Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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JMJP.

G.D.P.H.

13. VIVENTES DEO IN C[HRISTO] J[ESU]

«Ex[h]ibete vos Deo, tal mlquam ex mortuis viventes; et membra vestra [arma]34 justitiae Deo» (Rom. VI, 13).
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a) Morti al peccato, «vita vestra est abscondita cum Christo in Deo». È vita nuova, ma interiore; ma la miglior vita, quella soprannaturale; è il Cristo che vive in noi; vive l'uomo spirituale.
S. Paolo morì del tutto nell'ora di Damasco; ma si alzò dal battesimo un altro uomo: un nuovo Cristo.
Esce un uomo nuovo dal battesimo: il cristiano.
Esce un uomo nuovo da la professione: il religioso.
Esce un uomo nuovo da l'Ordinazione: il Sacerdote.
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b) La nuova vita sacerdotale è pienamente attiva: il cervello, la fantasia, le aspirazioni, la parola, la condotta, la professione è quella di Gesù Cristo Sacerdote.
È trasfigurato, è un celestiale, è un banditore delle cose eterne: «Igitur, si consur[r]existis cum Christo, quae sursum sunt quaerite, ubi Christus est in dextera Dei sedens; quae sursum sunt sapite, non quae super terram» (Col. III, 1 [-2]). Gli interessi divini sono i suoi; i pensieri di G[esù] C[risto] sono i suoi pensieri; sente con Cristo; parla come Cristo; la sua vita ripete quella di Gesù Cristo.
È però vita che si sviluppa, sostiene, aumenta per una continua cura. «Induentes novum (hominem) qui renovatur in agnitionem secundum imaginem ejus, qui creavit illum» (Col. III, 10)[.]
Primo: che viva lontano dal mondo, per preservarsi da ogni indebolimento: «vos de mundo non estis». Il mondo è vuoto del Cristo e di Dio.
Secondo: si alimenti di Cristo: nutrendo di Lui la mente: «Verbum Christi habitet in vobis abundanter, in omni sapientia, docentes, et commonentes vosmetipsos, psalmis, hymnis et canticis spiritalibus,35 in gratia cantantes in cordibus vestris Deo» (Col. III, 16). Nutrendo di Lui lo spirito: vita eucaristica; comunicando con Gesù spessissimo nella giornata con visite, comunioni spirituali, rinnovata unione anche con mezzi esterni.
Nutrendo di Lui il cuore: [«]Quam dilecta tabernacula tua, Domine virbutum. Concupiscit et deficit anima mea in atria Domini... Etenim passer invenit sibi domum et turtur nidum sibi, ubi ponat pullos suos. Altaria tua, Domine virtutum (ego requiram)» (Salm 85, 2[-4])36.
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Il Sacerdote diverrà vero donatore di vita, in questo modo ovunque porterà lo spirito di cui è nutrito. Egli verserà quello. di cui è pieno il suo cuore, su le anime.
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A G[esù] Maestro

Morto per darmi vita: «Ego sum resurrectio et vita».
Il mio ministero sarà efficace in proporzione della mia vita spirituale. Da un uomo di Dio tutti sentono di dover imparare. Quel non so che di divino che traspare da la sua persona, ragionamenti, vita semplice, pia, raccolta, impressiona: gli uomini lo intravedono quel «aliquid divinum»; sentono di essere in presenza di qualcosa di superiore. È uomo risorto elevato sopra ogni cosa terrena: «Si autem mortui sumus cum Christo; credimus quia simul vivemus cum Christo; scientes quod Christus resurgens ex mortuis, jam non moritur; mors illi ultra non dominabitur» (Rom. VI, 8)[.]
Risorgerà anche il corpo nell'altra vita: e avrà il riflesso delle virtù e meriti e vita soprannaturale dell'anima: cioè: splendore. impassibilità. immortalità, agilità, sottigliezza. «Cum Christus apparuerit vita vestra; tunc et vos apparebitis cum ipso in gloria[»] (Col. III, 4).
Perciò: «Salvatorem expectamus Dominum nostrum J[esum] Ch[ristum], qui reformabit corpus humilitatis [nostrae], configuratum corpori claritatis suae, secundum operationem, qua etiam possit subjicere sibi omnia» [Fil. III, 20-21]37.
Rosario, miserere.
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34 L'A. ripete il termine membra invece di arma dopo vestra.

35 L'esatta trascrizione è hymnis e non hjmnis, spiritalibus e non spiritualibus, come sono nell'originale.

36 Il salmo citato è l'83.

37 La citazione riportata dall' A. è Rom XI, 12.