Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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31. LA VITA DI UNIONE CON GESÙ

Meditazione, Castel Gandolfo, fine novembre–dicembre 19581

[...] Perciò ecco, mentre che altre persone trovano più facile ricordare una verità di fede rispetto a un’idea2 – Gesù è morto per noi sulla croce, oppure, il Figlio di Dio ha dato tutta la sua vita, il Padre Celeste ci ha amato così da sacrificare suo Figlio per noi; o un’altra verità di fede, come per esempio il pensiero del paradiso, il pensiero del giudizio finale, il pensiero della comunione dei santi, il pensiero della misericordia di Dio –, per unirsi perfettamente a Gesù, per far la vita strettamente di unione con Gesù: volontà, cuore, pensieri…
Ma non tutte le anime fanno nella stessa maniera. Alcune trovano più facile la via – ho detto – della volontà di Dio: unione di volontà. Altre più facile la via dell’amore con Gesù. E altre più facile la via della fede: pensieri di fede; in fide, nella fede.
Ora, quando un’anima sarà santa? Quando stabilisce questo amore, questa vita di unione con Gesù: o sia di volontà o sia di sentimento (di cuore) o sia di pensiero… quando si vive unite con Gesù.
Ora, vi sono anime che ricorrono a Gesù, che pensano alla sua volontà un momento al mattino: Fate che le mie azioni siano sempre conformi alla tua santa volontà3. E vi sono
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anime che sono dominate dal pensiero della volontà di Dio in tutto quel che avviene: sia che siano in chiesa, sia che si trovino in compagnia, sia che si trovino a scuola, sia che si trovino nel lavoro, nell’apostolato, ecco, vivono sotto l’unitate di Dio, sentono la continuità di questa unione con Dio: secondo che questa unione con Dio è continuata – non subisce cioè interruzioni – e secondo che è intensa, allora altrettanto è la santità, qui c’è la santità. Perché non solamente l’anima allora si distacca dal male, dal peccato, dall’offesa di Dio, ma aderisce pienamente a Gesù. Ecco, se ci sono due legni, due tavole perfettamente lisce, si uniscono e combaciano in tutti i punti; ma se una di queste due tavole a un certo luogo ha una punta, non può combaciare perfettamente con l’altra, con l’altra tavola del legno. Ora supponete Gesù, perfetto amatore nostro, e dobbiamo noi applicarci a lui, unirci con lui; ma se c’è una punta di amor proprio, ecco che la nostra unione non si ha perfetta: si è uniti in qualche parte, si è uniti in qualche parte.
Supponiamo: uno fa volentieri una cosa che gli piace, gli piace uno studio – piace studiare ad esempio – oppure fa volentieri un lavoro che già conosce bene e che le piace, ecco… Ma chi ama Iddio, ama tutta la sua volontà, tutta la volontà di Dio: allora combacia perfettamente con Dio. Se un’anima ama proprio Gesù o vuole ciò che vuole Gesù, sente all’unisono con Gesù; ma se c’è l’amor proprio qui, così se c’è della volontà propria, [c’è una] punta e non combacia perfettamente: non c’è la perfetta unione con Gesù. Così, se noi ci allontaniamo dai pensieri di fede, non combaciamo perfettamente con Gesù. Per esempio, noi possiamo avere il pensiero del paradiso al mattino: Voglio lavorare per il paradiso; ma poi ci si trova in quella circostanza in cui si tratterebbe di rinunziare […]4
Come è il cuore di Maria? Ecco, che cos’ama il suo cuore? In una parola: che cosa farebbe Maria e come lo farebbe
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nel mio caso? Allora l’unione con Gesù si ha, si perfeziona nell’unione di vita con Maria.
Oh! Questa aspirazione all’unione con Gesù significa aspirazione alla santità. E se noi combattiamo dei difetti è per non avere delle punte che allontanano da Gesù, non avere delle punte: e i difetti volontari sono tante punte che impediscono la perfezione dell’unione con Gesù. E d’altra parte, se noi ci sforziamo di praticar la virtù, di sentire amore a Gesù, di aver una fede viva, allora si finisce col combaciare totalmente con Gesù.
Che cosa è dunque la vita dell’unione? È l’aspirazione continua ad essere totalmente di Gesù, in perfetta unione con Gesù. E allora si è preparati ad andare in paradiso; quel giorno in cui si lascia la terra, l’anima è disposta, è preparata all’amplesso divino; e Gesù la invita: «Veni, Sponsa Christi, áccipe corónam», vieni, o sposa di Cristo, ricevi la corona5. Voi che sentite queste aspirazioni alla santità… questa è anche aspirazione all’unione con Dio: avanti su quella via perché non ci può essere di meglio né in cielo né in terra – [essere] la sposa di Dio – di questa unione con Dio: unione di mente, unione di cuore, unione di volontà.
E il mese passa così. Allora ci prepariamo bene alla Solennità dell’Immacolata Concezione.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 23/58 (Nastro archivio 48a. Cassetta 48, lato 1. File audio AP 048a). Titolo Cassetta: “Preparazione alla festa dell’Immacolata”.

2 Dice: di fede di un’idea.

3 Cf Le Preghiere del Cristiano, Vi adoro, mio Dio. «Vi offro le azioni della giornata: fate che siano tutte secondo la vostra santa volontà…».

4 Interruzione del nastro magnetico. Quando l’audio riprende, sembra avere un’altra velocità.

5 Cf Breviarium Romanum, Commune Virginum.