Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

DIGNITÀ E RESPONSABILITÀ DEL LIBRAIO

Nella riunione pasquale ad Ariccia dei Discepoli che lavorano nelle nostre librerie, sono stati trattati molti e importanti problemi. Per desiderio del Primo Maestro, che aprì la riunione con una breve meditazione, vengono pubblicati i punti più salienti. Può servire per un più facile ricordo e per una più generosa attuazione.

LE NOSTRE EDIZIONI

Le nostre librerie, come dicono i cartelli che sono esposti in ogni ambiente «sono chiese, pulpiti di verità e voi siete apostoli», i banditori di questa verità.
Di conseguenza, nelle librerie vi deve essere quanto è materia di apostolato : libri sacri di cultura sacra; oggetti di culto e di devozione. Il Vangelo e la Bibbia debbono sempre godere un posto di privilegio.
Non si può tenere nella libreria quello che è profano. I libri che sono privi di ogni spirito buono o gli oggetti che non sono sacri, esorbitano dal naturale contenuto delle nostre librerie e potrebbero anche profanarle.
A riguardo del libro bisogna poi che ognuno senta la responsabilità nel consigliare o nel suggerire. Specialmente per libri che trattano argomenti delicati, occorre molta prudenza.
Le librerie siano fornite di quelle riviste che danno il giudizio obiettivo dei libri ed ognuno si istruisca il meglio possibile. E' pure necessario munirsi dei cartellini preparati dalle Figlie di S. Paolo con le recensioni.
Dobbiamo limitarci a diffondere i libri nostri? Questa è la vostra missione. Voi non siete dei comuni librai, ma siete degli apostoli paolini. Il compito che noi abbiamo per vocazione non è un compito generico, ma è molto specifico. Voi siete religiosi paolini, per vocazione chiamati a partecipare all'attività apostolica della Congregazione che ha una sua missione specifica. Quindi voi, per vocazione siete chiamati a diffondere quanto la Congregazione produce. Dovete continuare nella libreria quanto i Sacerdoti preparano nell'ufficio edizione, quanto i vostri confratelli realizzano in tipografìa. Non siete un ente staccato, ma siete il naturale completamento di tutta l'attività paolina. E l'attività della Congregazione come è oggi in Italia, è ormai tale da poter disimpegnare in pieno le esigenze di tutte le anime. Inizialmente, quando le edizioni e i periodici erano limitati e imperfetti, si poteva, o forse si doveva ricorrere anche ad altre edizioni, ma oggi questo non può che costituire un servizio molto secondario, e per soddisfare la richiesta di qualche cliente.
Per questo, oggi in Italia, le vetrine, le esposizioni sui tavoli, il libro in vista, non può essere che di libri paolini. Questo senza eccezioni.
Per i libri di lingua estera il discorso è un po' diverso.

PICCOLI CONSIGLI DISCIPLINARI

Premessa - I Discepoli delle librerie sono i più esposti ai pericoli: dovete essere spiritualmente più robusti.
I Discepoli della libreria sono quelli che con più assiduità rappresentano la Congregazione agli esterni: Dovete essere i più perfetti per non travisare il volto della Congregazione, che ha in voi i suoi rappresentanti di contatto con il mondo.
Conseguenze - Spiritualmente dovete provvedere alle vostre pratiche di pietà con maggior abbondanza. La visita al Ss.mo Sacramento sia sempre fatta, da tutti, prima di partire per la Libreria. Quindi farla a casa, anche se si dovesse tardare ad aprire la libreria. E' più facile provvedere a questo se nella libreria si è in molti dandosi il cambio; ma lo si deve fare anche quando vi è uno solo.
L'uso del denaro - Il denaro circola nelle vostre mani, e potrebbe fermarsi nelle vostre tasche. Quello spirito di povertà che deve reggere la vita di ogni Discepolo deve essere in voi più sviluppato. Se tutti debbono essere delicati a questo riguardo, voi dovete essere delicatissimi.
Quindi :
a) Il libraio non può essere il provveditore delle sigarette degli amici della comunità che non hanno facili possibilità di denaro.
b)
Il libraio non può dare denaro ai confratelli; non può dare in prestito né internamente né esternamente. Non si possono dare neppure libri.
c) Non potete comperarvi indumenti anche necessari. A questo riguardo, più che chiedere il permesso di comperare questa o quella cosa, attingete alla fonte comune, come fanno i vostri fratelli che non possono disporre di denaro.
d) Chi ha la patente ed ha la responsabilità della macchina, deve curarla. Ricordare poi che la macchina è solo in uso dell'apostolato. Per le altre cose, specie alla domenica, per l'uso della macchina bisogna chiedere il permesso.
Se siete richiesti di un favore con la macchina, prestatevi volentieri, ma con il permesso.
Si possono chiedere passeggiate alla domenica o in qualche altra circostanza festiva? Senz'altro. Anzi qualche volta è bene approfittare della festività per prendere insieme una boccata d'aria. Il vostro lavoro è pesante, richiede una continua padronanza, molte volte l'orario è un po' tirannico. Questa è una realtà che non si può misconoscere e che vi rende nella Congregazione particolarmente benemeriti e sacrificati.

~
LA CORRISPONDENZA

«E' bene, far arrivare a proprio nome la corrispondenza del reparto?» In genere è meglio che sia anonima. Così il capo libreria la fa passare e la distribuisce agli incaricati, prendendo in questo modo visione di tutto e conoscendo anche in questa maniera l'andamento della libreria.
«E' bene far arrivare in libreria la corrispondenza personale, invece di farla passare attraverso il Superiore?» Non è bene, anzi è male. Qualche volta, per questa strada incontrollata si sono avute corrispondenze che hanno recato molto male. La corrispondenza che non è di ufficio, passi attraverso il Superiore della casa. Questo vale per le librerie dove c'è uno solo, e nelle librerie dove c'è un capo, riporti a casa al Superiore la corrispondenza che non è d'ufficio.
Mancanza di fiducia? No, si tratta di elementare e semplice disciplina religiosa. La posta di tutti, Sacerdoti e Discepoli, passa nelle mani del Superiore. Perché la vostra deve passare per altra via? E' questione di principio.

AMMINISTRAZIONE

Come linea generale, le entrate della libreria vengono portate tutte al Superiore od economo, ogni sera, il quale le unisce alle altre entrate della casa.
* Di per sé il libraio non deve avere il blocchetto degli assegni, né il conto in Banca. Per ora vi sono due librerie che fanno eccezione, ma l'eccezione non fa che confermare la regola.
* Il Superiore o l'economo fanno anche i pagamenti della libreria. Quindi si portano a casa le fatture e secondo le possibilità e l'urgenza si staccano gli assegni. Evidentemente, qualche volta si potranno o si dovranno fare pagamenti in contanti nella libreria stessa. In questo caso, si mette un biglietto per avvertire il Superiore dell'operazione fatta e si segna la cifra nelle uscite.
* Se le nostre librerie prendono e diffondono in prevalenza libri nostri ed oggetti delle Pie Discepole, la contabilità diventa abbastanza semplice e limitata.
* Nessun libraio, neppure il capo libreria può firmare cambiali. Il firmare una sola cambiale costituisce una mancanza così grave da meritare da essere rimosso immediatamente dal proprio ufficio. Anche l'uso delle «tratte», si deve eliminare.
* Nessuno può dare anticipi per eventuali lavori o per futuri acquisti.

~
ACQUISTI

Premessa - Nessun capo libraio, e nessun superiore può accettare l'assorbimento di fondi di magazzino o anche edizioni normali di altre case editrici. L'unica autorità competente a questo riguardo è il Primo Maestro e il Direttore dell'Ufficio edizioni. Ogni proposta di questo genere la dovete immediatamente far giungere alla propria sede. Voi non dovete neppure discuterla. Sono i vostri superiori che debbono studiare la cosa.
* Per l'acquisto di libri di altre case editrici bisogna distinguere: editrici cattoliche ed editrici non cattoliche. Per le editrici cattoliche si possono acquistare quelle copie di libri che sono richieste.
Per le editrici non cattoliche, prima di soddisfare la richiesta o di accettare l'offerta, bisogna assicurarsi della moralità e della dottrina del libro.
* Per acquisti di una certa entità di libri, o di libri costosi; per l'acquisto di stocks di oggetti che escono dall'andamento normale della sostituzione, si deve essere sempre d'accordo con il capolibreria dove c'è, e dove non c'è con il Superiore. Ed è bene avere il permesso preventivo. E anche il capolibreria, quando dovesse fare delle spese che esorbitano dal normale acquisto si munisca sempre del buon permesso. Alle volte il dover attendere per chiedere il permesso fa riflettere e magari dà la possibilità di vedere meglio la convenienza dell'acquisto o la sua sconvenienza.
Guardatevi dal costituire fondi di magazzino con libri o con oggetti acquistati. Oggi il gusto cambia velocemente, oggi le edizioni si accavallano l'una all'altra e oggi vi sono mezzi di rifornimento così celeri che non occorre tanto rifornimento. Il nostro denaro facciamolo girare; non lasciatelo ammuffire nei magazzini che annullano l'utile della libreria o la portano senz'altro al passivo.
* Siate precisi nel compilare i resoconti e, almeno ogni tanto, occorre fare l'inventario della libreria.

COME COMPORTARSI IN LIBRERIA

* Chi non sa presentarsi, non può stare in libreria.
* Chi non ha garbo, non è fatto per la libreria.
* Chi non è ripieno di bontà, difficilmente sarà un apostolo del libro.
* Chi non è mortificato, e non sa tenere il proprio posto in modo perfetto, chieda di essere tolto dalla libreria.
* Chi non ha pazienza, non può stare in libreria. Solo in casi estremi si potrà reagire con qualche parola, ma sempre nobilmente e con piena padronanza di se.
* Il pettegolo, il ciarlone, chi in libreria sparla dei propri, delle autorità, sentenzia sulla politica o sui fatti del giorno, trasforma la libreria in ritrovo.
* Né la libreria è il luogo dove ci si possa lagnare con i clienti della propria salute o dei propri fastidi personali.
* La libreria deve essere circondata dell'assoluto segreto. Nessuno deve conoscere l'incasso quotidiano, mensile, annuale. Nessun esterno deve conoscere il guadagno, le perdite, il capitale.
* In libreria possono capitare i curiosi, gli ex paolini ecc. E vi sono quelli che li informano di quanto avviene nella casa o nella Congregazione, sulla sorte dei confratelli, ecc. Non possiamo sciorinare ad esterni segreti della casa, della Congregazione. Ci vuole con tutti quel riserbo che ci fa stimare, apprezzare. Se tutti conoscono tutto, perdono la stima e giudicano male. La sobrietà nel parlare non è solo utile, ma indispensabile, per mantenere il proprio decoro e quello della Congregazione.
* La libreria e l'apostolato della libreria bisogna amarlo e bisogna donarsi generosamente per esso. Tuttavia non dovete legarvi così strettamente al vostro posto da credervi indispensabili o inamovibili. Dovete stare al vostro posto con responsabilità, ma pronti a cedere il posto ad un altro, a cambiare di luogo. Non si può essere sempre capi, né è detto che dobbiate essere sempre in libreria.
Fa bene cambiare qualche volta. Si apprendono nuove cose e si comprendono sbagli che diversamente diventano inavvertiti. Si fa esperienza della esperienza altrui e altri possono fare esperienza della nostra. Fa bene cambiare qualche volta per il nostro bene personale, o per un bene maggiore della Congregazione o della casa.

DON L. ZANONI


~