Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Ventiquattresimo giorno. - Quali grazie chiedere a San Paolo.

In secondo luogo a San Paolo dobbiamo chiedere96 le grazie che sono più necessarie a noi. E queste sono due: la nostra santificazione e l'acquisto della virtù che più ci è necessaria. La santificazione è la grazia generale, da chiedersi in tutta la vita, l'acquisto della virtù più necessaria e quanto ci occorre al momento attuale. La santificazione nostra è necessaria come lo scopo principale della vita: «Unum est necessarium»97, disse Gesù Cristo a Marta preoccupata da troppe cose. Che ci gioveranno le ricchezze, gli onori, i piaceri se non ci salvassimo? Quid prodest homini, si mundum universum lucretur animae vero suae detrimentum patiatur?98 Siate, anzi, perfetti, disse ancora Gesù, come è perfetto il Padre vostro Celeste99. Ma questa perfezione non si raggiunge di un tratto: bisogna cominciare da una virtù e poi lottare fino a quando si possederà. Virtù per virtù, con forza, pregando, lavorando: cogli esami100 di coscienza e con la vigilanza.
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San Paolo ebbe sempre innanzi a sé questo ideale altissimo che lo guidò in tutto: salvarsi, perfezionarsi, divenire santo, a costo pure dei più gravi sacrifizi: dummodo consummem cursum meum101. E lo predicava agli altri: Perfecti estote (2Cor 13,11); siate santi. Diportiamoci in tutto102 con molta pazienza nelle tribulazioni, nelle angustie, nelle necessità, nelle battiture, nelle carceri, tra le sedizioni, nelle fatiche, nelle vigilie, nei digiuni; colla castità, colla scienza, colla longanimità, colla mansuetudine, collo spirito, Santo, colla carità; con la parola della verità, colla virtù di Dio, colle armi della giustizia a destra ed a sinistra; per mezzo della gloria e dell'ignominia, dell'infamia e del buon nome; come seduttori, eppur veraci; come ignoti eppur conosciuti; come moribondi ed ecco che siamo vivi; quasi melanconici eppur sempre allegri; quasi mendichi, ma che molti facciamo ricchi; quasi privi di tutto e possessori d'ogni cosa.
Egli poi nella sua vita si adoperò specialmente ad acquistare la carità vera, che è paziente e benigna, che tutto sopporta103 fino alla morte.... Dominò il suo carattere, infrenò la sua ira, divenne forte come leone e mansueto come agnello.
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Fateci santi, Vergine Maria madre di Gesù: era l'invocazione che il B. Cottolengo faceva ripetere sino a 50 volte ai suoi ricoverati. Dovrebbe questo essere il grido, il sospiro, il respiro, anzi, di noi tutti. Lo era dei santi giovani San Luigi, Santo Stanislao Kostka104, San Giovanni Berchmans: lo era dei santi tutti che vivevano di questo, per questo. Facciamoci santi: un bel posto in paradiso, ecco tutto. Che importa il resto. Chiediamo a San Paolo in ogni orazione, mattina e sera, questa grazia.
Di più: quale virtù maggiormente ci occorre? Quale virtù più ci manca? La carità, l'umiltà, la pazienza, l'obbedienza? Chiediamola a San Paolo. Quando ne avremo ottenuto una domanderemo l'altra. E con forza combattiamo le nostre passioni: valorosamente come San Paolo. In reliquo reposita est mihi corona justitiae105; del resto: alla fine della vita ci aspetterà la corona col gaudio che Dio per giustizia e misericordia deporrà sulla nostra testa.
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Quanto volentieri il Signore ascolti le preghiere di San Paolo e le esaudisca si rileva da questo fatto della sua vita. Fra mille stenti e fatiche era egli riuscito a salvarsi dal naufragio ed approdare all'isola di Malta. I suoi compagni erano106 tutti inzuppati: era un gran freddo e San Paolo si era dato sollecitamente a raccogliere legna per accendere un po' di fuoco. Intanto si era colà raccolta gran quantità di gente. San Paolo mentre portava rami fu morsicato da una vipera: e gli abitanti si dicevano: costui deve essere ben cattivo se appena scampato dall'acqua Dio lo lascia mordere da una serpe. Ma l'Apostolo fece orazione. Mentre tutti si aspettavano di vederlo cadere a terra avvelenato, egli continuava a parlare di Dio ed esaltare le virtù di Dio. Il popolo allora entusiasmato lo credette un Dio: ma l'Apostolo spiegò a tutti le promesse del vangelo: Chi crede in me... ancorché beva il veleno non morrà107... Molti si arresero e si convertirono. L'isola di Malta conservò poi sempre molta venerazione e divozione a San Paolo.
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96 Nel ms. a questo punto ripete: “a S.Paolo”.

97 Lc 10,42.

98 Mt 16,26.

99 Mt 5,48.

100 Nel ms.: “esamini”.

101 At 20,24.

102 2Cor 6,4ss.

103 1Cor, 13,7

104 Nel ms. è scritto abbreviato: K.

105 2Tm 4,8.

106 Nel ms.: era.

107 Cf Mc 16,16-18.