Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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11. I SANTI ANGELI CUSTODI*

Considereremo brevemente qualcosa intorno ai santi angeli custodi.
1) Gli angeli sono soggetti, come noi medesimi, al gran capo Gesù Cristo. Il Padre celeste ha voluto che tutte le creature fossero soggette alla potenza, grandezza e maestà di Gesù Cristo; egli è il capo supremo; S. Paolo dice: «Oportet instaurare omnia in Christo sive in coelis sive in terra»1. E chi sono le creature che debbono essere restaurate in Cristo? Gli uomini e gli angeli, e cioè le creature che sono in cielo e quelle che sono in terra. Gli angeli sono corredenti da Cristo essendo egli capo di ogni principato e potestà; a lui sono soggette tutte le creature.
Il Padre si è degnato dargli un nome. «In nomine Jesu, omne genu flectatur, coelestium, terrestrium et infernorum, et omnis lingua confiteatur, quia Dominus Jesus Christus in gloria est Dei Patris: Nel nome di Gesù Cristo si deve piegare ogni ginocchio, in cielo, in terra e nell'inferno, ed ogni lingua deve confessare che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre»2.
2) Gli angeli sono nostri fratelli, perché anch'essi sono della nostra famiglia e, come si considerano fratelli quelli di un'unica casa perché figli di uno stesso padre, così immensamente di più gli angeli sono fratelli nostri. Essi ci accompagnano tutto il giorno, ci ispirano nei momenti opportuni, ci esortano al bene, ci desiderano santi e notte e giorno pregano per questo. Sono nostri fratelli. Parliamo sempre all'angelo custode delle nostre difficoltà, dei nostri studi, del nostro apostolato. A parlare cogli uomini vi è sempre un qualche pericolo di vanità o di scoraggiamento, mentre dalla conversazione cogli angeli ne riceveremo invece coraggio, grazia, consolazione.
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3) Gli angeli custodi saranno nostri compagni di gloria in cielo. Essi sono già sicuri della loro felicità eterna, essendo con S. Michele rimasti fedeli, allorché satana si ribellò a Dio. Gli angeli superbi furono umiliati e gli altri entrarono al possesso della loro gloria.
Gli angeli, gli arcangeli, i cherubini, ecc., formano nove cori pieni di gloria i quali continuamente cantano al Signore: «Sanctus, Sanctus, Sanctus»3. Anche noi faremo parte di quei cori, parteciperemo a quei canti, avremo lo stesso gaudio, se sulla terra combatteremo bene la vera battaglia, se mostreremo davvero di voler servire il Signore con cuore retto. Gli angeli custodi sono dunque nostri fratelli: 1) perché uniti anch'essi a Gesù Cristo nostro capo; 2) perché ci accompagnano sulla terra, perché saranno nostri compagni di gloria.
Esaminiamoci: Amiamo gli angeli custodi come si debbono amare due fratelli affezionati? Ci raccomandiamo alle orazioni dei nostri angeli custodi specialmente nelle difficoltà di spirito, negli scoraggiamenti, quando si perde il fervore?
Gli angeli sono fedeli a noi e noi siamo fedeli a loro? Li ascoltiamo?
Purtroppo gli uomini ascoltano tante persone del mondo; spesso ascoltano le proprie passioni o danno tanta importanza allo stesso demonio. Gli angeli custodi sono invece buoni consiglieri; ad essi dobbiamo prestare obbedienza ed ascoltare devotamente i loro suggerimenti. In questo momento chiediamo loro che ci suggeriscano i pensieri migliori. Angelo di Dio, ecc.
Abbiamo bisogno dell'angelo custode in tutto, per le cose materiali, per l'apostolato, per la santificazione dell'anima, per la famiglia, per le anime dei benefattori, per le vocazioni affinché siano docili alla voce del Signore, per tutte le persone della Congregazione.
O angeli che popolate il Paradiso, guardate su questa terra! Sopra ogni punto di essa, si può dire, vi è un formicolaio di uomini che camminano, dormono, mangiano, che sono insidiati dal demonio.
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Vedete i diavoli quanto lavoro fanno per trascinarli all'Inferno. Angeli del cielo, soccorrete la povera umanità, ricordate che essa trovasi nel gran pericolo di essere vinta dalla potenza infernale. Abbiate pietà della Chiesa umiliata, sostenete i missionari e gli apostoli. A voi consacriamo la povera umanità, conducetela tutta in Paradiso con le vostre preghiere, col suscitare cuori infiammati che volino alla salvezza di queste anime pericolanti che stanno per cadere a capofitto verso la perdizione.
Affidiamo la terra al cielo, cioè gli uomini agli angeli affinché tutti siano redenti dal sangue di Cristo. Gli angeli e noi ne abbiamo goduto il frutto, una buona parte dell'umanità aspetta la luce del Vangelo. Oh, ci fossero dei milioni delle Figlie di San Paolo che portassero la luce della verità a tutti gli uomini! Dite agli angeli custodi tutte queste cose, vi capiranno assai bene.
Preghiamo gli angeli, essi posseggono mezzi che noi non abbiamo e riescono ad operare il bene anche ove il missionario non può giungere.
Angelo di Dio, ecc.
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* Meditazione stampata in un ottavo (pp. 4-6) con altre quattro prediche indicate nella nota della meditazione n. 5.

1 Cf Ef 1,10: «È necessario ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra».

2 Cf Fil 2,10-11.

3 Is 6,3.