Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VII. IL QUADRO E' UNA PREDICA
Mese di giugno, mese degli esami; mese di giugno, mese dei santi apostoli Pietro e Paolo. Una preghiera da farsi per gli esami e, tra le grazie da chiedersi per il mese dei santi apostoli Pietro e Paolo, questa: di poter avere presto una cappella più adatta dove possiate pregar bene, trovarvi bene, sì, e dove voi pensate che farete le cose sempre meglio, le cose di pietà, le pratiche di pietà. Per ottener la grazia, difatti, di una bella chiesa e di una bella cappella, giova assai promettere che la si santificherà.
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La vera consecrazione di una cappella è la celebrazione della messa, cioè metterci Gesù in quella chiesa, sull'altare, nel tabernacolo. Egli, dove va, santifica tutto. Oh, ma noi per meritarla, sì la preghiera vocale, ma soprattutto domandare e promettere di usarla santamente.
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Tenere bene Gesù! L'altare sempre ornato, la pulizia, riverenza, stare raccolti cacciando ogni altro pensiero, in chiesa <dice> dire bene le orazioni, ascoltare santamente la messa e far santamente la comunione, la visita, poi i bei canti e anche questo: far un po' di bene al popolo, un poco di esercizio di apostolato. Apostolato che qui non può essere parrocchiale ma è l'apostolato della carità, è l'apostolato della verità facendo il catechismo, preparando poi la gente ai sacramenti, particolarmente i bambini, e lavorando perché la chiesa sia rispettata e porti benedizione a tutto questo contorno di case e di persone che abitano nelle vicinanze.
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Ricordare il quadro (a) che avete. E' una predica il quadro che avete dove è rappresentata la divina Pastora, la quale ha accanto a sé Gesù giovinetto in atto di pascere le pecorelle, come lei pasce le pecorelle rappresentata così, e poi a destra e a sinistra i due apostoli: Pietro che raccomanda la Chiesa a Maria, Paolo che sospinge le pecorelle verso Maria, le pecorelle a entrare nella Chiesa, sì, nella obbedienza a Pietro.
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E' tutto un quadro di significato reale e mistico insieme. Maria quindi sta in mezzo come la divina Pastora. Questo titolo a Maria compete, conviene, perché ella è la madre del divin Pastore e perché ella tanto ha sofferto per le anime e tanto dal cielo si preoccupa della salute delle anime, dei peccatori e degli infelici che son fuori della Chiesa e di quelli che vogliono camminare nella via della santità, della giustizia, dei buoni cristiani, dei buoni religiosi, delle buone religiose, dei sacerdoti... Maria che protegge /il Pastore universale della Chiesa, il Papa/ (a).
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Poi Gesù pastorello, fanciullo un po' grandetto che pascola le pecorelle, sì. Ego sum Pastor bonus [Gv 10,11]: lo è da quando si è incarnato, il Figlio di Dio, da quando si è incarnato e continua la sua missione. Compie la sua missione anche quando è ancora giovinetto perché tutto il lavoro che fa, anche il lavoro di falegname, è per la salvezza delle anime: tutto in ordine alla redenzione degli uomini e a ottener la misericordia del Padre celeste sopra le anime sviate. Egli, che sa di venire per salvare ciò che si era perduto, cioè <che> i peccatori. [Ego] veni ut vitam habeant [Gv 10,10], sì.
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E poi Pietro. Pietro è stato dal Pastore Gesù, dal buon Pastore Gesù eletto pastore: «Ti farò pescatore di uomini [cf. Mt 4,19]. «Sopra di te fonderò la mia Chiesa» [cf. Mt 16,18]. «Pasci le mie pecorelle, pasci i miei agnelli» [cf. Gv 21,15-17]: ecco il pastore, Pietro pastore universale! Ricordare che siete in intima unione coi pastori della Chiesa per la vostra missione in quanto che le preghiere indirizzate alla salvezza delle anime che sono nelle parrocchie e in quanto all'apostolato che si deve fare nelle parrocchie. Intima unione coi pastori di anime.
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Il Signore vi ha concesso la grazia di compiere sulla terra un così sublime ministero! Che cosa vi ha dato nelle mani? Anime! I bambini, gli infermi, i poveri! Se sapessimo il prezzo di un'anima! Qualche volta può esser che ci sentiamo stanchi, ma Gesù era anche stanco di portar la sua croce e l'ha portata fino al calvario e là è stato confitto sopra la croce ed è morto per noi: «Padre, perdona a loro, perché non sanno /quel che si facciano/» (a) [Lc 23,34], /per perdonare a noi. Allora, uniti in questo santo ministero non scoraggiamoci; non bisogna fare esagerazioni, no, ma/ (b) consumar la nostra vita per le anime, sì. Non aver mai più in mente altri pensieri che Gesù e le anime, il buon Pastore e le pecorelle, una volta che si son fatti i voti e una volta che si è deciso di fare i voti, se ancora non son fatti. Che i due amori, nel vostro cuore, siano Gesù e le anime.
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Dall'altra parte poi c'è san Paolo. san Paolo, il grande apostolo, il quale venne convertito direttamente da Gesù, il quale entrò in tale intimità con Gesù, che Gesù stesso si fece suo maestro e Gesù stesso gli comunicò quella scienza così ampia, così profonda; gli fece conoscere il vero spirito del cristianesimo, della nuova religione predicata da Gesù stesso. Paolo, che ha lavorato più di tutti gli altri; Paolo che enumera le sue sofferenze, le sofferenze incontrate nei vari punti della sua vita, sì. [cf. 2Cor 11,23].
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Nel sessanta dopo Cristo Paolo venne a Roma e passò su questa via, via Appia. Nel 1960 si celebrerà <il> l'avvenimento, ci sarà un pellegrinaggio che da Malta, - dove san Paolo si è fermato, dove la sua nave aveva naufragato e dove pure, naufragando la nave, si erano salvati i prigionieri che erano con Paolo e i marinai [cf. At 27,9 ss; 28,1] - un pellegrinaggio che venga verso Roma toccando i posti dove Paolo è passato, dove anche si è soffermato, poi venir avanti verso questa via dove i cristiani di Roma sono andati a incontrarlo [cf. At 28,15]. Essi, che già lo conoscevano per varie ragioni, ma particolarmente perché san Paolo aveva scritto a loro la lettera, <la così> la lettera detta ai Romani, nella quale diceva che desiderava il giorno di arrivare a Roma per allietarsi con loro di esser diventati cristiani e /desiderava/ (a) pure di predicare ancora a loro nella capitale del mondo allora conosciuto, Roma [cf. Rm 1,10-15].
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Oh, noi tante volte facciamo la strada in automobile, san Paolo la faceva con le catene e a piedi. Pensiamo ai sacrifici che han fatto gli apostoli, che ha fatto in modo speciale Paolo, per rimanere poi due anni prigioniero a Roma [cf. At 26,32] finché venne assolto, assolto perché non aveva commesso nulla che offendesse le leggi. Ma intanto, quando si passa per quella via, si possono ricordare i passi di san Paolo e ricordare che, se anche nella nostra vita ci tocca fare qualche passo o fare molti passi per le anime, gli apostoli ci han dato l'esempio e ci sostengono con la loro protezione dal cielo.
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Allora, ecco, celebrare santamente questo mese dedicato agli apostoli Pietro e Paolo; e, tutto il mese, in modo speciale la novena per il 29 giugno festa dei santi apostoli e festa nello stesso tempo del pastore universale attuale della Chiesa, il Papa Giovanni XXIII.

Albano Laziale (Roma)
19 giugno 1959

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57 (a) Il quadro è stato dipinto da sr. M. Ecclesia Gastaldi pddm per espresso volere di Don Alberione. Tale quadro porta la data del 20-10-1955.

58 (a) Così T. Omette R.

61 (a) V: quello che fanno.
(b) Così T. Omette R.

63 (a) R: desiderio.