Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Ventunesimo giorno. - Potenza di San Paolo.

1. Oggi comincia la terza parte del mese consacrato a San Paolo: in questa considereremo la divozione a San Paolo. Anzitutto vediamo quanto sia grande il potere del Santo Apostolo in cielo.
Noi possiamo avere tanto più fiducia in un santo quanto più sappiamo che le sue preghiere sono ascoltate dal Signore è quanto più sappiamo che egli ci ama.
Riguardo alla potenza: essa è sempre proporzionata ai meriti che il santo si è acquistato sulla terra. Iddio giudica secondo giustizia e premia secondo i meriti. Ora la giustizia vuole appunto che il santo goda la gloria speciale dei meriti speciali. Né questo potere un santo lo acquista soltanto in cielo: un qualche preludio, un qualche segno lo si può già vedere in terra. E se maggiore fu la potenza di intercessione sulla terra, maggiore sarà pure la sua potenza di intercessione in cielo.
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[2.] Non dobbiamo né possiamo fare confronti sui meriti e sulla preeminenza dei santi: certo però San Paolo occupa uno dei primissimi posti in paradiso. Se è vero che la corona sarà proporzionata alle fatiche e dolori91 sostenuti ed all'amore che le ha inspirate: bisogna dire che San Paolo lavorò e soffrì più di tutti e che l'amore che lo animava era ardentissimo. Se è vero che la carità, la purità, lo zelo, il martirio, il dilatare la fede sono grandi meriti, che dovremo dire di San Paolo? Quanto dunque deve essere potente la sua intercessione?
Ed un saggio di sua potenza l'abbiamo avuto sulla terra.
Ad Efeso per esempio tale era il numero dei miracoli da lui operati che il popolo gli rubava i pannilini, gli asciugatoi e le fasce che avevano servito al suo uso. E queste cose venivano portate qua e là come sacre reliquie: venendo applicate agli infermi ed agli indemoniati quelli guarivano e questi restavano liberati.
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[3.] Quanto grande dovrà dunque diventare la nostra confidenza e la nostra stima nella potenza di San Paolo! Se era così santo: quanto il Signore ascolterà le sue preghiere! Se era così potente in terra: quanto di più lo deve essere in cielo. - Non temiamo poi di chiedergli troppo: non portiamo mai alcun dubbio che egli non possa esaudire le nostre domande. Chiediamo noi forse più che la risurrezione92 di un morto? Ebbene anche la risurrezione di un morto l'ha operata il Signore alle preghiere di San Paolo.
E se sulla terra avevano tanta virtù i suoi fazzoletti da cacciare i demonii che si dovrà dire delle sue preghiere? - Di più: ricordiamo bene che i santi si onorano maggiormente col chiedere grandi grazie: è questa fiducia nel loro potere di intercessione che li esalta. Ci occorre santità? La vittoria sulla passione più forte? la scienza necessaria al nostro stato? la sanità che è stata scossa da malattie? Preghiamo, preghiamo con fiducia. Tutto otterremo senza alcun dubbio. - Ma ricordiamo che non ci mancherà la potenza di San Paolo: mancherà solo la nostra fiducia in lui: e che questa fede sarà la misura dell'esaudimento.
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[4.] A Troade San Paolo aveva in giorno di domenica raccolti i fedeli per la celebrazione dei Santi Misteri. Egli però prolungò la sua predica assai più del solito dovendo il giorno seguente partire per altro viaggio. La gente era molta ed il cenacolo era al terzo piano della casa: mentre tutti ascoltavano, un ragazzo di nome Eutico, o per desiderio di vedere l'apostolo, che era di bassa statura, o per meglio ascoltarlo era salito sul davanzale di una finestra. Ma il ragazzo o per il caldo o par la lunghezza del discorso o per stanchezza aveva finito per addormentarsi e nel dormire era caduto sul lastricato della via, rimanendo all'istante cadavere. Si accorre, ma era inutile e tardiva ogni cura. - Ma San Paolo discese nella strada, si pose col corpo sopra il cadavere, lo benedisse, lo abbracciò e colla sua viva fede lo risuscitò. Da ogni parte si levò un applauso all'Apostolo.
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91 “e dolori”: aggiunto nel ms.

92 Nel ms., qui e subito dopo: risurezione.