Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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1. [ANNO NUOVO IN CRISTO VIA VERITÀ E VITA]*

Sono venuto ad augurarvi buon anno, cioè un anno tutto speso alla maggior gloria di Dio e per il bene degli uomini.
Come passare bene questo anno? Anticamente si dicevano oggi tre S. Messe in S. Maria Maggiore1: la prima era quella della Natività (difatti oggi si compie l'ottava del S. Natale); la seconda era di ringraziamento alla Vergine la quale «edidit»2 il Salvatore del mondo; la terza Messa poi era quella della Circoncisione che ricorda i primi sacrifici compiuti da Gesù per salvare il mondo, l'umanità.
Quali pensieri dobbiamo avere all'inizio di questo nuovo anno? Anzitutto non sappiamo se lo termineremo poiché può darsi che arriviamo alla stazione a cui dobbiamo arrivare prima che finisca questo nuovo anno.
Dobbiamo avere in mente Gesù, che è la via da seguire, la verità che crediamo, la vita3 che noi sospiriamo, la vita eterna4. Avere quindi in mente Gesù: Come farebbe lui se fosse al nostro posto? dobbiamo domandarci spesso. Egli ha voluto precederci in tutto, nella gioia e nel dolore. Solo egli è la verità, non le chiacchiere degli uomini che non costruiscono nulla. Gesù è la vita: noi possiamo anche morire questo anno, ma chi è con Gesù non muore: la sua vita non viene tolta, ma cambiata in meglio5, Gesù è la vita eterna. Noi perché non vediamo Gesù presente come tutti gli uomini, stentiamo un po' a credere che egli è la vita, la vita vera, eterna.
Avere sempre in mente nell'anno Gesù Via, Verità e Vita: questo è il primo dovere. Secondo: per passare bene l'anno, osservare bene le Regole, le disposizioni che verranno date, sopportare tutto ciò che ci può essere causato di male, dagli uomini
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in generale. «Siete fortunati quando tutti diranno male di voi, mentendo, perché grande sarà la vostra ricompensa in cielo»6. Osservare quindi la divina volontà che si compie osservando bene le Regole, le disposizioni, tutto ciò che viene permesso da Dio.
Terzo: avere in cuore una grande gioia, perché è mica perso o inutile ciò che facciamo da mattina a sera: «Labor vester non est inanis»7, dice S. Paolo. Breve è il patire, eterno sarà il godere. «Non sunt condignae passiones huius temporis, ad futuram gloriam»8: avere questa mira al disopra di tutto: procurare la gloria di Dio e la salvezza degli uomini, attraverso tutte le difficoltà che possiamo incontrare.
Quindi riassumendo: 1) avere in mente Gesù Via Verità e Vita: i pensieri che aveva lui, là nel presepio; 2) uniformità della volontà nostra con la volontà di Dio: «Sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra»9; 3) avere in cuore una grande gioia e il desiderio della gloria di Dio e della salvezza degli uomini. Queste due condizioni che sono contenute nell'atto di carità devono essere al disopra di tutte le altre.
Noi amiamo il Signore con tutto il cuore, sopra ogni cosa quando procuriamo la sua gloria. Osserviamo la vita di Gesù che venne dal cielo per compiere la volontà del Padre10 e salvare gli uomini e imitiamo i suoi esempi.
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* Meditazione dattiloscritta con la sola indicazione “Predica del Sig. Primo Maestro”, carta vergata, copia, fogli 1 (21x30,4), tenuta il 1

o gennaio 1944.

1 S. Maria Maggiore è una delle quattro basiliche maggiori di Roma, dedicata alla Madonna.

2 «Diede alla luce».

3 Originale: via sostituito con vita per il senso.

4 Cf Gv 14,6.

5 Cf «... Ai tuoi fedeli, o Signore, la vita non è tolta ma trasformata». Espressione del Prefazio dei defunti.

6 Cf Mt 5,11.

7 1Cor 15,58: «... [sapendo che] la vostra fatica non è vana nel Signore».

8 Rm 8,18: «... [io ritengo, infatti,] che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura».

9 Mt 6,10.

10 Cf Gv 6,38.