Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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1. CHIESA ALLA REGINA APOSTOLORUM*

Abbiamo incominciato il mese di maggio e ciascheduno cerca di presentare alla Vergine santa i suoi ossequi e di chiederle quelle grazie che più gli stanno a cuore. Il mese di maggio è un diritto che ha la Madonna di avere un mese dell'anno dedicato a lei in modo speciale, alla sua particolarissima devozione. La Madonna è venuta per così dire tra di noi; facciamo in modo che non trovi nulla in noi che la disgusti: che la nostra mente, il nostro cuore siano puri, candidi, che la nostra volontà sia, come la sua, conforme a quella di Dio.
In questo mese bisogna che si inizi la nuova chiesa in onore della Regina degli Apostoli: tutta la casa nostra deve presentare a Maria quest'ossequio: si è innalzato un tempio a S. Paolo e uno al Divin Maestro: ora bisogna innalzarne uno alla Regina degli Apostoli. E questa chiesa deve essere qui a Roma.
Ho interrogato i Sacerdoti per sapere se era meglio costruire una chiesa di proporzioni modeste, quasi interna, oppure una chiesa grande, che servisse da chiesa centrale per i due Istituti: fu preferita questa seconda maniera di costruzione. Questa chiesa, perciò avrà la lunghezza di 60 metri, sarà larga 52 e avrà uno sviluppo notevole. Richiederà quindi molte cure: le fondamenta1 per sostenere tal peso dovranno essere molto profonde. E questo ossequio a Maria dovrà farsi per due motivi: 1) perché noi vogliamo molte grazie da questa nostra buona Madre; 2) perché noi dobbiamo a lei molta riconoscenza.
Quante volte in questi ultimi tempi abbiamo recitato a Maria SS. il Sub tuum praesidium. E la Madonna ci ha protetti: dobbiamo ora esserle riconoscenti.
La costruzione di una chiesa richiede sempre molti sacrifici: da parte mia farò quelli che mi toccheranno in penitenza dei peccati e per ottenere le grazie necessarie a tutti i Figli e alle Figlie di San Paolo: voi pure farete da parte vostra il vostro dovere. Questa chiesa dev'essere come una preghiera: è la chiesa in cui
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particolarmente si devono chiedere le grazie, non soltanto quanto a numero ma anche quanto a qualità: le grazie riguardanti la vocazione, la perseveranza in essa, fino alla grazia di una santa morte.
Voi da parte vostra farete tutto ciò che potrete per contribuire alla costruzione della chiesa e Maria santissima vi otterrà la grazia di avere molte e sante vocazioni, e tutte le grazie di cui avete bisogno: io posso garantirvi fin d'ora che la Madonna farà bene la parte sua.
Una chiesa deve rinnovare tutto lo spirito, eccitare tutte le buone volontà, aumentare in tutti il fervore. È stata qui una persona di Alba e ha ricordato ciò che si faceva in Casa Madre, quando si costruiva la chiesa a S. Paolo: altrettanto bisogna fare ora a Roma. Voi contribuite prima con la preghiera e poi con la vita religiosa più ben vissuta. Inoltre dovete contribuire con l'opera: chi ama davvero la Madonna sa fare tanto per lei, trova delle industrie amorose. E voi ne avete già trovate tante buone industrie specialmente in questi ultimi anni: quadretti, statue; trovatene ancora adesso, per la Madonna: in ogni reparto si faccia qualcosa a questo scopo. In terzo luogo cercate delle offerte secondo le vostre possibilità. Si dice tempi brutti. Io è dal 1914 che sento dire tempi brutti, se si aspetta che i tempi siano belli, non si fa nulla, si deve aspettare di essere in Paradiso perché i tempi siano belli, ma allora non si potrà più lavorare. Io ho ancora tante grazie da chiedere alla Madonna e che spero di ottenere da lei, specialmente desidero questa grazia, che mi è stata suggerita dai nostri superiori: che la Madonna tenga sempre la sua mano sul capo di quelle che vanno in propaganda o che stanno in libreria, affinché possano edificare tutti coloro che avvicinano, e questa grazia la desiderate certamente anche voi. Questo mese dev'essere dunque indirizzato a questo fine particolare: la costruzione della chiesa alla Regina degli Apostoli; tutti gli sforzi che si faranno dovranno essere indirizzati a questo, tutti i regali che farete alle vostre maestre, ecc., poiché questa chiesa dovrà essere bella e meno indegna che sia possibile della nostra Regina, e sarà per noi la chiesa delle grandi funzioni.
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* Predica dattiloscritta, carta vergata, copia, fogli 1, (21,5x28). Porta la data del 3 maggio 1945. Il foglio archiviato è una copia. Mancano due righe che sono scritte a mano sul retro da M. Nazarena Morando.

1 Nell'originale: «fondazioni».