Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ISTRUZIONE II
IL BATTESIMO

[10] Vi è una preghiera che viene sempre esaudita. Non è quella che facciamo di nostra iniziativa, come cristiani, né quella che fa la Chiesa che è madre e ci rappresenta tutti, ma è la preghiera di Gesù Cristo il quale è sempre «exauditus pro sua reverentia»1. La preghiera che Cristo fa è quella dei sacramenti.
Ecco: nel Battesimo è detto: «Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo» e infallibilmente quel bambino diventa cristiano; è mondato dal peccato originale e riceve la grazia.
Nella Cresima il Vescovo dice: «Confirmo te chrismate salutis...»2 e l'anima riceve l'abbondanza dello Spirito Santo e dei suoi doni «ad robur, ad resistendum diabulo et tentationibus eius...: per fortificarla a resistere al diavolo e alle sue tentazioni»3. Così il sacerdote alle parole: «Io ti assolvo, ecc...» monda le anime dal peccato; viene assolto in cielo il peccato commesso quaggiù, e viene restituita o aumentata la grazia.
All'altare il sacerdote dice: «Hoc est corpus meum»4 e in realtà il pane si transustanzia nel corpo di Cristo. Nei sacramenti è Cristo che prega: «Oratio eius semper exaudita est»5.
Oggi risaliamo colla nostra mente indietro nella vita, e pensiamo a quel giorno in cui siamo venuti all'esistenza; pensiamo che il Signore avendoci | [11] creati ci ha fatto un grande beneficio; ma riflettiamo sopra un'altra cosa, cioè ricordiamo il paesello dove siamo nati, la chiesa parrocchiale che fu la nostra prima famiglia religiosa, e in fondo a quella chiesa un battistero: là siamo diventati cristiani. Ringraziamo il Signore di essere stati fatti cristiani; oltre alla vita naturale noi abbiamo avuto una nascita spirituale: «... nisi quis renatus fuerit ex aqua et Spiritu Sancto non potest introire in regnum Dei»6; per andare in Paradiso
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ci vuole una seconda vita. Che cosa eravamo noi prima del Battesimo, appena nati? In generale bisogna dire che i nostri genitori sono stati solleciti a farci il beneficio di poter acquistare subito la vita soprannaturale.
Prima di ricevere quelle acque rigeneratrici e salutari, eravamo uomini dotati di mente, di volontà, di cuore, ma semplici uomini e figli di Adamo. Siamo nati peccatori, perché il nostro capo Adamo è infelicemente caduto, e ai suoi figli è rimasta l'onta. Un padre è in carcere: i suoi figli sono riguardati con disprezzo, come figliuoli di un condannato. Così siamo noi, notando però che quei figli nulla possono del delitto del padre e, se vogliono, possono vivere bene; noi certo non abbiamo contribuito al peccato del nostro progenitore, ma abbiamo la sua macchia che è il peccato originale: siamo rimasti privi della eredità che il padre Adamo non ci ha lasciato perché l'ha sprecata, come un padre dedito ai vizi sciupa il patrimonio e i figli sono diseredati.
Ecco la nostra condizione: noi avremmo dovuto nascere con la grazia, senza la concupiscenza, istruiti cioè con la scienza infusa dei santi misteri divini, senza malattie e senza morte e di più | [12] con il grande diritto al cielo: «heredes Dei, coheredes autem Christi»7; fortunati di vita soprannaturale che è costituita in noi dalla presenza dello Spirito Santo: tutto questo Adamo l'ha sprecato, commettendo il peccato; ha perduto lo Spirito Santo, si è chiuso il cielo; poiché Dio gli aveva fatto una minaccia: perderai tutto per te e per i tuoi discendenti se farai il peccato.
Ecco come siamo nati noi: Iddio è disgustato con quel piccolo bimbo nato di fresco; doveva essere sua abitazione, suo possesso, invece non lo è; non è colpa del bimbo, va bene, ma intanto è privo di eredità e questo costituisce il peccato originale. Noi non avremmo mai potuto alzar gli occhi al cielo e dire: Là io sono aspettato: lassù debbo arrivare.
Ecco allora la grande grazia del Battesimo. Siamo stati portati alla chiesa. Iddio ci ha mondati dalla colpa originale. Noi non potevamo desiderare la vita spirituale della grazia, ma Dio è stato tanto buono e misericordioso con noi; degli uomini che vivono nel mondo solo uno su sei sono cristiani appartenenti alla Chiesa; ora noi siamo quella sesta parte di umanità eletta, preferiti
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sei volte dal Signore. Egli ci ha fatto nascere in una parrocchia cristiana, dove un sacerdote ci ha battezzati. Accogliendoci alla porta della chiesa ha chiesto: «Quid petis ab Ecclesia Dei?». E noi attraverso i padrini abbiamo risposto: «Fidem». E il sacerdote: «Quid tibi praestat fides?». E noi: «Vitam aeternam»8. Noi allora chiedevamo nientemeno che il Paradiso e di vivere sulla terra in preparazione al cielo; chiedevamo che il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo venissero ad abitare in noi e noi diventassimo membri della Chiesa. Oh, quale audacia! Noi piccoli chiedere | [13] tanto! Vi pare che se il Signore non ce lo avesse offerto, noi avremmo avuto il pensiero di domandarglielo?
Ed ecco che il sacerdote ha versato sul nostro capo le acque lustrali: anche Gesù è stato battezzato pur non avendone il bisogno e poi ha dato il comando agli Apostoli: «...Baptizantes eos in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti»9. Così il sacerdote obbedendo al comando di Cristo ci ha battezzati. Cosa si è operato in noi? Siamo stati riportati in famiglia come angioletti innocenti, in quella casa entrò lo Spirito Santo, noi eravamo templi di Dio, e non solo più figli del nostro padre naturale, ma figli di Dio, col diritto di guardare non solo i campi e le possessioni, ma soprattutto di guardare al Paradiso che è l'eredità dei figli di Dio: «si filii et heredes...»10.
Noi, in particolare, abbiamo ricevuto ancor di più. Ogni anima religiosa nel suo Battesimo riceve grande abbondanza di grazie e di aiuti. E allora voi esclamate col cuore commosso: Deo gratias! Sia benedetto il Signore! «Praevenisti me in benedi ctionibus....»11. Signore, mi hai prevenuta mentre non ero capace, mi hai amata da tutta l'eternità!
Osserviamo ora a quello che abbiamo fatto noi in quel battistero per mezzo dei padrini: quali patti si sono stretti tra noi e il nostro Dio. Siamo divenuti figli adottivi di Dio.
La figliolanza adottiva consiste in questo: due sposi che non hanno figli, adottano come figlio un bambino che, supponiamo, abbia perso i genitori sotto i bombardamenti. Il figlio prende il
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cognome e l'eredità del padre adottante. E da una parte e dall'altra si assumono veri obblighi.
| [14] Noi nel Battesimo siamo divenuti figli adottivi di Dio: quali obblighi abbiamo assunto noi, e quali Dio? Il sacerdote ha interrogato se eravamo disposti a osservare i comandamenti, a vivere la vita non solo naturale, ma cristiana, e noi abbiamo preso:
1) L'impegno di credere a tutto quello che insegna la Chiesa attraverso i suoi ministri; il Credo è il riassunto della fede e contiene tutti gli articoli da credere espressamente; noi abbiamo promesso di credere e di prestare l'assenso alla rivelazione e all'insegnamento della Chiesa. Come abbiamo osservato quest'impegno? Abbiamo sempre creduto, mai dubitato? La nostra fede è viva o morta? Abbiamo studiato il catechismo, la religione? Questo è pane, e noi l'abbiamo mangiato con gusto? Abbiamo amato di più le notizie delle cose vane che quelle veramente utili? Abbiamo creduto veramente ai misteri della vita di Cristo? Quale materia ci piace di più, di che cosa abbiamo gusto, cosa pensiamo di preferenza, cosa amiamo di sentire, cosa ci interessa, come leggiamo la parola di Dio?
Siamo impegnati a credere, ma prima bisogna istruirsi, e non solo nei misteri principali, ma nelle verità che discendono dai misteri principali; come ad es. che il sacerdote quando ha dato l'assoluzione ha veramente perdonato i peccati; che Dio mi vede e che mi devo comportare in modo degno della sua presenza; che bisogna veramente lasciare padre e madre per essere discepoli di Cristo, ecc.
2) L'impegno di osservare i comandamenti di Dio: «Si vis ad vitam ingredi, serva mandata»12. «Amerai il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze»13. | [15] Ed io li ho praticati i comandamenti? Li ho talvolta trasgrediti. È bene passarli in rassegna, vedere se abbiamo osservato bene la religione, i voti, il rispetto per il nome di Dio, la santificazione del giorno festivo, l'ubbidienza ai genitori, la carità, la riservatezza nei pensieri e nelle parole, il rispetto alla roba altrui, alla fama del prossimo, alla verità, ecc. Noi abbiamo ricevuto il diritto al Paradiso, ma questo diritto è amissibile: quel figlio adottivo può essere un ribelle e venire diseredato.
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3) Impegno di amare Dio e di servirlo, vivendo a lui uniti. E noi cerchiamo di servire questo Dio? Tutto il nostro cuore è per il Signore, vogliamo solo lui, e nessun'altra cosa? Lo amiamo questo Signore odiando il peccato che ci fa perdere l'intimità col buon Salvatore?
E Dio quali obblighi si è assunti nel nostro Battesimo? Si è obbligato a darci la grazia, la vita soprannaturale. Un ebreo fosse anche dotto, ricco, potente, per quanto abbia di grandezza non possederà mai quanto un bimbo uscito dal Battesimo e che dorme placidamente nella culla, incapace perfino di chiedere il latte... perché questo bimbo è abitacolo della SS. Trinità, tempio dello Spirito Santo ed ha la fede. Poi Iddio ci dà ancora tutte le grazie per vivere da buoni cristiani. Nessuno può dire: Io non posso vivere bene, vincere le tentazioni... Dobbiamo pregare e chiedere l'aiuto della grazia. Se abbiamo peccato dobbiamo dire: «Mea culpa», non ci è mancato nulla da parte di Dio, la mancanza è tutta nostra. Poi Iddio ci dà il suo aiuto per morire bene e per acquistare il Paradiso eterno. Ma questo Paradiso si può perdere: perdendo la grazia si perde il diritto all'eredità del cielo. Il peccato ci priva di un | [16] bene inestimabile, e noi forse all'uso di ragione l'avevamo già sprecato, e avevamo calpestato il diritto di vita eterna! Oh, che stolti siamo stati volontariamente! Un bambino se muore senza Battesimo va al Limbo; se muore col Battesimo va subito in cielo, ma l'adulto col Battesimo e col peccato va all'Inferno...
Tiriamo adunque delle conseguenze da questa considerazione.
1) Ringraziare Iddio del beneficio di questo sacramento. Credo sia molto utile celebrare la data del proprio Battesimo, cioè l'onomastico in cui col ricordo del nome si unisce anche quello della rigenerazione ricevuta nel Battesimo. Va bene ogni anno dedicare un giorno in ringraziamento per il sacramento del Battesimo. Vedete: Roosevelt14 ha ordinato che il 24 novembre tutti ringraziassero Iddio per i benefici concessi alla nazione americana15. Quanto più dobbiamo fare questo noi che siamo stati predileti,
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chiamati, amati, fatti figli di Dio. Siamo stati sempre figli buoni, devoti, oppure talora birichini, capricciosi? Oh, non disgustiamo mai il buon Padre celeste, il suo cuore amantissimo; egli ci ama tanto, ci aspetta lassù e vuol fare una festa eterna in cielo con tutti i suoi figli.
2) Ripensiamo ai doveri del nostro Battesimo: credere, osservare la legge di Dio, servire Iddio. Pensando a questo, facciamo l'esame di coscienza che abbracci tutto il complesso dei doveri dei buoni cristiani. I doveri religiosi vengono dopo, quando abbiamo dato prova di essere veri cristiani.
3) Sincero dolore dei nostri mancamenti; dolore di figli, non di disperati: Tu, o Dio, sei stato tanto buono verso di me, e io invece sono | [17] stata tanto cattiva; sono la figlia prodiga che ritorna... non lasciarmi più partire da te... sapevo che mi sarei rovinata allontanandomi da te: ho offeso il tuo buon cuore, ho agito da inconsiderata, perdona tu tutto il mio male, ti prometto che ti amerò tanto, teneramente...
Pregate che il Signore estenda la grazia del Battesimo su tutta l'umanità, che tutti possano entrare nella Chiesa; pregate per i cristiani che hanno tradito i loro doveri, chiedete perdono per tutte le infedeltà e per tutte le mancanze.
Sia dunque questa una giornata di ringraziamento per il santo Battesimo, di esame su gli obblighi da esso derivanti e di proposito efficace per la vita.
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1 Eb 5,7: «Fu esaudito per la sua pietà».

2 «Ti confermo con il crisma della salvezza» (Rito della Cresima).

3 Cf Ef 6,11.

4 Mt 26,26: «Questo è il mio corpo».

5 Cf Sir 51,15: «La sua preghiera è sempre stata esaudita».

6 Gv 3,5: «Se uno non rinasce da acqua e da Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio».

7 Rm 8,17: «... eredi di Dio, coeredi di Cristo».

8 «Che cosa chiedi alla Chiesa di Dio?... La fede... Che cosa ti offre la fede?... La vita eterna». (Rito del Battesimo).

9 Mt 28,19: «... battezzandole nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo».

10 Rm 8,17: «... se figli, anche eredi».

11 Cf Sal 21,4: «Mi vieni incontro con benedizioni».

12 Mt 19,17: «Se vuoi entrare nella vita eterna, osserva i comandamenti».

13 Dt 6,5.

14 Roosevelt Franklin Delano (1882-1945) presidente degli Stati Uniti.

15 Thanksgiving Day o giornata del ringraziamento: festa nazionale celebrata dagli americani il giovedì della quarta settimana di novembre.