2. [FIDUCIA IN GESÙ]*
Ecco che abbiamo pregato Gesù Bambino a volerci dare un buon anno. L'anno è già incominciato e noi abbiamo subito offerto a nostro Signore tutti i momenti, i giorni, i mesi del medesimo desiderando di passarli spendendoli interamente per lui, tanto se lo finiremo come se lo chiuderemo prima.
Sì, tutto sia per Gesù; niente per il mondo, per l'amor proprio, per il demonio. Tutto per Gesù e per Gesù soltanto. Egli solo ci basta. Egli vuol essere il nostro principio, il nostro fine e la stessa vita nostra. «Io sono l'Alfa e l'Omega»1 (l'alfa e l'omega sono la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco). A lui tutto deve essere indirizzato.
Riceviamo quest'anno con riconoscenza, indirizziamolo alla maggior gloria di Dio giacché gli appartiene e procuriamo di trascorrerlo sotto la guida del Padre celeste che giorno per giorno ci spezzerà il pane per nutrirci, come fa un babbo coi propri figliuoli.
Cominciamo subito con una grande fiducia. Raccogliamoci in ispirito attorno alla culla di Gesù Bambino, figuriamoci di entrare nella capanna di Betlemme e di chiuderne la porta per rimanere soli con Gesù, Maria e Giuseppe; baciamo quelle mani, quei piedini che un giorno saranno trafitti da chiodi per la nostra salvezza, baciamo il santo costato del caro Bambino che un giorno sarà squarciato per nostro amore e offriamo a lui i nostri propositi. Già li abbiamo preparati e già sentiamo quali dovranno essere. Nell'anno nuovo è ben chiara la risoluzione: Anno nuovo, vita nuova. Diciamolo a Gesù Bambino, diciamogli che vogliamo servirlo, che non vogliamo mai offenderlo, che proponiamo di dargli tutti i palpiti del cuore in tutti i giorni, combattendo con coraggio i nostri difetti vivendo sempre più uniti a lui.
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Questa sera si rinnovano i voti battesimali e le professe rinnovino i loro voti religiosi come noi sacerdoti rinnoviamo i nostri impegni sacerdotali. Rinnoviamo pure dinanzi alla santa culla la protesta che più volte abbiamo fatto di essere generosi con Gesù. Chissà quale salute, quali condizioni, tentazioni, ci riserva l'anno nuovo, il mondo e il demonio. Ho detto di avere una confidenza e una confidenza tutta particolare perché oggi anche Dio suol fare i suoi regali, suol distribuire i suoi doni, le sue grazie per tutto l'anno, giacché il proverbio: Chi ben incomincia è a metà dell'opera vale non solo per le cose materiali, ma altresì per le spirituali. Stamane fatevi pagare la strenna da Gesù Bambino! Se sentite che non ve l'ha ancora pagata, tornate dopo colazione, ma sperate, confidate, credete: egli ve la darà.
Un altro motivo per aver fiducia: oggi è la festa della Circoncisione, oggi fu imposto al Bambino il nome santo di Gesù. Questo nome che significa Salvatore sta ad indicarci l'ufficio particolare di Gesù, lo scopo per cui egli s'incarnò e venne al mondo: «Veni ad salvandum quod perierat»2. Gesù ci ha salvati facendosi vittima per noi sulla croce, nostro compagno nell'Eucaristia, nostro premio in cielo. Coraggio, dunque, e fiducia in questo giorno.
Se nel corso dell'anno ci rende titubanti il pensiero dei nostri peccati, oggi, capodanno, noi ricordiamo Gesù che si chiama Salvatore. Umiltà e diffidenza in noi, ma confidenza in Gesù, nel cuore di Gesù Bambino che non ha risparmiato nulla per noi. Egli ha cominciato subito ad amarci. Ogni puntura della paglia, ogni suo sospiro o lacrima sarebbe bastato, ma Gesù volle compiere l'olocausto fino alla croce.
Fiducia ancora in Gesù Bambino perché chi si mette con lui a camminare sulla via della santità con semplicità ed umiltà, trova facile il progresso. Non si può incominciare come da adulti; anche se per età lo siamo. Nello spirito si è sempre bambini. Diciamo al Bambino: Quest'anno voglio farmi santa vicino a te, studiando i tuoi passi. Mi nasconderò dietro a te, e il Padre celeste mi darà per tuo mezzo ogni grazia ed ogni aiuto.
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Sì, se saremo bambini avremo tutto, perché che cosa si nega ai bambini? Essi sono la speranza della casa, la predilezione del padre, l'oggetto delle cure materne. Se ci faremo bambini, inteneriremo il cuore di Dio che dirà per noi come disse a S. Pietro: «Sinite parvulos venire ad me: Lasciate che questi piccoli vengano a me; di essi infatti è il Regno dei Cieli»3. E ci accarezzerà e ci benedirà. Rendendoci piccoli, contiamo su Gesù, sulla sua grazia e sulla sua misericordia! Contiamo su Gesù! Il vostro sarà un anno santo se diffiderete di voi e confiderete in Dio e se ogni giorno rinnoverete la vostra speranza fermissima. Sperare, sopra-sperare, sperare anche contro ogni speranza. Così fecero i santi! Confidare, confidare e sopra-sperare in Gesù.
E quando pure sentiamo tutte le passioni ribollirci nel fondo dell'anima, quando provassimo ripugnanza all'obbedienza, alla povertà, speriamo e speriamo che da tante tentazioni, da così varie difficoltà, da malattie, da tutto, noi trarremo profitto spirituale arricchendoci di meriti.
Gli ostacoli sono occasioni di meriti maggiori. Considerate la vita di Gesù: che povertà ed umiltà in quella grotta, che povertà ed umiltà sino alla croce! Incominciamo dalla grotta e seguiamolo con fedeltà. Saliremo poi anche il Calvario, ma con lui, il che non sarà difficile. Quando Gesù dà mano non è più grave il peso, non più pesante il suo giogo4. Stiamo dunque con lui e seguiamolo come ce lo fa seguire la liturgia la quale in un anno ci presenta in sunto tutta la vita del Signore. Ci sarà assai utile l'uso del Messalino.
Diciamo oggi alla Madonna che vogliamo farci compagni di Gesù Bambino. Mentre ella lo porta fra le braccia, noi le cammineremo a fianco e quando saremo stanchi chiederemo il suo aiuto. E così giorno per giorno, con perseveranza. «Colui che persevererà fino alla fine sarà incoronato»5.
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* Meditazione stampata in sedicesimo di seguito al Ritiro di gennaio, pp. 13-15. Il titolo nell'originale è: “1° dell'Anno 1937”. L'autore è indicato nel modo seguente: “Sig. Primo Maestro”.
1 Ap 1,8.
2 Cf Mt 18,11: «Sono venuto per salvare ciò che era perduto».
3 Mt 19,14.
4 Cf Mt 11,30.
5 Cf Mt 24,13.