Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ISTRUZIONE III
LA CRESIMA

[18] Il Signore ci ha mostrato nella vita di volerci santi e ce lo ha mostrato in tante maniere diverse, specialmente con le grazie infinite largiteci nel corso dei nostri anni; e questo Dio non chiede altro che lo amiamo, come egli ci ha amato, fino al punto indicatoci da lui e con la parola e con l'esempio. Con la parola: «Nessuno ama di più di colui che dà la vita per l'amato»1. Dar la vita per Dio, tutti i giorni, con nessuna riserva, nessuna eccezione, nessun compromesso tra Dio e l'io.
Con l'esempio: egli ha dato la vita per noi: «Peccata nostra ipse portavit... oblatus est quia ipse voluit...»2 e siccome l'amore di Dio è infinito, bisogna che la vita presente sia tutta d'amore, e ricordiamoci che la Vergine ebbe la grazia di cominciare ad amare interamente il Signore appena l'anima sua uscì dalle mani benedette di Dio. Ella è piena di grazia e d'amore; tutte le sue potenze sono fisse in Dio.
Nelle ventiquattro ore della nostra giornata, talora noi troviamo tratti più o meno lunghi in cui non regna Dio: operiamo per fini che non sono retti, facciamo delle mancanze, ci lasciamo disturbare da distrazioni... Il Signore si lagna molto di quelle lingue sempre in moto che spengono il fuoco | [19] divino; sono le anime raccolte che formano come un legno adatto all'incendio dell'amore.
Meditiamo ora un altro beneficio di Dio, perché vedendo l'amore che ci ha portato siamo più attratti verso di lui.
La Cresima è un altro sacramento, il secondo. Il Battesimo ci fa cristiani, la Cresima ci fa perfetti cristiani; il Battesimo ci dà la vita soprannaturale, la Cresima ce l'aumenta; il Battesimo ci dà la prima grazia, la Cresima ci dà la forza di conservarla. Perciò la Cresima ha due effetti: aumenta la grazia santificante e porta la grazia sacramentale, la quale ha pure due frutti: di renderci forti non già in noi, nello spirito, ma contro il mondo e il suo spirito, e di voler guadagnare il mondo a Cristo.
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Questo sacramento ha particolarmente segnato la vostra vocazione perché voi nella Cresima non avete ricevuto solamente lo Spirito comune di tutti i cristiani per resistere al mondo e zelare la gloria di Dio presso gli uomini, ma la vostra vocazione è segno che lo Spirito Santo ha infuso nella vostra anima una forza speciale contro il mondo e un desiderio particolare di guadagnare il mondo a Dio. Difatti la vostra Cresima vi ha fruttato l'uscita dal mondo per non esserne contaminate. Non ci siamo accorti, ma la grazia ha operato dolcissimamente e infallibilmente, «ex opere operato»3, subito, fatta astrazione dalle disposizioni del ministro: così operano sempre i sacramenti.
Per comprendere meglio la grazia della Cresima, bisogna considerare gli uomini come divisi in due grandi classi: molti sono mondani e di questi Cristo disse: «Mundus totus in maligno positus est»4, «... non pro mundo rogo»5... Questo è il | [20] mondo dominato dal demonio, che ispira, guida, spinge i mondani. Costoro pensano solo alla vita presente; non hanno un pensiero per l'eternità. Vedete: quanti uomini cercano solo la gloria, la sensualità, la ricchezza, la posizione, la distinzione, non pensano al Paradiso e non ordinano la vita presente all'eternità. Invece altri uomini pensano sì al presente, perché bisogna mangiare, risparmiare, star sani, ma tutto in ordine al cielo: «Homo aeternitatis sum»6. Anche Gesù lavorava, Giuseppe sudava nella bottega, Maria filava; queste sante persone maneggiavano il danaro, esigevano il pagamento dei lavori, vestivano panni, compravano, ecc., ma tutto in ordine al cielo, al servizio di Dio, perché questi sono mezzi per andare in Paradiso.
Queste due categorie di uomini si troveranno ben diversamente in punto di morte: i mondani saranno sconcertati, «horrescunt»7, perché non hanno mai pensato all'eternità; gli altri invece vi hanno sempre pensato e allora sono pieni di gioia, «hilarescunt»8 per il premio vicino.
Ora bisogna riflettere: a dieci, dodici, quattordici anni il mondo esercita un'attrattiva potente sulle giovani: compagnie, denari,
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posizione, ambiente, ecc. Quanti sono i giovani che camminano diritti nelle vie del Signore senza essere trascinati dalla corrente? Una moltitudine di giovanetti e giovanette segue l'andazzo del secolo! Ora, la Cresima è precisamente per resistere a questo andazzo.
Lo Spirito Santo a voi ha dato come un disgusto delle vanità, una ripulsa dal mondo, e voi incoscientemente avete detto: Non mi piacciono queste cose, mi piace di più la preghiera, la pietà, il Signore. Cos'è questo? Frutto della Cresima. E primo fra tutti: la separazione dal mondo. A volte in una | [21] parrocchia vi sono solo due o tre giovanette, una sola talora, ma diversa dalle altre che sembra di eccezione: e se la invitano ai divertimenti ella ha paura, e non frequenta le altre perché ha timore di sentire, di vedere, di trovare il pericolo. Spesso capita che la sua posizione è tale da fare scissione nella stessa famiglia, tra padre e madre, e i fratelli e le sorelle che incitano: Ma vestiti così, ma mettiti alla pari delle altre... e lei sente tanta ripulsa invece. Ora per voi lo Spirito Santo è andato ancor più avanti: vi ha fatto sentire un'attrattiva tale che avete finito col cadere tra le braccia di Gesù. La vocazione è nata colla Cresima; qualche germe era stato messo nel Battesimo, ma la nascita vera è avvenuta nella Cresima. In seguito può essere stata coperta dalla neve, dal gelo, può avere sofferto anche qualche grandinata, tutto è possibile, ma se ora siete qui, se ogni giorno rinnovate la vostra consacrazione a Dio e vi sforzate di porre una barriera sempre più forte tra voi e il mondo è segno certo che lo Spirito Santo è in voi per riportare completo trionfo.
Secondo frutto: il Signore vi ha fatto forti anche a riguardo del prossimo. Coloro che ricevono bene la Cresima, non vogliono seguire l'andazzo del mondo e d'altra parte vorrebbero conquistare il mondo a Gesù Cristo, senza lasciarsi conquistare. La Cresima è il sacramento dell'apostolato cristiano in tutte le forme in cui si può esplicare: sofferenza, parola, opera, buon esempio, e per voi la stampa. Voi avete detto: Non il mondo, non lo spirito del mondo, non il peccato, ma i peccatori per portarli a Cristo. Quindi ecco che molte anime hanno l'ardore dello zelo per i defunti, per mandarli in cielo; per i moribondi onde sostenerli | [22] in punto di morte; per la conversione dei peccatori; per i fanciulli affinché si conservino nell'innocenza; perché regni la pace tra le famiglie; perché tutti conoscano le verità eterne per
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salvarsi, ecc. E allora se questo zelo è entrato nell'anima, voi avete acquistato lo spirito della Cresima, ed ecco che voi dite: Andiamo all'apostolato. E questo per voi consiste specialmente nella redazione, tecnica e diffusione. Naturalmente quando si fa questo apostolato e uno mette il cuore lì, allora la carità e l'amore si sviluppano nell'anima, lo Spirito Santo cresce, si dilata.
E mentre passano gli anni dovete crescere nell'amore dell'apostolato, fino a che si possa dire col Crocifisso morente: «Consummatum est»9, non ci sono più forze, ho risposto pienamente alla grazia della Cresima.
Vediamo ora, nelle riflessioni, in che modo la vocazione sia sempre più copiosa di frutti buoni.
1) Non conserviamo nulla di ciò che appartiene al mondo: abbiamo paura, ché il mondo è guasto, traditore. Le suore di Paray-le-Monial avevano tanta curiosità, e sapevano tante notizie nonostante la grata e la clausura stretta. In un certo istituto si usava fare la professione facendo portare alla candidata un mazzo di fiori: nell'atto dei voti lo buttava via. Avvenne che una neo-professa buttò via quel mazzo di fiori, ma dopo alcun tempo lo riprese: difatti si pentì e tornò al secolo. Vedete, il nostro cuore ha sempre bisogno di essere custodito, non importano gli anni: credete voi che il diavolo non sappia il suo mestiere? Ha tentato Gesù Cristo, quanto più le anime che dicono: Sono già un po' buona... ho tanti anni di professione... queste cose non mi impressionano più... Attente alle relazioni col | [23] mondo! Non interessiamoci troppo delle cose di famiglia, e se dobbiamo trattarne, non siano relazioni puramente terrene; ma soprannaturali, né siano di pericolo colla scusa di voler salvare gli altri. A volte, cominciando con la compassione si riprende il mondo che abbiamo lasciato, e il diavolo cacciato dalla porta rientra per la finestra. Non amiamo le cose del mondo, non comunichiamo troppo con esso, dimentichiamo ciò che si è sentito, mortifichiamo la curiosità; il diavolo ci tenta sempre, quanto più se lo stuzzicheremo. Gesù disse a S. Margherita che non le avrebbe permesso se non le tentazioni che ebbe lui; alle altre allora che cosa permetterà? Le stesse senz'altro, quindi bisogna stare in guardia e temere. Notiamo: vi è un mondo grossolano che fa paura e lo si
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fugge sempre, ma vi è il mondo che si insinua a guisa di serpe anche nelle comunità. I chierici quando vanno a fare il soldato, tornano poi più buoni, mentre in casa non si sarebbe notato in loro alcun progresso. Attente! Si può essere mondani anche cantando una Messa a più voci; e anche quando una è regolare, attenta, esatta, può agire con lo spirito del mondo. Vediamo di escludere ogni cosa che sa di mondo altrimenti il cuore si riempie di terra e Dio si ritira in un angolo.
2) Per sviluppare la grazia della Cresima bisogna corrispondere con l'amore dell'apostolato. Non vi parlo dell'apostolato del buon esempio o della preghiera o della sofferenza: questi li eserciterete volentieri se al Signore piacerà mandarveli; ma vi parlo dell'apostolato vostro proprio, quello della stampa; è apostolato efficacissimo, continua l'apostolato-stampa di Dio, perché i Vangeli sono stati scritti per ispirazione di lui. | [24] Esaminatevi se siete più zelanti col passar degli anni (compatibilmente con la salute); se avete la retta intenzione per il Signore e per le anime; se corrispondete ai disegni di Dio.
L'apostolato è tanto importante che si può estendere a tutte le plaghe della terra; avrete difficoltà, nasceranno coloro che dicono di fare in questo o in quell'altro modo, che tenteranno lo scompiglio tra di voi; ma voi, con semplicità dirigete il vostro cuore a Dio nella luce che viene dal tabernacolo: fate l'apostolato che vuole Iddio. L'Istituto deve irrobustirsi non solo coll'aumentar delle persone, ma nell'avere membri santi che davvero siano ardenti per la gloria di Dio e sentano pena per le anime che si perdono, mentre vorrebbero portare a Dio tutti gli uomini. Così si sviluppa la grazia della Cresima.
I buoni cristiani hanno ricevuto gli stessi doni, ma in grado minore. Giova molto celebrare l'anniversario della Cresima, rinnovando le buone risoluzioni: a) non prendere nulla dello spirito del mondo; b) zelare la salvezza delle anime con grande calore. Continuate le vostre preghiere e i vostri esami e ripensate al giorno in cui il vescovo vi ha imposto le mani dandovi lo Spirito Santo e i suoi sette doni. Essi sono incisi su di voi e la preghiera sacramentale di Gesù Cristo fu davvero efficace: voi ne siete la prova; lo Spirito Santo fu abbondantissimo su di voi.
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1 Gv 15,13.

2 Is 53,4.7: «Si è addossato inostri peccati... E' stato sacrificato, perché ha voluto» (Volgata).

3 Alla lettera: «per virtù intrinseca»; in linguaggio teologico: «In nome di Cristo e in persona di lui».

4 1Gv 5,19: «... tutto il mondo giace sotto il potere del maligno».

5 Gv 17,9: «Non prego per il mondo».

6 «Sono persona di eternità».

7 «Inorridiscono».

8 «Si allietano».

9 Gv 19,30: «Tutto è compiuto».