Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

16. MEZZI PER LA RIFORMA E LA CUSTODIA DEL CUORE*

Il demonio insidia la vita religiosa, e sovente, proprio sul principio di essa. Ma voi non vi meravigliate; il divin Maestro aveva detto agli Apostoli: «Ecco che satana vi verrà attorno quasi per vagliarvi e per provare la vostra fedeltà»1. E ancora il divin Maestro, prevedendo che per qualcuno la vittoria sarebbe stata del nemico, aveva detto a Pietro: «Tu però, ravveduto, conferma i tuoi fratelli»2. Temiamo il demonio meridiano, il quale è pieno di astuzia e si presenta nascondendo le sue brutture sotto le vesti più belle, portando mille buone ragioni. L'unico mezzo per vincerlo è la pietà. Conviene quindi rafforzarla.

Qui fermiamoci oggi, e prima parliamo della riforma e custodia del cuore i cui mezzi principali per ottenerla sono l'esame di coscienza e la Confessione; poi i ritiri mensili e gli Esercizi spirituali. Che cosa si fa in questi? Si stabilisce un programma annuale per il lavoro spirituale, e cioè si sceglie il proposito principale ed i mezzi per mantenerlo: in una parola si fissa ciò che si vorrà fare durante l'anno. Quest'anno leggerò quei libri spirituali, farò l'esame di coscienza sul tal punto, procurerò di progredire nell'ubbidienza o nella divozione alla Madonna. Ma poi naturalmente non si farà solo questo, ma si continuerà nelle pratiche apprese nel probandato e nel noviziato.
Nell'esame particolare pensiamo di dover tirare su un muro della casa di Dio. Ma il resto? Eh, il resto, s'intende, si farà. Applichiamoci intanto alla costruzione del muro.
~
Nei ritiri mensili poi ci si esamina sul punto prefissoci, si chiede perdono al Signore se si vede che si è fatto poco, nel caso contrario si ringrazia del progresso, desiderando una maggior perfezione. Nelle confessioni settimanali si rende conto al confessore del lavoro fatto e si nota il punto debole per rinforzarlo. Queste sono di grande aiuto.
Principalissimo però è l'esame di coscienza particolare, da farsi di preferenza alla Visita, essendo questo il tempo migliore della giornata, il più calmo, segreto, tranquillo, in cui non è difficile per l'anima il ricopiare Gesù Cristo, la sua santità, la sua perfezione. Egli nel Tabernacolo è vivo e vero, e il suo cuore palpitante ci attira a sé con i doni dello Spirito Santo e con mille sante ispirazioni.
La seconda parte della Visita quindi, quella in cui si onora Gesù Via, sia molto tranquilla. Diciamo a Gesù che vogliamo divenire simili a lui!
Dunque per salvarsi dal demonio meridiano è indispensabile la riforma del cuore, per cui servono le suddette pratiche. Facendole bene voi farete grandi progressi.
Chi non ama davvero il Signore, può amare le pratiche esterne, come le lodi, ecc., ma non il lavoro interiore con cui si vogliono svellere le radici dell'orgoglio, della superbia, della sensibilità. Alcuni hanno per loro regola di vita l'amor proprio. Invece il lavoro interiore fa sì che l'anima pensi a sé, e sebbene occupata e sovraccarica di occupazioni, reputa questa la maggiore, il fine per cui si è fatta suora.
Il resto: regola, abito, clausura, sono soltanto cose esteriori che aiutano chi vuol crescere coraggiosamente nella virtù. Qui sta il vero amor di Dio. Altrimenti anche restando suore sino all'età di Matusalem3, se non vi sarete corrette e santificate, non avrete fatto nulla nella vostra vita. Farsi santi significa avere Dio nel cuore, ma Dio non si ha finché non si è ucciso l'io. Nelle confessioni perciò, non vi accontentate di tagliargli la cresta.
I mezzi con cui potete aiutarvi in questo lavoro spirituale sono:
~
1) La direzione spirituale, da non confondersi con la Confessione.
È necessario distinguere: l'una ha il solo scopo di assolvere i peccati, l'altra principalmente di guidarci nel bene dopo la confessione. Questa serve per l'assoluzione dei peccati, ma in certi punti decisivi per la vita, il confessore deve anche consigliare; ordinariamente dà quei consigli che crede più utili per evitare i peccati e le ricadute.
La direzione spirituale esterna è bene che le suore se la diano fra loro. Per essa potete conferire fra di voi una volta al mese o ogni due mesi. Sarà una direzione esterna in cui apprenderete il modo di fare le pratiche di pietà, di esercitarvi sulla povertà, di sopportare questa o quella persona, di sfuggire quei pericoli, di avanzare nella perfezione.
Ciò dovete farlo fra di voi. E su questo punto, giacché siete preparate a ben comprendere le cose, aggiungo questo: cioè è necessario che chi vi guida sappia tutto di voi; inoltre che, chi dirige nelle case, dia il pensiero serale e sorregga nel cammino della virtù.
Il Signore vuole che la sua grazia passi attraverso canali, e questi sono le vostre superiore delle quali dovete avere la massima stima, non per le loro virtù personali o per il carattere o per le loro attitudini, ma perché sono i mezzi per cui il Signore vi fa arrivare le sue grazie.
Ho detto che chi vi guida deve saper tutto, perciò chi guida, sebbene non debba conoscere i vostri peccati, né indurvi alla manifestazione della coscienza4, pure deve sapere ed approvare da chi vi confessate. Ma mi costa tanto!. E appunto qui sta il merito! Per questo, attenetevi alle norme che vi vengono dalla Casa Madre, cambiate solo per necessità di coscienza, solo casualmente per una volta, e regolarmente ogni quattro mesi per le Tempora5. Se chi vi guida vede degli abusi, deve avvertirvi e provvedere.
~
Inoltre, chi vi guida deve conoscere lo stato di vostra salute, avendo i superiori la cura dell'anima e del corpo. Manifestatevi interamente e per tempo, poiché per la vostra età ed inesperienza, avete bisogno di dire tutto onde, quando vi fosse qualche inconveniente, si possa provvedere per tempo, secondo quello che sembrerà la volontà di Dio.
Fate conoscere il vostro carattere: sebbene anche noi difficilmente lo conosciamo, pure, se ci apriamo, chi guida con l'aiuto di Dio potrà comprenderlo meglio.
Nella direzione spirituale è necessario dire le difficoltà che s'incontrano nella pietà, come si fa la Comunione, la meditazione, l'esame di coscienza, le difficoltà della vita comune o di apostolato che provengono dalla convivenza con le sorelle, le nostre tendenze particolari, le ripulsioni, come si praticano i voti (e ciò solo nella parte esterna, ossia nella fuga dei pericoli e delle occasioni pericolose, senza la rivelazione delle colpe).
Dovete avere unità di cuore, di pensieri, di sentimenti e curare molto la direzione spirituale esterna, detta così per distinguerla dal foro interno o confessione.
Abbiate il vostro cuore in famiglia; ricorrete al confessore solo su alcuni punti principali, ma nel complesso lasciatevi sostenere, incoraggiare, aiutare da chi vi guida.
È molto opportuno tenervi a distanza dai sacerdoti, poiché voi dovete essere colombe per semplicità, ma anche serpenti per prudenza. Non fa bisogno che conosciate esteriormente il confessore, né che gli diciate ogni cosa, ad esempio: per essere ben indirizzate nell'apostolato in cui deve assistervi e guidarvi la Congregazione. Voi avete una vocazione speciale e vi ci ha volute il Signore, perciò egli vi provvederà, attraverso i superiori, di tutte le direttive che vi servono. Abbiate la massima riverenza per i ministri di Dio; essi vi danno la divina parola, la Confessione, la Comunione. Abbiate verso di loro una vera riverenza, ossia tenetevi alla debita distanza, ricaverete in tal modo molto più frutto e quando anche il vostro cuore non restasse soddisfatto, farà Gesù.
È bene che non vi tocchiate fra di voi, ma anche che non baciate la mano ai sacerdoti, eccetto ai Vescovi e a quei sacerdoti che, per ragioni speciali, vi indichi la Prima Maestra. Solo
~
tempo fa ho sentito dire di voi: Che suore schifiltose! Questo è un complimento; io vorrei sentirlo in tutti i paesi. Del resto voi appartenete al Signore e dovete essere tutte per lui6. Non vi dico che gli altri pensino male nel loro modo. No, sarà buono quanto dicono gli altri, ma anche questo è buono; e voi non siete tenute a fare tutto il bene del mondo; fate perciò questo, in pace, come voluto da Dio, voluto dall'ubbidienza e perciò più meritorio. Non vorrete mica far scuola, curar gli infermi, portar la croce e cantar Messa tutto insieme! Fate la vostra piccola parte di bene, ma fatela bene!
La grazia di Dio non ci viene per la nostra maggiore o minore furberia, ma per l'umiltà del cuore di chi fa bene la sua volontà confidando in lui. Ecco alcuni consigli per progredire.
Ne aggiungiamo due:
2) Lo spirito liturgico. Servitevi dei libri liturgici per sempre meglio partecipare a tutte le funzioni della Chiesa: Messa, Sacramenti, funzioni. Senza affannarvi, però! Usate il Messalino alla seconda Messa della domenica; nella prima seguite le solite pratiche: preghiere del mattino, esame preventivo, preparazione alla Comunione.
3) Altro mezzo è mettere sempre in prima linea la pietà. Il Cottolengo7 domandava al suo carissimo dottor Granetti8 quando lo vedeva arrivare alla piccola Casa verso le nove: Ebbene, abbiamo sentita la Messa?. E se l'altro rispondeva che non gli era stato possibile per qualche ragione: Andate adesso, soggiungeva il Santo, prima di entrare nelle infermerie, altrimenti mi uccidete gli ammalati!. Sì, sempre in primo luogo le pratiche di pietà e il Signore prospererà le vostre fatiche. Per la Visita non vi dico che dobbiate finirla al mattino; fate come vi dice chi vi guida, ma non lasciatele l'ultimo tempo della giornata.
~
Mettiamo insieme tutte le preghiere e adorazioni per ottenere che tutti ci facciamo santi. Se dinanzi a Gesù eucaristico la lode è perenne, continua sarà anche la sua misericordia infinita su di noi. Quelle che fanno l'Adorazione alzino le mani per ottenere la grazia alle sorelle che si trovano in apostolati difficili. Cresca così la vostra Congregazione, non tanto in numero quanto nello spirito, nella virtù, nella pietà. Oh, santifichiamoci tutti! Passano gli anni; beato chi avrà approfittato delle occasioni per farsi dei meriti!
Dunque ho detto: primo lavoro importantissimo è l'emendazione del cuore coi mezzi della confessione e della direzione spirituale; ad essa ci spronino lo spirito liturgico e le preghiere della Comunità.
Vi benedica il Signore e vi dia la grazia di crescere in età, sapienza e grazia.
~

* Stampato in EC, novembre 1934, pp. 6-7. Sotto il titolo: “Prediche del Primo Maestro” sono raccolte quattro prediche, tenute nel corso di Esercizi: dal 10 al 19 agosto (cf EC, 9[1934]1). Il 20 agosto ci furono le professioni di 66 novizie. Alla presente, i curatori dei dattiloscritti successivi hanno messo come titolo: “Direzione spirituale”. Al posto del titolo in EC è indicata la data: “Lunedì, 13-8-34”.

1 Cf Lc 22,31.

2 Cf Lc 22,32.

3 Cf Gen 5,27.

4 Cf CDC (1917), can. 530.

5 La disciplina circa il sacramento della Confessione nel CDC (1917) era molto severa. Ogni comunità doveva avere il confessore ordinario, approvato dal Vescovo, e un confessore straordinario che quattro volte all'anno, durante le Tempora, veniva in comunità e a questo tutte le suore dovevano presentarsi (cf cann. 520-521).

6 Si avverte il timore, del resto fondato, che alle suore vengano date, da confessori occasionali, direttive contrarie specialmente circa l'apostolato. Inoltre alcune norme di riservatezza, oggi sembrano eccessive, anche se sono sempre opportune.

7 San Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842), piemontese.

8 Lorenzo Granetti, medico chirurgo della Piccola Casa, assistette personalmente il Cottolengo fino alla morte. Cf Piano L., San Giuseppe Benedetto Cottolengo, Fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, Ediz. PCdDP, Torino 1996.