Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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2. APPROVAZIONE PONTIFICIA DELL'ISTITUTO*

La giornata di oggi è destinata, in modo speciale, a ringraziare il Signore della grazia insigne che vi ha fatto concedendo l'approvazione pontificia al vostro Istituto1. Le Congregazioni2 possono essere diocesane o pontificie: le prime sono alle dipendenze dei vescovi della diocesi in cui si trovano: sia per lo scarso numero di membri, sia perché furono istituite per una diocesi sola, sono limitate ad essa soltanto; le altre che si chiamano pontificie sono quelle che la S. Sede chiama alla sua diretta dipendenza: queste devono rendere conto della loro direzione e amministrazione alla Sacra Congregazione dei Religiosi che ha come suo Superiore il S. Padre. Sono quindi direttamente alla dipendenza della S. Sede, la quale ha cura che esse svolgano il loro apostolato in modo conveniente e conservino il loro spirito religioso. Voi dal 133 dicembre 1943 (giorno della Madonna di Loreto) siete tra queste congregazioni, ossia alle dipendenze della S. Sede.
Quali sono i vantaggi di questa approvazione? Anzitutto l'unità. I vescovi devono accettare le Costituzioni quali sono: non potrebbero essi dire alle Figlie di San Paolo: «Fate l'asilo» oppure: «Non fate la propaganda a domicilio». Possono soltanto dare qualche norma particolare, riguardo ad essa, ma non più chiamarla in discussione. Ora, ciò significa che l'apostolato vostro è gradito alla Chiesa: che essa lo accetta. Inoltre il fatto che il vostro Istituto è stato approvato significa che le vostre Costituzioni sono tali che osservandole, vi farete sante: che avete cioè i mezzi di santificazione; in sostanza ciò vuol dire che l'Istituto è conforme ai desideri della Chiesa stessa. E se voi osservate le vostre Costituzioni siete sicure di piacere al Signore e di raggiumgere
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la santità che egli vuole. Tutto questo importa dei doveri. Anzitutto quello di osservare le Costituzioni, che ora hanno avuto la massima sanzione. Voi siete arrivate a questo punto: siete state accolte dal Papa nella Chiesa e benedette; andate avanti per la vostra via.
Però voi non siete ancora come quelle suore che appartengono a congregazioni o a Ordini antichi, ad es.: le monache benedettine che hanno già nel loro Ordine tante sante. Voi dovete ancora farvi: incominciate subito! Le Costituzioni devono essere vissute come quelle dei gesuiti furono vissute ad es. da S. Giovanni Berchmans, da S. Stanislao Kostka4, e da S. Luigi Gonzaga, modelli di perfezione. L'osservanza fedele dei voti e delle Costituzioni: ecco il primo grande obbligo che vi deriva dall'approvazione pontificia della vostra Congregazione.
Inoltre dovete vivere di più la vita di preghiera: pregate e pregate il Signore a dare delle sante alla Congregazione; ma non delle sante che volino, ma di quelle che lavorino seriamente a perfezionarsi e a fare del bene. Non dovete neanche pensare se vi fate sante o no, ma pensare seriamente a santificarvi.
Un altro obbligo che dovete sentire sempre più forte è quello della carità, della bontà fra di voi. Il Maucourant5 ha scritto quattro bei libri per le suore: ora ne ha aggiunto un altro che parla della Vita di unione col buon Salvatore e in esso parla appunto della bontà che bisogna avere nella vita religiosa.
Questi sono gli obblighi generali a cui dovete ora più che mai cercare di soddisfare, potrei dirvene altri più particolari: qui fate così, là fate in quest'altro modo, ma per ora basta quello che vi ho detto. Riceverete in seguito le Costituzioni: dovrete leggerle almeno una volta all'anno e questo è pure un obbligo che ora avete (come quello di mandare la Relazione ogni cinque anni alla S. Sede). Le Costituzioni vi vengono date non da noi, ma dalla S. Sede; cioè noi le abbiamo proposte alla S. Sede, che le ha esaminate, ha visto se c'era qualcosa da modificare ed ora vi presenta la copia originale. Voi le ristamperete e ne darete una copia a tutte le suore, man mano che le circostanze permetteranno
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di farla avere; se tutte cercheranno di praticarle, queste Costituzioni, la pace prenderà domicilio nelle vostre case, perché si può ripetere anche a riguardo delle vostre Costituzioni la frase di S. Paolo: «Et quicumque hanc regulam secuti fuerint pax super illos»6. Avrete quindi fra voi la pace e la benedizione del Signore.
Questo serva di conforto a tutte, specie a chi ha tanto lavorato fin da principio per il bene della Congregazione e che ora si trova con preoccupazioni maggiori, poiché nelle attuali circostanze, il pensiero delle sorelle, specie delle sorelle lontane, punge il cuore. E vi conforti anche il pensiero che dopo aver osservato fedelmente le vostre Costituzioni avrete il premio eterno, insieme alle sorelle che già vi aspettano in cielo.
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* Meditazione dattiloscritta, carta vergata, fogli 1, bianca e volta (22,7x29) con l'indicazione: “Predica del Sig. Primo Maestro in occasione dell'approvazione pontificia al nostro Istituto”. Il testo è stato conservato in varie battiture. Riteniamo come originale la prima battitura. Fu tenuta il 6 gennaio 1944.

1 Il Decreto della approvazione pontificia della Pia Società Figlie di San Paolo, per un settennio, porta il numero di protocollo N. 9045/40 A. 83 e fu emesso il 13 dicembre 1943 dalla Segreteria della Sacra Congregazione dei Religiosi a Roma, firmato Fr. L. E. Pasetto - Segretario.

2 Originale: Costituzioni, corretto con Congregazioni, per il senso.

3 Originale: 10. In realtà il Decreto fu firmato il 13 dicembre.

4 Stanislao Kostka (1550-1568), giovane gesuita polacco, si distinse per la devozione all'Eucaristia e per l'osservanza della vita comune. Insieme a Giovanni Berchmans e a Luigi Gonzaga era additato a modello ai novizi.

5 F. Maucourant, scrittore francese. I libri a cui si fa cenno sono: La castità, L'umiltà, L'ubbidienza, La povertà.

6 Gal 6,16: «E su quanti seguiranno questa norma sia pace».