Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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1. IMITATORES DEI SICUT FILII CARISSIMI 3 (Ef. V, I)

a) Devo, essendo figlio, rassomigliare al Padre; per piacergli. Il Figlio che Gli piacque totalmente fu Gesù Cristo: «Questo è il Figlio mio, che mi piace». Se Cristo vivesse in me: mente, cuore, volontà, il Padre vedrebbe G[esù] C[risto] in me; Gli piacerei... Ma io non sono l'alter Christus:
La mia mente,
il mio cuore
la mia volontà [...]
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b) [«]Rogo autem vos, imitatores mei estote; sicut et ego Christi[»] [(] 1Cor. IV, 16 [)].
Grandissimo profitto si può ricavare da un tipo umano di santo, di sacerdote, di apostolo.
Imitare Paolo per imitare e Cristo; per vedere in un essere, soltanto uomo, come si può essere santo, Sacerdote, apostolo come Cristo.
«Scitis quomodo oporteat imitare nos» (2Tess. III, 7). Cioè: per vedere come operò Cristo[.]
Paolo è vita, dottrina, mediatore, intercessore per noi[.]
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c) «...Ut nosmetipsos formam daremus vobis ad 3 imitandum nos» (2Tess. III, 9).
Il grande nostro bisogno: far vivere Cristo, riprodurre il Cristo in noi; perché i nostri, i lettori, gli uomini leggano nella vita nostra la vita del Cristo: il Vangelo.
La parola scritta ed orale, pubblica e privata[,] quella di Paolo, quella di Cristo.-Meditare vitam[.]
La condotta privata e pubblica[,] quella di Paolo, per essere quella di Cristo. - Meditare epistolas[.]
La mia preghiera ed il mio apostolato, quelli di Paolo per essere quelli di Cristo. - Orare ed agere per Paulum in Chr[isto].
Fine
: [«]formam daremus vobis[»].
Preghiera: misteri gaudiosi, miserere.
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3 Il termine carissimi non richiede l'h come invece riporta D. Alberione. La lettera a, che apre il primo paragrafo, nell'originale è collocata prima del titolo.