Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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III. MEDITARE GESU' BUON PASTORE
In questi giorni passati abbiamo inaugurata la chiesa a Gesù buon Pastore, nella borgata della Montagnola (a) in Roma. E in questa settimana metteranno a posto la grande statua di Gesù buon Pastore, la grande statua che si eleva sopra l'altare. E sulla porta grande di entrata ci son disegnate le due figure: da una parte Gesù buon Pastore e dall'altra parte Maria, la madre del divin Pastore, come la onorate qui. Così voi comprendete come nella Famiglia Paolina si pensi alla divozione a Gesù buon Pastore e a Maria la madre del divin Pastore. D'altra parte, questa era la grande divozione dei primi tempi della Chiesa; nelle catacombe, particolarmente, primeggiava l'immagine di Gesù buon Pastore.
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Oh, ora siete nella novena e vi preparate con santi pensieri, con buoni desideri, con buoni propositi, con buone preghiere, con buon fervore di spirito, per l'attività, lo studio, per l'apostolato, sì.
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Quest'anno si consecrerà l'Italia al Cuore Immacolato di Maria. Questa consecrazione, promossa dalla Società San Paolo, si farà in settembre a Catania, quando vi sarà il Congresso Eucaristico (a), là dove saranno rappresentate, si può dire, tutte le diocesi di Italia: mettere l'Italia sotto la protezione del Cuore Immacolato di Maria. Ma, in riguardo a voi, voi promuoverete questa consecrazione che si ripeterà nelle parrocchie, anzi il mese di maggio quest'anno si farà specialmente intonato a questo programma della consecrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria, consecrazione che si farà nelle diocesi, consecrazione che si farà nelle parrocchie.
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Ecco, per comprendere bene il vostro apostolato di pastorelle, il vostro apostolato nelle opere parrocchiali, per comprendere bene anche la vostra vita religiosa quale avete professato, tanto importante è la divozione a Maria chiamata, invocata sotto il titolo di Madre di Gesù buon Pastore. Viene chiamata la divina Pastora, sì, e questo è per molte ragioni che viene chiamata così. D'altra parte madre del divin Pastore, ella ci ha preparato e ha preparato all'umanità il Pastore divino Gesù. E nella domenica seguente voi leggerete con tanta divozione il vangelo: «Io sono il buon Pastore» [Gv 10,11]. Il pastore conosce le sue pecorelle, le pecorelle conoscono il loro pastore. Sì, conoscere Gesù buon Pastore.
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Nelle spiegazioni di catechismo, spiegare questo titolo che si dà a Gesù e nello stesso tempo illustrare la divozione a Gesù buon Pastore. Illustrare la devozione a Gesù buon Pastore. Poi fare pregare Gesù buon Pastore. La coroncina che avete serve tanto come serve anche tanto la coroncina alla Madre di Gesù buon Pastore. Oh! Se si eccita la divozione nei cuori a Gesù buon Pastore, è anche più facile avere vocazioni, ed è anche più facile compiere poi bene il vostro apostolato parrocchiale, pastorale, sì. Avere questa divozione, sentirla. Sentirla!
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Gesù ha voluto molte volte mettersi sotto la figura di un pastore, sì e, quando poi ha designato Pietro a capo della Chiesa, gli ha detto: «Pasci le mie pecorelle» [Gv 21,17b], «Pasci i miei agnelli» [Gv 21,15b]. Ecco, «pascere» cioè, che significa: fa il buon pastore delle pecorelle che rappresentano i vescovi nella Chiesa, e degli agnelli che son quelli che rappresentano i fedeli nella Chiesa di Gesù. Questo titolo piace tanto a Gesù. Il pastore nutre le pecorelle e Gesù dà il Pane eucaristico, dà se stesso in nutrimento. Dà se stesso in nutrimento! Quale cibo più prezioso? Il Figlio di Dio incarnato!
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Gesù conosce le pecorelle, conosce i bisogni di ognuna. Ogni anima si riflette, coi suoi desideri, si riflette nel cuore di Gesù buon Pastore. Egli ci conosce a fondo, mica solo la figura esterna, ma conosce l'anima, conosce il cuore Gesù buon Pastore. Conosce i peccati e conosce gli sforzi per praticar la virtù; conosce se nella volontà c'è forza, c'è decisione, c'è costanza, c'è generosità. Sì, Gesù conosce le sue pecorelle. Siamo conosciuti bene da Gesù. Ma non si riduce a conoscerci, ma ci soccorre. Ci soccorre. Come se vi fosse una pecorella che si smarrisce, il buon pastore va in cerca; se c'è una pecorella malata, il buon pastore la cura. E così Gesù cura noi e quando vede che stiamo smarrendoci o deviando dalla buona via, egli viene in soccorso, ci rimette sulla strada buona.
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Gesù ha dato la sua vita. Egli Pastore nostro, Pastore eterno: la vita per noi! Ecco come ci ama! Dilexit me et tradidit semetipsum pro me [Gal 2.20], ci ha amati e si è offerto, si è immolato, per noi. Sì. Allora questa divozione sentirla in questa novena particolarmente e chiedere a Maria la grazia di intendere il cuore del buon Pastore, di intendere i suoi desideri. I suoi desideri: «Venite tutti a me» [Mt 11,28], che tutti gli uomini vengano a lui, [chiedere] di conoscerlo sempre meglio questo divin Pastore; conoscerlo sempre meglio in quello che Gesù vuole, che Gesù fa per noi, e seguirlo, imitarlo. Imitarlo.
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Meditare la vita di Gesù. Sì, particolarmente meditare quei tratti in cui si rivela meglio il cuore del buon Pastore. Meditarlo, e poi imitarlo. Far centro, tuttavia, soprattutto nella messa. Nella messa il buon Pastore dà la vita per noi, poiché la messa è la rinnovazione del sacrificio della croce, è lì dove si rivela il suo amore per noi. «/Nessuno ama di più di colui che dà la vita per l'amato/» (a) [Gv 15,13] e nessuno può amarci di più di quanto ci ha amato Gesù che ha offerto la sua vita preziosa per noi. Nessuno ci ha amato di più e nessuno ci amerà mai tanto. Sì.
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Pensando questo, che il mondo può offrire, può presentare delle persone che vogliono bene, eh, ma però nessuna persona, né i genitori né altri, anche che ci protestano di amare, nessuno mai ci amerà tanto quanto ci ama Gesù. Nessuno! Allora, innamorarsi di quel cuore divino, del cuore del buon Pastore, e rispondere sempre dopo la comunione a Gesù: «Tu ti sei dato tutto a me e che cosa ti darò io?». La risposta: «E io mi dono tutto a te». Quindi, dopo la comunione, ripetere in breve, anche in brevi parole la consecrazione, cioè la professione; e chi non ha ancora la professione, può esprimere il desiderio di donarsi. Poi vi può anche essere qualcheduna che abbia già i voti privati, allora il momento più solenne, più intimo per rinnovarli è precisamente dopo la comunione.
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So che fate tanto bene; so che con studio avete fatto la bella adorazione. Eh, quante grazie il Signore riserva alla congregazione! Ora sono i tempi più preziosi, sono i tempi che si possono chiamare «eroici» per l'istituto, perciò non badare anche a piccoli sacrifici, esser generosi. Questi tempi qui non verranno più, e quelle che succederanno questi meriti non li faranno più. Voi, voi sì!
Approfittare dunque della grazia particolare che il Signore vi dà e avanti! Santificatevi tutte e rispondete con generosità all'invito, alla vocazione che il Signore vi ha dato.

Albano Laziale (Roma)
5 aprile 1959

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20 (a) L'inaugurazione della chiesa dedicata a Gesù buon Pastore in borgata Montagnola, Roma, è avvenuta il 18 marzo 1959. L'omonima parrocchia è affidata ai sacerdoti della SSP. Don Alberione non partecipò alla cerimonia dell'inaugurazione, ma vi andò a celebrare il giorno 5 aprile 1959.

22 (a) Il Congresso Eucaristico Nazionale ebbe la settimana conclusiva dal 6 al 13 settembre 1959 a Catania. Il 13 settembre è avvenuta la consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria.

28 (a) V: Nessuno ha amore più grande di colui che sacrifica la propria vita per i suoi amici.