In Memoriam
D. GAGNA FERDINANDO M. MICHELINO
(curriculum vitae) Nato a Narzole il 9 settembre 1910
Battezzato nella Parrocchia di San Bernardo il 17 settembre 1910
Cresimato nella stessa Parrocchia il 23 agosto 1919
Entrato in Congregazione ad Alba il 15 luglio 1921
Prima professione il 29 luglio 1928
Professione perpetua il 23 luglio 1932
Ordinazione sacerdotale il 24 agosto 1934
Ad Alba fino all'ottobre 1933
Dal novembre 1933 al giugno 1936: Università Gregoriana. Quindi laureato in Diritto (Roma);
A Roma fino al febbraio 1952
Ad Ostia dal marzo 1952 al maggio 1954
A Lugano dal giugno al novembre 1954
Ad Alba dal dicembre 1954 a luglio 1958
A Leopoidville prima, poi
Elisabethvillle:dall'agosto 1958 al 10 dicembre 1961.
Il 10 dicembre 1961, D. Ferdinando Michelino Gagna ci ha lasciati per raggiungere il premio eterno. Aveva appena 51 anno, e la nostra Congregazione si aspettava ancora molto da lui, specialmente dalla sua azione nella sterminata e martoriata terra del Congo. Ma il Signore lo voleva con Sé, e lo prese proprio mentre si appressava ad incontrarsi con Lui, presente nel Sacramento dell'Altare. Mentre infuriava la battaglia ad Elisabethville, D. Michelino apprendeva che le Figlie di S. Paolo erano state costrette ad abbandonare la propria casa, lasciando incustodito il SS. Sacramento nella solitaria Cappella. Erano le 3 del pomeriggio. Bisognava impedire a tutti i costi che il Santissimo fosse profanato. Fidando soltanto nell'aiuto di Dio, con la sua automobile, D. Michelino si avventurava in mezzo alla mischia per oltrepassare la linea del fuoco e recarsi nella casa delle Figlie di S. Paolo. Ma un obice, purtroppo, incendiandone la macchina, fermava per sempre il cuore del nostro caro Fratello e interrompeva il suo ultimo generoso gesto.
Non vogliamo, certo, anticipare dei giudizi che spettano solo alla Suprema Autorità, ma non vediamo perché non si possa chiamare Don Michelino martire dell'Eucaristia. Comunque, ciò -che è fuori discussione è che il suo tramonto terreno, occasionato dal suo spirito di generosità, dalla sua fiducia in Dio, dal suo amore per l'Eucaristia, illumina tutta l'esistenza di D. Michelino, di cui è altresì la più alta conferma.
Il suo ottimismo che, talvolta, assumeva degli aspetti ingenui, derivava da un costante abbandono alla Provvidenza. Per questo si slanciava con generosità in ogni opera di bene, senza stare a soppesare gl'inevitabili ostacoli del cammino e le non troppo rare cattiverie degli uomini.
Credeva in Dio, credeva nella missione straordinaria del nostro Istituto, credeva nel Primo Maestro e si gloriava di ripetere a tutti coloro che incontrava - interni ed esterni - che egli voleva essere l'umile servo fedele di D. Alberione.
In realtà, attraverso le sue parole, la sua azione, la sua presenza, la Pia Società S. Paolo si era creata molti amici e benefattori. D. Michelino aveva il dono di farsi ben volere e di trasferire questo affetto, che si nutriva per lui, sul Primo Maestro e sulla Congregazione.
Sacerdote buono e santo, infondeva nei giovani e nei chierici, che per tanti anni si erano avvalsi della sua opera di Direttore Spirituale, il vero senso dell'ideale paolino. Parlava sempre di grandezza e di santità cui era lecito aspirare nella nostra Congregazione. E forse per questo sapeva dare il genuino senso della gioia cristiana e religiosa.
Confessore stimato, sapeva risolvere i problemi delle anime incitandole ad abbandonarsi a Dio e ad avere fiducia in Lui. La fiducia in Dio! Per chi ascoltava le sue prediche o lo aveva quale Direttore spirituale, questo tema sembrava fosse ripetuto con una sconcertante monotonia. Eppure proprio in questo sta il segreto della vita e dell'azione di D. Michelino : il segreto della sua umiltà, della sua carità, della sua bontà, della sua ubbidienza.
Mentre noi continiarno a suffragare l'anima bella, osiamo sperare che egli ci ottenga dall'Onnipotente il senso della vera fiducia, affinché possiamo essere sempre - e con serena letizia - gli umili servitori del Maestro Divino, nell'Apostolato delle Edizioni.
D. GALATI