paterni sentimenti cordoglio ai Confratelli et Congiunti et imparte ad essi di cuore una particolare confortatrice benedizione apostolica. Ft. Card. Cicognani».