ISTRUZIONE XIV
ULTIMI RICORDI
[121] Due parole di chiusa degli Esercizi spirituali.
È morto il P. Marchetti1, il padre predicatore generale degli Esercizi, uomo stimatissimo. Egli per chiusa diceva sempre: «Ginocchia a terra; occhi al cielo; cuore in fiamme». Io lo ripeto a voi.
I. Ginocchia a terra. Ricordatevi di essere fedeli alle pratiche di pietà: chi prega molto e prega bene, si fa santo. Il religioso che non prega è uno degli uomini più infelici del mondo. Così la religiosa che non prega vive in un deserto. Invece la religiosa che prega è intima con | [122] Gesù: ha la sua luce, la sua forza, la sua pace. Le sue preghiere anche se sono fatte con le lacrime agli occhi le danno una grande consolazione, assai più grande di quella che possono ricevere le persone mondane nei loro divertimenti.
Gesù, nei giorni della sua vita terrena alzava preghiere al Padre: «Et exauditus est pro sua reverentia»2.
È un fatto che il farci santi è l'impresa più ardua che ci possa essere e allora bisogna innalzare al Padre celeste «preces supplicationesque»3 talvolta anche con «lacrimis et clamore valido»4. Anche durante il ministero pubblico Gesù passava delle ore in preghiera5. Noi siamo così infermi che alle volte meritiamo il rimprovero di Gesù agli Apostoli: «Non potete vegliare neppure un'ora con me?»6.
Gesù era afflitto alla vigilia della passione, aveva il cuore pieno di angoscia, eppure ebbe la forza di andare incontro ai carnefici, perché aveva pregato.
Non aveva cercato occasione di conforto a destra o a sinistra: aveva sì chiesto conforto a quelli che dovevano essere i suoi amici, ma la preghiera fu il mezzo con cui ottenne consolazione.
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In ogni afflizione ricorrere anzi tutto al | [123] Signore colla preghiera, per avere la consolazione necessaria. Non è proibito ricorrere anche alle persone per ricevere consolazione (non si può pretendere che siamo tutti eroi!) ma queste persone siano quelle che possono aiutarci a superare la prova, non aiutarci a mormorare.
Essere fedeli alle pratiche di pietà comuni: fare molto conto della liturgia, investirsi del suo spirito. Pregare con la Chiesa sempre più sapientemente, sempre più cordialmente, sempre più fervorosamente.
II. Occhi al cielo. Guardare al premio. Qualche volta ci stanchiamo nel cammino: pensiamo allora al Paradiso. Pensiamo che la strada stretta per cui camminiamo conduce al cielo7. Ciascuno riceverà la mercede in proporzione al lavoro che ha compiuto8. Ciascuno lavora per sé: c'è niente di più sicuro del premio per chi lavora. Il premio del Signore verrà certamente. Dio paga presto o tardi, ma sicuramente e in proporzione delle fatiche. Non siamo così facili a sgravarci di certi doveri per far fare agli altri ciò che è più umiliante. I santi preferivano portare la croce, prendendola dalla parte più pesante. Se sapremo portare la croce senza farlo sapere a tutti, ma solo a quelle poche persone intime che possono aiutarci a | [124] portarla, il premio non mancherà. S. Paolo ci assicura che la ricompensa non mancherà perché Dio è fedele9: egli mantiene le sue promesse. Pensiamo alla parabola dei talenti. Quello che seppellì il talento ricevuto ebbe una condanna ben severa, mentre gli altri ebbero la ricompensa meritata10. Pensiamo alla parabola delle dieci vergini la cui conclusione è: «State preparati»11. La fine può essere anche vicina: la morte non fa troppe distinzioni, non va per ordine. Le vergini stolte che si sono trovate con le lucerne spente si sentirono dire: «Non vi conosco, andate: è troppo tardi»12.
III. Cuore in fiamme. Cioè buona volontà. Bisogna che il fuoco sia sempre acceso. Non lasciarlo spegnere mai. Altro è il fuoco che si ha subito dopo gli Esercizi, altro è quello che si ha dopo
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trenta o sessanta giorni: invece non bisognerebbe mai che ci raffreddassimo. Ciascheduna sa quale pratica di pietà le è più utile per ravvivare la fiamma dell'amor di Dio: può essere la meditazione, la Comunione, ecc. Prenda quei mezzi che sa esserle utili per non lasciare spegnere il fuoco. Se ne vede il pericolo ricorra a qualche mezzo particolare, a qualche penitenza anche fisica. Giovano tanto le piccole mortificazioni. Sono | [125] come carboni che riaccendono la fiamma. Se qualche volta ci sentiamo prendere un po' dalla tiepidezza, ricorriamo subito al Signore con qualche Visita più fervorosa, ricorriamo alla Madonna e a S. Paolo che è il santo dell'ardore, del fervore e che comunica l'ardore e il fervore a chi gli si avvicina.
Nella Messa e nella Comunione di domani offrirete a Gesù i vostri propositi: Gesù li benedirà. E state sicure che la promessa di Gesù: «Pace agli uomini di buona volontà»13 si adempirà certamente perché Dio è fedele alle sue promesse14 e concede la sua pace a chi ha buona volontà. Che questa pace di Gesù vi accompagni per tutto l'anno.
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1 P. Marchetti Ottavio (+ 1945), religioso gesuita, predicatore degli Esercizi, frequentati anche da molti sacerdoti paolini.
2 Eb 5,7c: «E fu esaudito per la sua pietà».
3 Eb 5,7a: «... preghiere e suppliche».
4 Eb 5,7b: «... con forti grida e lacrime».
5 Cf Mt 14,23; Mc 1,35; Lc 6,12.
6 Mt 26,40.
7 Cf Mt 7,13-14.
8 Cf 1Cor 3,8.
9 Cf 2Ts 3,3.
10 Cf Mt 25,14-30.
11 Cf Mt 24,44.
12 Cf Mt 25,1-13.
13 Lc 2,14.
14 Cf 2Cor 1,20.