Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IN MORTE DI DON RENATO MAGNANI

Il mistero dell'Ascensione, iniziatosi con l'entrata trionfale di Cristo in cielo, continua, in un certo senso, istante per istante, prolungandosi sino alla fine del mondo con l'incessante salita al Paradiso delle anime in grazia.
Per Don Magnani - abbiamo tante buone ragioni per crederlo - si è già compiuto: mercoledì 31 ottobre, ultimo giorno del mese dedicato a Maria, Regina del Rosario, alle ore 4,40, egli rispondeva fiduciosamente all'appello del Padre Celeste, nascendo alla vita eterna, la nostra vera ed unica vita.
Nato il 23 febbraio 1914 a Santa Vittoria di Gualtieri (diocesi di Guastalla, provincia di Reggio Emilia), entrava nella Casa Madre di Alba il 9 settembre 1926, emetteva la prima professione religiosa nel 1932 e veniva ordinato sacerdote, a Roma, nel dicembre del 1939.
Alba, Roma, Catania, e poi di nuovo Alba, furono le successive tappe e il campo di apostolato della sua non lunga esistenza.
Ciò che distinse - e che all'unanimità sottolineano i confratelli - il caro trapassato sono state la coscienziosità, la puntualità e la precisione nel compiere il proprio dovere, qualunque esso sia stato; la sacerdotale signorilità nel portamento e nel tratto - «Fu un vero signore» vanno dicendo di lui quanti lo conobbero; - la delicatezza di coscienza spinta quasi fino allo scrupolo. Tali doti trasparivano già nel chierichetto fedele alle funzioni della parrocchia natia di Santa Vittoria e poi, più ancora, nel giovane aspirante paolino.
Divenuto sacerdote, fu maestro di scuola per oltre venti anni e, dal 1954 fino alla morte, responsabile dell'Ufficio Edizioni di Casa Madre. Si impose un orario giornaliero cui tenne fede fino alla meticolosità: ore per lo studio, la preparazione delle lezioni e la correzione dei compiti; ore per l'Ufficio Edizioni; ore per la preghiera, la lettura spirituale, il sollievo e il riposo.
I suoi scolari ricordano commossi la esemplare puntualità e le preparatissime lezioni di Don Magnani, costantemente di buon umore, gentile, con la barzelletta sapida che sapeva raccontare a tempo opportuno per sollevare gli spiriti.
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L'Ufficio Edizioni di Casa Madre sembrava fatto per le sue qualità: modestia, precisione, garbo. L'attività che in esso svolse per otto anni è tanto più preziosa e meritevole quanto più essa fu poco appariscente e altrettanto poco riconosciuta. Eppure al suo incessante lavoro - nascosto, monotono e talora esasperante - si deve in parte la buona fama delle Edizioni Paoline albesi presso gli editori stranieri, sempre puntualmente retribuiti e informati dell'andamento dei loro libri.
Generoso con Dio, alla cui volontà, espressa nelle Costituzioni e nei Superiori, si sottometteva con semplicità quasi infantile, fu altrettanto generoso col prossimo, col quale usava una delicatezza di tratto, messa in rilievo da quanti ebbero rapporti con lui.
Possedeva l'arte di nascondere o per lo meno di minimizzare le prove e le sofferenze. Quando venne sottoposto all'intervento chirurgico, il professore avvertì i superiori che il male - un tumore maligno - era ormai troppo avanzato perché si potesse proficuamente procedere nell'operazione, che venne quindi interrotta. Il Primo Maestro, come suol fare in casi simili, ne mise al corrente l'ammalato: Don Magnani non ne parlò con nessuno, anzi nascose ai parenti e ai confratelli la sua pena.
La sua modestia, schiva di manifestazioni esteriori, ci impedisce di conoscere le vere dimensioni della sua virtù. Ciò non toglie, tuttavia, che la sua devozione alla Madonna fosse ben nota. Le sue prediche mariane - come, del resto, tutte le altre - erano sempre ben meditate, efficaci, in ottimo stile. Tutti sanno, ad Alba, la sua meravigliosa assiduità alla Visita al SS. Sacramento, che, per non dar nell'occhio, faceva in tribuna. Tutti conoscono il suo amore per il canto sacro, che eseguiva con tanta grazia ed accuratezza, nonché la sua passione per le sacre funzioni.

* * *

Un'ora prima di morire, chi l'assisteva chiese a a Don Renato, che aveva appena superato la sua ultima crisi:
- Desidera qualche cosa?
- Nient'altro che fare la volontà di Dio.
- E' contento della prova che il Divino Maestro le ha mandata?
- Molto contento, perché tutto prendo dalle Sue mani con piena rassegnazione.
- E' disposto a morire?
- Sono tranquillo, muoio serenamente in qualsiasi momento, in cui piaccia al Signore chiamarmi vicino a Lui.
Un'ora dopo spirava.

Don Guglielmo Badenchini


Mentre andiamo in macchina, apprendiamo che il giorno 3 gennaio 1963, ad Alba (Casa Madre) è deceduto il nostro Sacerdote D. SABARINO ANTONIO M. GABRIELE, per arteriosclerosi acuta (aveva 62 anni di età e 28 di sacerdozio). Pubblicheremo, al più presto, un articolo sulla vita, con foto. Preghiamo intanto, fare i suffragi a norma delle Costituzioni, art. 273.
Requiescat in pace.
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