Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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I. QUARESIMA: TEMPO DI CONVERSIONE
Fate i suffragi degnamente alla Sig.na Rosa (a) /e, come ha amato l'istituto durante la sua vita, dall'eternità certamente ancora pensa all'istituto, opera con le sue preghiere presso il Signore per l'istituto.
Poi ricordare la buona Madre Claudia/ (b), la quale era così piena di zelo e di vedute larghe per le vocazioni. Allora continuare i suffragi e pensar sempre che la congregazione non è tutta sulla terra. La congregazione, una parte è in cielo e tuttavia può essere che qualche anima abbia ancor bisogno di suffragi, che sia quindi nella Chiesa purgante e allora: la carità. La carità deve estendersi al cielo, al purgatorio e alla terra intiera.
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Pregare poi per l'Italia perché i nemici di Gesù Cristo eh vanno tentando di preparare un abisso di guai e dolorosamente fanno il loro gioco, o consapevoli o inconsapevoli, anche quelli che non sono nemici di Cristo, anzi si professano amici di Gesù Cristo e quindi cristiani. Pregare molto per la nostra Italia in questo tempo, particolarmente nelle messe e nelle adorazioni.
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Accompagnare poi il santo Padre in tutti i suoi desideri. Primo: desiderio del sinodo diocesano (a), [a] Roma sua diocesi, e poi dell'aggiornamento del Diritto Canonico (b) che tocca anche noi in parte, in quanto che nel Diritto Canonico vi è una parte che riguarda i religiosi, le religiose. E poi il Concilio Ecumenico (c), cioè generale della Chiesa. Siamo quasi a un secolo dacché si è tenuto il Concilio Vaticano (d), il quale non fu finito per le difficoltà politiche di quel momento; solamente si è trattato di quello che era la parte dogmatica e non la parte disciplinare, la parte pastorale, la parte liturgica ecc.
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Intanto siamo entrati nella Quaresima e: considerare Gesù buon Pastore come il modello della pazienza, della mortificazione, della pazienza perché ogni mortificazione è esercizio di pazienza, ogni mortificazione interna od esterna. Ai nostri giorni non vogliono più sapere di digiuni e di astinenze rigorose e dicono che valgono più le mortificazioni interne; certo, ma... e quelli che lasciano le une e le altre? Il carnevale lo festeggiano solennemente, la Quaresima la dimenticano (a).
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Oh, la devozione della Quaresima va concentrata nel crocifisso e nell'addolorata sua Madre, sì, sua Madre, la madre di Gesù. Guardare il crocifisso, e, in pratica, la recita dei misteri dolorosi di preferenza e la via crucis. Ma ancor più importante [è] il penetrare la messa in cui si rinnova il sacrificio del calvario. Penetrarla, la messa, in uno studio sempre più curato cioè, studio della liturgia e studio della teologia che c'è nella liturgia, della teologia che c'è nella liturgia, sì! E chi fa un progresso nel modo di sentir la messa e poi che medita bene i misteri dolorosi e medita le stazioni della via crucis, certamente pratica le divozioni più adatte a questo tempo quaresimale.
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Il Maestro divino Gesù prima ci ha dato lo esempio della pazienza, della sofferenza, non è vero? Ha digiunato quaranta giorni prima di iniziare il ministero pubblico, poi ha invitato tutti alla penitenza cominciando la predicazione, poi ha annunziato le beatitudini che sono tutte indirizzate a farci capire le mortificazioni: «Beati i poveri, - ad esempio - beati i miti, beati quei che soffrono perché saranno consolati» [cf. Mt 5.3-12], ecco.
Gesù poi ha detto a tutti: «/Chi vuol venire dietro di me/ (a), rinneghi se stesso, prenda la /croce sua/ (b) e mi segua» [Mc 8,34]. Voi vivete in tristezze, cioè in mortificazioni; il mondo gode; ma allietatevi ché la vostra sofferenza si cambierà in gaudio [cf. Gv 16,20], sì. Se fate la vita religiosa, che è una vita di mortificazione, eh, allora la vostra mortificazione, la vostra vita religiosa si cambierà in vita celeste, vita beata.
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Nella congregazione si entra per imitare di più Gesù, Gesù buon Pastore. E Gesù come si presenta a noi? Quand'è che si è vere suore di Gesù buon Pastore? Il buon Pastore come si è comportato? Ha dato la sua vita per le anime. E' morto sulla croce, ecco. Il distintivo che portate sul petto ricorda, lo ricorda! Non può esser solo un distintivo esterno; bisogna che sia il distintivo del cuore, interno; <quello che vedono> quel distintivo che non vedono gli uomini, ma che vedono gli angeli, vedono gli angeli! Prima nella vita qui religiosa, nell'obbedienza e quindi mortificazione della volontà e mortificazione <e> nelle occupazioni della giornata. E lo studio? Eh, costa fatica! E certo! E... tutto l'apostolato ha la sua fatica! Poi l'osservanza degli orari, il vivere raccolte, distaccarvi anche col pensiero dal mondo, e <costa> tutto costa <fa>, mortificazione.
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Ma Gesù si aspetta più questa mortificazione interna, sì. S. Paolo dice: cominciare ad accettar le mortificazioni che vengono da sé e che incontriamo sulla nostra strada [cf. Rm 5,3-4; 1Cor 4,9-13; 2Cor 11,25-27].
Ne incontreremo sempre, interne ed esterne, e l'ultima mortificazione sarà quella con cui chiuderemo la vita sul letto di morte. E vi abbraccerete al crocifisso, unendo la vostra volontà a quella di Gesù che diceva: Consummatum est [Gv 19,30], tutto quel che voleva il Padre, e cioè: ho bevuto il calice che mi ha presentato il Padre celeste a mezzo dell'angelo, l'ho bevuto fino all'ultima stilla. Sì! Proprio esser di Gesù buon Pastore! Chi entrasse nella vita religiosa per far vita comoda non mostrerebbe vocazione, [ma] vita senza fastidi! (a)
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Vedete, la buona suora - proprio buona eh! - accetta e pratica più mortificazioni che i semplici cristiani perché ha più sacrificio, prende <la sua> la sua croce; e ne soffre, delle pene, e fa più mortificazioni tanto quanto la sua vita supera la vita del cristiano: più numerose e più intime e più meritorie, perché l'aspetta poi un gaudio maggiore, in cielo.
Quindi queste mortificazioni o intime dell'interno, oppure mortificazioni esterne e anche fisiche e dolori, sofferenze; e poi quelle interne: del cuore che si unisce sempre più a Gesù, della mente che acquista sempre più fede, della volontà che si conforma sempre di più all'obbedienza, alla volontà del Signore.
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Sì, vivere meglio la vita di intimità con Gesù, la vita di imitazione con Gesù, sì! Questa è la principale penitenza e nessuna di voi è obbligata al digiuno propriamente, e vi è però da osservare quel numero di astinenze che sapete. Oh, ma vi sono tutte le altre mortificazioni, specialmente questo lavoro interiore per santificarvi, togliere dei difetti, mettere delle virtù, dell'amor di Dio vero. E poi questa preparazione all'apostolato: preparazione di studio, di pietà, di virtù... ecco, all'apostolato che vi attende.
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Oh, guardate sempre avanti! La strada che si è presa è una strada un po' stretta e sale; sale eh? Non discende, sale! Sale verso la perfezione, sale verso il cielo, verso la felicità. Le strade che discendono son più facili, eh? La macchina va anche senza benzina, senza motore, nel discendere, ma dove conduce?
Siate sante! Di Cristo! Vere pastorelle! Lo volete? (a) Sì! E Gesù vi benedirà, vi benedirà tanto, tutti i giorni. E adesso vi do la benedizione alla mente, al cuore, alla volontà, a tutto il vostro essere.

Albano Laziale (Roma)
14 febbraio 1959

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1 (a) Sig.na Rosa Mandocchi, benefattrice delle suore pastorelle. Di origine rumena, visse fin da piccola a Puos D'Alpago (BL) presso lo zio farmacista. Nel 1944 accolse nella sua casa un gruppo di pastorelle sfollate da Genzano. Nel 1946 scese con alcune suore che facevano ritorno a Genzano e rimase sempre con loro fino alla morte avvenuta il 5-2-1959 nella Casa Madre di Albano Laziale (Roma).
(b) Così T. Omette R.
Sr. Claudia da Sois sgbp, n. 9-7-1921; m. 14-2-1957. Vocazionista dal 1950 e Consigliera generale dal 1954.

3 (a) Il primo sinodo diocesano di Roma, voluto da papa Giovanni XXIII, venne inaugurato domenica 24 gennaio 1960 nella Patriarcale Arcibasilica Lateranense. Si concluse nella Basilica di san Pietro in Vaticano domenica 31 gennaio 1960.
(b) Con il motu proprio «Arduum sane munus» del 19 marzo 1904 Pio X decretava l'opera della codificazione e affidava l'incarico dei lavori delle commissioni al Cardinale Gasparri.
Dopo 12 anni di lavoro, il codice fu promulgato il 27 maggio 1917 da Benedetto XV con la costituzione «Providentissima Mater Ecclesia».
Entrò in vigore il 19 maggio 1918.
(c) Il Concilio Ecumenico Vaticano II, apertosi l'11 ottobre 1962 e concluso l'otto dicembre 1965, sotto il pontificato di Paolo VI.
(d) Il Concilio Vaticano I, iniziato l'8 dicembre 1869 e sospeso il 18 luglio 1870, sotto il pontificato di Pio IX.
Fu dichiarato chiuso all'apertura del Concilio Vaticano II.

4 (a) Tono scherzoso.

6 (a) V: Se qualcuno vuol venire dietro a me.
(b) V: sua croce.

8 (a) Tono scherzoso.

11 (a) Le uditrici rispondono: sì!