9. ESTENSIONE DEL GIUBILEO*
È uscita la Costituzione Apostolica1 che estende il Giubileo a tutto il mondo.
A Roma è stato chiuso col giorno di Pasqua l'anno giubilare. L'anno scorso, coloro che volevano acquistare il Giubileo, ad eccezione di poche categorie di persone, dovevano recarsi a Roma.
Nella Costituzione Apostolica il Papa si rallegra della grande affluenza di pellegrini a Roma per l'acquisto del Giubileo. Tuttavia la grande maggioranza dei fedeli è stata impedita di recarvisi. Quanti pochi dalle Americhe, dall'Australia!
Il sommo Pontefice stabilì che da oggi, ottava della santa Pasqua, a tutta l'ottava di Pasqua dell'anno 1935, si possa acquistare da tutti i fedeli il Giubileo sotto determinate condizioni che sono: la Confessione e Comunione (con quelle precise intenzioni), la recita di determinate preghiere e la visita di quattro chiese, la cui determinazione verrà fatta dai Vescovi, che si atterranno alle indicazioni di sua Santità.
Se il Signore ci assisterà con la sua santa grazia, acquisteremo parecchi giubilei per noi e pei nostri cari defunti. Stabilirete così le vostre passeggiate mensili: la visita alle quattro chiese, dopo il ritiro mensile.
Giubileo significa giubilo. Arreca letizia spirituale coi frutti delle altre indulgenze plenarie, ma reca con sé maggiori facilitazioni e maggior solennità, perché ricorda sempre date, circostanze solenni della Chiesa, e porta con sé maggiori vantaggi per le anime. È come se si ricevesse un'altra volta il Battesimo.
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Indulgenza plenaria significa remissione totale della colpa [e del debito di pena], per cui, dopo averla acquistata, se si morisse, l'anima andrebbe subito a godere gli eterni gaudi del Paradiso.
Il Giubileo di quest'anno ricorda l'istituzione della santissima Eucaristia; l'istituzione del sacramento dell'Ordine; la passione di Gesù Cristo: l'agonia nell'orto, la condanna, la flagellazione, la salita al Calvario, l'agonia, la morte di Gesù in croce. Ricorda inoltre la risurrezione di Gesù, la sua vita terrena nei quaranta giorni seguenti, nei quali apparve con frequenza agli Apostoli ed alle pie donne. Ricorda l'ascensione che ci fa pensare al bel Paradiso, e [i] dieci giorni di preghiera nel cenacolo della famiglia apostolica; la discesa del Divin Paraclito sui congregati; la prima predicazione di Pietro, trasformato dai doni dello Spirito Santo; la prima diffusione del Vangelo. Dobbiamo ricordare tutti questi grandi avvenimenti nell'anno giubilare.
Inoltre il Giubileo deve essere una meditazione accompagnata da propositi veramente generosi.
Centenario dell'istituzione dell'Eucaristia: dobbiamo diventare anime di fervore eucaristico, dobbiamo raccoglierci nel silenzio. Quanto si chiacchiera inutilmente! Mortifichiamo questa lingua che, pronta ad offendere, a ferire, fa penetrare più profondamente i chiodi nelle mani e nei piedi di Gesù.
Ringraziando dell'istituzione del Sacerdozio, abbiamo nel ministro di Dio maggior riverenza; ascoltiamo con migliori disposizioni la sua parola, e siamo più docili ai suoi consigli.
Meditiamo i dolori della Vergine Addolorata. I servi di Maria meditando i dolori della madre di Gesù, di quanta sensibilità adornano la loro anima!
La beata Gemma Galgani2, S. Gabriele dell'Addolorata3 raggiunsero la loro santità nella meditazione delle sofferenze del Calvario e nel fervore all'Eucaristia.
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Quest'anno sia un anno di compunzione nel servizio fedele di Dio, nel silenzio. Che il Crocifisso veda le nostre anime addolorate, veda la profondità dei nostri propositi. Fissiamo i nostri sguardi nei suoi piedi, nelle sue mani trapassate da chiodi, nel suo costato ferito dalla lancia, sul suo capo grondante per le trafitture delle spine acutissime, sul suo volto svillaneggiato dagli schiaffi e dagli sputi, e ripeteremo commosse: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Quia per sanctam crucem et mortem tuam redemisti mundum4.
Avremo tanto da meditare sulla risurrezione di Gesù, sul primato di Pietro, al quale Gesù conferì il potere di pascere gli agnelli suoi, i fedeli; le pecore sue, i ministri, stabilendolo così capo di tutta la Chiesa.
Eleviamo il pensiero al cielo, meditando l'Assunzione. L'Oremus che diciamo ad onore della Regina degli Apostoli5 riceve la sua conferma.
Meditando sulla discesa dello Spirito Santo e sul primo trionfo della Chiesa, con la predica di Pietro dobbiamo risolverci a penetrare più profondamente lo spirito del Vangelo, a studiarlo, a leggerlo e diffonderlo con più amore. Risolviamo inoltre: 1) di entrare in questo anno santo nelle sofferenze, nei dolori di Gesù concependo un vero dolore dei nostri peccati ed un forte desiderio di non commetterne più. 2) Di crescere6 maggiormente nella grazia, in quest'anno in cui le grazie di Dio sono più copiose. Rifugiamoci con più fede e più dolore nelle piaghe sacratissime di Gesù. Esse sono la nostra speranza, la nostra salvezza.
Il tratto evangelico di oggi ricorda due apparizioni di Gesù agli undici Apostoli nel cenacolo; la seconda per convincere Tommaso, restato incredulo al racconto degli altri Apostoli sulla
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risurrezione. Gesù dice a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani, e accosta la tua, e mettila nel mio costato, e non voler essere incredulo, ma fedele»7.
Sì, accostiamoci pure noi a Gesù e poniamo le nostre dita nelle sue piaghe santissime, e piangiamo di essere stati causa delle divine sofferenze, e proponiamo che, riscaldate da quell'amore ardente, proseguiremo più franche nella virtù, nel rinnegamento della nostra volontà.
Vorrei che le piccole, le predilette del Signore, si accostassero a Gesù crocifisso con tutto lo slancio e la confidenza del loro cuore amante, e le più avviate sulla via del perfezionamento facessero propositi di maggior santità, si ricostituissero veramente nella santità.
Sia quest'anno giubilare un grande avanzamento nella santificazione. Ripetiamo tutti i giorni la giaculatoria indicataci da sua Santità: Adoramus Te, Christe!
Facciamo con molta frequenza la Via Crucis. Le anime devote della passione di Gesù progrediscono più rapidamente. Le Figlie di San Paolo di Roma hanno stampato il libro: l'Anno Giubilare8. Il Signore premierà le loro fatiche.
Il Signore riempie l'animo di pentimento, elargisce molte croci quando vuole più arricchirci dei suoi doni. Facciamo posto al Signore, prepariamogli la via, affinché possa arricchirci dei suoi doni.
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* Predica stampata in EC, 5[1934]3-4. Non è indicato l'autore, ma dallo stile direttivo si può attribuire chiaramente al Fondatore. In EC la data è indicata nel modo seguente: “Domenica in Albis”, quindi: Alba 8 aprile 1934.
1 Cf Pio XI, Costituzione Apostolica Quod superiore anno, 2 aprile 1934, AAS, 26[1934]137.
2 Gemma Galgani (1878-1903), di Lucca. Partecipe delle sofferenze di Cristo, ricevette nella sua carne le stimmate.
3 Gabriele dell'Addolorata (1838-1862), al secolo Francesco Possenti, di Assisi. Dopo una giovinezza spensierata entrò nell'Ordine dei Passionisti e in cinque anni raggiunse la vetta della santità.
4 «Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché con la santa croce e con la tua morte hai redento il mondo».
5 Orazione della Messa ad onore della Regina degli Apostoli: Signore, che hai dato lo Spirito Santo ai tuoi Apostoli, che pregavano in unione a Maria, Madre di Gesù, concedi a noi, che sotto la protezione della stessa Madre nostra e Regina degli Apostoli serviamo fedelmente alla tua Maestà e possiamo diffondere con la parola e con l'esempio, la gloria del tuo Nome. Per lo stesso….Riportato in: J.M.J.P., Regina degli Apostoli, Pia Società San Paolo, Roma 1928, p. 262.
6 Originale: accrescere.
7 Cf Gv 20,27.
8 S. R. Z., Anno santo 1933-1934, FSP, Roma 1933. Cf UCAS, settembre 1933.